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Autore: NeroNoctis    15/10/2015    1 recensioni
[Sequel di Nergal: Il Dragon Lord Dimenticato]
Atreia, il mondo dei Daeva in continua lotta tra loro e i Balaur. Ma i tempi stanno per cambiare e si respira aria di pace, almeno fin quando i Lost Masters non avranno nulla da ridire e getteranno la loro ombra e dominio sul mondo intero.
Fyeran, mondo oscuro e ignoto persino ai signori dell'Empireo e i Dragon Lord. Luogo dove sorgeva la prigione abissale, cella di uno dei Lost Master. La dimensione alternativa di Atreia nasconde un segreto capace di far collassare le due dimensioni in un unico piano.
Dove gli oscuri signori iniziano la loro manipolazione, Lord Beritra getta le basi per un oscuro piano e dimensioni alternative danneggiano la realtà, riusciranno i Daeva a credere in loro stessi o cadranno vittime delle loro scelte sbagliate?
Genere: Dark, Fantasy, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'War of Gods'
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Noctis si stava massaggiando la gola. Odiava ammetterlo, ma quell'impatto con la picca l'aveva colpito e anche graffiato, ma non voleva farlo notare per nessuno motivo. Il metallo gelido l'aveva scosso in profondità, e il non poter agire gli dava sui nervi, dopotutto era semplicemente un ospite in quella tribù... e poi, cosa poteva davvero fare? Picchiare Kyrd? Era una possibilità che in effetti l'aveva sfiorato diverse volte, ma non poteva di certo agire di fronte Hemaru, dato che lui era uno dei più cari amici nonchè suo istruttore. 
E che istruttore, pensò Noctis. Non riusciva proprio a sopportarlo. Ovunque egli camminasse era rispettato, tutti lo guardavano dal basso verso l'alto, quasi fossero timorosi di lui, cosa che a Kyrd non dispiaceva affatto, anzi, si crogiolava in quel suo status, rendendolo ancora più visibile con gesti plateali, come il suo affronto diretto in quel lago.

Il ragazzo scosse la testa... se solo poteva intervenire per fargli chiudere quella boccaccia e togliergli quel sorrisetto dalla bocca. Ma si, l'avrebbe fatto. Nessuno dopotutto affronta così pubblicamente Noctis, non l'avrebbe mai permesso, era troppo orgoglioso per venire trattato così, soprattutto non di fronte... la sua ragazza? Non ci aveva davvero riflettuto... cos'erano lui ed Hemaru? Una coppia? Si erano baciati dopotutto, ma non c'era stata nessun ufficializzazione. Il ragazzo si disse che doveva mettere subito le cose in chiaro, anche se comunque la risposta era già chiara.

Sorrise.

Il solo pensare a lei lo faceva stare bene, e tutto ciò... tutto ciò lo spaventava a morte.
Se c'era una cosa che gli faceva davvero paura, era l'amore. Era una cosa da cui scappava sempre, ma contemporaneamente era alla sua continua ricerca. Ripensò a Kyrie, a quando stava con lei, all'amore incondizionato che provava per lei, fin quando tutto si spense con la morte della ragazza, colpa di quella sera in abisso, quel corpo che cadde nel vuoto senza veder mai più la luce, un corpo perso nell'oblio del flusso etereo.
Scacciò via quei pensieri, ormai era il passato, anche se da quell'occasione Noctis rifiutò qualunque forma d'amore. Certo, aveva amato i suoi compagni di gilda, ma era una forma d'amore differente. L'amore romantico era tutt'altra cosa.

Ci fu un momento che credeva di provar qualcosa per Alnair, ma si rese conto che era più un rapporto fraterno, qualcosa di protettivo, nonostante la conoscesse da pochissimo, e tra di loro ci furono anche diversi contrasti causati dalla morte di Thabit.
Ma adesso era confinato in un mondo opposto al suo, e aveva conosciuto lei, quella ragazza che era di una forza così dirompente che quasi lo lasciava senza parole. Forza, risolutezza, determinazione, serietà, aggressività... il tutto per nascondere un lato fragile, dolce e impaurito.
E Noct aveva notato quel lato, aveva sentito quel suo bisogno di essere protetta da qualcuno, e forse era lo stesso bisogno che aveva lui. E dopo tempo, si stava davvero abbandonando a quelle sensazioni che pensava di aver perduto. E dietro l'angolo, la paura che qualcosa andasse storto, che dentro lui una nuova cicatrice prendesse forma aumentava ad ogni singolo avvicinamento tra i due. 

