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Autore: A Girl    12/10/2015    1 recensioni
Mia mamma dice sempre che l’amore quando arriva bussa alla porta. Nel suo caso però è andata veramente così… un giorno mio padre le bussò davvero alla porta di casa. E poi come si suol dire tutto il resto è storia.
Ma nel mio caso è andata diversamente. Non ci sono state porte su cui bussare o momenti romantici idilliaci come si legge nei romanzi rosa.
In realtà è stato del tutto inaspettato e potenzialmente problematico.
Forse è per questo che era così dannatamente giusto.
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Questo capitolo voglio dedicarlo a Te.
A noi.
Più di tutti gli altri.
E’ qui che c’è la reale essenza della nostra storia.
E’ Qui che ci siamo Noi
e ci resteremo
per sempre.
.Con te fino alla fine del mondo
                                                                                  
Da quel bacio sono passati esattamente quattro anni e tre mesi.  E quanti se ne sono susseguiti da allora. Alcuni dolci, alcuni arrabbiati, altri solo per voglia e altri del tutto casuali, ma a loro modo fantastici ed unici. Proprio come eravamo noi.
Che cosa dovrei raccontare ora? Dovrei dirvi che abbiamo passato quattro anni lunghi e difficili insieme. Abbiamo affrontato il mondo trovando sempre un nuovo ostacolo da saltare. Abbiamo affrontato le nostre paure e le nostre incertezze. Abbiamo visto il male sotto occhi sinceri e ce ne siamo fatte anche tanto. Io vivevo lei e lei viveva me. Abbiamo sbagliato tante ma tante volte. Ci siamo ritrovate a piangere l’una sulla spalla dell’altra per ore e ore.
Ma io mi sentivo sicura e forte tra le sue braccia. Lei era la mia eroina e io spero di essere stata la sua almeno per un pochino.
Non ho mai saputo cosa pensasse A. della nostra relazione, non ho mai saputo cosa fossi in realtà per lei. Non ha mai voluto confessare certe cose a me. Ma capii di essere importante una sera. Di due anni fa.

il 2 Gennaio del 2013.
Quella sera ero seduta sul suo letto,c’era la luce di una lampada lontano da noi che rendeva l’atmosfera così intima e privata da farmi mancare l’aria. C’era lei e  lei soltanto. Sorridevo.
Lei tirò fuori una scatolina marroncina con un fiocco dorato sopra, non ricordo cosa ci fosse scritto ma ricordo che pensai: “ e ora che succede?”
aprì quella scatolina e ci vidi un piccolo cerchio d’acciaio con un brillantino incastrato dentro.
Era un anello.
Era per me.
Mi mancò l’aria da dentro i polmoni, probabilmente se non ci fosse stata lei a tenermi la mano sarei caduta lunga sul pavimento.
Teneva la mia mano sinistra e con quel suo sorriso pieno di amore e di dolcezza, con quei suoi occhi verdi e grandi..mi disse semplicemente Ti amo e mi mise quell’anello all’anulare sinistro.
Volai più in alto del sole.

finalmente eravamo noi, eravamo ciò che tutti sperano di essere un giorno: Felici.
siamo sempre state unite e sempre, in qualche modo, lo saremo.
Abbiamo condiviso tanto, abbiamo passato le peggiori tempeste e visto le più belle albe, insieme.

Le mattine erano tragiche per  noi. Lei è il classico tipo che dorme fino a mezzogiorno mentre io sono il classico tipo che la domenica mattina, nonostante una settimana assurda, si svegli alle otto del mattino.
 Notando questo piccolo particolare allora io mi svegliavo e stavo a guardarla. Mi mettevo quanto più possibile vicino a lei, prendendola anche tra le braccia, e giocavo con i suoi capelli. La baciavo così delicatamente da non lasciare neanche che le labbra si incollassero. La cullavo e le sussurravo cose dolci. Chissà se le ha mai sentite.
Fino alla fine.
Le notti come al solito erano le nostre, c’è stato un periodo in cui non andavamo a dormire senza aver passato almeno due ore al telefono. Ricordo che in quel periodo una parlava all’altra finchè non si addormentava. Molte volte le ultime parole che sentivo erano: “buona notte piccola mia” e io dormivo così magnificamente da sembrare tutto così irreale e fantastico.
A volte ero io che la facevo addormentare, sorridevo nel raccontarle le mie cose per poi sentire il vuoto e immaginarla che sorrideva mentre io le davo la mia di buonanotte. Ero felice. Lo sono sempre stata.
L’ultima volta che ci siamo viste è stato il 8-9 Agosto 2015. E’ stato il nostro ultimo week end insieme. Io la guardavo negli occhi e non potevo non innamorarmi di lei sempre di più, mentre lei…probabilmente proprio li ha capito che non ero più la sua piccola


Vorrei solo aver avuto più tempo.  

una settimana dopo A. mi ha lasciato. 
Anche le più belle storie d’amore finiscono alla fine. Perché? Semplicemente perché si cercano altre cose.
C’è stato un ultimo bacio, un ultimo abbraccio. Un ultimo Ti amo detto con tanto sentimento da far male ad entrambe.
Già…l’ultimo.

A te che stai leggendo, a te che mi hai seguito fino alla fine. Voglio dirti solo che tutto ciò che hai visto è solo una parte di ciò che è successo tra me e lei.
Le cose che più ami forse sono le più difficili da trascrivere o da esporre perché proprio sono così belle e così intrinseche dentro te che non vuoi che qualcuno le scovi. O semplicemente non riesci a carpirne la vera essenza.
Il mio cammino è stato lungo e faticoso, ho avuto spesso paura di me stessa. Sono stata sul fondo del baratro e sono risalita, sporcandomi le mani e ferendomi le ginocchia.
Ho spesso urlato, pianto, distrutto cose perché ero spaventata e distrutta da me stessa.
Tu che stai leggendo perché magari sei come Me, non smettere di cercare dentro Te la tua vera essenza perché potresti perderla, come ho appena fatto io.
A. era la mia essenza.
A. era tutto
A. era la mia metà.
E ora sono sola.
 
  
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