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Autore: FlyChick    14/10/2015    1 recensioni
..."Non puoi sempre ottenere tutto quello che vuoi Shannon."
"Cos'è? Sei diventata una fan dei Rolling Stones? You can't always get what you want..." si mise a canticchiare.
"Lo sono sempre stata e lo sai. Non cambiare discorso."
Shannon prese una sigaretta. Un'altra.
"Perché fai tutto questo?" chiese lei osservandolo mentre la portava alla bocca.
"Questo cosa?"
"Questo. Fumare, bere... e tutto il resto."
"Il resto?"
"Si, portarti a letto ogni ragazza che incontri. O quasi."
"Perché? Perché lo faccio, mi chiedi? Perché é una tortura. E' una tortura Evelyn."
"Cosa?"
La guardò, meravigliato e deluso da quell'ennesima domanda di ovvia risposta...
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Shannon Leto, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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63.Back To Me
-I'm A Selfish Bastard. But At Least I'm Not Alone.-

Back To Me

Sydney,

Due giorni dopo...

Echelon che ballavano, sorridevano, cantavano, piangevano, si divertivano come se fosse l'ultima volta nella loro vita.
La temperatura era alta, il volume, l'adrenalina.
Le luci del palco, gli starlight, le stelle nel cielo.
Shannon inspirò profondamente, dando un ultimo colpo alla batteria. Quello che avrebbe concluso la prima parte del loro concerto all'interno del Festival australiano. Grida ed applausi.
Il cuore batteva forte, gocce di sudore continuavano a scendere sulla sua schiena. Pochi minuti e avrebbero ricominciato a suonare. Non appena fu coperto dalle quinte gettò le bacchette ed affondando il viso in un asciugamano cercò di recuperare il fiato.
"Che energia." disse Tomo.
Shannon annuì e gli diede un pugno sulla spalla ridacchiando. Jared era ormai già intento a scegliere il suo outfit per la seconda parte del concerto, per il gran finale. Si diresse verso il suo camerino con l'asciugamano sulla nuca. Aveva bisogno di una maglietta pulita. E di acqua. E di una sigaretta.
Aprì la porta con un gesto distratto, un gesto che ormai faceva ad ogni concerto, sapendo già che avrebbe visto la sua immagine riflessa nello specchio di fronte pochi istanti dopo.
Le gambe accavallate, seduta sul tavolo di fronte a lui. Fiamme voluminose attorno al suo viso, le labbra rosee e carnose socchiuse. Le braccia conserte come se stesse aspettando qualcosa. O qualcuno...
Silenzio.

'Cause when your eyes light up the skies at night,
I know you're gonna find your way back to me.


"Ehm..." esitò lui, "Pensavo che solo gli stramaledetti superalcolici indiani mi facessero questi effetti.", forse era giunto il momento di smettere di bere birra prima dei concerti. Probabilmente il mix con le luci stroboscopiche e le Gibson era altamente allucinogeno.
Un sorrisetto sulle labbra di lei: "Di quali effetti stai parlando, fammi capire."
"Aspetta... aspetta un secondo." e fece un passo verso di lei.
Il suo profumo. L'aveva sentito ogni singola notte in sogno da quella volta, non era reale. Un altro passo. Lei non si mosse.
"No anzi, continua a parlare.", un passo ancora.
Lei sospirò, alzando gli occhi al soffitto. Si alzò precedendolo, facendo quegli ultimi due passi che li stavano separando. Lo abbracciò forte, gli diede quel bacio che desiderava ricevere da tanto. Da quando era partito.
Era reale.
La strinse forte, percorrendo le linee del suo corpo. Gli occhi istintivamente si chiusero, lasciando spazio alle labbra. Le sue, lui le adorava. Avrebbe dovuto recuperare il fiato in quei pochi minuti di pausa, ma quello era un bacio pericoloso, testimone di quella passione che il fiato lo leva.
"Ciao amore mio."
La sua voce, i suoi occhi.
"Eve. Bimba sei pazza. Sei veramente pazza."
"Avevi ragione riguardo a Miranda." fece spiritosa lei, mettendo le mani sui fianchi.
Shannon ghignò sicuro di sé.
"Io ho sempre ragione." e le diede un altro bacio.
Si tolse la maglia.
"Come sei entrata?"
"Emma."
"Le devo un favore. Cosa mi racconti? Come te la sei passata in questi giorni?"
"Beh, diciamo che ho
in casa una peste felina che passa le giornate a distruggermi il divano ma... tutto piuttosto normale per il resto."
"Accidenti, l'ho fatta grossa."
"No, Natalia stravede per Leo. Lo perdonerebbe anche se cagasse sulla sua Balenciaga. E lui a quanto pare si diverte a farsi le unghie sul suo cuscino. Stanno bene insieme. Forse comincio ad essere gelosa. Tu invece? Com'è stata l'India?"
Si infilò la maglietta pulita, e si voltò verso di lei. Si avvicinò, prese il suo viso fra le mani e posò la fronte sulla sua.
"Il paradiso e l'inferno insieme."

Lei era ovunque, in ogni cosa. Nei suoi pensieri, nei suoi sogni più proibiti, era nell'aria, nella notte, nel saké, nell'ultima sigaretta; ma non sul sedile di fianco a lui sull'aereo che l'avrebbe portato in Australia a pochi giorni di distanza...

"Avevo tanta voglia di vederti."
"Anche io, non sai quanto Eve."
La sollevò per i fianchi e la sedette di nuovo sul tavolo.
Due anime che si riconoscevano.
Due menti che si attraevano.
Due corpi che si cercavano.
Passione, ecco tutto ciò che erano. La lontananza era una pena insopportabile per entrambi.
Passi nervosi e svelti nel corridoio.
"Shannon, Shannon accidenti! C'è un pubblico da sfamare là fuori, cosa cazzo stai...?!" Tomo si interruppe quando li vide, "Evelyn? Cavoli, io... Io non sapevo che tu..." ed indietreggiava sempre più.
 "Su vai." disse amorevolmente lei a Shannon.
Non voleva, doveva andare.
"Non muoverti." le disse con tono di minaccia e di preghiera.
"Promesso."
Shannon si diresse verso la porta.
"E non scappare." si raccomandò.
"Ma io non voglio scappare."
Lui era ora sulla porta.
"Dio da quanto volevo sentirlo. Ciao bimba. Fai la brava finché non torno."
"Anche tu!" e gli mandò un bacio, prima che la sua figura sparisse nel corridoio, dietro quella porta. Evelyn sospirò guardandola come se in realtà fosse ancora aperta, come se Shannon fosse ancora lì davanti a lei. Aveva avuto solo un piccolo assaggio di lui, aveva potuto vederlo ed abbracciarlo solo per pochi minuti. Non le bastava, lo voleva tutto. Tutto per sé. Si morse il labbro inferiore e scese dal tavolo, voltandosi verso lo specchio. Non aveva sorvolato l'oceano per un breve incontro dietro le quinte di un suo concerto. Si sistemò i capelli, sorridendo al suo riflesso.
-Questa notte, sei mio.-

Baci, al prossimo capitolo!!! :-* Flychick
  
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