TUTTO IN UNA NOTTE
L'allarme
nell'appartamento era scattato e Cora e Derek si fissarono. Il lupo
si preparava a ricevere una visita sgradita. Perchè era di quello
che si parlava. L'allarme non scattava per tutti quelli che si
introducevano nel loft,ma solo per le potenziali minacce che non
sapevano della sua esistenza.
“Cosa
succede?” chiese
Cora al fratello,che in tutta risposta sguainò gli artigli “Guai.”
si
limitò.
L'enorme
porta si spalancò lasciando ai padroni di casa la visuale sul
proprio nemico. Ennis era davanti a loro,un Alfa enorme e potente. Si
scagliò contro Cora,che seppur
molto potente anche lei,non potè
fare molto. Venne atterrata con una mano alla gola. Ennis le era
sopra e rideva. Derek tentò di aiutarla,ma appena si mosse,il grosso
Alfa lo fermò “Se fossi in te non mi muoverei.
Sai noi del branco siamo piuttosto bravi a seguire gli ordini di
Deucalion. Eseguiamo tutto ciò che dice,ma vedi...” facendo
cenno alla ragazza di restare dov'era mentre lui si alzava
“...Cali,ha questo brutto vizio,di tanto in
tanto di dare mostra della sua potenza. Il problema del nostro gruppo
è questo,a tutti gli Alfa piace mettersi in mostra.”.
Derek non capiva dove volesse andare a parare con quel discorso.
Neanche c'era Cali,cosa significava?
“Se
Deucalion ti ha mandato per assicurarsi che io uccida i miei
amici,puoi anche tornare da dove sei venuto. E' stato tempo sprecato.
Non farò mai nulla del genere.”
guardando Ennis minaccioso. Ma il suo nemico gli sorrise
“Vedi,qualche giorno fa,ho detto le stesse cose
a Deucalion,non con lo stesso tono arrogante che hai avuto con me...”
mentre si avvicinava pericolosamente a Derek con una faccia molto
stranita “...ma più o meno,si,erano quelle le
mie parole. Vuoi sapere cosa mi ha risposto? Mi ha detto che per
poter fare un'ottima omelette era necessario rompere qualche uova.
Buffo eh? Non ho capito subito cosa volesse dire,ma poi ho ci sono arrivato.
Dimmi Derek,saresti in grado di scegliere chi eliminare tra i tuoi
amici,se fossimo noi a renderti la scelta necessaria?” ghignandogli
in faccia.
“necessaria”
in che senso? Volevano che scegliesse tra i suoi compagni.
“Ah,sia
ben chiaro,se tu non sarai in grado di scegliere,noi li uccideremo
comunque. E poi ricominceremo da capo. Fino a quando non avrai più
nessuno,e dovrai formare un altro branco. Allora faremo tutto di
nuovo. Finché non ti unirai a noi. Finché non accetterai Deucalion
come tuo Alfa.”concluse
voltandosi.
“Allora
io vi ucciderò prima che possiate attuare questo piano folle! Non
riuscirete a farmi cambiare idea!” disse
convinto attaccando il suo nemico alle spalle. Ennis però se lo
aspettava e parando il colpo lo afferrò per un braccio
scaraventandolo sul pavimento. Cora,che intanto si era alzata,lo
aveva caricato con tutta la sua forza,ma purtroppo Ennis,essendo più
forte e veloce,le diede un gancio allo stomaco,facendola svenire a
terra.
“Lei
non centra!” ringhiò
Derek lanciandoglisi addosso di nuovo. Questa volta il suo colpo andò
a buon fine,aveva ferito il suo nemico al fianco,facendolo barcollare
da un lato. Dandosi una spinta dalla parete al loro fianco,Derek lo
colpì in pieno volto,lasciando l'Alfa tramortito. Purtroppo però
non era riuscito a causare i danni che sperava. Ennis aveva molta più
resistenza di lui,e infatti si rialzò in un batter
d'occhio,prendendo Derek alla gola “Finiscila
di giocare! Se il tuo intento è quello di farmi arrabbiare così che
io ti uccida,ti sbagli di grosso. Vorrei,ma poi dovrei vedermela con
Deucalion.” .
