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Autore: Onaila    13/10/2015    3 recensioni
Qualcosa di nuovo crebbe dentro di lei, niente che avesse a che fare con l'amore.
Non provava tenerezza nel vederlo e come poteva?
Non era il suo bambino. Era il figlio di sua sorella, Zelena.
Solo al pensiero di quel nome riuscì a identificare il sentimento che le stava ribollendo dentro: Invidia.
Le sue mani cominciarono a tremare.
Era gelosa?
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Henry Mills, Regina Mills, Robin Hood, Roland
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 15
 

<< Non voglio entrare! >> esclamò Annabelle indietreggiando << Annabelle non ci resta ancora molto tempo, se non entriamo non potremmo salvare Darell >> la ragazza scosse la testa più volte << Che cosa le prende? >> chiese Belle che le aveva seguite a differenza del marito che invece non era per niente impaziente di rivelare i propri desideri << Annabelle non ti costringerei a farlo se non costretta, ma se vuoi salvare il tuo amico devi entrare con me >> << Ma...se io entro dovrò rivelare il mio segreto più oscuro e... >> la ragazza adesso guardò la madre negli occhi << Non posso >> continuò scuotendo la testa e indietreggiando ancora << Il segreto riguarda me? >> Annabelle sussultò sul posto nel sentire la voce della madre << Non importa, quando usciremo da lì non sarà cambiato niente, te lo prometto >> rassicurò Regina << Cambierà tutto invece >> << Non ti guarderò con occhi diversi >> << Non ho paura di come mi guarderai, ma.... >> un gridò maschile lacerò il silenzio della notte << Annabelle ti prego >> fece Belle sentendo il ragazzo gemere di dolore << Devi scegliere tesoro e non posso costringerti a fare nessuna delle due cose, ma sono certa che se non entrerai te ne pentirai per il resto della tua vita >> fece la Strega prima di varcare la porta dell'edificio, ma Annabelle esitò ancora qualche secondo prima di seguire la madre all'interno.

La luna era alta in quella notte d'estate e illuminava talmente tanto Maine Street che i lampioni cominciavano a divenire superflui.
Gli guardava gioire della morte di lei mentre il suo corpo era ancora caldo all'obitorio.
Come si potevano definire buoni?
Gabriel strinse le mani a pugno talmente forte che le unghie lo ferirono leggermente << Gabriel >> lo chiamò Annabelle, ma lui non smise di fissare la folla all'interno di Granny's e solo quando lei lo toccò sembrò notarla << Che cosa ci fai qui? >> chiese brusco allontanandosi dal suo tocco come scottato << Ero preoccupata >> spiegò sorprendendosi di quell'atteggiamento visto quanto erano legati << Sto bene >> fece voltandole le spalle ed incamminandosi verso il bosco, ma lei non esitò un attimo a seguirlo.
Perché lo faceva?
Dopotutto sua madre non aveva che causato danni alla sorella << Perché Regina non è con loro a festeggiare? >> chiese ad un tratto quando ormai il sentiero cominciava ad apparire davanti ai loro occhi << Perché non c'è niente da festeggiare e dopotutto era pur sempre sua sorella >> lo spiegò con una voce talmente ovvia che il ragazzo si irritò ancora di più << Davvero? Perché non mi sembra che l'abbia aiutata in qualche modo! >> gridò infastidito da lei e dalla sua arroganza << Gabriel calmati >> fece lei non riconoscendo in quel ragazzo il suo fratellastro << Calmarmi >> ripeté lui passandosi sulle labbra secche << Vuoi che io mi calmi?! >> continuò frustrato << Come posso calmarmi quando la causa della morte di mia madre non è niente meno che la tua >> le urlò contro dando parola ai propri pensieri << Di che cosa stai parlando? >> cominciava a perdere la pazienza anche lei << Tu vuoi sapere di che cosa sto parlando? Chi è che la rinchiusa lì dentro? Chi è che l'ha allontanata da suo figlio? >> << Non dire idiozie, non puoi accusare mia madre di averla imprigionata quando è stata Zelena a minacciarla più volte, anche