Salve, sono
ritornata dopo tanti mesi quindi mi dovrei nascondere ma a mia difesa potrei
dire che quest’estate non è stata pessima. Sono felice di aver ripreso questa
mia ff. Nel corso di questo periodo ho pensato di cancellarla, di trasformala
in originale, di non arrendermi.
Questa
storia era nata grazie ad un mio sogno, ma siccome sono una fan della saga di
twilight ho deciso di dare ai protagonisti i nomi di Edward e Bella.
Dove eravamo
rimasti….
Bella ed
Edward dovevano festeggiare il loro anniversario di matrimonio quando hanno un
brutto incidente. Da quel sinistro stradale Edward esce illeso mentre la moglie
entra in coma. Al risveglio Isabella non si ricorda degli ultimi 5 anni quindi
non riconosce suo marito e tutti coloro che ha incontrato in quegli anni.
Bella non sa
nemmeno che il marito è un attore famoso e di essere riuscita a realizzare il
sogno della sua vita ovvero diventare una famosa scrittrice.
La
scrittrice smemorata riuscirà a recuperare la memoria?
Sorprese? No, grazie!
Bella.
Erano
trascorsi un paio di settimane dal mio risveglio e lentamente stavo guarendo,
ma sfortunatamente la memoria tardava a ritornare.
I medici non
sapevano se mi sarebbe ritornata e io avevo il timore di non recuperarla mai.
Temevo di non ritornare la Bella di prima di quel tragico evento.
Perdere un
pezzo importante della mia memoria per me significava di andare in panico tutte
le volte che mi specchiavo non riuscendo a riconoscere la donna che vedevo, di non riconoscere i luoghi a me familiari ma
per fortuna c’era Edward, mio marito, ad aiutarmi.
Di quello
che avevo dimenticato c’era anche lui quindi non sapevo di essermi sposata, di essermi
innamorata di lui e tutto ciò mi provocava un’enorme tristezza. Lui era
talmente dolce, carino e soprattutto molto paziente. Avrei voluto che almeno
uno spiraglio di ricordo ritornasse, ma niente.
Edward mi
aveva raccontato molte cose di come ci eravamo conosciuti, di come avevamo affrontato
le prime difficoltà, di come fossimo sempre vicini anche quando lui era in giro
per il suo lavoro.
Il lavoro di
mio marito mi sconvolse perché ritenevo letteralmente impossibile che un attore
così famoso si fosse innamorato di una comune mortale come me. La vocina della
mia coscienza mi ripeteva che anche i vip erano persone normali.
In quel
periodo per me tutto era nuovo. Non riuscivo a capacitarmi dell’essermi sposata
nonostante mio marito mi aveva mostrato il video del matrimonio. Quando guardammo
il video della cerimonia mi commossi perché la mia mente aveva cancellato il
momento più bello della mia vita con la persona più straordinaria che avessi
conosciuto.
L’ironia
della situazione era che ricordavo benissimo gli episodi dei miei primi 25 anni
di vita ogni minimo dettaglio quindi riconoscevo la mia famiglia, i miei
fratelli, mia nonna, le mie amiche, i miei hobby, la mia passione per la
letteratura inglese che grazie ad essa avevo imparato la lingua del mio marito.
Finalmente arrivò il giorno delle mie
dimissioni e io ero quasi insicura se andare a casa di mio marito o
nell’abitazione dei mie fratelli e di mia nonna. All’ultimo decisi di dare
fiducia all’uomo che avevo sposato.
Avevo
dimenticato che Edward fosse esageramene propenso alle sorprese…ma me ne accorsi
il giorno delle mie dimissioni e quindi dal mio ritorno a casa.
Giunti nella
modesta dimora, una casa situata vicino ad un sentiero di montagna che
permetteva di vedere tutta la zona limitrofa, piena di confort e un piccolo
cortile ebbi il sentore di essere attesa. Infatti appena entrati a casa ci furono
diverse persone ad accogliermi.
Era una
festa con alcuni nostri colleghi ,alcune miei vecchie amiche ,i miei fratelli, e
la mia amata nonnina. Per fortuna c’era qualche volto familiare che capì
immediatamente come mi sentivo, ma questo non impedì a Lily Collins di venirmi
abbracciare come fossimo amiche di amiche di lunga data. C’era anche Robert Pattinson che aveva
lavorato con mio marito. Fu proprio il collega di mio marito a farmi andare in
iperventilazione nonostante mi ricordassi quello che mi aveva raccontato Edward
degli inizi del suo lavoro…
Mi aveva
raccontato della sua occupazione e come suo primo ingaggio era stato preso come
controfigura del mio idolo e trovai la situazione divertente tanto che alla
fine ridemmo ed ero felice di aver ritrovato una parte di me, il sarcasmo.
“Eri la
contro figura di Robert Pattinson, quindi sei abituato a fare scene movimentate
e fare il morto?” chiesi sorridendo.
“No, Robert
è un attore fantastico ma è timidissimo quindi le scene di nudo le ho girate
io!”
“Quindi sul
tuo primo contratto c’era scritto: Edward Cullen ingaggiato per fare il culo a
Robert Pattinson!”
La risposta
di Edward fu una grassa grossa risata e poi mi disse:” Lo sai che me lo avevi
detto anche la prima volta che ti avevo raccontato questo episodio, sono
fiducioso che la memoria ti ritornerà a breve.”
Alla festa c’era
anche scrittori come Susana Tamaro e il mio editore questo significava che la
conoscevo e probabilmente avevo realizzato il sogno della mia vita.
Edward capì
al volo il mio stato di panico e mentre si scusava con i suoi amici vip, Mike
mi portava nella dépendance dove si erano ritirate mia sorella Angela con
nonna.
“Glielo
avevo detto a quell’imbecille che non era pronta!” sentivo mia nonna brontolare
già prima che giungessimo alla porta della dependance…
“Hai
ragione, ma devi capirlo Edward tende ad esagerare!” rispose mia sorella con
voce un po’ più bassa.
Dopo pochi
minuti io e Mike raggiugemmo le nostre congiunte.
“Edward ha
esagerato. Mi sono sentita un fenomeno da barraccone!” dissi sconsolata
“Non era
quello che voleva, mio cognato tende a fare l’esagerato!” mi rispose mio
fratello e Angela annuì.
Dopo un po’ ci
raggiunse anche Edward dicendo che aveva congedato i nostri amici e che aveva
bisogno di rimanere da solo con me per un chiarimento. Solo dopo aver assicurato
la mia famiglia di origine mi lasciarono da sola con il mio coniuge.
Appena
rimanemmo da soli iniziò la discussione.
“Mi dispiace
tantissimo. Speravo che grazie ai nostri amici riuscissi a ricordare qualcosa!”
si scusò Edward.
“Mi sono
sentita un fenomeno da barraccone!”
“ No, non lo
sei stata!”
“Non mi
piace stare al centro dell’attenzione e poi a più di qualche tuo collega avrò
fatto gli occhi dolci come se fossi una ragazzina e un cerbiatto indifeso. Ti
ho messo in imbarazzo davanti ai tuoi colleghi!”
“No,
tranquilla. Non mi hai messo in imbarazzo e poi loro sono gli amici più intimi
era come una festa di famiglia”.
Lo guardai
alzando un sopracciglio.
“Ok, ho
esagerato. Anche per me questa situazione è difficile, ma farò di tutto per
farti stare bene e per ritrovarci!” mi rispose lui.
“Grazie” e
poi ci abbracciamo e lentamente iniziai nel sentirmi a casa.