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Autore: meiousetsuna    18/10/2015    2 recensioni
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Il mio omaggio ai mieii Amori: i personaggi di Vampire Diaries e L’Ulisse di Joyce.
Il Romanzo è riadattato in modo semplicissimo, perché i personaggi si inseriscano nella complessa trama.
Stefan, Damon, Katherine,“interpretano” i protagonisti, con la comparsa di tutti.
Malgrado alcuni argomenti spinosi, il rating sarà arancione, visto che tutto sarà molto contenuto.
Aveva un bel dire, Lorenzo, della sua nobile terra. Stefan era certo che fosse poco più di un malfattore da strada, non un rampollo di buona famiglia che prendeva il tè delle cinque.
Non che lo disdegnasse; quello, la birra, il whiskey, purché non offerti da lui.
Stefan raggiunse Kai sul terrazzo, abbracciando con lo sguardo il panorama sotto di loro.
Le strade, avvolte dalla luce opaca e infida delle prime ore del mattino, apparivano illuminate da un alone pesante e sgradevole, come se nella notte la marea di un oceano immaginario le avesse sommerse, lasciando, nel ritirarsi, uno strato di alghe morte.
Stefan odiava il verde salmastro, che fosse la tinta sbiadita dei caseggiati popolari, il colore delle erbacce secche, fino alla sfumatura dei suoi occhi da quando non era più bambino.
Love, Setsuna
Genere: Angst, Drammatico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Katherine Pierce, Stefan Salvatore, Un po' tutti | Coppie: Damon/Katherine
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Non so più come esprimere gratitudine a EchelonDeathbat, Iansom; a charlie997, beagle26, lucy stoker, Fernweh. Questo capitolo, più "centrato" su TVD è dedicato a voi! Grazie anche a ___Dobreva 16, robin d, e alle 25 lettrici anonime... coraggio!

 

American Ulysses, capitolo 8
Bloody Mary (The Lestrygonians)