dopo averle dato più di un'occasione per riscattarsi >> lui scoppiò a ridere a quelle parole come se avesse detto una qualche battuta solo a lui comprensibile << Lo sapevi che voleva andarsene via? Allontanarsi da tutto questo ed andare ad Oz con me? >> fece puntandole un dito per indicarla << Allontanarsi da voi? >> continuò guardandola con occhi pieni di odio adesso << Parleremo quando ti sarai calmato >> disse Annabelle e fece per allontanarsi, ma Gabriel l'afferrò per un braccio << No, tu non andrai da nessuna parte! >> si smaterializzò con lei per poi riapparire in quello che sembrava uno strano sotterraneo, molto simile a un rifugio per tornado, però Annabelle sapeva che a Storybrooke non ce n'erano << Dove siamo? >> chiese arrabbiata perdendo completamente la pazienza << Tu lo sapevi non è vero? Sapevi quello che mia madre voleva che facessi >> << Non so di che cosa stai parlando >> mentì anche se però l'aveva presa alla sprovvista << Certo come no >> con gesto veloce le mise il braccialetto anti-magia << Che cosa stai facendo?! >> gli gridò contro iniziando ad avere paura << Quello che avrei dovuto fare molto tempo fa >> disse prima di smaterializzarsi da Regina che era ancora nel suo ufficio << Gabriel... >> fece alzandosi per abbracciarlo, ma si stupì della sua freddezza << Va tutto bene? >> chiese diffidente e un po' scettica << Sì o meglio no... >> nel passarsi una mano sul volto il ragazzo cominciò a ridere e un brivido percorse la schiena della donna << Gabriel che cosa succede? >> Regina aveva uno strano presentimento << Vendetta >> fece lui e approfittò della sorpresa della donna per smaterializzarla dalla figlia << Annabelle! >> gridò lei cercando di liberarsi dalla presa del giovane che nel frattempo materializzò un altro braccialetto che le mise immediatamente al polso, prima di gettarla sul pavimento.
Lo vide prendere Annabelle e appenderla al muro << Che cosa vuoi Gabriel?! >> gli ringhiò contro la donna cercando di liberarsi dall'incanto con cui l'aveva immobilizzata << Che cosa voglio? Mi sembra di avertelo già detto >> legò un fazzoletto intorno alla bocca della ragazza impedendole così di parlare << Vendetta >> concluse materializzando un pugnale nella propria mano << Vendetta? >> Regina non riusciva a capire che cosa potesse volere da loro << Sì per quello che le hai fatto >> lo vide puntare l'arma all'addome della sorella adesso spaventata << Gabriel non lo vuoi fare >> la Strega aveva sempre dubitato dell'amore che lui riponeva in lei, ma mai di quello che provava verso la sorellastra << Che cosa vuoi saperne tu di cosa voglio o non voglio?! >> le gridò contro puntando adesso la daga contro di lei << E' tua sorella e so che le vuoi bene >> non c'era incertezza negli occhi castani di lei a differenza di quelli freddi di lui << Hai ragione >> cominciò a giocare con l'arma nelle sue mani<< Ed è proprio per questo che devo farlo >> con mano esperta la lama penetrò la gamba sinistra di Annabelle che trattenne un gemito di dolore << NO! >> gridò Regina dimenandosi nell'incanto nel vedere il sangue della figlia riversarsi copioso sul cemento del pavimento << L'amore non è forse una debolezza? >> sussurrò lui come divertito chinandosi sui talloni per potere vedere negli occhi la donna che l'aveva cresciuto << Sei un mostro! >> gli inveì contro lei adesso rivolgendoli uno sguardo pieno di rabbia e odio << Forse >> commentò lui alzandosi e riavvicinandosi nuovamente alla sorellastra << Stai lontano da lei o giuro che... >> Gabriel le rivolse un sorriso prima di affondare nuovamente la lama nella carne della ragazza che stavolta boccheggiò e vere lacrime di paura cominciarono a bagnarle le guance << Andrà tutto bene Annabelle te lo prometto >> cercò di rassicurare la madre << Non fare promesse che non puoi mantenere >> rimproverò lui estraendo il pugnale per poi pulirlo sulla camicia della ragazza << Smettila Gabriel! Che cosa vuoi che faccia? farò qualsiasi cosa, ma smettila >> gridò stavolta nel vederlo puntare l'arma di nuovo verso la figlia << Qualsiasi cosa >> sembrò assaporare quelle parole come un buon gustaio assapora un vino pregiato << Ma è questo quello che io voglio >> affermò guardandola con quel sorriso che da sempre lo caratterizzava e con occhi che un tempo anche lei aveva posseduto << Vedi tu mi hai tolto tutto >> occhi pieni di odio << Mi hai tolto a mia madre quando ero ancora in fasce >> di rancore << E poi me l'hai tolta quando finalmente ci eravamo ritrovati >> e senza alcuna pietà << Io ti odio Regina >> adesso erano talmente vicini che l'uno poteva respirare l'aria dell'altra << Ed è per questo che voglio farlo, perché voglio toglierti tutto, voglio che tu non abbia più niente, voglio che tu soffra come ho sofferto io >> nel dirlo le strappò il cuore dal petto rimanendo poi ad ammirarlo, come un bambino ammira un giocattolo nuovo << Ma prima voglio sapere la verità >> continuò portando il magico oggetto alla bocca << Mi hai mai voluto bene? >> chiese quasi in un sussurrò come se temesse la risposta della Strega << Sempre >> << Menti, stai mentendo! >> gridò alzandosi in piedi adesso << Non è vero e sai che sto dicendo la verità. Non posso mentirti se hai in mano il mio cuore >> fece indicando con la testa il cuore pulsante nella mani del ragazzo << Allora perché tenermi allo scuro della profezia? Se davvero dici di volermi bene perché non me ne hai mai parlato >> << Di quale profezia stai parlando?! >> << Lei aveva detto che avresti mentito >> la donna lo guardò sorpresa di tutto quell'odio domandandosi il perché non l'avesse notato per tutto quel tempo << Io non sto mentendo Gabriel, se è stata Zelena a parlatene non puoi fidarti delle sue parole >> il ragazzo rise senza freno anche dopo aver rimesso al suo “posto” il cuore della donna << Se anche così fosse non sto facendo altro che il mio ruolo nella storia >> fece stringendosi nelle spalle e dirigendosi con passo deciso verso Annabelle che lo guardò negli occhi senza più paura adesso << Allontanati da lei! >> gridò Regina spezzando le catene magiche e scaraventando il ragazzo contro una parete << Andrà tutto bene tesoro >> rassicurò avvicinandosi alla figlia e togliendole la benda dalla bocca << P-perdonami mamma è tutta colpa mia >> la donna si sorprese di quelle parole mentre la liberava e l'adagiava sul terreno << Di che cosa stai parlando? >> una risata maschile tornò a riempire il rifugio << Lei sapeva Regina, sapeva tutto >> i suoi occhi vennero attirati dal braccialetto della Strega che adesso giaceva sul pavimento << Ma come hai fatto? >> chiese sorpreso che si fosse liberata << Ci sono già passata >> informò lei materializzando una palla di fuoco che non esitò un istante a sferrare contro il ragazzo che però si lanciò a terra per schivarla << Annulla l'incantesimo di clausura! >> ordinò Regina cercando di smaterializzarsi invano, temendo per la figlia visto che nessun incantesimo di guarigione sembrava fare effetto sulle ferite << Gabriel la ucciderai! >> gridò non vedendolo più << M-mamma >> la chiamò Annabelle attirando la sua attenzione << Non parlare >> ordinò la Strega rallentando il sanguinamento con un incanto e circondandola di piccole fiammelle << Dille la verità Annabelle prima che sia troppo tardi! Dille come hai tenuto nascosto il nostro piccolo segreto >> << Di che cosa sta parlando? >> la ragazza trattene un fremito di dolore << N-non volevo.. io volevo solo proteggerlo mamma, non... >> uno spasimo la zittì portandola a stringere la mano della madre convulsamente << Gabriel ti prego... >> supplicò Regina nel vedere la figlia iniziare poco a poco a perdere i sensi << Io non ti devo alcun favore Regina >> la donna nel sentire la sua voce nuovamente, riuscì a trovare il luogo in cui si nascondeva e si smaterializzò da lui.
