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Autore: namelessfedah    13/10/2015    1 recensioni
Harry Styles è solito essere spintonato e deriso dalla squadra di football della scuola, quindi non si aspetta niente dal nuovo arrivato, Louis Tomlinson, che sembra essere un atleta. Riuscirà Harry ad imparare che non tutti sono uguali, che chiunque ha dei segreti, e che a volte c'è molto di più in una persona di quello che l'occhio riesce a notare?
O dove Harry e Louis stanno attraversando entrambi situazioni estremamente difficili, ed imparano a farsi forza l'un l'altro.

Harry/Louis | Highschool!AU, Athlete!Louis | Note: Menzione di violenza fisica/verbale/psicologica e maltrattamenti strettamente legati al tema dell'omofobia | Conteggio parole: 79k
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: AU, OOC, Traduzione | Avvertimenti: Contenuti forti, Non-con, Tematiche delicate
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XXII



 


Dicono che gli occhi siano lo specchio dell'anima, e che scrutando in profondità si riesca a scorgere la sincerità e la verità nelle persone. Dicono che per riuscire ad arrivare al cuore di qualcuno, si debba iniziare dagli occhi. Dicono che oltre queste insormontabili finestre giaccia la verità sulle persone, non importa cosa trasmettano le apparenze.

L'uomo fermo sulla porta della camera di Louis non sembrava altro che un normale giovane uomo. Guardando, però, nelle due pozze grigio ghiaccio, si riusciva a scorgere tutt'altro. Quegli occhi rivelavano la sua vera essenza; fredda, detestabile, e malvagia.

Harry percepì gli occhi dell'uomo su di sé come lame; trasmettevano una tagliente sensazione di pericolo al suo intero corpo. Iniziò a sentirsi tremendamente nervoso, i respiri erano tremolanti mentre ricambiava lo sguardo; mostrando all'uomo tutta la sua sicurezza nel proteggere Louis senza alcuna paura.

"Ho per caso interrotto qualcosa?" L'uomo chiese, la voce intrisa d'odio e gli occhi ancora puntati su Harry.

Il riccio percepì i tremori che attraversavano il corpo di Louis. Era terrorizzato da quell'uomo.

Non preoccuparti, Lou. Non lascerò che ti procuri altro dolore.

Si accigliò riportando gli occhi sull'uomo. "In realtà si."

Le sopracciglia dell'individuo si arcuarono, e si avvicinò di un passo. "Oh, davvero?"

"S-si." Borbottò, imprecando mentalmente contro sé stesso per l'insicurezza ed il leggero tremore nella sua voce.

L'individuo fece un altro passo verso il letto.

"Cosa ho interrotto, allora? Perché sono dannatamente sicuro voi non steste lavorando su quell'importantissimo progetto scolastico."

Harry deglutì nervosamente. Quello era esattamente ciò che aveva temuto pochi momenti prima che l'uomo facesse irruzione nella stanza.

"Noi... noi stavamo solo parlando." Cercò di spiegare. "Inizieremo i compiti adesso."

L'uomo chiaramente non gradì la risposta datagli da Harry. Prese un paio di passi verso il letto, ed Harry poté osservare i pugni stretti lungo i fianchi. Stava per aprire bocca e dire qualcosa in modo da allontanare l'individuo, ma prima che avesse il tempo di farlo una voce sottile irruppe.

"Jason, ti prego, stavamo solo parlando."

L'uomo, Jason, scostò lo sguardo da Harry per portarlo su Louis; gli occhi diventati improvvisamente più gelidi.

"Penso di sapere esattamente ciò che stava succedendo; e non credo fossero coinvolte molte parole."

Harry era sconcertato.

Cosa pensava stessimo facendo esattamente?

"N-no." Borbottò Louis, la voce pregna di paura. "Lo giuro, stavamo solo parlando; nient'altro."

Jason fissò Louis per un lungo istante. La stanza era avvolta in un silenzio di tomba ed Harry temeva che gli altri potessero sentire il battito accelerato del suo cuore che rimbombava come una batteria nelle sue stesse orecchie. Non sapeva se avesse dovuto dire qualcosa; non sapeva nemmeno chi o dove guardare-

Finalmente, dopo quella che sembrò un'eternità, l'uomo rivolse a Louis uno strano sguardo che portò l'altro ad annuire, e poi lasciò la stanza, sbattendo la porta dietro di lui.