0re 13:00-14:00

Di passaggio davanti ad un negozio di caramelle Damon si fermò, aprendo un piccolo cartoccio per gettare delle gallette ai gabbiani affamati, che vi si avventarono felici.
‘Siamo quello che mangiamo’, pensò ‘eppure non riusciamo ad esprimerlo. Abbiamo paura della verità; quando ho proposto a Saltzman di farci pubblicità facendo passare una carrozza trasparente piena di belle ragazze per poco non ha avuto un infarto. Eppure l’idea è ottima’.
Damon si passò i palmi sui pantaloni per far cadere le briciole, quando fu assalito da un ricordo improvviso: appena sposati lui e Katy erano andati a comprare il burro fatto dalle suore, e lei l’aveva assaggiato prendendolo senza la posata, e passando la mano sotto la veletta del cappellino aveva lasciato scivolare le dita in bocca, succhiandole con lentezza.
Le aveva estratte scivolose di saliva, guardandolo fisso, splendida nell’abito cucito addosso così aderente ad ogni millimetro e curva del suo fisico, le labbra unte. Anche Rebekah da piccina si sporcava di gelato, ma lui sperava che le somiglianze non andassero mai oltre.
Quella sera Katy gli aveva preparato una cena fritta nel burro, poi si era tolta il corsetto, lì, in cucina.
Si era seduta sul tavolo, lasciando che lui la stendesse tra i resti del cibo, alzasse le sottane e giocasse con le dita prima di possederla con forza. Sorrideva, allora.
“Signor Bloom?”
Damon si rese conto che, scortesemente, non aveva risposto ad un primo appello della persona che aveva di fronte; dopo un attimo di perplessità, per fortuna la riconobbe.
“Signora Esther! Quanto tempo, che piacere vederla”. Il suo baciamano non aveva perso efficacia, visto il rossore sulle gote della donna.
“È vestito a lutto, e così…”
“No, stia tranquilla, nessuno di casa. Suo marito come sta, e la sua amica, Hayley Marshall?”
“Mikael sta sempre peggio, quando c’è la luna piena diventa violento, vorrebbe uscire, ma lo tratteniamo. La povera Hayley è quella che ha il maggior problema ora. Sono tre giorni che è in travaglio, il bambino non nasce, ha qualcosa che non va…”
non dovrei, adesso, ma ho terribilmente fame
profumo di dolce, se è buono avrà molto burro, zucchero scuro, fior di farina
sono malvagio
‘sei cattivo, dovrei punirti’
Andie, che gli lasciava segni rossi sulla schiena
le cortigiane sono più semplici, niente preliminari inutili
Katherine per fortuna aveva provato poco dolore: che immane strazio mettere al mondo figli che si sfiniscono ad allattare, che sono spesso frutto di speranze egoiste, che lo stato non aiuta dando a tutti le stesse possibilità di mangiare, di andare a scuola; le donne invece diventano tutte sorelle, in momenti così difficili. Pensandoci, Esther aveva solo un anno più di Katy: sembrava talmente più vecchia, perché la pazzia doveva essere il male peggiore.
“Mi spiace molto, per tutto. Spero che la prossima volta mi darà notizie più confortanti”.
In quel momento, un gruppo di poliziotti passò di corsa, evidentemente in cerca di qualcosa, o meglio qualcuno.
‘Sembrano sempre accaldati, sarà perché si rimpinzano di cibo, poi vanno in branco come pecore; i criminali si catturano più facilmente se stanno assaporando un dessert, anche se sembra che mangino nei trogoli invece che in dei piatti; le donne invece… quando vanno alla toilette sembra che debbano solo incipriarsi il naso’.
Una processione di manifestanti, con una lettera scarlatta cucita sui cappelli per attirare l’attenzione li sorpassò entrambi, portando a Bloom una valanga di ricordi.
In un ristorantino elegante, Giuseppe Salvatore pranzava con Logan, osservato dall’esterno dalla figlia, che questa volta Damon riconobbe con certezza, pieno di sdegno.
E dire che una volta era un dissidente e dei più infervorati; una volta si era ferito mentre la polizia lo inseguiva a cavallo, eppure… la maggior parte di quei facinorosi aveva poi fatto carriera nella magistratura. “Gli invincibili” si chiamavano, se ricordava bene. Gli agenti non facevano paura a nessuno, tranne alle servette, le lavandaie, le cuoche, che poi molestavano nei vicoli bui.
