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Autore: ineedofthem    18/10/2015    5 recensioni
Anita, un metro e sessanta di dolcezza e allegria, è una specializzanda in pediatria. Adora il suo lavoro, sa che è quello che deve fare perché ci crede da sempre e, spinta dalla passione per questo lavoro, comincia a passare le sue giornate in ospedale.
Qui conosce Lucia: una bambina rimasta orfana, con una grave disfunzione cardiaca, ricoverata nel reparto di pediatria.
Anita sente di provare per lei un affetto profondo e il loro diventa un rapporto viscerale.
Tutto procede bene, finché non arriva lui: Luca Franzese, il nuovo cardiochirurgo dell'ospedale, e Anita capisce che la sua vita non sarà più la stessa. Riconoscerebbe quella zazzera di capelli castani e quei lucenti occhi verdi tra mille. Sa che il ritorno in città del ragazzo porterà solo guai per lei. Il rapporto con Lucia li accomuna entrambi e la piccola sembra l'unica in grado di sciogliere il suo sguardo da duro e quel carattere burbero che lui si porta dietro.
Anita crede di averci messo una parola fine su quel capitolo, ci ha avuto a che fare in passato e non intende ripetere lo stesso errore. Ma se Lucia ci mettesse il suo zampino, cosa potrebbe succedere?
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Ricominciare'
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Capitolo 12
RICOMINCIAMO DA QUI

Capitolo 12



Ho avuto giusto il tempo di eliminare quel poco di matita sbavata sotto gli occhi e di ritoccare il trucco, prima di uscire di nuovo di casa. Ora sono fuori l'ingresso principale del centro commerciale che aspetto le mie amiche. Mi hanno mandato un messaggio quando ero ancora dai miei genitori chiedendomi di vederci qui, ma in questo momento non c'è ancora traccia di loro tre.
Controllo l'orario sul cellulare nella borsa, costatando che sia quello prefissato e, proprio mentre sto per alzare lo sguardo, avverto la voce di Giulia farsi sempre più vicina. "Anitaaa, siamo qui!".
Sventola una mano nella mia direzione, mentre Lottie al suo fianco si sistema la sciarpa intorno al collo.
Le trovo poco dopo al mio fianco che respirano affannose per la corsa fatta, mentre Cristina,invece, dietro di loro, dopo aver inserito l'antifurto alla macchina, cammina tranquilla.
"Scusaci per il ritardo, c'è stato un problemino...sai, con il traffico"spiega Giulia, piegando gli angoli della bocca all'insù in un sorriso innocente.
"Si..con il traffico"ride Carlotta prendendola in giro e poi la indica con un dito canzonatoria. "La verità è che è stata tutto il tempo al telefono con il suo Emiliano che non si è nemmeno resa conto di che ora fosse e non era pronta ancora quando siamo arrivate a casa sua".
La mia bocca si spalanca sorpresa e subito dopo mi porto una mano davanti ad essa per soffocare una risata.
Giulia la guarda con un sopracciglio alzato e porta una mano ad allontanare il dito che le ha puntato, sbuffando. Sono sicura che in macchina le abbiano fatto notare abbastanza la cosa.
"Beh, fa nulla, l'importante è che siate qui...stavo per morire dal freddo qui fuori"dico e infatizzo la cosa portandomi una mano al petto, melodrammatica.
Un sorriso divertito, che lei cerca di nascondere, affiora sul volto di Lottie.
"Ma va" mi prende in giro Giulia, colpendomi al braccio. "Hei!"le replico imbronciata.
Nel frattempo Cristina ci raggiunge, ha lo sguardo abbassato mentre cerca alla rinfusa nella sua borsa qualcosa, la sciarpa le è scivolata in avanti e alcune ciocche di capelli sono sfuggite al cappello infastidendola.
"Eccoti qui!"la richiamo io con un sorriso. Lei alza lo sguardo con le sopracciglie corrucciate."Caramella?"replica indicandoci il pacchettino che ha trovato. Ne accettiamo una tutte ben volentieri, sono quelle gommose alla frutta e io le adoro.
"Beh adesso che sei qui..."le lancio un'occhiata eloquente.
"Possiamo andare" sorride lei prendendo a braccetto Giulia. Io e Carlotta compiamo lo stesso gesto affiancandole.
