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Autore: Dragon gio    16/10/2015    1 recensioni
La mia personale visione della storia dopo il cap 699, non tiene conto degli eventi canonici del manga.
Sono trascorsi due anni dalla guerra, Sakura sta iniziando a cambiare, quello che un tempo era amore per Sasuke ora è divenuto semplice affetto. Naruto continua ad amarla in silenzio, senza mai osare mettersi in gioco. E mentre la giovane si interroga sui suoi sentimenti, Sai si fa avanti con coraggio e decide di dichiararsi alla "racchia".
{Naruto/Sakura ♥ Sai/Sakura} Accenni Hinata/Naruto
Genere: Azione, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sai, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sakura
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Dopo la serie
Capitoli:
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Part 16
Part 16

Come era prevedibile, nelle settimane a seguire la grande famiglia Uzumaki-Haruno-Uchiha fu impegnata nei preparativi dell’imminente matrimonio fra Naruto e Sakura.

Non volevano che la cerimonia fosse troppo esagerata, entrambi desideravano qualcosa di semplice. La scelta del luogo ricadde sul boschetto poco distante dal villaggio, sotto una grande quercia.
 
Sakura passò molto tempo con Ino per scegliere il suo abito da sposa, facendo diventare matta l’amica perché non riusciva a decidersi. Ogni volta che ne provava uno, non ci si vedeva, nonostante Ino e le commesse del negozio le facessero notare il contrario.
Alla fine optò per un modello semplice perché, a detta di Ino, l’amica non aveva bisogno di indossare qualcosa di eccessivamente elaborato per apparire più bella.
 
A Naruto tu piaci così come sei! Non cercare di sembrare un'altra, fronte spaziosa!
 
Sakura continuava a ripensare alla frase di Ino, felice e commossa. Ormai il gran giorno era giunto, non avrebbe più potuto ripensarci neanche volendo.
Mancavano meno di ventiquattrore prima che dicesse il suo a Naruto. Si sentiva così agitata, nervosa, eccitata e quanto altro. Era già da qualche tempo che avvertiva qualcosa di strano, il suo umore cambiava così repentinamente e le veniva voglia di mangiare le cose più disparate alle ore più assurde. Inoltre ora alle prime luci dell’alba aveva sempre la nausea, pur a stomaco vuoto.
 
Presa come era dal matrimonio nemmeno ci aveva pensato a dire il vero, all’eventualità di fare un certo piccolo test.
Quando quella mattina ne parlò, quasi senza nemmeno farci caso, a Sasuke non comprese immediatamente perché l’amico la stesse squadrando con tale espressione accigliata.
“Sasuke-kun, che cosa hai?”
“Questo dovrei essere io a chiedertelo!”
“Eh?”
“Mi hai appena detto che ti svegli con la nausea, che mangi cose che di solito non ti piacciono e il tuo umore è peggio del solito…”
“Come sarebbe a dire che il mio umore è peggio del solito, eh?! Parli proprio te che hai fatto il pazzo psicotico per anni, in giro chissà dove a darti ai bagordi, ma dico io!”
Bastò l’ennesima occhiataccia di Sasuke perché Sakura comprese quanto grave fosse la situazione.
“Oh cielo… forse sono davvero…”
“Buongiorno a tutti!” l’improvvisa intrusione di Naruto permise a Sakura di sfuggire all’argomento, fortunatamente anche Sasuke non insistette oltre. D’altro onde, pure uno scorbutico come lui era consapevole che prima di gridare ai quattro venti che Sakura era nuovamente incinta, doveva essersi sottoposta a tutti gli esami del caso.
 
 
La mattina dopo, per la precisione il giorno 3 Aprile, l’intera Konoha era riunita sotto una grande quercia, in attesa che il settimo Hokage prendesse in moglie Sakura Haruno.
Era una giornata mite, l’aria piacevole, le poche nuvole che adombravano il cielo non minacciavano pioggia. Naruto era già sull’altare, teso come una corda di violino. Come da tradizione, la sposa era in ritardo, ed ovviamente il povero sposo stava sudando esageratamente nei suoi abiti eleganti.
 