Non appena gli fu davanti lo schiaffeggiò talmente forte da farlo ricadere sul pavimento << Non lascerò che tu la uccida Gabriel >> con un gesto della mano la magia lo sollevò per lei << Annulla l'incantesimo ora >> continuò guardandolo con gli occhi che riservava solo ai suoi nemici << Vai al diavolo >> sillabò lui spuntando poi il sangue del labbro spaccato sul terreno << Noi forse non potremmo andarcene ma niente impedisce a te di farlo >> << E perché mai dovrei farlo? >> intimò lui adesso distanti solo un passo l'uno dall'altra << Perché vuoi che tuo padre ti voglia ancora bene e sopratutto perché non vuoi morire >> non c'era incertezza in ciò che diceva, ma sapeva per certo che anche se lui se ne fosse andato sua figlia sarebbe sopravvissuta solo in un modo e di certo Robin non l'avrebbe mai perdonato << E come pensi di salvarla restandotene qui?Anche se me ne vado ci vorrà un po' prima che l'incantesimo di clausura si dissolva >> chiese lui cominciando ad agitarsi per la sicurezza della donna, riusciva ad intravedere l'ombra di quello che era stata, della Regina Cattiva e cominciò a provare paura per se stesso << Questo non è un problema tuo >> la sua voce era pacata e Gabriel si rese conto che adesso era lei a comandare il gioco e non più lui, così non esitò un attimo a smaterializzarsi il più lontano possibile dalla donna temendo per la sua incolumità.
La Strega si diresse immediatamente dalla figlia che giaceva ormai inerme sul pavimento e prese la sua mano tra le sue << Annabelle devi ascoltarmi >> fece e la ragazza con lentezza riaprì gli occhi << Non odiarlo >> sussurrò mentre i suoi occhi cominciarono ad inumidirsi << Non farti divorare dall'odio e dalla vendetta, non divenire come lui, non far vincere mai l'oscurità latente che è in te, mai! Mi hai sentito?! >> le lacrime le solcavano il viso adesso bagnando le guance e Regina si fece forza prima di tornare a guardare la figlia, sorridendo stavolta << Io ti voglio bene Annabelle e te ne vorrò sempre >> si tolse la fede che aveva al dito e la mise all'indice della ragazza << Sei tu il mio lieto fine >> sussurrò depositandole un piccolo bacio sulla fronte e la ragazza poté sentire chiaramente la vita riempirle di nuovo le vene e l'aria scorrerle nuovamente attraverso i polmoni << M-mamma? >> solo allora si rese conto di che cosa stesse facendo la Strega: le ferite che prima laceravano il suo corpo stavano scomparendo una ad una per poi ricomparire sul corpo di lei, mozzandole il respiro e se Annabelle percepiva la forza rientrare nel suo corpo, Regina avvertiva la vita abbandonarla nella medesima frequenza << No!Ti prego...ti prego >> lacrime incontrollate bagnavano il suo volto e adesso era lei in piedi, di fianco alla madre e stringeva la sua mano nella sua << NO! Perché? Perché l'hai fatto? >> Regina sapeva il perché, non sarebbe mai riuscita a sopravvivere a quel dolore non avrebbe mai voluto sopravviverle << Vai da papà, non abbandonarlo mai. Devi dirlo te ad Henry e a Roland, non devono venirlo a sapere da nessun altro... >> sussultarono entrambe nel sentire il respiro di lei mozzarsi << Trova la tua felicità Annabelle, non permettere...che lui te la porti via >> le sorrise un sorriso amaro, provava vero dolore nel sapere di non poterle stare vicino per il resto della sua vita << Non dire così mamma >> Annabelle cominciò a guardarsi intorno disperata cercando un modo per andarsene, ma l'incantesimo stava malapena cominciando ad annullarsi << A-annabelle >> la chiamò nuovamente in un mezzo respiro, ma non riuscì a dire altro prima che il suo cuore smettesse di battere e l'oscurità l'attirasse a sé.
Annabelle gridò nel vedere gli occhi della madre chiudersi per sempre, strinse a sé il suo corpo ancora caldo e pianse, pianse come non si permetteva mai di fare.
Pianse perché solo quella mattina aveva potuto parlare con lei e adesso non ci sarebbe più stato nessuno con cui farlo.
Pianse perché voleva che le gridasse contro, che litigasse con lei che la mettesse in punizione ma non sarebbe più accaduto.
Non ci sarebbero più stati insegnamenti nel bosco né rimproveri, lei non ci sarebbe più stata...


<< Ho ucciso mia madre >> l'ultima catena che immobilizzava Darell al muro si sgretolò facendo ricadere il giovane inerme sul pavimento.