"Tu devi ancora raccontarci dell'appuntamento, eh!"le chiede a quel punto Cris lanciando un'occhiata a tutte noi. Giuls a quel punto rotea gli occhi al cielo e rivolge lo sguardo a qualsiasi cosa che non siamo noi che la guardiamo curiose.
Poi scuote la testa sorridendo. "Non so di cosa tu stia parlando..."risponde vaga.
"Sì certo come no, sputa il rospo" replica Lottie lanciandole uno sguardo eloquente.
Per il seguente tempo Giulia non fa altro che parlarci di quella strana e bella sensazione che ha provato quando le loro mani si sono sfiorate e che sa quasi per certo dall'espressione che ha assunto il suo viso che per Emiliano sia stata la stessa cosa. Hanno visto un film e ci riferisce che il ragazzo abbia deciso di farlo scegliere a lei e che si sia sorbito 90 minuti di una storia romantica nonostante i suoi gusti comprendano più horror o film di fantascienza ma non ha detto nulla e di quanto sia stato carino a pagarle la cena in un locale in centro dove hanno mangiato. Ammette che le piace questo rapporto che sta crescendo a piccoli passi, fatto di sorrisi, di sfiorarsi le mani e di abbracci.
Giulia ha avuto una storia importante che è finita tragicamente con la partenza del ragazzo per un lavoro all'estero e con lui che l'ha lasciata non riuscendo a sopportare una relazione a distanza. Sono felice che adesso sia di nuovo così raggiante ma sono sicura che vorrebbe Emiliano fosse spinto da più iniziativa qualche volta.
"Ti piace tanto, eh?"le domando io con un sorriso e non riesco a sentire la sua risposta per le persone che ci passano affianco.
Non sopporto andare al centro commerciale nei weekend, c'è sempre troppa gente che limita i movimenti e alimenta file a cassa e camerini, ma la domenica è anche l'unico giorno libero in cui possiamo incontrarci senza il peso del lavoro e di altri impegni  e Cristina aveva decisamente bisogno di comprare qualcosa per il suo appuntamento di martedì.
"Comunque si..."ammette lei quando riesco a raggiungerla e cerca di non far trapelare il rossore delle sue guance facendosi spazio tra le relle di abiti. Nel frattempo Carlotta ne sta accumulando alcuni sulle braccia di Cristina che dovrà provarli tutti, a detta della nostra amica.
Prima che possa dirle qualsiasi cosa è la mia amica a farlo per me.
"Hei Cris,  prova anche questo"le porge l'abito che raggiunge gli altri mentre Lottie la spinge verso i camerini.
 La risata di Cristina si disperde nel negozio. Rimango in disparte mentre parto alla ricerca di qualcosa che possa piacere a me, è da tempo che non mi dedico allo shopping e il mio guardaroba ha decisamente bisogno di essere rimodernato un pò.
Adocchio un abito bianco e nero dalle maniche a tre quarti che scende morbido e stretto in vita da un centurino di strass. Lo prendo tra le mani rigirandolo.
"Anita, sei qui! Vieni abbiamo bisogno del tuo parere"mi raggiunge Carlotta gesticolando trafelata.
Mi volto a guardarla confusa, l'abito che pende dal mio braccio destro, mentre lei mi incita a seguirla. Poi si blocca di scatto alzando un dito. "Carino, dovresti prenderlo"mi sorride dolce e io ricambio il gesto. E' incredibile come ognuna di loro riesca sempre a capire cosa penso.
Molto tempo dopo siamo fuori dal negozio, è stato difficile decidere quale abito comprare perchè Cris continuava a bocciarli tutti.

Alla fine con un sorriso divertito
ha ammesso che in realtà l'ha fatto anche perchè le piaceva vederci correre disperate da una parte all'altra alla ricerca di qualcosa che le piacesse. Giulia le ha fatto una partaccia riferendole quanto i piedi le facessero male invece io e Lottie siamo rimaste in disparte cercando di trattenerci dal ridere.
"Ho assolutamente bisogno di un caffè"sospira Carlotta mentre ci avviciniamo al bar più vicino.
Il cellulare di Giulia squilla improvvisamente e lei si allontana per rispondere ma la sua voce che saluta Emiliano ci arriva lo stesso forte alle orecchie.
"Tra rose e fiori nasce l'amor..."canticchia a quel punto Cristina.
