Libri > Cinquanta sfumature di...
Segui la storia  |       
Autore: Ellexy23    14/10/2015    10 recensioni
E se Christian fosse trasferito dal suo college attuale a Vancouver a Portland a causa del suo comportamento sbandato? Incontrerà Anastasia? Giovane studentessa modello dall'animo puro e innocente? Come andrà fra i due? Vincerá l'amore? Basta leggere per scoprirlo.
Salve a tutte io sono Ellexy, è da molto tempo che sono un utente di efp ma questa è la mia prima storia, mi farebbe molto piacere sapere cosa ne pensate! Un bacio a tutte!
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Anastasia Steele, Christian Grey, Elena Lincoln, José Rodriguez, Katherine Kavanagh, Linc
Note: What if? | Avvertimenti: Bondage, Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Christian Pov: Sono passati tre anni, sono stati i più difficili della mia vita, purtroppo le spine conficcate nella mia vita non so nemmeno come le ho prese, ho continuato a portarmele addosso fino a quando il fastidio era diventato insopportabile, così piano piano ho iniziato a rimuoverle, ma il male silenzioso era sempre dietro l'angolo a farmi visita. Molta della gente qua fuori vorrebbe essere al mio posto, sono riuscito a costruirmi un impero tutto con le mie mani e adesso sono uno degli uomini più ricchi di Seattle nonostante i miei quasi 23 anni. Ma da quando lei se n'è andata dalla mia vita nulla è più stato come prima, ho provato a cercare rifugio in Elena, che oltre alla sua porta e alle sue braccia ha aperto anche le sue gambe. Che grave errore dannazione! Il pensiero fa ancora ribrezzo e lo abbandono immediatamente, anche se devo ringraziare lei se oggi sono un uomo impeccabile, freddo, controllato e preciso nei suoi obbiettivi. Diventare dominatore è stato difficile ma dopo tanto addestramento c'è l'ho fatta anche se il pensiero di Anastasia è sempre indelebile dentro di me. Ho avuto diverse sottomesse, diciamo circa undici, ma alla fine tutte chiedevano qualcosa in più. Ma perché non capiscono che l'amore non è alla mia portata? Lo è stato tanto tempo fa, ma ho finito per ferite e fare scappare da me l'unico amore della mia vita, non l'ho mai dimenticata, i suoi occhi mi perseguitano tutt'oggi nei miei sogni. Ho iniziato ad andare in terapia per cercare di capire cosa ci fosse di sbagliato in me e per raccontare finalmente a qualcuno i miei pensieri tormentati, ma i progressi non sono molto notevoli. Mi sono addirittura allontanato dai miei familiari da quando sono riuscito a comprarmi un attico all'Escala, ogni volta che mi chiamano cerco di ignorarli il più possibile, sono due settimane che non li vedo. L'unica che mi manca è Mia, la mia sorellina che è partita nuovamente per molto tempo, aspetto che tornerà presto. Ed ora eccomi qui, nella mia azienda di telecomunicazioni mentre guardo dalla vetrata la mia nuova città, ed ecco che entra la mia segretaria Andrea, che mi ricorda che tra circa un paio d'ore ho la nuova riunione con il capo della SIP, o meglio, è lui che ha una nuova riunione con il capo del suo capo, ossia io. Per avere solo 22 anni, quasi 23 sono molto soddisfatto del mio impero, adesso non devo più dipendere da nessuno ed entrare dell'editoria è sempre stato un affare interessante per me, nonostante la maggior parte dei miei collaboratori non fosse d'accordo. Entro in macchina con Taylor, il mio autista nonché guardia del corpo, l'ho assunto quasi due anni fa ed è una delle poche persone in ambito lavorativo di cui io mi fidi. Dieci minuti dopo siamo alla SIP per la riunione, saluto il vecchio Roach, sembra molto entusiasta di avere un capo come me. E poi c'é Jack Hyde, il direttore editoriale, solo a vista mi sta già sul cazzo, ha l'aria troppo spavalda per il miei gusti, e i suoi tratti visivi mi danno un impressione viscida. Ma non posso giocarmi tutto per un antipatia quindi mi affretto a stringergli la mano, mi guarda con aria di superiorità, ma non sa che sarò io a vivere questo gioco di sguardi, ed infatti è lui a distoglierlo per primo. La riunione inizia e le aspettative che mi aspettavo devo dire che sono