Ringrazio
anche solo chi legge.
Scritta
per il Drawlloween. 16 Grave
Cap.8
Vegeta si aggrava
“Anche
tu rischi di rimanere orfano, deve essere una
tradizione di famiglia” disse una voce maschile. Goten si
voltò e socchiuse gli
occhi. Una figura uscì dalla porta ondeggiando,
passò sotto il ventre molle del
drago e si avvicinò alle sfere. Trunks lo vide cadere in
avanti, lo afferrò e
lo sostenne, appoggiandoselo contro.
“Non
avresti dovuto alzarti, così hai sprecato le tue
ultime energie” lo rimproverò. Goten si
affiancò ai due e alzò il capo,
intravide semi-coperta da un dito della zampa del drago Bra. Il vento
faceva
ondeggiare i capelli azzurri della giovane dietro le sue spalle nude.
“Papà,
avremmo potuto trovare una soluzione. Non ti
condannare già a morte!” esclamò
Trunks. Le sue guance erano umide di lacrime e
un paio di ciocche color glicine gli erano aderite alla pelle.
“No,
non è vero. La tomba mi aspetta” rispose Vegeta.
Appoggiando la testa sulla spalla.
Goten
si morse il labbro e chinò il capo.
Il
drago fissò il principe dei saiyan socchiudendo gli
occhi.
Vegeta
ansimò, la gola gli doleva e tossì sangue. Bra
raggiunse il suo fidanzato e gli cinse il braccio con le proprie.
Vegeta
alzò lo sguardo e vide Bulma affacciarsi dal
terrazzino della camera da letto, la donna era tra le dita della zampa
del
drago. La vista gli si annebbiò e boccheggiò.
<
Donna, non ho neanche la forza di dirti che ti
amo > pensò.
“V…vi…
devo… dire…” farfugliò.
Bra cercò di
regolare il battito cardiaco, un rivolo di sudore le scese lungo il
viso.
“Siamo
qui papà. Io e Trunks siamo qui”
sussurrò con
voce roca. Le gambe di Vegeta cedettero e il glicine lo sostenne. Bulma
cadde
in ginocchio, si nascose il viso tra le mani e si stese per terra,
sotto la
zampa del drago, singhiozzando.
“Papà,
perdonami, è colpa mia se sei ridotto
così”
mormorò Trunks.
Il
padre alzò lo sguardo e ghignò.
“Non
essere scioc-co… n-non… non è
così” biascicò.
Goten
negò con il capo e strinse Bra.
“Tu
non puoi morire. Non assisterai al mio matrimonio
con tua figlia. Non parlare di morte, di bare e tombe. Non è
ancora tempo”
sibilò. Vegeta cercò di raddrizzarsi, un rivolo
di sangue gli uscì dalle labbra
e si voltò verso il Son.
“Dì…
a Kakaroth… che lo avrei battuto”
mormorò. La
goccia di sangue arrivò a terra, sporcando un paio di stili
d’erba.
Bra
singhiozzò e si incise il labbro con i denti.
“Papà,
ti prometto, che sarai orgoglioso di me. Se non
riuscirò a salvarti, proteggerò la Terra al tuo
posto” sussurrò Trunks con voce
rauca.
Vegeta
ricadde in avanti privo di sensi.