L'Alfa con la voce strozzata per la presa al collo gli rispose
guardandolo dritto negli occhi “Cosa sei...un
povero...piccolo Beta? Hai paura di...ribellarti? Sei...un
codardo...” afferrando
i polsi del nemico che tenevano in scacco la sua gola. Ennis lo
teneva in aria con la sua presa. E al lupo cominciavano a mancare le
forze. Doveva liberarsi a tutti i costi da quella situazione.
“Vedi
è qui il bello,non ho paura di Deucalion...”
disse avvicinandosi a Derek e ghignando “...voglio
vedere come va a finire!”.
In un secondo mollò la presa lasciando il ragazzo a tossire sul
pavimento,in cerca di ossigeno “Fossi in te
chiamerei i miei amici...non vorrei che qualcuno mancasse
all'appello”
voltandosi per andarsene.
“Avete
preso Boyd...o Isaac? Era di questo che stavi parlando quando dicevi
di Cali? Maledetto!” alzandosi
furente di rabbia e ringhiandogli contro. Ma Ennis senza nemmeno
voltarsi,continuò a dargli le spalle,imboccando la porta. Mentre la
chiudeva alle sue spalle si lasciò sfuggire un sorriso “Non
essere stupido Derek,per vincere la partita,bisogna battere un 'Fuori
Campo'...oppure fare il gol decisivo a lacrosse...tutti lo sanno...”.
Se
n'era andato. Derek rimase un momento lì fermo a contemplare
l'enorme porta in metallo,preoccupato per le parole del suo nemico.
Poi venne distratto da un rantolo di dolore vicino a lui. Sua sorella
si era ripresa “Dov'è...quel mostro?”
chiese passandosi una mano sulla bocca dello stomaco dolorante. Tentò
di rialzarsi e Derek l'aiutò prendendola per gli avambracci e
accompagnando i suoi movimenti “Se n'è andato.
Mi ha minacciato e come è arrivato si è dileguato....”
disse preoccupato “Minacciato? Che significa?”
chiedendo preoccupata al fratello.
Derek
l'aiutò a sedersi sul divano,mentre le metteva un cuscino dietro la
schiena. Non si sedette con lei,non aveva tempo da perdere. “Non
preoccuparti,ora stai qui,qualsiasi cosa succeda ti chiamerò.
Intanto cerco di rintracciare Lydia e Allison. Le chiederò di stare
qui con te.” disse
voltandole le spalle senza incrociare lo sguardo con la sorella. Cora
non ebbe nemmeno il tempo di ribattere che il fratello non c'era più.
Qualcosa stava succedendo,lei lo sapeva. Suo fratello era
terribilmente in ansia e lo poteva sentire.
Mentre
guidava,Derek ripensava alle parole di Ennis. C'era qualcosa che lo
insospettiva. Aveva accentuato un po' troppo la metafora del
baseball. Ma il suo pensiero fu interrotto da una chiamata
“Derek,ciao. Allison mi ha raccontato
dell'intrusione nel loft. Stai bene?” chiese
Scott dall'altro capo del telefono “Io sto bene
Scott. Cora è un po' ammaccata ma stiamo bene.” sospirando
e accelerando “Senti,devi radunare tutti. Ennis
mi ha detto una cosa,mi ha minacciato,e ho paura che stiano
architettando qualcosa...Chiama Stiles e gli altri dobbiamo
organizzare una difesa...”.
La sua voce era molto
preoccupata,ma non come quella del suo amico dall'altra parte del
telefono a quelle parole “Aspetta,io pensavo che Stiles fosse
con te!” cercando di non allarmarsi troppo.
