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Autore: Lirit Tussand    17/02/2009    3 recensioni
Uno strano libro scritto in versi sta spargendo il panico tra gli abitanti di Hogwarts. Riusciranno i nostri eroi a eliminare siffatta minaccia?
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO I

 

Studiare, studiare, studiare e ancora studiare!

 

Era stanco, era frustrato, nelle ultime quattro settimane non aveva fatto altro che studiare!

“BASTA!”

 

Urlò, e gettò il libro che teneva fra le mani davanti a sé. Questo attraversò volando la sala comune, fece una capriola, e atterrò con leggero tonfo nel caminetto acceso.

 

“Ron!” gridarono all’unisono Harry e Hermione.

 

I due si scaraventarono sul caminetto cercando di fare qualcosa per recuperare il libro che ardeva tra le fiamme.

 

Ron realizzò quel che aveva fatto e si lanciò accanto ai due amici.

 

“Oh cavolo, cavolo, cavolo!” Mia mamma mi ucciderà! Quel libro era solo di quarta mano! Hermione ti prego fa qualcosa!”

 

Hermione scosse il capo.

 

“Mi spiace Ron. E’ già cenere, quel libro era proprio vecchio e ha preso bene…” si bloccò all’istante  “ehm, come dire… era molto vecchio Ron! Non ti stupire se è bruciato così…”

 

Ron scosse il capo.

 

“Mia mamma mi ucciderà! Come faccio a dirle che ho buttato un libro nel caminetto? E dovevo assolutamente finire di studiare quel capitolo entro domani!”

 

Ron scattò verso Hermione.

 

“Hermione! Prestami il tuo libro! Tu sai già tutto!”

 

“Niente affatto!” rispose secca “Non voglio correre il rischio di vedere anche il mio libro finire tra le fiamme!”

 

Ron la guardò in cagnesco e si voltò speranzoso verso Harry.

 

“No, mi dispiace Ron” Rispose ancor prima che potesse chiedergli qualcosa “io sono molto più indietro di te e non posso proprio permettermi di andare male nel compito di domani.”

 

Ron sprofondò nella poltrona davanti al caminetto, disperato.

 

“Begli amici che siete” mugugnò.

 

Hermione gli si sedette accanto.

 

“Avanti Ron, l’unico modo è andare da Piton e chiedergli una copia in prestito.”

 

“Da Piton? E cosa dovrei dire? Mi scusi signore, sono venuto a chiederle in prestito la sua copia di Studio avanzato delle difese oscure perché ho appena gettato la mia nel fuoco! Proprio una grande idea!”

 

Hermione si rabbuiò.

 

“Beh, l’unico modo allora è andare in biblioteca, ma dubito che Mrs. Pince sia disposta a darti in prestito uno dei suoi libri dal momento che tratti i tuoi come se fossero spazzatura!”

 

Ron le fece una boccaccia e si alzò.

 

“Allora vado a vedere in biblioteca. E poi cosa vuoi che ne sappia la Pince di come tratto i miei libri?”

 

E si avviò verso il passaggio nel muro, mentre lo varcò sentì Hermione che gli urlava dietro.

“Lei sa tutto Ron! Ricordalo!”

 

 

 

 

 

Appena si trovò davanti alla porta della biblioteca un vago senso di colpa iniziò a impadronirsi di lui. Abbassò titubante la maniglia, varcò la soglia e si diresse con grandi falcate al bancone dietro al quale sedeva Mrs. Pince, assumendo la sua migliore espressione innocente.

 

Appena lo vide arrivare, l’insegnante assunse un’espressione sospettosa. Aveva visto poche volte quel ragazzo nella sua biblioteca, e per quelle poche volte in cui vi era entrato le aveva sempre dato motivo di infuriarsi.

 

“Buon pomeriggio professoressa.” Attaccò Ron. “Ehm, ecco, io vorrei chiedere in prestito una copia di Studio avanzato delle difese oscure.”

