Scritta sentendo Homestuck - Trust me.
Cap.48 Il dolore di Elly
“Le hai detto degli
specchi?” bisbigliò Goku all’orecchio di
Vegeta. Quest’ultimo negò con il capo e
guardò Elly da dietro. La giovane
riempì un bicchiere di vino rosso, tenendo la bottiglia in
una mano. Si
avvicinò il bicchiere alle labbra e ingurgitò il
contenuto tutto d’un fiato.
“Per
la miseria, non
sapevo reggessi così bene l’alcool!” la
prese in giro Trunks.
“Dopo tre trasformazioni di
Devil, regge bene qualunque
cosa” ribattè
Tenshinhan. Elly appoggiò
la bottiglia sul tavolo e si grattò una guancia, arrossendo.
Ridacchiò
imbarazzata e strofinò le mani tra loro, erano coperte da
guanti scuri senza
dita.
“Questi saiyan non smettono mai di stupirci!”.
S’inserì Crilin, dando una
manata sul braccio di Elly. La giovane si versò un altro
bicchiere, sentiva il
brusio di voci intorno a sé ovattato.
“Sei
sempre troppo
gentile, Crilin” rispose. Crilin sorrise e poggiò
il proprio bicchiere contro
il suo. Alzò lo sguardo e vide Jiaozi volare intorno al
lampadario inseguito da
Paul.
“A cosa
brindiamo?” chiese Goten, sollevando anche il suo
bicchiere. Elly assottigliò gli occhi e scoppiò a
ridere, il suono
rassomigliava a quello di cristallo tintinnante.
“Alla tua, Son Goten!” gridò. Goten
chiuse gli occhi e sorrise, mostrando tutti
i denti.
“E agli avversari di ogni angolo dell’universo che
si faranno demolire dai
saiyan per questo e altri mille secoli!” augurò,
sollevando il bicchiere sopra
la testa. Goku lanciò un grido e anche Trunks
alzò il bicchiere. Elly annuì e
alzò a sua volta il bicchiere. Vegeta sollevò una
bottiglietta di saké. Crilin
abbassò lo sguardo ed avvertì una fitta al petto.
Elly si portò il bicchiere
alle labbra e sorseggiò il contenuto, sentendo una fitta
all’altezza dello
stomaco. Due mani le tapparono gli occhi, oscurandole la vista.
“Chi sono?”
chiese una voce femminile al suo orecchio.
“Bra” rispose
Elly. Abbassò il bicchiere, si alzò voltandosi
e abbracciò la figlia di Vegeta. L’azzurra
ricambiò l’abbraccio e Pan
ridacchiò, osservandole. Crilin si allontanò,
passando dietro Ten che tirò in
avanti la sedia. Bra sciolse l’abbraccio con
l’altra.
“Ti
trovo benissimo”
le disse Elly.
“No, sei tu a essere
bellissima. Più che un guerriero
saiyan, sembri una modella!” rispose. Chinò il
capo, facendo ondeggiare la
frangetta azzurra che le coprì gli occhi. Elly
ridacchiò, arrossendo e si mise
una ciocca di capelli dorati dietro l’orecchio.
“Oh, ma dai”
sminuì.
Le pizzicò il braccio, Bra le diede una
gomitata, la bionda schivò e Ten
venne travolto finendo a terra.
“Come te la passi?” chiese Bra. Aiutò
Ten a rialzarsi, che, afferrata la
bottiglia, si allontanò.
Elly alzò le spalle.
“Solita vita.
Tu?” chiese.
Bra sospirò.
“Beh, da quando Goten
è tornato, è ricominciata una nuova
vita”. Si morse il labbro inferiore inclinando il capo di
lato.
“Non so ancora in quale
senso, ma è ricominciata” rispose.
Elly annuì.
“Già, capisco.
Immagino sia stato... difficile” mormorò. Bra
si voltò verso Goten, le sue iridi azzurre divennero
liquide. Goten la guardò a
sua volta, le sorrise arrossendo e l’azzurra si
mordicchiò il labbro. Elly li
guardò, tirò su con il naso e si
avvicinò all’orecchio dell’azzurra con
il
capo.
“Qualunque
cosa stia
succedendo, Bra. Ora siete insieme. E si risolverà tutto per
il meglio, vedrai”
sussurrò.
Bra le sorrise e le si affiancò.
“E tu? Come
stai?” domandò. Elly guardò Ten sedersi
vicino a
Goku. Espirò con le narici rumorosamente.
“Benissimo” disse ironica. Bra si voltò,
facendo ondeggiare la coda di cavallo
ed osservò suo padre.
Bra
superò Goku,
raggiunse suo padre e si appoggiò sulla parete accanto a lui.
“Papà”
bisbigliò. Il
genitore chinò il capo e spostò lo sguardo,
fissandola.
“Elly
si tiene tutto
dentro, vero?” chiese. Il principe dei saiyan scosse il capo.
“Pensa
che prendere
tutto come viene, sia il modo migliore per elaborare una perdita.
E’ convinta
di saperlo fare, di essere abituata. Non ha perso solo Junior, ma i
suoi
genitori, i suoi nonni e per un lungo periodo la possibilità
di avere degli
affetti” rispose con voce inudibile.
“Dici sul serio?” chiese. Elly prese un bicchiere
di plastica in mano, aprì un’altra
bottiglia di vino e vi versò il liquido rosso scuro
all’interno.
“Certo. Riguardandomi indietro, in fondo, ho amato a
sufficienza molte persone
e non me ne pento. Tutto passa, prima o poi. Non ci si rassegna,
magari, ma ha ragione
tuo padre: ci si abitua” rispose con voce roca.
Bra la vide stringere nel pugno il
bicchiere col vino e un
minuscolo taglio si aprì nella plastica bianca. Il vino
attraversò lo squarcio
e fuoriuscì macchiando i polpastrelli della ragazza. Elly
deglutì e si portò le
dita alla bocca passandosi il dito sulla lingua. Il vino le arse la
gola, si
voltò verso Bra. L’azzurra la guardava in viso, le
iridi azzurre tendevano al
blu ed erano liquide.
“Vorrei poter fare qualcosa
per te” mormorò con voce debole.
Elly le fece un cenno con il capo indicando il gruppo.
“Tutto questo è
già molto, per me, siete la mia famiglia,
dopotutto” rispose.