Harry rilasciò il respiro che aveva trattenuto fino ad allora ed il sollievo pervase il suo intero corpo prima di girarsi ad osservare Louis.

"Lou," Disse calmo. "Cos'è appena successo?"

Louis chiuse gli occhi per un attimo, e scosse la testa. "N-niente. Diventa solo...uhm, protettivo."

Harry inclinò la testa di lato. "Louis, non puoi aspettarti che io ci creda."

Il ragazzo più piccolo si morse il labbro inferiore rivolgendogli uno sguardo supplicante che chiedeva esplicitamente di lasciar andare l'argomento. Harry scosse la testa.

Non ci passerò sopra, Lou.

Louis sospirò. "Ascolta, ti spiegherò tutto più tardi, ma ora devi andare."

"Sai che non andrò da nessuna parte senza di te."

"No." Iniziò ad andare nel panico. "Non posso venire con te. Ciò che è successo dopo essere stato un'intera giornata da te è molto brutto. Se me ne vado un'altra volta..."

La voce gli si spense, il respiro tremante ed il volto pallido. Harry percepì il proprio stomaco contrarsi.

"Lou, devi dirmi chi è Jason." Ordinò Harry. "Ora."

Louis chiuse gli occhi e scosse la testa, portando Harry ad emettere un grugnito frustrato.

"Non vedi che sto solo cercando di proteggerti?"

Louis aprì gli occhi e guardò dritto in quelli di verdi di Harry.

"Non vedi che sto solo cercando di proteggere te?"

"Louis, non sono io quello che ha bisogno di essere protetto."

Se rimani ancora in questa casa lo sarai.

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Niall sedeva in macchina, le dita battevano nervosamente sul manubrio e le ginocchia in modo preoccupante. Fissava insistentemente la casa malmessa in cui era il suo migliore amico. Gli era impossibile calmare i nervi aspettando che il riccio tornasse con Louis al suo fianco.

Occhieggiava continuamente il suo telefono e rileggeva il messaggio ricevuto da Harry. Nonostante gli avesse detto di non preoccuparsi, Niall non poté non pentirsi della sua decisione di rimanere in macchina seguendo il volere di Harry.

I ragazzi non sapevano esattamente cosa stesse succedendo nella vita di Louis. Niall era consapevole del fatto che il suo migliore amico fosse quasi certamente appena entrato nello stesso pericolo da cui stavano cercando di trar fuori Louis. Il biondo pensò di chiamare Anne e di aggiornarla su ciò che stava succedendo; probabilmente sarebbe stato più intelligente avere un adulto dalla loro parte. Aveva addirittura pensato di chiamare la polizia, ma aveva poi considerato l'idea leggermente estrema. Dopotutto, non avevano alcuna prova che l'artefice delle ferite di Louis fosse all'interno della casa, e i poliziotti avrebbero probabilmente riso di loro.

Niall si passò stancamente una mano tra i capelli mentre continuava a fissare la casa.

"Sbrigati Harry." Mormorò a se stesso. "Prima che io sia costretto a fare qualcosa che non ti piacerà."

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La frustrazione di Harry aveva ormai raggiunto livelli esponenzialmente alti non riuscendo ad ottenere alcuna risposta dall'altro ragazzo. Sapeva che Louis fosse solo spaventato, chiaramente di Jason, ma Harry desiderava solo sapere esattamente cosa stava succedendo.

Dal momento che non stava concludendo assolutamente nulla, decise di cambiare argomento.

"Ho incontrato tuo padre."

A Louis cadde istantaneamente la mascella e la sua espressione facciale tramutò da terrorizzata a stroncata in un secondo.

Harry fece una smorfia.

Okay, forse non era proprio l'argomento adatto.

"Posso capire perché lo detesti." Provò Harry, cercando di alleggerire l'atmosfera.

"Non ti ha fatto del male, vero?"