Dobe, se non ti calmi al momento di dire sì ti sarai già sciolto come neve al sole…” sentenziò duro Sasuke notando il modo imbarazzante in cui stava emettendo sudore a raffica l’amico.
“Lo so, lo so!! Ma Sakura-chan è in ritardo… lei non è mai ritardo! Perché proprio oggi deve fare tardi!!”
“Le donne sono sempre lunghe a prepararsi, dovresti saperlo…”
“Forse ci ha ripensato… dici che ci ha ripensato?!”
“Piantala…”
“Vado a cercarla!!”
Dobe… muoviti da qui e ti ammazzo!” esclamò gelido Sasuke, lo scintillare del suo Sharigan unito allo sfavillante Rinnegan, pietrificarono totalmente Naruto.
“Sasuke non farlo, sarebbe seccante se lo sposo venisse ucciso prematuramente!” trillò giulivo Sai che per tutto il tempo si era goduto la scena in silenzio. Non era abituato a vedere Naruto andare così tanto nel panico, doveva ammettere che la cosa lo solleticava e divertiva oltre modo.
“Eccola…” affermò improvvisamente Ino, immediatamente lo sguardo di Naruto si catalizzò totalmente solo su Sakura. Dal fondo del prato, una donna bellissima accompagnata dal padre stava percorrendo il sentiero che l’avrebbe condotta fino a lui.
 
Non aveva mai visto l’abito che si era scelta, ma come predetto da Ino a lui piacque così tanto da rimanere imbambolato per svariati secondi. Sembrava veramente uno stupendo delicato ciliegio in piena fioritura, non tanto diversi da quelli da cui erano circondati. Un leggero venticello soffiò proprio in quell’istante sollevando tanti petali rosa che svolazzarono allegri intorno a Sakura.
“Non è la cosa più bella che si sia mai vista sulla terra?” sussurrò senza fiato Naruto, i due testimoni al suo fianco si lanciarono una singola, significativa occhiata.
“Sì, hai ragione…” sentenziò Sai, seguito da un lieve cenno d’assenso di Sasuke.
 
Quando Sakura fu finalmente accanto a Naruto, gli sorrise, aveva le guance leggermente arrossate. Era meraviglioso poterla vedere così, con quella sana emozione negli occhi. La cerimonia iniziò, gli sguardi della folla puntati sui due sposi, in attesa del momento più importante dello scambio degli anelli. Perché quello era anche il momento in cui si scambiavano le loro promesse nuziali. Volle iniziare per primo Naruto, era così nervoso fino a pochi secondi prima ma ora che doveva parlare con la sua Sakura, tutta la tensione parve svanire in un singolo istante.
 
“Sakura-chan, dal giorno in cui ti ho conosciuta ho desiderato questo momento, perché quando vidi per la prima volta quella piccola bambina dalla fronte spaziosa in accademia, ho capito che avrei perso la testa per lei!”
I ricordi di Naruto, nonostante fossero trascorsi davvero molti anni, erano ancora nitidi e vivi in lui. La sua mente si rifiutava di scordarsi del momento in cui i suoi occhi si erano posati per la prima volta sulla figura di Sakura.
 
“Crescendo però, mi sono reso conto che io ero un tipo di ragazzo a cui tu non avresti mai concesso nulla più che una semplice amicizia… è stata dura per me, ma quando ho capito che tutto quello che desideravo era solo vederti felice, mi sono detto al diavolo! Se lei non mi vuole pazienza, ma voglio che almeno sia felice!”
Mentre parlava riviveva realmente quei ricordi, ancora poteva percepire perfettamente tutte le sensazioni che aveva prova in quegli istanti. Era reale ciò che sentiva e ciò che rammentava.
 
“Per anni ho tentato di renderti felice, ho lottato e sperato che quel Teme di Sasuke si accorgesse di che persona stupenda sei dietro la rude facciata di ragazzaccio!”
Il suo sguardo si rivolse all’Uchiha, l’espressione dura. Voleva che anche l’amico capisse, comprendesse davvero, che anche lui a modo suo aveva fatto soffrire Sakura.
 
“E poi sono successe un infinità di cose, ci sono stati momenti in cui ho pensato che era davvero finita ed io non ti avrei mai potuta vedere felice… fino  a che non è arrivato Sai e per parecchio tempo ti ho vista sorridere come quando eri bambina…”
Quando si voltò verso Sai invece, aveva uno sguardo più sereno. Nonostante tutto, gli suscitava delle belle sensazioni ricordare il periodo in cui lo strano pallido pittore, aveva dichiarato il suo amore a Sakura.
 