Anche quelle ragazze, però, molte volte erano adescatrici mandate appositamente; dopo del buon cibo e alcol in abbondanza, tutto cambia e diventa roseo. Tranne quella nuvola che stava coprendo il sole
poliziotti vanno, Giuseppe e Logan vanno, Sutton è andato. Hayley andrà?
impedendo il sorgere della città.
strade, case, mattoni, piramidi costruite dagli schiavi
‘Sono stanco è come se oggi mi avessero sbranato; per giunta tutti i passanti mi sembrano uguali, come se fossero dei doppelgänger’.
Il futuro proietta un’ombra sul presente, non solo il passato?
Damon osservò con interesse la vetrata di un ristorante vegetariano, dove si radunavano delle anime elette, evidentemente: dei cibi ispirano la poesia altri la bloccano, ma lui era decisamente carnivoro.
Su quelle strade e negozi, si sarebbe estesa presto un’eclisse, già annunciata.
Pianeti, stelle, sfere di gas, lampioni della strada
‘Anche la luna piena, tra poche notti: non mi è mai piaciuta, è quella dei lupi mannari’.
Eppure, sotto una luna complice, le sue dita si intrecciavano con quelle di Katherine, sensazioni scarlatte come il rosso vellutato del vino degli ubriachi; ma dopo la morte di Trevor, non era più riuscito a stare con lei fino in fondo, versandosi fuori, sulle sue cosce, perché non ci fosse più un giorno così doloroso. L’ultimo sangue corso tra loro, era di un graffio di spillo che lei gli aveva fatto.
Invece il giorno che aveva scelto di rispondere ad Andie, dal giornale aveva avuto altri quarantasette messaggi, uno dei quali da una poetessa, Olive: troppo astrusa per lui, e ora era la nota amante del giovane teosofo Tyler Lockwood, un ragazzo la cui intelligenza era incomprensibile, considerando suo zio, Richard. La caratteristica di famiglia che aveva ereditato, però, era il temperamento sanguigno.
Gli era parso di intravederli, prima svoltando in Rock Springs Road, in bicicletta, lei con una sciarpa color carminio, come le labbra. Tutti cedono ai baci, in primavera.
Bloom sorpassò molti pub, tutti pieni; evidentemente bere era il passatempo preferito dai suoi concittadini: non che disprezzasse, anzi, ma ora aveva semplicemente fame.
Aperta la porta del primo ristorante qualunque, Damon inspirò quello che gli giunse come un tanfo intollerabile. I piatti sembravano maleodoranti, e di più gli uomini che si cibavano come animali; baffi pieni di zuppa sgocciolante, bocche stracolme, un tipo pallido che pareva un vampiro vorace, un altro risputava delle ossa nel piatto.
‘Spero che quando gli altri guardano me, non vedano un tale mostro che mangia!’
Altri aromi peggioravano la situazione: volute di fumo di sigarette dolciastre, birra scadente e perfino urina.
‘Sembra che lottino per la sopravvivenza, coi denti e le unghie: mangia, uccidi o muori, mentre sono solo i poveri animali che aspettano di essere mangiati, il loro sangue è così prezioso… ricordo male, sono i fantasmi a bere sangue umano? I cannibali di sicuro: di che saprà un missionario con sale e limone? Di formaggio grasso? Buona idea, meglio un panino e fuggire da qui’.
Quasi di corsa Damon attraversò Tech Square, entrando nell’Atlanta Grill, un posto semplice ma confortevole. La cameriera, Vicki, lo salutò con fare vezzoso, come sempre quando lo vedeva; era strano trovare una donna a servire in un posto per bene, ma in effetti era la sorella del proprietario.
“Benvenuto, Damon. E Katherine come sta? So che partirà per un tour, la pagheranno bene?”
La domanda non era solo volgare, ma intenzionale. Damon sentì una fitta dentro, mentre all’esterno manteneva un’aria serena.
“Guadagnerà, perché divideranno le quote. Vorrei un sandwich al formaggio, insalata, vino rosso per favore”.
“Perché c’è Niklaus Mikaelson, lui ha proprio gli attributi quando si tratta di far soldi”.
Un respiro, un sorso di vino
“Sì, certo”.
Damon guardò l’orologio con angoscia. Tra un paio d’ore Klaus arriverà a casa sua, e si toccheranno? Eppure, quando Katy aveva accettato di sposarlo, l’aveva fatto per amore, perché aveva compreso tutta la profondità della sua anima, e intuito la sensualità che ribolliva sotto i suoi severi abiti scuri. Come avrebbe potuto farla felice Klaus, la cui noncuranza per le donne era famosa?