“Perchè
avrebbe dovuto essere con me?” chiese
confuso l'Alfa “Perchè mi ha mandato un
messaggio qualche ora fa che sarebbe passato da te per controllare se
era tutto ok...”.
In un attimo ci fu il silenzio.
Poi Derek sbarrò gli occhi. Aveva capito le parole di Ennis e quasi
urlò contro Scott “Fuori Campo! Maledetto! Sapevo che
c'entrava...Scott hanno preso Stiles!” lasciando l'amico
sconvolto “Che cavolo stai dicendo!?! Come puoi esserne così
sicuro?” non capendo.
Derek svoltò per raggiungere la
Beacon Hills High School,e accellerò “Quel maledetto prima
di andare via ha detto che per vincere la partita dovevano fare un
'Fuori Campo'...” ma il suo amico leggermente confuso
rimase in silenzio aspettando un chiarimento “Dio,Scott! E'
un riferimento a Stiles! Lui va sempre in giro con quella dannata
mazza! Lo hanno preso.”
Scott,che fino a quel momento era
rimasto in silenzio,urlò contro Derek sbattendo qualcosa sul
pavimento “Dobbiamo andarcelo a riprendere!” però
si perse un momento “...ma dove lo terranno?”. Senza
esitare,Derek rispose “A scuola,lo tengono lì,sono sicuro.
Sto venendo a prenderti e poi andiamo lì.”
A casa di Scott,Derek trovò
anche Isaac,che non ci pensò due volte a seguire il suo Alfa. Boyd e
Erica vennero avvisati da Derek e si appostarono all'entrata della
Beacon High. Una volta parcheggiato,Isaac entrò nella scuola e
cominciò la ronda.
Derek e Scott si diressero al
campo di lacrosse.
“Come
fai a dire che lo tengono qui?” chiese
Scott continuando a camminare seguendo l'amico “So
che lo tengono qui. Ennis ha voluto darmi delle indicazioni apposta.
So perfettamente che è una trappola,ci stanno aspettando. Ma non
potranno fare nulla,perchè noi siamo di più...lo salveremo,Scott.
Non preoccuparti.” disse
sincero.
Il
campo era completamente illuminato,come ogni sera in cui si giocava.
Erano quasi arrivati a metà campo. Ennis era proprio lì che li
aspettava. Fermo in piedi,con le bracca conserte che sorrideva. Derek
e Scott si fermarono a qualche metro di distanza da lui.
“Dov'è
il nostro amico?” chiese
impaziente Scott perdendo la pazienza.
“Sta
tranquillo ragazzino. Il piccoletto lo rivedrete...non so se è
ancora tutto intero,ma...” non
fece in tempo a continuare che Scott lo aveva attaccato ferendolo al
fianco. Ennis si difese al meglio che potesse,ma il ragazzo era una
furia. Derek si aggiunse quando l'Alfa sembrava avere la meglio sul
suo amico. I due ragazzi,sferrarono colpi possenti,ferendo l'Alfa
innumerevoli volte. Ma Ennis non sembrava accusare i colpi,anzi si
stava divertendo. In un attimo si liberò di Scott con una presa ai
fianchi. Lo lanciò a quasi sei metri di distanza facendolo atterrare
con la schiena sull'erba. Scott rimase per terra cercando di
riprendersi.
Derek
stava per attaccare,quando all'improvviso si bloccò. Guardava alle
spalle di Ennis,lontano,nella penombra,ai piedi delle tribune. Nel
buio c'era qualcuno che fino a quel momento né lui né Scott avevano
notato.
Cali
gli faceva ciao con la mano,mentre se ne stava in piedi,sorridendo.
Scott intanto era riuscito a mettersi seduto e guardava anche lui da
quella parte.
Ennis
li guardava entrambi ridendo. Non si voltò a guardare la
compagna,perchè sapeva benissimo quello che stava facendo.
