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Autore: Curleyswife3    14/10/2015    2 recensioni
E se, durante il suo vagabondaggio stellare alla ricerca di un marito alla sua altezza, la bellissima principessa Kurama atterrasse sulla Terra non all'epoca di Lamù, bensì all'epoca di Baldios?
Chi sarebbe il fortunato prescelto?
Crossover birichino con uno dei personaggi più sexy del mondo anime. ATTENZIONE: uno zinzinino di gender bender nell'ottavo capitolo.
Genere: Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: Gender Bender
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Comincio ringraziando fandani03 e innominetuo che hanno voluto lasciarmi un pensiero, ma anche chi semplicemente ha avuto la pazienza di leggere.

 

 

CAPITOLO SECONDO

 

 

La macchina psichica

 

“Ah, ah, questa sì che è una storia divertente!”.

Raita era piegato in due, Oliver aveva le lacrime agli occhi.

Bannister e la professoressa Quinstein, invece, chiacchieravano amabilmente tra loro godendosi il tramonto dalla bella terrazza panoramica che dava sul mare.

Jamie, anziché perdere il suo sguardo azzurro nell'orizzonte corrusco come faceva sempre, in quel momento squadrava Marin con un'aria un po' offesa, quasi che per la prima volta in vita sua non riuscisse a credere che le aveva detto la verità.

Il ragazzo di S1, dal canto suo, non capiva la reazione dei suoi amici: con Kurama le cose erano andate esattamente come lui aveva raccontato... e invece quei due parevano quasi divertirsi a prenderlo in giro.

Boh, evidentemente i terrestri avevano uno strano senso dell'umorismo.

E come se non bastasse, Jamie sembrava - chissà perché - in collera con lui ed evitava di rivolgergli la parola.

“Se è davvero la principessa dei goblin” esclamò il biondo a un tratto, asciugandosi gli occhi “sono proprio curioso di vedere che faccia ha!”.

“Forse ha un bel becco adunco” rincarò la dose l'altro pilota “o magari un naso come Pinocchio”.

Marin non capiva la battuta, ma non gli sfuggiva il tono insolente dei compagni e cominciava a scaldarsi.

Però, prima che il ragazzo potesse reagire, d'un tratto un'impetuosa raffica di vento preannunciò che qualcosa di strano stava per accadere.

Di nuovo.

Bannister e la professoressa, allarmati, corsero verso i piloti che cercavano di non essere trascinati via aggrappandosi alla ringhiera.

Un'imperiosa voce femminile alle loro spalle li fece sobbalzare.

“Come vi permettete di parlare così di me?” tuonò Kurama, in piedi davanti alla balaustra.

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Le gambe divaricate, le labbra frementi per l'indignazione.

Eppure, nonostante questo, incredibilmente seducente.

“Io non sono una ragazza qualunque” continuò, rivolgendosi minacciosa ai due uomini “sono una principessa e il mio nome è Kurama!”.

Svelta si avvicinò al gruppetto, che la fissava senza fiato.

Inguainata in un corpetto nero chiuso da stringhe sottili che lasciavano ben poco all'immaginazione, una fascia di seta gialla a sottolineare l'estrema snellezza della vita che poi l'allargava fino alla ricchezza dei fianchi, la principessa dei goblin era semplicemente spettacolare.

Nella mano destra brandiva una grossa foglia di fico, con la quale era stata capace di suscitare quell'inaspettata tromba d'aria.

Jamie fu la prima a ritrovare la parola.

Rivolse a Marin uno sguardo che per poco non lo incenerì.

“T-tu hai baciato quella lì!” esclamò.

E me invece mai!” pensò la ragazza, sull'orlo delle lacrime.

“Tu hai baciato quella lì!” le fece eco la professoressa Quinstein con aria ugualmente accusatoria.

Lascia che ti rimetta le mani addosso, ingrato ragazzino” si disse la scienziata “e grazie alla mia macchina encefalica il tuo cervello sarà ridotto a un etto di stracchino scaduto in meno di trenta secondi”.

“Tu hai baciato quella lì!” esclamarono in coro Oliver e Raita, ammirati.

“Tu hai baciato quella lì?” domandò incredulo il comandante Bannister, ridendo sotto i baffi.

Marin voleva sprofondare.

Kurama, invece, annuì con un sorriso e si avvicinò al ragazzo.

Un grosso corvo dall'aria autorevole planò sulla ringhiera.

“Da noi vige la regola” sentenziò “che chi si bacia deve poi unirsi in matrimonio”.

“Assolutamente” aggiunse, fissando il giovane dai capelli verdi.

Lo sguardo incandescente della principessa ebbe l'effetto di scuoterlo come un elettroshock.

Fece un passo avanti.

“Principessa Kurama” esclamò, con la sua migliore espressione risoluta “Sono lusingato dalla tua offerta, ma ti ho detto e ti ripeto che io non posso.

La mia vita è qui, in questa base”.

Si guardò intorno.