“Ho pensato, ecco finalmente ora è felice, quindi lo sono anche io! Ma in realtà stavo peggio di prima, e solo allora ho compreso che sì volevo vederti felice ma volevo che lo fossi con me, invece che con un altro uomo…”
Far riemergere tali ricordi ed esternarli pubblicamente, era molto difficile per Naruto. Ma non voleva più vergognarsi di se stesso, ne di quello che era stato un tempo. Perché ora, sapeva essere divenuto un uomo migliore ed era successo proprio perché lui aveva affrontato la sua oscurità.
 
“La situazione si era complicata, ho litigato con Sai, tu eri triste e anche Shion lo era… sembrava tutto impossibile da sistemare ma alla fine, eccoci qui… so che per la maggior parte delle persone qui presenti noi sembriamo due pazzi…”
Naruto prese in mano l’anello mentre parlava, il cuore gli batteva sempre più forte per l’emozione.
 
“Le nostre azioni, le nostre decisioni… sì forse siamo pazzi ma è proprio questo il punto! Voglio non riuscire a dormire e a respirare senza il tuo amore! Sì, non voglio che sia facile, voglio che sia folle, perciò…”
Non gli importava di apparire ridicolo dinanzi la folla, o che apparisse come l’uomo più scemo della terra per aver deciso di restare al fianco di Sakura nonostante tutto. Naruto, dopo tanto lottare nel buio aveva trovato la luce. Ed ella, era proprio la sua Sakura-chan.
 
“Sakura-chan, vuoi tu prendermi come tuo pazzo marito e fare la pazza con me per tutto il resto della tua vita?”
“Certo che sì, Baka!”
Le lacrime che Sakura aveva tentato di trattenere, sgorgarono rigando le guance tinte di rosa. Allungò la mano ove Naruto infilò l’anello, sorrise intenerita nell’accorgersi che tremava impercettibilmente.
 
“Ora tocca a me…” Sakura si schiarì la voce e prese in mano l’anello di Naruto.
“Naruto, quando ti ho conosciuto pensavo che fossi un tipo stupido e noioso, che non faceva altro che mettermi i bastoni fra le ruote…”
Anche per Sakura non era facile rimembrare certi vecchi ricordi, lontane memorie della ragazzina superficiale e stupida che era.
 
“Ma poi con il tempo, mi hai fatto capire che tu eri molto di più dello sciocco ragazzino che adorava fare scherzi, del Genin peggiore di sempre! Ho compreso poco alla volta quanto tu fossi in realtà una persona meravigliosa, sempre pronto a dare la tua vita per gli altri!”
Durante la battaglia contro Zabuza, Sakura capì, forse ancora prima di Naruto stesso, che uomo meraviglioso sarebbe diventato un giorno.
 
“Nonostante questo, ho continuato a rimanere aggrappata ai miei sentimenti per Sasuke-kun, per anni non ho fatto altro che sognare di essere portata all’altare da lui…”
Socchiuse le lunghe ciglia, giusto il tempo di un battito. Sorrise amaramente, non si era mai esposta così tanto nel parlare di se stessa a qualcuno. Ma ora, era arrivato anche per lei il momento della verità, il momento in cui abbattere tutti i demoni del suo passato.
 
“Con la fine della guerra e la sua partenza, ho iniziato a capire che il sogno di quella bambina non si sarebbe mai realizzato e incredibilmente il mio cuore ha cominciato a provare sollievo a quel pensiero…”
Quando si era resa conto di ciò, si era sentita strana e felice. Quel momento aveva segnato una vera rottura dentro di sé, conclusasi con la sua rinascita. Il bocciolo di ciliegio era infine sbocciato.
 