Derek
guardò per un secondo Ennis,poi riportò immediatamente lo sguardo a
Cali.
Ai
piedi della donna c'era una sagoma,una persona. Seduta,anzi
accasciata per terra con le spalle poggiate alle scalinate. Entrambi
i ragazzi lo avevano riconosciuto.
“Cosa
gli avete fatto? Eh? Lasciatelo andare,maledetti!”
gli urlò Scott tremante di rabbia. Fece per andare verso Stiles ma
Ennis lo atterrò di nuovo “Non andrai da
nessuna parte,ragazzino!”.
Scott fece un cenno con la testa
a Derek,che capendo cosa l'amico volesse dirgli,ricambiò il gesto.
Cominciò a correre verso Cali,e Ennis tentò di prenderlo,ma Scott
gli si parò davanti “Non avevi detto che non dovevo andare
da nessuna parte? Bé,neanche tu riuscirai a muoverti da qui!”
cominciando a colpire senza sosta l'Alfa.
Mentre lo scontro tra Scott e
Ennis si faceva più che acceso,Derek sentì degli ululati provenire
dalla scuola.
“Dannazione!”
anche
i gemelli erano lì,e a quanto pareva stavano lottando contro
Isaac,Boyd e Erica.
I suoi amici potevano cavarsela
più che bene. O almeno sperava. Ma tutto quello che avrebbe dovuto
fare era salvare Stiles e scappare...oppure resistere. Almeno fino a
che non fossero arrivati i rinforzi:Argent,Allison e Cora.
Così continuò ad avvicinarsi a
Cali,che in tutta risposta lo guardava più che felice.
Una volta arrivato a pochi metri
di distanza,Derek ebbe una visuale più chiara del suo amico.
Era ridotto davvero male. Era
ricoperto di ferite,lievi ma comunque c'era sangue ovunque.
Stiles aveva i vestiti inzuppati
del suo sangue,a tratti strappati sulle gambe e sul petto. Uno zigomo
era gonfio e livido,e il labbro inferiore era spaccato al lato.
Derek era pietrificato. Il suo
sguardo vagava frenetico sul corpo del suo amico. Almeno respirava?
Si soffermò sul suo torace. A fatica notò un movimento. Era vivo.
Ma per
quanto sarebbe stato così?
“Lascialo
andare. Potete avere me. Lui è innocente.” mettendo
le mani in avanti mentre si avvicinava lentamente.
“Oh,ma
noi ti abbiamo già in pugno. Vedi..” inchinandosi
su Stiles,che intanto si era leggermente ripreso,afferrandolo dai
capelli per scuotergli la testa “...forse,uccidere
questo moccioso,ti farà capire che non scherziamo.” storcendo
la testa da un lato.
In
un attimo Cali tirò fuori gli artigli e con uno scatto li conficcò
nel fianco di Stiles.
“NO!”
le
ruggì Derek avventandosi contro di lei.
Lo
scontro tra Ennis e Scott si placò giusto il tempo per consentire al
ragazzo di vedere la scena cruda del suo amico che veniva ferito.
Stiles,non
riuscì nemmeno a produrre un singolo suono,tanto fu veloce l'attacco
di Cali.
Derek
colpì la donna scaraventandola a parecchi metri di distanza in un
polverone di terra e erba.
Il
ragazzo si lanciò su Stiles,che lo guardava terrorizzato
“Ce...ne...avete messo di tempo...” riuscì
a dire con le poche forze che aveva “Non
parlare! Cazzo...Adesso...ti portiamo via di qua,ok? Tu resisti,hai
capito?” premendo
sulla ferita con entrambe le mani.
Derek
ormai era completamente nel panico. Non riusciva a pensare
lucidamente,non sapeva cosa fare. Doveva spostarlo? Quanto era grave
la sua ferita? “E'
dannatamente grave!” pensò.