“Al fianco dei miei compagni”.

Jamie per poco non svenne dalla gioia.

“Spiacente” replicò però la sovrana dei goblin, con un sorrisetto “Ma questa ipotesi non è contemplata”.

Gli si avvicinò e lo afferrò per un braccio.

A quel punto la bionda non ci vide più, balzò come una leonessa accanto a Marin e lo strattonò violentemente per l'altro braccio.

“Vattene subito, principessa dei miei stivali!” gridò, il pugno levato in aria.

La Quinstein a sua volta avanzò minacciosa verso la sovrana dei tengu.

“Già, non hai sentito?” rincarò la dose “Lui non ti vuole!”.

Bannister la fissava stravolto.

Raita diede di gomito a Oliver e bisbigliò: “Questa è la prima volta che sono felice di essere solo un comprimario”.

L'altro annuì.

“Mio caro...” disse Kurama, con un'espressione beffarda che fece schiumare di rabbia le altre due donne.

Non le guardava nemmeno, fissando solo Marin.

“Perché ti circondi di persone che si comportano in modo così sciocco e volgare?”.

“Andiamo, vieni con me!”.

Agitò con forza la foglia che stringeva tra le mani e subito di levò una raffica impetuosa di vento, che fece rotolare tutti a terra.

Quando si rialzarono, Marin era sparito per la seconda volta.

 

***

 

“Cos'hai in mente, principessa?” domandò il primo consigliere, posandosi sulla sua spalla.

“Sto cercando di risalire alle cause che lo rendono così poco interessato alle donne” replicò Kurama, piegandosi sul macchinario davanti a lei.

Marin sedeva, gambe incrociate e braccia conserte sul petto, su una specie di poltroncina; sulla fronte, sulle spalle e sul torace erano stati applicati dei piccoli sensori collegati a un grosso schermo.

Il ragazzo aveva un'aria decisamente contrariata.

“La mia macchina psichica mi aiuterà a leggere nella sua mente” concluse Kurama.

Lui fece una smorfia e girò la faccia con espressione sdegnata.

“Meglio” esclamò “così potrai vedere quali sono i nobili pensieri che governano le mie scelte”.

La principessa alzò gli occhi al cielo.

“Cominciamo” disse, pigiando un tasto rosso.

In quell'istante, la porta dell'U.F.O. venne fatta saltare con un potente fascio di energia e i Blue Fixer, seguiti a ruota dalla Quinstein, si precipitarono dentro.

La scienziata non appena vide l'apparecchiatura assunse un'espressione di viva curiosità, si avvicinò e parve dimenticare la causa della loro corsa a perdifiato fuori dalla base alla ricerca del giovane alieno dai capelli verdi.

“Accidenti...” mormorò, ammirata.

“Ma questa assomiglia alla mia macchina encefalica...solo che sembra molto più potente”.

Due dei goblin le saltellarono accanto.

“Ma che tipo di transistor avete installato?” domandò, lanciandosi immediatamente in un'accanita e complicatissima discussione scientifica con i due uccelli, della quale nessuno dei suoi compagni capì nulla.

Nel frattempo, sullo schermo iniziarono a formarsi delle immagini. Prima sfocate, poi via via sempre più nitide.

Jamie fissò il monitor piena di curiosità.

Di certo non le sarebbe mai più capitata l'occasione di capire cosa passava - letteralmente - per la mente il ragazzo dei suoi sogni.

Ok” tirò un sospiro di sollievo “niente che non mi aspettassi”: desolati panorami di S1 devastato dall'inquinamento, un furibondo combattimento in un laboratorio isolato, un tale con la barba che muore malissimo desiderando invano di rivedere il mare (“oh, povero caro, adesso capisco molte cose!”), Marin che uccide con una scheggia di metallo (“ah, però, che mira il mio amore...”) un insulso tipaccio... Aphrodia in bikini... un tramonto dorato sul mare... esplosioni nucleari, bombe fotoniche...

Eh?

Aphrodia in bikini?!

Oliver e Raita si concessero un sorrisetto, Kurama si accigliò, la Quinstein ancora discuteva di circuiti integrati.

Jamie si morse le labbra.

Vabbè, sarà stato un caso, andiamo avanti”.

E di nuovo oceani luccicanti nella luce dell'alba, albe dorate, mari spumeggianti al tramonto, tramonti sul mare...

...e che due palle!” sbuffò Oliver.

...onde che lambivano spiagge deserte, cieli rutilanti di radiazioni gamma, Gattler con una smorfia di trionfo sul grugno, navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione, raggi B balenanti nel buio vicino alle porte di Tannhauser...

Bello però, pare un film” considerò Raita.

… Emy Latin sotto la doccia.

Jamie e Kurama sgranarono gli occhi.

Marin non sapeva più dove guardare.

A un tratto serrò le palpebre, tutto concentrato.

