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Autore: RLandH    17/10/2015    3 recensioni
-Si con i titoli faccio schifo -
Raccolte di fanfiction per l'iniziativa proposta da CampMezzosangue dei "100AU"
(Non sono certa di riuscire a scrivere tutte e cento le storie, ma tentar non nuoce)
#32(Frank/Hazel)
#81 (Leo/Calypso)
#87 (Luke/Thalia)
#10(Jason/Piper)
#100 (Nico/Will)
#18 (Travis/Katie)
#11 (Chris/Clarisse)
#42(Reyna/Annabeth)
#5 (Leo/Khione)
#23 (Percy/Annabeth)
#34 (Percy/Reyna)
#33(Luke!Centric)
#28(Leo/Echo)
#90(Michael/Clarisse)
#98(Percy/Rachel)
#19(Jason&Leo)
#65 (Annbeth/Luke!Past)
#77 (Calypso/Lester)
#39 (Harry Potter!AU) (Charlie/Silena)
#15 (Nico/Will)
#38 (Annabeth/PercyPercy/Calypso)
#17 (Percy/Calypso)
#70 Quella spogliarellista ha un aspetto familiare OMG sei tu!AU (Nico&Reyna)
#2 Mi sono infiltrato in casa tua alle due di notte perché ero ubriaco e pensavo fossa casa mia!AU(Leo/Calypso)
Genere: Commedia, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: I sette della Profezia, Quasi tutti
Note: AU, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Titolo(Storia): I Cento Mo(n)di
Titolo Capitolo: Figurativamente: un'autostrada per l’inferno
Prompt: #11 Bloccato in autostrada a fare l’autostop!AU (Chris/Clarisse)
Personaggi: Chris Rodriguez, Clarisse LaRue (Citati: Michael Yew, Will Solace, Silena Beauregard, I Fratelli Stoll, Charlie Beckendorf, Nico DiAngelo, Favonio, Piper McLean e Annabeth Chase)
Paring: Chrisse (Charlena!minor, solangelo!minor, Michael/Clarisse!minor)
Rating: Verde
Warning: Modern!AU/NoCamp!AU(?) Autostop!AU
Beta: Nessuna
Note: Allora, finalmente dovevo scrivere prima o poi della mia coppia preferita … però credo di non aver reso bene neanche un po’.
Però ho dato loro il prompt più bello e a cui sono più legate, perché … be … i miei genitori si sono conosciuti così, quindi alla fine i Chrisse si sono vinti l’Autostop, per ovvie preferenze.
E credo che questa ff non sia un granché perché tra tre giorni ho un esame e davvero non ho idea del perché io stia scrivendo una storia anziché studiare, considerato che non so nulla. Ma va bien …
Ringrazio di cuore tutti coloro che seguono/preferiscono/leggono.
Ringraziamo sempre CampMezzosangue per l’iniziativa e qui potete trovare i prompt.
Buona Lettura
 







Figurativamente: un'autostrada per l’inferno





Un giorno Clarisse La Rue avrebbe ucciso Silena, ma non era quello il giorno – perché nonostante tutta la sua tenacia Clarisse si era purtroppo abbattuto all’idea che difficilmente sarebbe riuscita ad arrivare a Palm Bitch* per un orario che non fossero le tre del mattino.
Aveva un idea ancora abbastanza positiva, contava di arrivare almeno, un altro paio d’ore e probabilmente si sarebbe arresa a farsela a piedi. Ma prima o poi sarebbe arrivata ed avrebbe ucciso quella che si spacciava per la sua migliore amica.
Dei Clarisse odiava la California e non riusciva a capire come potesse Silena amarla tanto da volerci vivere.
Per di più lei non doveva neanche esserci a Palm Springs quel giorno, ma non era riuscita a reggere gli occhi da cucciola bastonata di Silena in WebCam.

Sbuffò. Era ancora seduta sul cofano della sua vecchissima impala con i gomiti puntellati sulle ginocchia, dove i jeans erano strappati e la bandana stretta sulla testa impregnata di sudore, faceva un caldo boia. Aveva abbassato lo sguardo verso il suo telefono, la batteria era morta – quella era colpa sua, ma si sentiva in dovere di voler dare nuovamente la colpa a Silena.


Era rimasta bloccata su una strada dove le macchine passavano … be, non passavano; il motore della sua meravigliosa macchina aveva deciso di abbandonarla proprio in quel momento dopo anni di onorato servizio ed il suo telefono si era sentito stranamente empatico da volerla seguire. Silena d’altro canto Clarisse poteva immaginarla dare di matto perché non era lì – poteva anche dare di matto, tanto l’avrebbe uccisa.
Clarisse pensò macabra che aveva fatto bene, quando aveva cominciato quel viaggio a mettere come colonna sonora Highway to Hell, anche se era stato fatto più per la destinazione in se che per qualche presagio di quello sfortunato viaggio.
Ma non poteva lamentarsi, infondo, il fato aveva decisamente un senso dell’umorismo che lei sembrava condividere.
Clarisse era scesa dalla sua macchina, lanciandole uno sguardo truce, si sentiva tradita da quel meraviglioso gioiello, non dopo tutti i dannati lavoretti di casa che aveva dovuto fare per convincere suo padre a lasciarla a lei anziché ai quei due inetti dei suoi fratelli maggiori. “È tutta colpa di Silena” canticchiò, pensando che le avrebbe dovuto far pagare il conto del meccanico alla fine, o tanto ci penserà Charlie, aveva pensato.