di gran lunga superiori, ho proposto di trasferire l'azienda alla GEH e metterle il mio nome nel giro di circa un anno. Ovviamente hanno accordato tutti e posso finalmente uscire per andare a pranzare. Mi dirigo verso l'ascensore per il pian terreno, quando ovviamente ricordo di aver lasciato la documentazione in sala riunioni, torno all'ascensore per tornare all'ultimo piano e, quando si apre è come se un tir mi traforasse in pieno. Le emozioni che ho tenuto dentro di me per questi tre lunghi anni sono come uscite all'improvviso, il cuore perde battiti ed inizia a fuoriuscire dal petto. Quegli occhi così belli che non vedevo da tanto, troppo tempo, sono di nuovo davanti a me. Sono sempre più belli, sinceri e puri ma velano una tristezza e delusione infinita. É tornata, lo sapevo che prima o poi l'avrei rivista, non smetterò mai di dirlo, io e lei siamo come due magneti che si attirano, non potevamo stare lontani per sempre. << Ana.. >> e lei mi guarda, fredda, contenuta e delusa. Sono spiazzato da questa sua reazione, sembra che non sia passato solo il tempo, ma anche i suoi sentimenti, sembra quasi che mi odi. << Ci conosciamo? >> questa sua frase mi spiazza ancora di più, non vuole nemmeno rivolgermi una parola, cerco di bloccarle l'uscita piazzandomi davanti a lei, ma ricambia con una spallata e si fa strada lungo l'edificio. Entro nell'ascensore distrutto, mi fa male il petto e sto sudando freddo, lei è qui e mi odia. Sono un coglione, dopo tutto il mio lavoro per essere così controllato ecco che tutto va a puttane. Sono stanchissimo, la testa mi fa male, torno a casa e l'odore di risotto ai frutti di mare mi invade le narici, per fortuna Mrs.Jones, la domestica che ho assunto riesce sempre a strapparmi un sorriso con l'amore che mette dentro le sue pietanze, ma stasera fatico a mangiare. Cerco di mandare giù l'ultimo boccone con forza e mi verso un bicchiere di vino, ammirando Seattle dalla vetrage del mio attico. Non posso credere che presto lei sarà una mia dipendente, quanto vorrei vederla e passare del tempo con lei, poterla abbracciare e baciare quelle labbra che non sento da troppo tempo. Se venisse a sapere quello  che sono diventato probabilmente non vorrà sicuramente avere nulla a che fare con me, nessuna sottomessa é riuscita a farmela dimenticare. Salgo le scale ed entro nella mia stanza rossa, l'impulso di sfogare la mia rabbia è troppo forte da domare e in meno che me ne accorga sono già a bordo della mia R8. So che è una cosa sbagliata pagare per fare sesso, ma basta trovare una escort di alto bordo, avere il portafoglio bello pieno farle firmare un accordo di riservatezza ed il gioco è fatto. Sono diretto ad un club che mi ha fatto conoscere Elena all'inizio del mio addestramento, ci sono diverse ragazze ed alcune sono molto attraenti. Una in particolare attira la mia attenzione, è alta quanto me con i tacchi, la sua pelle è mulatta, color caffellatte direi, i suoi occhi sono neri e vispi ed ha un fisico prosperoso con curve al punto giusto. << Sei interessato amore? >> mi sta letteralmente mangiando con gli occhi. << Quanto vuoi? >> non mi interessa nemmeno sapere il suo nome, sono un tipo che va diretto al sodo. << 200 tesoro, andiamo >> "oh no, non qui". << Ti darò 10.000 dollari se verrai a casa con me e farai fare a me di te quello che voglio per tutta la notte, ci stai? >>, appena sente la cifra fa un sussulto, i suoi occhi neri come la pece si illuminano e si lecca le labbra con la lingua. << Certo andiamo >> e prendendola per un polso la trascino in macchina. Appena arriviamo all'Escala le offro un bicchiere di vino e le spiego con esattezza quello che ho intenzione di fare con lei. Acconsente immediatamente, dato che non è la prima volta che ha incontri di questo tipo, guardiamo insieme i limiti e dopo aver eliminato le bacchettate e la sospensione siamo pronti per iniziare. La appendo alla griglia nuda ed inizio con una frusta a tocchi molto delicati aumentando piano piano l'intensità, mi avvicino e la bacio. "Merda!" Il mio amico quaggiù però non vuole saperne,  cosa cazzo mi sta