 

Mrs. Pince assunse, se possibile, un atteggiamento ancor più sospettoso.

 

“E perché lo vuoi?” chiese gelida.

 

“Perché, beh ecco, ci devo studiare, no?”

 

“Capisco, strano che tu non ne abbia una tua copia.”

 

“Io, io l’ho prestata, signora Pince”

 

 “Ah, l’hai prestata.”

 

“Sì, sì l’ho prestata.”

 

“Capisco.”

 

Ron si tranquillizzò, ormai ce l’aveva in pugno.

 

“No.”

 

Ron spalancò gli occhi.

 

“Come scusi?”

 

“La mia risposta è no.”

 

“Ma, professoressa…”

 

“Io non acconsentirò mai a dare in prestito uno dei miei libri a chiunque non sia degno di riceverli! I libri sono il sapere! Sono la via! E non devono essere profanati da studenchielli come te!”

 

Ron assunse un’aria colpevole.

 

“Ma come…”

 

“Come faccio a saperlo? Bè basta guardare una persona negli occhi per capire quello che fa ai suoi libri. Ricordatelo Weasley, io lo so, io so tutto! E ora vai.” Aggiunse secca.

 

Ron non poteva crederci, quella signora Pince era davvero una strega, come faceva lei a sapere che in fondo in fondo non teneva i suoi libri al meglio?

 

Certo, qualche volta li aveva messi sotto i piedi di una sedia di modo che non dondolasse, o ci scribacchiava sopra quando non gli passava durante le lezioni… […]

 

… e che dire di quando aveva gettato dalla voliera il suo libro di pozioni alla fine del quinto anno sapendo che non avrebbe più dovuto seguire una lezione di pozioni in vita sua? Erano state vane speranze, ma quell’episodio gli faceva ancora venire le lacrime agli occhi dal ridere.

Ron si scosse.

 

“Cavolo, il libro!”

 

E corse alla volta della sala comune per chiedere di nuovo aiuto a Harry e Hermione.

 

 

 

 

 

“Visto Ron? Te l’avevo detto!”

 

Tipica affermazione di Hermione, pensò Ron.

 

“Bè, adesso sì che sei nei guai.” Aggiunse Harry.

 

“Grazie” rispose gelido Ron. “Andiamo! Non c’è nulla che si possa fare? Non so, qualche incantesimo duplicante?”

 

“No, Ron.” Disse Hermione “I libri magici sono impossibili da duplicare perché protetti, al massimo li puoi sempre copiare con una piuma.”

 

“Molto divertente Hermione.”

 

“E chiederlo in prestito a qualcun altro?” suggerì Harry alzando gli occhi dal suo libro.

 

Hermione rispose prima che Ron potesse aprir bocca.

 

 “I Grifondoro del nostro anno stanno tutti studiando per domani, e anche i Tassorosso e Corvonero hanno il compito domani, vero? I Serpeverde poi non se ne parla proprio, e solo noi del sesto anno usiamo quel libro lì.”

 

Ron sospirò.

 

“Voglio morire… Se spedisco una lettera al Ghirigoro credi che riescano a mandarmi un libro, che ne so, prima dell’una di notte?”

 

Hermione rise.

 

“Figuriamoci Ron! Siamo in Scozia! Quanto credi ci possa mettere un gufo ad arrivare fino a Londra? Al massimo ti potrebbe arrivare un gufo di risposta domani sera. E poi cos’è tutta questa voglia di studiare?” aggiunse curiosa “Mi sembra che per te non sia mai stato un problema prendere un’insufficienza.”

 

Ron arrossì fino alla punta delle orecchie.

 

“Beh, invece lo è! Ne ho bisogno, devo assolutamente finire di studiare quel capitolo! Ne ho bisogno!”

 

Ron parve illuminarsi.

 

“Ma certo!” esclamò “La stanza delle necessità!” e corse via.

 

Harry e Hermione si guardarono esterrefatti.

 

“Beh, ha fatto tutto da solo almeno.” Osservò Hermione.

 

 

  
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