No, stavolta era diverso, sentiva che lei era quella giusta per lui, e incontrarla non era di certo un caso. 
Senza rendersene conto si ritrovò di fronte la tenda del saggio Solon, tirò un profondo respiro ed entrò, lasciando fuori tutti quei pensieri che l'avevano affollato in quella breve camminata.
– Accomodati. – esordì il vecchio, mentre fumava una pipa. Era seduto sul pavimento, sopra uno dei tanti tappeti che ricoprivano quel luogo. Sembrava stanco in viso, come se non avesse chiuso occhio. Il ragazzo si chiese che ore potessero essere, ma era abbastanza sicuro che era notte inoltrata, dato che la quasi totalità del villaggio era dentro le tende. La quasi totalità tranne lui, Hemaru... e quella feccia di Kyrd. Fece una smorfia, non riusciva neanche a pensarlo.
Si sedette, e fissò davanti a se. C'erano due tazze piene di una sostanza verdastra, e il saggio ne offrì una al ragazzo, che la annusò istintivamente, capendo subito di cosa si trattasse: infuso di erbe aromatiche. Un classico tè del posto, si disse.

Assaggiò, aspettandosi un sapore amaro e disgustoso, ma restò piacevolmente sorpreso nel constatare che quella bevanda aveva un sapore che ricordava menta e miele, e la caloria si irradiò in tutto il suo corpo, cullandolo dolcemente e cancellando ogni traccia del freddo che provava poco prima. 
– Ti starai chiedendo per cosa ti ho convocato. – disse il vecchio, posando la tazza di fronte a se, ancora fumante. Noctis posò la stessa sul basso tavolino di legno, e fece cenno di si. Era sicuro che riguardasse il suo ritorno a casa, nonostante il vecchio gli aveva negato ogni possibilità. Ricordava ancora le parole: "A meno che qualcuno non sia abbastanza forte, e non conosca la precisa ubicazione dei punti di congiunzione tra i due mondi, tu non puoi abbandonare questo piano dimensionale. Beritra liberò Nergal perchè entrambi avevano un potere enorme, con quello di Nergal che si stava risvegliando. Ad Atreia nessuno sa che sei qui. E non esiste nessuno che conosca questo posto."

In poche parole, era in trappola. Ma forse era meglio così, dopotutto aveva già dato tanto al suo mondo, e ormai il pericolo maggiore era scampato. Rimaneva solo Beritra, e i Daeva avevano già sconfitto Tiamat. Potevano farcela anche senza di lui. E poi adesso qui c'era lei...

– Quando ti dissi che non potevi tornare a casa, ho mentito.
Noctis sgranò gli occhi, non riusciva a credere a quelle parole, e dentro di lui affiorarono subito sentimenti contrastanti. Da una parte l'euforia del ritorno, dall'altra la convinzione di voler restare, dettata da quello che sembrava amore.
– Cosa? – disse finalmente lui, che aveva poggiato le mani sul tavolo facendo tremare quelle tazze di simil terracotta.
Il vecchio Solon fissò il tavolino, successivamente tornòa  guardare il ragazzo. I suoi occhi color ghiaccio erano puntati su di lui, in attesa di una risposta, risposta che non tardò ad arrivare.
– Esiste un posto in cui è possibile aprire un portale. Ma la leggenda narra che una volta aperto quel portale, immani catastrofi si abbattono su colui che l'ha attraversato. Tuttavia nessuno ha mai confermato questa teoria, dato che chiunque si sia avventurato nel Passo Dimenticato, è morto tra atroci sofferenze.
– Il Passo Dimenticato? Quel luogo protetto dai guerrieri senza volto? – Noctis ripensò a quando vide quel posto la prima volta, e successivamente quando vide Kyrie passare tranquillamente tra le guardie. Tutto ciò non poteva essere una coincidenza.

– Esatto – Solon annuì, sorseggiando ancora quell'infuso – se ti avvicini, loro ti fanno a pezzi. Se li colpisci con delle armi, le armi si frantumano come se fossero fatte di esile vetro. Se riesce miracolosamente a passare, le grida riempiono quel passo, riempiono la valle antistante, e i cadaveri vengono ritrovati privi di carne, mentre gli animali banchettano con essi. Nessuno sa cosa ci sia dentro, ed entrarci è un suicidio. Quel luogo è maledetto. Un tempo era un Santuario, adesso è soltanto un luogo di morte e maledizioni, dove chi entra non fa più ritorno.
Lo spiritmaster abbassò lo sguardo, era palese che non poteva avventurarsi in quel luogo, era troppo anche per lui, e di certo era troppo affezionato alla sua vita per rischiare, e il gioco non valeva la candela. Aveva troppo da perdere.

– Ma non è di questo che voglio parlarti.
Il ragazzo alzò un sopracciglio, chiedendosi cosa potesse ancora nascondere quel vecchio.
– Hai mai sentito parlare dei Lost Masters?
– I Maestri Perduti dei Balaur... Nergal ed Erra.
Solon annuì. – Questi son quelli che hai avuto modo di conoscere tu. Ma cosa sai di loro?
– Nergal era lo sposo di Ereshkigal, un Balaur talmente pericoloso da essere temuto dai suoi stessi simili. Mentre Erra era il fratello dormiente di Nergal, ma è andato distrutto con l'esplosione della Dredgion di Sanctum.

