-Cosa le avete fatto?-, chiese Kono alquanto nervosa, parandosi con le braccia sui fianchi davanti a Danny e McGarrett. -Io niente-, se ne tirò fuori il newyorkese. -Le ho solo chiesto di non toccare niente-, piagnucolò il SEAL. Quella che fino ad allora per loro era stata solo una ragazzina, lo guardò con uno sguardo di rimprovero che solo una madre poteva avere. -Scommetto che aveva i guanti-. -Sì li aveva-. McGarrett guardò storto il suo amico che si divertiva così tanto a metterlo nei guai. -Non avrebbe mai fatto nulla di stupido, capo. Se vuole fare qualcosa lasciala fare, di sicuro ha già un piano in mente-. Il capo annuì seriamente dispiaciuto. -Comunque, le vicine hanno detto di aver chiamato la polizia dopo aver sentito delle urla, ma non hanno sentito nessuno nel corridoio-, spiegò mentre Chin la raggiungeva. -Hanno citato un libro, “I delitti della Rue Morgue”, dicono che il caso è molto simile-, continuò lui, facendo apparire la foto del libro sul tablet. Danny e McGarrett si scambiarono uno sguardo preoccupato. -Questo è un lavoro per il “consulente ufficiale” dei Five-0!-, disse Steve imitando il tono di un cartone animato. Danny si mise una mano sulla fronte.