“Proprio quando pensavo che non sarei mai più stata amata da qualcuno, è arrivato Sai… è stato sicuramente il più bel imprevisto della mia vita! Sono stata molto felice con lui, e voglio che sappia quanto ancora lui conti per me…”
Mentre lasciava che le parole scivolassero dal suo cuore alle labbra, decise di dedicare il suo miglior sorriso gentile verso l’uomo che così tanto l’aveva amata.
“Però, per quanto fossi felice con Sai… la mia anima mi ha fatta avvicinare di nuovo a Naruto, come se fossimo destinati da chissà quanto…”
Parlando di destino, non poté fare a meno di ricordarsi di quando da ragazzina, Ino le aveva parlato della leggenda del filo rosso. Buffo, lei non aveva mai pensato che il suo personale filo rosso del destino, fosse legato proprio a quella testa quadra di Naruto.
 
“Per anni ci siamo rincorsi a vicenda, ci siamo feriti, ci siamo sostenuti… ho creduto che quello che provavo per te fosse solo una profonda amicizia, ma infine ho capito… ci ho messo così tanto per rendermene conto e mi dispiace per questo…”
L’ultima affermazione, così sentita e forte, fece vacillare anche Naruto. Allo stesso modo di lei, poteva sentire cosa provava in quel preciso istante, come se in realtà loro due oramai fossero una cosa sola.
 
“Ora so, al di là di ogni ragionevole dubbio, che io ti amo Naruto! Ti amo e voglio amare te e solo te, per tutto il resto della vita!”
Le labbra rosee di Sakura tremarono un istante, piena di commozione e ormai senza fiato. Eppure, così felice da aver voglia di piangere e ridere nello stesso momento.
 
“Sakura-chan…”
 
Dopo aver infilato l’anello al dito di Naruto, si scambiarono un piccolo bacio, nonostante i rimproveri del prete che non aveva ancora consacrato il momento.
 
“Vi dichiaro marito e moglie! Ora, puoi baciare la sposa… di nuovo…”
 
Sakura si fiondò sulle labbra del suo neo marito per divorarlo famelica di baci appassionati, alle loro orecchie giungeva soffuso lo scrosciare di applausi della folla. Era fatta, finalmente erano marito e moglie.
Terminata la cerimonia, si spostarono tutti verso i tavoli del buffet, dove ad attendere gli ospiti c’erano molte prelibatezze.
 
“Congratulazioni, signora fronte spaziosa Uzumaki!” la canzonò divertita Ino abbracciandola con affetto. Lo stesso fecero le altre amiche, fra cui Hinata.
“Sono felice per te, Sakura-san!”
A dispetto di quanto dicevano i pettegoli, Sakura sapeva che la Hyuuga era sincera, ormai non era più la timida e repressa ragazza di molti anni orsono.
“Oi, Hinata! Hai visto Akamaru?!”
“Kiba-kun… non lo avrai perso un'altra volta?”
“Ecco… temo di sì… non puoi usare il tuo Byakugan per scovarlo?!”
La donna sospirò un attimo, poi dopo essersi scusata con Sakura si allontanò con Kiba per trovare Akamaru.
“Kiba-kun, senza di me non combineresti mai niente, lo sai vero?”
“Ehi, da quando tratti così male il tuo uomo?!”
“Scherzavo! Shino-kun ha ragione, è divertente prenderti in giro!”
 
Sakura li osservava da lontano, da qualche mese sapeva che Hinata e Kiba avevano iniziato a frequentarsi e, con suo stupore, aveva anche appurato che era lei a tenere in mano le redini della loro relazione.
“Chi lo avrebbe mai detto…”
“Che cosa, Sakura-chan?!” esclamò Naruto che la sorprese alle spalle, allacciando le braccia alla sua vita.
“No, nulla…”
“Sicura? Sei strana oggi, anche prima non hai bevuto lo champagne quando abbiamo fatto il brindisi…”
“Bé, cerca di capire! Tutto lo stress per il matrimonio, l’ansia di dover trovare una nuova casa con tre camere da letto…”
“Eh? Perché parli di cercare un'altra casa?! Non vorrai mica traslocare, stiamo così bene! E poi scusa, non ci servono mica tre camere da letto, Sai e Shion sono indipendenti, a meno che…”
Il sorriso di Sakura si allargò, credendo di aver fatto intendere chiaramente cosa stava cercando di comunicare al neo marito. Naruto ricambiò con un espressione sorpresa ma felice.
“Sakura-chan, è un idea folle però… per me va bene, se è questo che desideri! Anche Sasuke ne sarà felice, vedrai!”
“Perché avere un altro figlio sarebbe un idea folle, scusa? E che c’entra Sasuke?!”
“Ah… ma aspetta, tu non stavi parlando di far venire a vivere con noi Sasuke?”
“Eh?!”
“Io avevo pensato che tu… che insomma, volessi avere Sasuke in giro per casa per ricordare i vecchi tempi del team sette e magari fare anche cose tre…”
Dopo l’ultima, infelice quanto mai fuori luogo frase, Naruto venne fatto partire a mo di razzo su in cielo, per poi atterrare diretto sul tavolo del buffet.
“Shannaroo!”
Il grido di guerra tipico di Sakura che non annunciava nulla di buono. Immediatamente gli invitati si allontanarono da lei, con sguardo terrorizzato e temendo che la vita del loro prezioso Hokage fosse in pericolo. Sakura camminò con lunghe falcate fino a quel rimaneva del suo maritino e lo sollevvò con la medesima grazia con cui tirava su un cencio sporco.
 