Annabelle le lanciò uno sguardo di sfuggita prima di soccorrere il ragazzo privo di sensi che giaceva sul terreno << D-dobbiamo portalo fuori >> disse Regina cercando di riacquistare il proprio autocontrollo e con un gesto della mano smaterializzò tutti all'ospedale, compresa Belle che era ancora fuori ad attendere il loro ritorno.
Annabelle continuò a seguire il ragazzo anche mentre lo visitavano i medici di turno.
Lo amava e questo lo poteva notare chiunque, anche per chi non la conoscesse affatto.
Si strinse nel cappotto nel reprimere un brivido di freddo ricordando ciò che aveva detto: Ho ucciso mia madre.
Regina si passò una mano trai capelli nell'alzarsi cercando di scaricare la frustrazione << Regina non credo sia così grave >> fece Belle e la donna quasi scoppiò a riderle in faccia << Certo, sono sicura che lui starà bene >> commentò prima di dirigersi verso la caffetteria, completamente vuota a quell'ora della notte.
Gabriel lo sapeva ecco perché aveva rapito Darell e messo su tutto quel teatrino, voleva che lei lo dicesse.
Prese la tazza di caffè fumante e stava per tornare in sala d'attesa quando vide comparire Annabelle sulla porta << Non avrei dovuto dirlo >> fece non appena la vide e Regina si strinse nelle spalle << Non credo che sarebbe cambiato qualcosa se non l'avessi fatto >> le porse il bicchiere che aveva preso per lei << Vuoi parlarne? >> le chiese guardandola adesso e notando che aveva le guance arrossate, probabilmente aveva corso << Io... >> << No, certo che no. Darell sta bene? >> la Strega cercò di cambiare discorso più per la figlia che per se stessa << Dovrebbe riprendere i sensi a breve >> << Dovresti essere al suo fianco quando si sveglierà, per lui sei l'unico volto famigliare >> fece incamminandosi e percependo con facilità l'irrigidirsi di lei quando le passò accanto << Mi dispiace >> disse in un sussurro a malapena udibile << Vorrei sapere per cosa Annabelle >> Regina alzò le mani al cielo stanca di quei segreti << Non sei stata tu ad uccidermi e lo so per certo, ma per qualche dannatissima ragione te ne dai la colpa, vorrei almeno sapere il perché! >> solo allora si rese conto di ciò che aveva detto << Uccidermi >> ripeté a se stessa, come se quelle parole l'avessero reso in qualche modo più reale.
Annabelle la vide sedersi su una delle sedie della caffetteria e prendersi il volto tra le mani.
Rimasero così per qualche minuto, la madre in silenzio e la figlia immobile che non osava alzare gli occhi su di lei pentendosi di aver parlato << Chi? >> chiese guardandola e la ragazza sussultò sul posto nel sentirla parlare di nuovo << Chi è stato? >> Annabelle non alzò lo sguardo su di lei << G-gabriel >> la sentì sbuffare e poteva sentire anche il sorriso che le appariva sul volto << Lui mi ha ucciso ma tu te ne dai una colpa, perché? >> Regina sapeva di pigiare un tasto dolente chiedendoglielo, ma doveva sapere, voleva capire << Io...l'ho protetto quando non avrei dovuto e... >> sembrò riacquistare un po' di coraggio tanto da guardarla adesso << E tu sei stata al mio prezzo. Se solo avessi detto...quello che... >> Annabelle si lasciò cadere sul terreno << Tu saresti ancora viva se io.... >> le braccia della Strega la circondarono e la ragazza ne rimase sorpresa << Non puoi darti la colpa per le sue azioni >> la sentì stringersi a lei come se fosse stata la sua ancora di salvezza << Però posso darti la colpa di essere una vera peste >> commentò facendola sorridere adesso e Regina fu grata che ne fosse ancora capace << Andiamo sono certa che Darell voglia proprio vederti >> le depositò un piccolo bacio sulla testa prima di alzarsi con lei e solo allora dopo tutto il tempo che avevano passato insieme notò l'anello che portava al dito.
Si lasciò sfuggire un sorriso nel vederlo << Che c'è? >> chiese Annabelle asciugandosi il volto con il palmo della mano << Niente >> fece incamminandosi per prima verso il ragazzo.

 

   
 
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