– Nergal ed Erra non erano semplici Balaur. Erano Balaur originari di Fyeran. Nergal riuscì a scappare da questo mondo, portando con se il corpo del fratello, convinto che ad Atreia avesse trovato il modo di risvegliarlo. Incontrò i suoi simili, sposandosi con la Signora dei Draghi Ereshkigal, ma il suo vero obiettivo era assorbire il potere dei Dragon Lords per risvegliare Erra, caduto in un sonno profondo molti anni prima. Ereshkigal scoprì la sete di potere del suo sposo, e con un inganno riuscì a rinchiuderlo nella prigione abissale, aprendo un varco dimensionale con una pietra sottratta tempo prima allo stesso Nergal, ma il prezzo da pagare era la stessa libertà di Ereshkigal. Nessuno seppe più niente di Nergal, ignorando la sua ubicazione, ignorando che la prigione fosse semplicemente nata a Fyeran. 
Ereshkigal affrontò lo stesso destino, trovandosi incatenata in un luogo chiamato Makarna, luogo che la signora dei draghi Tiamat si premurò di nascondere, facendo sprofondare quel luogo nelle acque. 
Riguardo Erra, rimase confinato nell'Occhio di Tiamaranta. Il suo spirito venne convogliato in un corpo Elisiano senza vita, e quel corpo venne conservato dentro l'armatura che tu stesso hai visto.

– Non capisco. Come ha fatto Nergal ad arrivare ad Atreia la prima volta? E perchè Erra era privo di conoscenza?
– E' proprio quello di cui voglio parlarti. Anni prima, Fyeran fu teatro di una lunga battaglia, che oggi viene ricordata come la "Guerra degli Dei". Da una parte stava Nergal, dall'altra stava la Dea Nihil. Puoi immaginarla come la controparte femminile del tuo dio Aion.
A Nergal stavano strette le regole della Dea, credeva che il suo mondo era imperfetto, e lui voleva ascendere al suo stesso livello per migliorarlo. Si scatenò una feroce guerra, guerra a cui presero parte anche gli altri Balaur, convinti dallo stesso Nergal che era la soluzione giusta. Quei Balaur che oggi vengono conosciuti come Lost Masters, appunto. La Dea venne indebolita, ma i Balaur e gli abitanti di Fyeran vennero decimati. Nergal e i Lost Masters rimasti riuscirono a sigillare la Dea, ma questo causò la morte del pianeta. 
Ma Nihil, con le ultime energie rimaste, fece cadere in un sonno eterno Erra, e privò i Lost Masters superstiti -Enki, Enlil e Ninlil- del loro corpo, e li intrappolò nel corpo stesso di Nergal, rendendolo prigione vivente e immortale.
Nergal vagò con il corpo esanime del fratello, e quando pensava di essere arrivato al limite, scoprì un altro mondo, Atreia. Mondo vivo, pieno di etere, e pieno di altri draghi ed essere viventi, il luogo giusto per risvegliare Erra e divenire il nuovo Dio. 

– Ma adesso... Nergal è morto, quindi...
– Si. La prigione è spezzata e i Lost Masters sono liberi nel tuo mondo.
Solon afferrò quello che sembrava uno specchio, e lo poggiò sul tavolino. Noctis lo fissò, ma sembrava più un pozzo profondo pieno d'acqua che vorticava.
– Questo è uno speciale strumento che permette di vedere quello che succede ad Atreia, ad una sola condizione. Puoi soltanto vedere le gesta di una persona che hai fisicamente incontrato. Prima d'ora nessuno riuscì a vedere nulla, prima che arrivassi tu almeno. 
– Cosa... io non...
– Io adesso riesco a vedere una sola persona. Riesco a vedere il redivivo Erra. Ma non l'ho mai incontrato, quindi... non potrei vederlo. Ma riesco a vedere tutto da quando ho incontrato te.
– E con questo? – Noctis non capiva, troppe informazioni, e la sua testa stava per scoppiare.
– Tu hai ricevuto il potere di Nergal, Nergal assorbiva l'etere. Tu stesso hai toccato il corpo privo di vita di Erra, e mi hai detto che quando sfiorasti quell'armatura, delle visioni ti assalirono. Penso sia chiaro, tu hai assorbito il potere di Erra. No, non solo quello, tu hai assorbito l'essenza stessa di Erra, i suoi ricordi, la sua vita, il suo modo di essere, divenendo la sua controparte.
– Stai dicendo che questo fa di me...
– Esatto. – Solon era serio in volto, e senza staccare lo sguardo dal ragazzo, sguardo ghiacciato, che divenne leggermente dorato poco dopo, pronunciò quelle fatidiche parole. – Questo fa di te il sesto Lost Master.
   
 
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