"Quanto sono carini"sospira sognante Lottie io invece la seguo con lo sguardo per non perderla di vista. Ci mancherebbe solo che poi non la trovassimo più innamorata com'è.
"Ohoh!"esclama all'improvviso Cristina, le sopracciglia alzate.
Sorpresa mi volto a guardarla di scatto e lei tossicchia imbarazzata mentre Carlotta la prende a braccetto.
"E' carinissimo quell'abito, sisi...Cris accompagnami dai"le dice spingendola a camminare in una direzione diversa.
"Anita aspettaci qui!"mi urla quando ormai sono lontane.
Le osservo allontanarsi confusa, le labbra che mi si arricciano in una smorfia, rimasta da sola.
"Anita, ciao!"la voce che risuona successivamente nelle mie orecchie così vicina mi sembra familiare ma presa da tutt'altro non riesco ad associarla a nessuno di mia conoscenza e quando voltandomi incontro lo sguardo di Luca, non riesco a nascondere la sorpresa che mi investe di vederlo lì. E' incredibile come sia piccolo il mondo, siamo riusciti ad incontrarci anche qui in un posto che brulica di gente.
"Ciao, anche tu qui?"gli domando allegra e lui sorride annuendo.
Mi soffermo a guardarlo, ha i capelli pettinati all'indietro tenuti fermi dal gel, la barba ispida gli ricopre il mento e un ha colorito più vivace del solito, non riesco a non trovarlo bellissimo.
Infila le mani nelle tasche dei pantaloni e sposta il peso del corpo sull'altro piede. "Beh ero a casa dei miei, sai pranzo domenicale..."soffoca una risata.
"Oh si ne so qualcosa, credimi"gesticolo con le mani poi arrossisco accorgendomi di averlo interrotto.
Lui scuote il capo per niente infastidito e continua a parlare. "Mia nipote è una bambina tenera e dolcissima ma è impossibile smuoverla dalla sua posizione quando si mette in testa qualcosa. Ha visto in tv un pupazzo, che tra l'altro mia sorella le aveva promesso da tempo, ed eccoci qui. Spero per te che non abbia anche tu una nipote così"spiega divertito.
Il mio sguardo si perde oltre le sue spalle dove una donna sorseggia tranquilla il suo caffè, mentre al suo fianco una bambina penzola le gambe allegra.
Non ho mai conosciuto sua sorella Eleonora, almeno non di persona. La vedevo spesso a scuola perchè nonostante lei frequentasse il classico, l'ingresso era però in comune e lei non passava di certo innosservata.
Le piaceva indossare abiti stravaganti abbinando colori impropabili e le sue extension rosse stonavano con i suoi capelli biondi. Aveva poi un caratterino niente male capace di intimorire anche il più sbruffone della scuola.
In verità non avevo mai conosciuto la sua famiglia, non ero mai stata a casa sua e la nostra specie di amicizia non implicava che io li conoscessi. Però in compenso sapevo tante cose di loro, ad esempio che sua madre fosse un'ottima cuoca e preparava lasagne buonissime, che suo padre fosse l'uomo più buono del mondo ma guai a farlo ad arrabbiare e che il suo fratellino più piccolo si infilava sempre nel suo letto quando c'erano temporali. Parlava sempre di loro con ammirazione e dolcezza che anche sua sorella, fuori di testa a scuola non sembrava male attraverso i suoi occhi.
Mi desto all'improvviso dai miei pensieri arrossendo quando vedo una sua mano passare davanti al mio viso.
Scuoto con vemenza il capo e punto lo sguardo nel suo, che è confuso. Gli si sono formate tante rughette sulla fronte e ha il labbro inferiore leggermente sporto in avanti.
"Non... ho nipoti, almeno non ancora ma di bambini ne vedo tutti i giorni, ricordi?"replico piegando gli angoli della bocca in un sorriso.
 Lui annuisce ridendo. "Tu invece, perchè qui?"domanda scrollando le spalle.
Sposto lo sguardo prima a destra e poi a sinistra cercando di intercettare le ragazze ma non vedo traccia di loro. "Ero qui con le mie amiche...ma non so che fine abbiano fatto"gli riferisco ridendo nervosa.
Lui dischiude le labbra per dire qualcosa ma una vocina allegra lo interrompe. "Zio, zio sei qui!".