“Oggi c’è la Gold Cup, lo sai, vero? Mio fratello non scommette mai, dice che il denaro va speso bene, ma a me piacerebbe. Tutti danno Scettro per vincente”.
Damon non poteva sentirsi più distante da quel discorso fastidioso.
‘Quando tornerò a casa, sarà andato via?’ Lo sguardo dell’uomo si soffermò sugli scaffali del locale: c’erano liquori afrodisiaci come l’assenzio, confetture di bacche color magenta — troppo belle, saranno velenose come quelle delle rose, pericolose e attraenti — grappoli di borgogna. Anche se la qualità del cibo dipende dalle classi sociali, tutti vogliono carne fresca nel letto.
Lui e Katherine, nel bosco fuori città, il suo cappotto come cuscino sotto la cascata di boccoli nocciola, la bocca di lei che sapeva della torta di zenzero appena mangiata, i suoi occhi come viole, le curve piene come la statua di una dea; lui steso col suo peso su lei.
“Prendimi”. Avevano fatto l’amore senza alcun freno, perché non poteva più essere così?
Mentre la giovane apparecchiava, con un tocco al cappello Damon si scusò dell’assenza che avrebbe fatto per lavarsi le mani.
“È Bloom quello?” Matt Donovan era appena uscito dalla cucina con un vassoio di panini col roastbeef, pareva che i clienti non gli chiedessero altro.
“Non lo vedo da un po’, adesso fa l’assicuratore, no?”
“Il procuratore di pubblicità”.
“Forse se la passa male, non ho mai capito quel tipo. È a lutto, hai visto… magari va peggio anche a soldi”.
“No, non è la moglie, e poi…” Vicki si curvò a sussurrare nell’orecchio di Matt con aria da cospiratrice, disegnando con le dita un triangolo, poi mettendole a forbice “è un Libero Muratore;* loro si aiutano sempre”.
“Ma guarda! Però devo dire che è una persona per bene, può bere tanto ma non è mai ubriaco! So che è anche generoso se un suo amico è in difficoltà”.
Sulle ultime parole di Matt, la sagoma inquietante di Markos si disegnò sull’uscio.
“Donovan! Non vedi la corsa, lavori anche oggi? Ho avuto una soffiata, la sfida è tra Scettro e…”
Prima che lo tirassero nella conversazione, Damon uscì rapidissimo, facendo un gesto plateale con la mano.
“Vedi, mi fa cenno, è Bloom che mi da dato la dritta!”
Damon prese una buona boccata d’aria, ricordando, senza poter allontanare quella memoria, Katy che cantava alla luna; chissà se le sarebbe piaciuta la sottoveste di seta rosso opaco esposta nella vetrina dall’altro lato della strada. Stava per attraversare quando un bambino che tastava il marciapiede con un bastone bianco attirò la sua attenzione.
‘È cieco’.
“Ti aiuto a passare dall’altro lato”.
“Grazie, signore”. Non un attimo di diffidenza. Anche Becka si fidava della sua mano, in mezzo al traffico.
‘Che futuro avrà questo ragazzino? Forse farà l’accordatore di pianoforti, sentirà la musica come seta sotto le sue mani sensibili. Saprà che il vino è rosso? Sì, dal sapore. Forse leggerà anche il corpo delle donne’.
Mentre il piccolo lo salutava, Damon vide con la coda dell’occhio qualcosa che gli diede profondamente fastidio, anzi, panico. Il cappello di panama e le scarpe beige di Niklaus, che si incamminavano verso di lui. Non poteva incrociarlo, mentre andava da sua moglie, a fare le sue porcherie.
‘E se avesse una malattia venerea?’
Questo era troppo. Senza riflettere, l’uomo entrò di scatto nell’High Museum of Art, pagando il biglietto e recandosi subito nella sala delle statue classiche. C’era qualcosa, sotto le vesti di pietra trasparente delle dee? Damon ne toccò una, delicatamente, risalendo su quella carne con pace fredda.

Note cap.8
Bloody Mary è il cocktail ispirato alla regina Maria di Scozia; ma in origine si tratta del fantasma persecutore della bambina sepolta viva di una celebre leggenda, che può essere evocata chiamandola tre volte allo specchio. Damon è ossessionato dal ricordo carnale di Katherine, dalla gioventù sacrificata, dal cibo consumato in modo animalesco - cannibalistico  - come suggerito dall’episodio omerico dei Lestrigoni. Nella 3x19 di TVD c’è un personaggio dal nome simile: Scary Mary
*Per via della sua lontananza da alcuni canoni, Damon - come Stefan -  viene sospettato di essere massone.
Scienza: architettura
Organo: esofago
Colore: sanguigno

 

 

 

 

 

 

  
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