Gattler. Gattler che faceva il saluto romano. Gattler con Aphrodia al suo fianco. Gattler con il braccio sulle spalle di Aphrodia. Gattler che fissava con intensità Aphrodia. Gattler. Gattler. E ancora Gattler.

Il macchinario iniziò a vibrare paurosamente, emettendo strane luci colorate.

“Principessa!” strillò un goblin.

“Attenzione, il suo desiderio di vendetta è troppo forte... la macchina sta per saltare in aria!”.

***

Marin si staccò di dosso gli elettrodi con aria schifata e balzò in piedi.

Aveva perso già troppo tempo in quel posto.

Kurama però non aveva nessuna intenzione di lasciarlo andare.

“Avanti, prendetelo!” ordinò ai suoi servitori. In un istante, il ragazzo venne circondato da una ventina di corvi che lo afferrarono per i vestiti e lo immobilizzarono.

“Che cosa vuoi fargli ancora?” gridò Jamie, parandoglisi davanti.

“Voglio usare su di lui il raggio-anima per modificare la sua personalità!” replicò secca la principessa.

Tese verso il giovane l'arma-foglia, che subito iniziò a lampeggiare di sinistri bagliori viola.

“Non voglio essere rimodellato!” protestò Marin divincolandosi inutilmente.

“No, non ti permetterò di cambiarlo!” strillò Jamie.

“Levati di mezzo, tu” ringhiò Kurama, dandole una spinta.

“Come osi, brutta strega!” inveì l'altra, gettandosi addosso alla rivale.

Nel corpo a corpo che ne seguì, prima di cadere a terra l'aliena riuscì a scagliare un colpo che centrò il bersaglio.

Marin scivolò al suolo, pallidissimo, gli occhi chiusi.

Jamie accorse al suo fianco.

“Oh-oh” mormorò la principessa, pensierosa “Ho usato tutta l'energia-anima disponibile...”.

“E questo che vuol dire?”.

La voce della ragazza era incrinata dal terrore.

Kurama fece una smorfia.

“Che la sua personalità è stata stravolta...” rispose.

In quell'istante, Marin si rialzò.

Si passò una mano tra i capelli e sorrise.

Si guardò intorno senza smettere di sorridere, tirò fuori i pollici ed emise un sonoro “Ehiiii!”.

Fece un passo verso Jamie e le afferrò entrambe le mani, con improvviso ardore.

La fissò negli occhi, le cinse la vita con un braccio e le fece fare un casquè da antologia.

La bionda rimase a bocca aperta.

Occhi negli occhi, le sue labbra sempre più vicine.

Ok, mo' posso morire felice” pensò.

“Marin, Oliver, Raita!” la voce del comandante Bannister era concitata.

L'uomo si precipitò nella stanza con un'espressione serissima sul viso.

“Ma dove eravate?” gridò “Presto, sbrigatevi, Aldebaran ci attacca!”.

Marin sbatté le palpebre un paio di volte, il sorriso morì sulle sue labbra.

Si raddrizzò e immediatamente mollò la presa, correndo poi a perdifiato fuori dall'U.F.O.

Jamie si schiantò al suolo con un gemito sordo.

“Missione fallita” considerò mestamente il goblin anziano, saltellando sul pavimento.

 

 

(CONTINUA)

 

Angolino dell'autrice: questa parte della fic riprende l'episodio 18 di Lamù, in cui appunto Kurama sottopone Ataru alla sua macchina psichica. La cosa divertente è che evidentemente negli anni ottanta in Giappone si portavano le “macchine psichiche”, perché un'apparecchiatura del tutto simile fa la sua comparsa anche negli episodi iniziali di Baldios.

L'occasione era troppo ghiotta.

Emy Latin era la giornalista strafiga dell'episodio n. 15, quella che quando si leva il casco cominciano tutti a sbavare, Bannister compreso. Giuro.

La professoressa: non so perché, ma ho la sensazione che sul giovanotto ci abbia fatto anche lei un pensierino.

C'è una scena che fa molto “50 sfumature” in cui lui è incatenato al muro e lei deve cercare di stimolare uhm... qualcosa affinché lui ritrovi l'uso delle mani. Capirete che una fic bondage non ci starebbe male (e non è detto che non la scriva, prima o poi).

I pensieri del nostro eroe sono ripresi dal primo episodio (morte del padre, assassinio di Miran e blablabla). Quanto alla sua ossessione per il mare al tramonto, credo che Freud avrebbe da dire due o tre cosette.

Il saluto romano lo fanno davvero, vedere per credere.

Versione latin lover, Marin ovviamente cita Fonzie.

Che altro? Vabbè, i bastioni di Orione etc... lo sapete tutti che sono una citazione del mitico Blade Runner. Pinocchio e lo stracchino: sì, diciamo che non credo i nostri eroi ne abbiano conoscenza, considerateli quindi una licenza poetica.

Grazie a chi legge. :)

Nel prossimo capitolo, le devastanti conseguenze di un supercampo magnetico mentale (!)

   
 
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