In
tutto questo,c'era anche Cali che si stava rialzando. E Scott? Scott
aveva visto tutto,ma non riusciva a muoversi. Suo fratello stava
morendo sotto i suoi occhi? No. Non lo avrebbe permesso.
“Portalo
via Derek! Qui ci penso io!” trasformandosi
completamente e azzannando Ennis alla gola.
Il
nemico vacillò,e in un urlo di dolore si inginocchiò a terra. Poi
Cali riprendendosi “Ennis!” facendogli
un cenno con la testa e ridendo divertita “Richiama
i gemelli,ce ne andiamo...” poi
voltandosi verso Derek “Le uova sono state
rotte. Addio ragazzino. Mi ha fatto piacere ucciderti.”
rivolgendosi
a Stiles.
Scott
non gli avrebbe mai permesso di andarsene,e caricò nuovamente
Ennis,colpendolo più e più volte. Era una furia,l'Alfa non riusciva
a difendersi. Poi accadde una cosa che fece spaventare Cali.
“I
suoi occhi Ennis! Guarda i suoi occhi!” gridò
verso di lui.
Ed
effettivamente c'era qualcosa di diverso in lui. I suoi occhi erano
diventati Rossi.
“Un
Alfa...”
disse Ennis sorpreso “Deucalion sarà
contento...” colpendo
Scott con un unico colpo allo stomaco facendolo ruzzolare per terra,e
facendo ritornare i suoi occhi ad un giallo tipico. Questo gli diede
abbastanza tempo per richiamare i gemelli con un
ululato,che distruggendo una finestra scapparono nascosti nell'ombra
della notte. Anche Ennis e Cali ci misero poco a dileguarsi,lasciando
un silenzio assoluto nel campo di lacrosse.
Scott
si precipitò dall'amico che era sdraiato per terra e faceva fatica a
tenere gli occhi aperti.
“Stiles!”
inginocchiandosi
e mettendogli una mano sulla spalla “Ehi,amico...”
non
sapendo cosa dirgli gli sorrise.
Scott
guardò Derek che non riusciva a staccare gli occhi da quella ferita.
L'Alfa teneva le mani premute sulla ferita di Stiles tentando di
fermare l'emorragia,ma senza riuscirci.
“Sto...morendo
vero...” chiese
il ragazzo con quel poco di energie che aveva. Scott stava per
ribattere ma Derek si svegliò dal suo stato di shock “Ma
che stai dicendo,idiota...non morirai oggi!” cercando
di convincere più se stesso che l'amico.
Scott
guardava l'Alfa e attendeva “Dobbiamo fare
qualcosa Derek,non possiamo restare qui...” cercando
di convincere Derek.
“E
cosa credi che stia facendo,uh?” cominciando
a innervosirsi,attirò l'attenzione di Stiles “Derek...non
fare il sourwolf...una cosa potete....farla...chiamate mio padre...”
cercando
di trattenere le lacrime.
Derek
a quelle parole cominciò ad andare nel panico,i suoi occhi si
appannarono e le mani cominciarono a tremargli. Scott si alzò e
chiamò un'ambulanza. Intanto da lontano arrivarono Erica,Boyd e
Isaac,leggermente malconci. Avvicinandosi ricevettero una rapida
occhiata triste da Derek e capirono che la situazione era davvero
brutta. Erica si strinse a Boyd e Isaac si passò una mano tra i
capelli nervosamente.
Intanto
Scott,che aveva riattaccato,si avvicinò di nuovo al suo amico
“Ehi,bello,i soccorsi stanno arrivando. Tu devi
solo,resistere un altro po',daccordo?” cercando
di fargli forza.
Ma
Stiles gli fece un piccolo sorriso e chiuse gli occhi.
“No,no,NO!
Stiles andiamo,svegliati,non mollare!” cercò
di incitarlo Derek,mentre Scott gli teneva la testa scuotendolo
leggermente. La situazione era critica,il loro amico se ne stava
andando e loro non sapevano cos'altro fare.