succedendo? Proviamo in tutti i modi a rianimarlo ma niente da fare, non vuole saperne stasera. Mi scuso con lei e le do i suoi soldi, e le chiamo un taxi. Anastasia, sei tornata ed io sono già in difficoltà, chissà se mi pensi come faccio io. Ho una fottuta voglia di lei, di assaporare quelle labbra così morbide, calde e delicate. Quella sua pelle candida al l'odore di vaniglia, agrumi e frutteto di mele, sapeva di casa. Quanto vorrei farla tornare mia in qualche modo, ma sarà impossibile. Guardo l'ora, sono le due di notte e il sonno non si fa sentire minimamente, mi metto seduto al mio pianoforte per cercare di fare un po' di chiarezza e suono.. Suono.. Suono. È l'unica cosa che non mi fa pensare, o almeno per un po', mi chiedo se il destino che ho scelto per me sia la cosa giusta, anzi che migliorare le cose le ho peggiorate nettamente. Da quassù sembro il padrone del mio universo, e pure mi sento così maledettamente solo. Mi manca la mia famiglia, è da molto tempo che non sto un po' con loro, non ho amici, nessuno. Decido di andare a letto e dopo vari tentativi mi addormento, per una volta in tre anni gli incubi non tornano a farmi visita, sogno lei.. Insieme a me. Mi sveglio, faccio una doccia e in meno di mezz'ora sono pronto per andare a lavoro, non so perché ma stamani mi sento fiducioso, ho deciso di non mollare con Anastasia, voglio riconquistarla, sapere cosa ha fatto in questi anni e specialmente voglio sapere la verità sul bambino.. Anche se non lo do a vedere non ho mai smesso di pensare nemmeno  a quello, sono stato così stupido con lei.. Ma qualcosa mi dice che non ha voluto interrompere la gravidanza di sua spontanea volontà, anche se non vedo altra teoria. Non so nessun recapito di lei, l'unico modo per raggiungerla è andare nel suo ufficio e provare a parlarle, non ho nulla da perdere. Ma si dai, tentar non nuoce. Dico ad Andrea di disdire gli appuntamenti per le prossime ore e ordino a Taylor di portarmi alla SIP. La ragazza della reception non ci pensa un attimo a dirmi dove si trova l'ufficio di Ana, e finalmente sono davanti alla porta come un coglione perché non trovo il coraggio di bussare. Nella mia mente si fanno strada i ricordi di quando tre anni fa ebbi timore a bussare alla sua porta per invitarla ad uscire con me ed Elliot, in un certo verso è da lì che è iniziata la nostra storia. Trovo coraggio e busso. << Avanti! >> ed apro la porta. Quando mi vede rimane pietrificata, le sue guance arrossano ma non so se sia per rabbia o imbarazzo. << Anastasia.. disturbo? >> mi guarda con due occhi di fuoco, okay era rabbia. << Si che disturbi, e poi non ti conosco cosa vuoi? Non ho tempo da perdere con gli estranei, ti prego vattene >>. Io la guardo, senza distogliere lo sguardo. << Non me ne andrò finché non avremo parlato >> lei alza le mani in segno di resa. << Bene, vorrà dire che me ne andrò io.. >> si alza con uno scatto ma prima che raggiunga la porta le blocco i polsi avvicinandola al mio viso. Riesco a percepire il suo respiro tremante sulle mie labbra, il suo profumo è sempre lo stesso, come se il tempo non fosse mai passato. << Dimmi che non mi vuoi, che non ti ha fatto nessun effetto rivedermi e che in tutti questi anni non hai pensato a me solo un attimo e me ne vado da quella porta, ma non mentirmi, me ne accorgo. Guardami negli occhi e dimmi che quello che c'è stato non è contato nulla, che non sei partita per dimenticarmi.. Dimmelo e me ne andrò per sempre, promesso >> lei abbassa lo sguardo, una lacrima le solca il volto, non riesco più a resistere. Con uno scatto animalesco la sbatto al muro e tengo le mie labbra incollate alle sue, le apre dando accesso alla mia lingua che danza in sincronia perfetta con la sua. Qui e il posto dove voglio stare, questa è casa mia, erano tre lunghi anni che non stavo così bene, sembra quasi un sogno troppo bello per essere vero. Le cose adesso sono davvero chiare, il mio amore per lei non è svanito nemmeno un po'.
   
 
Leggi le 10 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Cinquanta sfumature di... / Vai alla pagina dell'autore: Ellexy23