Si era messa all'angolo della strada ed aveva allungato un braccio con il pugno chiuso ed il pollice alzato, per fare l’autostop. Sperava di avere la stessa fortuna che avevano avuto Nico Di Angelo e Will Solace che avevano incontrato un tale Favonio che gli aveva accompagnati per tutta la Rout 66.  Quando Will aveva annunciato di volersi fare l’America in sacco a pelo con il suo ragazzo, Clarisse ne era stata incredibilmente ammirata, mentre Michael l’orribile fratello di Will aveva espresso tutto il suo dissenso, stupida faccia da furetto. E pensare che Silena aveva cercato di combinargli un appuntamento per tutti gli anni del college.
C’erano volute un bel po’ di tempo prima che una macchina si decidesse a fermarsi – per un micro istante Clarisse si era spinta ad invidiare di non essere come Piper o Silena per cui una macchina si sarebbe fermata i primi cinque minuti, poi era ritornata in se e si era ricordata di quella volta che si era smarrita per i boschi durante un escursione del campeggio con Annabeth Chase da ragazzine. Non era la bellezza che faceva tirare avanti il mondo, ma solo una volontà di ferro e Clarisse sarebbe stata con il braccio alzato per ore – anche sotto un caldo soffocante – se questo fosse stato necessario.

Poi una macchina s’era decisa a fermarsi, il primo attento pensiero di Clarisse era che fosse  una mustang d’epoca e questa la rendeva vagamente più incline al pilota, sperava non fosse un serial killer o che altro, se così fosse stata Clarisse avrebbe dovuto dar sfoggio alle sue abilità che le avevano fatto guadagnare il titolo di campionessa di wrestling del liceo.

“Hai bisogno di un passaggio, chica?” aveva chiesto il guidatore, era giovane, forse aveva la sua età, era ispanico, aveva gli occhi castani luminosi ed era piuttosto attraente, tanto da lasciarla stupita per qualche istante. “Faccio l’autostop per hobby, guarda” aveva borbottato sarcastica lei, posando le mani in vita, un espressione abbastanza irritata sul viso.
Chi mai avrebbe fatto l’autostop se non avesse avuto bisogno di un passaggio?
(Forse i fratelli Stoll, ma solo per mettere in atto il tentativo di derubare il guidatore)
“E non chiamarmi Chica” aveva rimarcato Clarisse con una certa rabbia, il ragazzo aveva sorriso – anche il sorriso era bello – ed anche piuttosto calmo e rilassato, come se il tono aspro di Clarisse gli fosse scivolato addosso come acqua piovana. “Dovresti essere più gentile con chi potrebbe evitarti di stare sotto il sole cocente in una strada dove passa una macchina ogni morte di papa” aveva fatto notare lui, ma nonostante le parole non aveva usato un tono sarcastico, anzi sembrava un consiglio piuttosto spassionato.

Clarisse aveva sbuffato, “Certo” aveva detto seccata poi, “Dove è che vai?” aveva chiesto lui genuino, “Palm Springs, ma mi accontento della prossima stazione di servizio, dove possa raggiungere un telefono” aveva risposto lei, senza guardarlo, vagamente imbarazzata.
Il ragazzo aveva appreso la notizia, aveva annuito, valutando la questione, “Sei fortunata si trova a meno di tre chilometri da qui da qui” aveva considerato quello gentile, “Perfetto” aveva sussurrato lei, recuperando lo zaino dal cofano della sua fedifraga macchina.

“Mettiamo in chiaro, se sei un serial killer o stupratore seriale, potrei spezzarti il collo senza problemi” aveva immediatamente detto lei, sedendosi sul sedile accanto a quello del guidatore, senza perderlo di vista un solo istante e non provare neanche un minimo di vergogna, anche se quel ragazzo era bello, meglio non dirlo a Silena o l’avrebbe tormentata per il resto della vita. “Wow” aveva risposto quello, “Vorrà dire che ucciderò il prossimo autostoppista” aveva sdrammatizzato lui, con una risata allegra, “Chris Rodriguerz, comunque. Quando non assassino ragazze per strada mi faccio chiamare così” aveva detto, allungando una mano verso di lei, aveva mani grandi, nocciola ed al tatto calde, mani forti, rovinate da un certo lavoro manuale, mani che le piacevano, “Clarisse La Rue, anche quando spezzo colli” aveva risposto lei, ricambiando il gesto, sorridendo – forse troppo.
“Spero ti piacciano gli AC/DC” aveva detto Chris, girando la chiave del motore per riaccendere la macchina e lasciando diffondersi nell’abitacolo era partita Highway to Hell.
E, Dio, se Clarisse non aveva riso.














* Sarebbe Palm Beach, ma con una come Clarisse LaRue non potevo non sfoggiare il gioco di parole, specie nell'immaginarmela, ferma in su un autostrada con la macchina a terra
   
 
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