Quando
ad un certo punto Derek guardò Scott molto intensamente.
“No,Derek!
Non puoi farlo! Deve essere una sua scelta!” non
riuscendo a tenere un tono di voce calmo.
“Non
posso fare altro Scott...dobbiamo fare qualcosa...DEVO fare
qualcosa...io posso...” la
sua voce si interruppe e Scott lo guardò per niente daccordo
scuotendo la testa,ma Derek non voleva sentire ragioni “...è
Stiles...Scott. Non posso...non voglio lasciarlo morire. Quante volte
mi ha salvato la vita,a modo suo? E quante volte ci ha
aiutati,confortati...dannazione Scott,senza di lui nemmeno ci sarebbe
il branco!!”.
Scott sembrava essersi convinto
“...l'ambulanza ancora non si vede...se aspettiamo
ancora...Daccordo. Fai quello che devi...”.
Senza farselo ripetere due volte
Derek si trasformò,prese il braccio dell'amico,alzando la manica
fino al gomito. Prese un bel respiro e lo morse con convinzione.
Quelli che passarono dopo,furono
attimi interminabili. L'ambulanza arrivò e gli infermieri caricarono Stiles
sul veicolo. Insieme a lui salì Scott,che con gli occhi gonfi di lacrime lanciò uno sguardo all'amico Alfa.
Derek rimase a guardare con le mani sporche di sangue,mentre l'ambulanza si allontanava. Sperava con tutte le sue forze di essere riuscito a salvarlo.
Isaac gli diede una pacca sulla
spalla e lo incitò ad andarsene.
Poco dopo i quattro si avviarono
verso le macchine.
La mattina era arrivata presto,e
Derek aveva passato la nottata in macchina. Il parcheggio
dell'ospedale era deserto a quell'ora. Aveva paura ad entrare.
C'erano tutti là dentro in supporto allo Sceriffo Stilinski. Gli Argent,Scott,Isaac,Boyd e Erica,Lydia.
Addirittura il Coach Finstock.
E lui era fuori. Non sapeva se
con la sua azione lo avesse salvato,ma non voleva rivivere quel
momento. Quando la vita di qualcuno a cui tieni ti scivola tra le
mani senza poter fare nulla. Gli sembrava di vedere Paige. Non
poteva. Non ne aveva la forza.
“Se
ti azzardi a morire....” disse
stringendo il telefono tra le mani.
Aspettava
una chiamata,un segno che tutto era andato bene.
Ma
nessuno lo contattava. “Adesso
entro...” si
era detto più di una volta. Ma avrebbe dovuto combattere con lo
sguardo di tutti i presenti. Con lo sguardo assassino di un padre che stava perdendo il suo unico figlio.
E non sapeva se avrebbe potuto
sopportarlo.
Poi
d'improvviso,vide Scott uscire dall'ospedale. Fermarsi sulla soglia e guardarlo. I suoi occhi erano strani. Aveva pianto talmente tanto che erano rossi e gonfi.
Derek
pensava che il suo cuore stesse per fermarsi. Era attento a qualsiasi
rumore esterno,in quel momento poteva sentire tutto.
Scott
gli sorrise tra le lacrime. E gli fece un cenno con la testa “E'
vivo. Lo hai salvato,Derek.” riuscì
a sentire con il suo udito l'Alfa.
Derek
ispirò profondamente e poi buttò fuori l'aria tutta in un colpo,e
insieme a lei tutta la tensione,la paura,l'ansia accumulate in una
notte.
Mise
le mani sul volante e poggiò la testa. Poi un rumore attirò la sua
attenzione.
Il
telefono aveva vibrato,c'era un nuovo messaggio.
'Ehi,sourwolf! Indovina? Hai un nuovo Beta.'
Un sorriso gli scappò,seguito da una piccola lacrima che finalmente era riuscita ad uscire dopo che tutta la notte aveva combattuto per venire fuori.