"Cosa? No." Rispose velocemente. "Voglio dire... ha detto delle cose abbastanza nauseanti, ma Niall l'ha rimesso al proprio posto."

"Lo ha incontrato anche Niall?" Chiese Louis timido. "Cosa è successo?"

"Solo tante urla, niente di più."

Louis abbassò lo sguardo. "Ha chiesto di me?"

Harry trasalì.

Chiedere di te? Sembrava completamente estasiato dall'idea di non vederti mai più in vita sua.

Harry non ce la fece a dire al ragazzo le parole dette dall'uomo sul suo conto. Lo avrebbero distrutto.

"Non abbiamo parlato molto." Mentì. "Ce ne siamo andati velocemente non appena abbiamo realizzato che tu non fossi lì."

"Oh." Esalò il ragazzo con evidente tono sconfitto.

Harry decise di convincere Louis ad andare con lui.

"Bene, impacchetta l'essenziale ed usciamo di qui."

Lo sguardo rivoltogli da Louis fece bloccare il suo cuore momentaneamente.

Puro panico.

L'intero corpo di Louis si irrigidì nuovamente e la sua pelle perse colorito, tornando ad essere un fantasma. I suoi occhi blu si spalancarono all'inverosimile.

Diamine. Questa non è la reazione che mi aspettavo di ricevere.

"Cazzo...devi andartene ora." Louis riuscì a dire. Saltò giù dal letto ed afferrò il braccio di Harry, cercando di tirarlo in piedi.

"Non ho..."

"Harry, ti prego, vai. Non è sicuro qui per te. sarà così arrabbiato quando scoprirà che sei ancora qui." Sproloquiò Louis.

"Allora ce ne andremo entrambi." Provò ancora Harry.

Perché non vuoi venire via con me? Non capisco.

"Harry, ti prego." Lo supplicò Louis, le lacrime a sgorgare dai suoi occhi. "Per favore. Solo, vai."

Harry afferrò la mano di Louis e la strinse forte. "Te l'ho detto, non ti lascio qui."

Louis si sottrasse alla presa. !No, t-ti prego, vai via. Io starò bene."

Harry prese il ragazzo per un braccio ancora una volta prima che potesse ribellarsi, mostrandogli le grosse macchie violacee che costellavano l'arto.

"Questo non è star bene, Lou!"

Louis tirò via disperatamente il braccio dalla stretta per poi prendere un passo traballante verso la porta ed aprirla. Stava per correre fuori quando una figura in piedi in corridoio lo fermò.

"Louis, tesoro, che succede?" Una donna di mezza età con occhi gentili, tremendamente somiglianti a quelli di Louis, chiese.

"M-mamma" Sobbalzò Louis. "Che ci fai fuori dal letto?"

Tutt'ad un tratto Louis smise di piangere ed il suo panico tramutò ancora. Diventò improvvisamente preoccupazione ed angoscia.

"Ti ho sentito piangere." Disse con voce gentile. I suoi occhi si fermarono velocemente in quelli confusi di Harry prima di tornare a guardare suo figlio. "Cosa sta succedendo?"

Louis le offrì un leggero sorriso. "Non è niente, mamma. Torniamo a letto."

Harry osservò con attenzione e nel dettaglio la donna davanti a suo figlio. Notò l'enorme somiglianza con Louis, gli stessi occhi e lo stesso colore di capelli. Era più bassa di suo figlio, ed appariva tremendamente fragile. Il suo colorito era pallido, profonde borse le incorniciavano gli occhi, un leggero tremore le pervadeva l'intero corpo.

Harry sentì lo stomaco contorcersi.

Ecco perché Louis non può andare via; sua madre è malata.


 

~
 Surprise!!
Doppio aggiornamento, per la prima volta!

L'intera faccenda si sta man mano sbrogliando, ma il bello deve ancora venire! Inoltre Kathy Jane (l'autrice) ha pubblicato l'introduzione del sequel, "Unbreakable", che avrete subito dopo la fine di "More Than Meets The Eye"!

 
Love y'all.
-fedah
 
Love you always.
-fedah

 
 
 
  
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