“Ma che ti dice il cervello?! Mi va bene avere Sasuke-kun intorno, ma non voglio che mi stia a ciondolare in casa ventiquattro ore su ventiquattro, Baka!”
“S…scusa, Sakura-chan ho frainteso!”
“Porca miseria, ma è mai possibile che ogni volta che tento di dirti che sono in cinta, tu capisci fischi per fiaschi?!”
“Sakura, sei incinta?!” trillò sorpresa Ino, attirando ovviamente su di sé l’attenzione generale. Resasi conto dell’imbarazzante situazione, Sakura tentò di ricomporsi e di tornare ad essere una semplice donna che si è appena sposata.
“Ecco… sì…”
 
L’esplosione di gioia generale fu assordante, Sakura si ritrovò immediatamente sommersa di abbracci e congratulazioni. Naruto invece, lasciato momentaneamente in disparte, venne avvicinato da Sai e Sasuke.
“Quanto sei tardo, Urasontonkachi!”
“Aha, taci Teme! Non è colpa mia se Sakura-chan parla sempre in una lingua diversa dalla mia!”
“Una volta lessi un libro che si intitolava Le donne vengono da Venere e gli uomini da Marte, penso che calzi a pennello con quanto è appena successo, non credete?”
Entrambi gli uomini squadrarono Sai come se fosse un marziano, evitando di fargli notare che le sue battute erano sempre incomprese.
Ma poi Naruto metabolizzò la notizia e, pian piano, sentiva i suoi occhi inumidirsi mentre osservava la sua neo sposa.
“Sarò padre… di nuovo…” bisbigliò con un filo di voce tremante dall’emozione.
“Tieni, va da lei e scusati!” Sai, non sapeva bene come e quando, ma gli aveva ficcato in mano un mazzo di rose rosse e lo aveva spinto verso Sakura.
Sasuke e Sai rimasero a godersi la scena in un angolo, mentre Naruto riceva prima un cazzotto, poi un abbraccio stritolante e infine un bacio appassionato sulle labbra.
“L’amore non è bello se non è un litigarello!” esclamò divertito Sai e, per una volta, anche Sasuke sorrise felice.
 
Non sarebbe potuta essere una giornata più perfetta e folle quel 3 Aprile, il giorno in cui Naruto sposò la sua Sakura-chan. Accompagnato dalla sua grande, strana e non convenzionale famiglia.
Aveva cercato per tanti anni la felicità, ed ora l’aveva trovata nel matrimonio con la donna che amava da ancora prima di capire cosa fosse realmente l’amore per l’altro sesso.
Era tutto bello, reale ciò a cui stava assistendo Sasuke. Ma nel suo cuore si paventò un improvvisa stretta, una nota di nostalgia che lo attraversò facendogli male. Facendo comprendere all’Uchiha che nella sua di vita, mancava ancora qualcosa, anzi qualcuno.
 
Doverne parlare con Naruto e Sakura, sarebbe stato arduo ma sentiva che non poteva restare senza prima trovare il resto della sua famiglia.
 
 
“Come sarebbe a dire che devi partire?”
“Sasuke-kun, perché? Pensavo che eri tornato per restare finalmente…”
Qualche giorno dopo la cerimonia, Sasuke aveva riunito tutti per comunicare loro che partiva da Konoha il giorno stesso. Accanto a lui i bagagli già pronti.
“Dimmi perché, Teme! Dimmelo o giuro che stavolta ti uccido davvero pur di non farti andare via!”
Sasuke ridacchiò divertito dall’affermazione di Naruto e per un momento, desiderò pure di mettere alla prova le sue parole. Si mordicchiò appena il labbro inferiore, soffocando un ghigno.
“Allora?! Parla!”
“Ci tenete proprio tanto a me…”
“Mi pare ovvio, Sasuke-kun! Fai parte della nostra famiglia!”
Sasuke allora si mise a guardare verso i presenti, vedendo lo sguardo irato di Naruto, il volto preoccupato di Sakura per non parlare di Sai. Lui restava dietro loro palesando fortemente di star ricacciando in gola parole dure che era certo gli sarebbero sfuggite a breve. Ma gli occhi che lo colpirono maggiormente, erano quelli dei ragazzi. Shion e Shinachiku avevano un espressione sinceramente affranta, nonostante quello che avevano passato a causa sua.
“State tranquilli, parto ma ho intenzione di tornare…”
“Eh?”
“Quando avrò trovato il mio vecchio team Taka, e mi sarò accertato che stiano bene, ritornerò a casa… tornerò dalla mia famiglia…”
“Sasuke-kun…”
“Tsk! Sei proprio un Teme!”
“E tu rimarrai sempre un Dobe!”
“Vedi di sbrigarti a tornare zio Sasuke, perché voglio sfidarti a duello! Ho intenzione di suonartele per bene, vedrai, Shannebayo!!”
“Ma che dici, Shina-chan?!” esclamò strabuzzando, preoccupato, gli occhi Naruto.
Sasuke sospirò per poi ridergli in faccia, per nulla in ansia di tutte le minacce di morte che gli stava lanciando contro il giovane Shinachiku.
“Sarà meglio che torni tutto intero, altrimenti non potrò testare su di te il braccio artificiale che ho in mente!”
L’intera famiglia si voltò stupefatta verso Shion, che con tutta la calma del mondo li ignorò e prese uno dei bagagli di Sasuke.
“Che credi di fare, moccioso?”
“Sto solo aiutando il mio vecchio zio a portare fuori le sue regali chiappe da casa! Prima parti e prima torni, no?”
Naruto si avvicinò di sottecchi a Sakura per poi bisbigliare al suo orecchio.
“Oi, Sakura-chan! Ma da quando Shion ha in mente di costruire un braccio per Sasuke?!”
“Credevo che scherzasse quando me ne ha parlato l’altro giorno, invece fa sul serio…”
“Eh?!”
“Vuole davvero creare un braccio per Sasuke senza il mio aiuto o quello di Tsunade…”
“Il mio fratellone fa sempre sul serio, dovreste saperlo oramai!” squittì giulivo Shinachiku, che dal modo in cui parlava fece intendere che lui era già al corrente di tutto.
 
Anche Sai era rimasto sorpreso da tale rivelazione, una dolce stretta allo stomaco lo fece sorridere, orgoglioso come non mai di suo figlio.
 
Dopo gli ultimi saluti, la famiglia Uzumaki rimase sulla soglia di casa a osservare Sasuke andare via. Era doloroso, ma in cuor loro tutti quanti pensavano già al giorno in cui l’avrebbero rivisto. Anche se sarebbero dovuti passare altri anni, erano certi che lui avrebbe fatto ritorno a casa.
 
Sakura si accarezzò il ventre, l’aria malinconica.
“Spero che torni per quando nascerà…”
“Tranquilla Sakura-chan, tornerà presto! So che questa volta non ci farà attendere così tanto!”
“Come fai ad esserne così sicuro?”
“Perché ora Sasuke avrà nostalgia della sua famiglia, e questo lo spingerà a voler fare ritorno il prima possibile!”
 
Come sempre, il sorriso caloroso e pieno di speranza di Naruto, bastò a quietare tutte le paure di Sakura, che si strinse nel suo abbraccio.
 
“A presto, fratello mio…”
 
La voce sussurrata di Naruto si perse nel vento, portata gentilmente fino al cuore di Sasuke che percepì forte e chiaro le sue parole.
 
“A presto, Dobe…”
  
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