Abbasso lo sguardo intercettando una piccola bambina bionda. Quando lei incrocia i miei occhi le sorrido dolcemente mentre lei assottiglia i suoi marroni e vispi fissandomi curiosa.
Luca le accarezza i capelli mentre lei si appoggia alle sue gambe inclinando leggermente il capo. Si porta un ditino alle labbra dischiudendole appena.
"Tu chi sei?" domanda passando lo sguardo da me allo zio. Poi prima che uno dei due possa dire qualcosa lei ci interrompe continuando a parlare, le sue manine che freneticamente si muovono davanti al viso roseo.
"Sei un'amica di zio? Sisi sicuro, perchè non puoi essere la sua fidanzata anche se sei bella, sì sei molto bella"sorride innocentemente lei dondolandosi sui talloni. Non so se per la sua spigliatezza o perchè abbia inserito la parola fidanzata nella frase ma arrossisco e avverto il mio cuore cominciare a battere più freneticamente del solito.
Luca mi lancia uno sguardo di scuse. "Sofi, Anita è una mia collega, lavoriamo insieme sai?"le si rivolge serio.
E non so per quale motivo mi ritrovo a storcere il naso alle sue parole, collega. Avrei preferito un'amica anche se non so davvero quale sia il rapporto che ci lega.
Prima che possa rifletterci ancora il mio sguardo viene attirato di nuovo dalla piccola che annuisce con foga porgendomi poi la sua manina allegra "sono Sofia e tu sei simpatica".
Rido ricambiando il gesto, la sua mano che svanisce avvolta dalla mia e nonostante sia così piccola lei la stringe vigorosamente.
"E' un piacere conoscerti Sofia"le dico abbassandomi alla sua altezza e scompigliandole i capelli.
Lei gonfia le guance e i suoi occhi si spalancano mentre dondola la testa a destra e sinistra facendomi sorridere, Luca fa lo stesso e dal basso incrocio il suo sguardo divertito.
A quel punto Sofia prende una mano dello zio tra le sue. "Andiamo?"domanda con un sorriso.
Lui annuisce dolcemente e poi si muove a disagio sul posto guardandomi, come se non sapesse che fare.
Mi lascia sorpresa avvicinandosi per stamparmi un bacio sulla guancia, la sua barba ispida mi provoca il solletico e il suo buon profumo mi invade le narici. Poi si allontana con la piccola che mi fa ciao ciao con la mano.
Il suo sguardo resta fisso sempre su di me finchè non arrivano al tavolo. I miei occhi non lo lasciano fino a quando non mi dà le spalle. Se non avessi sentito la sua barba a contatto con la mia pelle e il calore affluirmi alle guance non avrei nemmeno avvertito quel gesto per la delicatezza del suo tocco, sorrido involontariamente.
Le ragazze mi raggiungono dopo pochissimo tempo, Giulia termina la sua conversazione con un "anche io" e ripone il cellulare sotto i nostri sguardi attenti.
A parte lei sono sicura che le altre due si siano allontanate dopo aver scorto Luca tra la folla e abbiano pensato di defilarsi lasciandoci soli ed è proprio quello che sto per dire quando "non vi siete professati amore eterno e non ce l'hai detto, vero?" dice Cristina. Mi volto a guardarla e noto che la sua attenzione sia puntata sulla nostra amica Giulia.
Lei scuote il capo con vemenza. "No, mi ha semplicemente detto che mi vuole bene, tutto qui".
Cristina spalanca gli occhi sorpresa portandosi poi una mano alla fronte e l'altra la guarda giustamente interrogativamente, poi un braccio della prima si posa sulle spalle dall'altra.
"Tesoro, penso che tu debba dare una svegliata al tuo ragazzo"la prende in giro.
Giulia arrossisce abbassando lo sguardo. "Non è il mio ragazzo..."protesta. "Almeno non ancora".
 Cristina ride allegra portandosi una mano allo stomaco. "Sei innamorata cotta, eh?"le dice colpendola ad un braccio.
L'altra la guarda sorridendo. "Non posso dire il contrario di te, Cris. E tu ed Edoardo non siete nemmeno usciti insieme".
Cristina si ritrova ad alzare le mani in segno di resa. "Non posso darti torto".
Carlotta si avvicina a me, il suo braccio che si incrocia con il mio. "Vanno avanti così praticamente da quando siamo passata a prenderla"ride appoggiandosi alla mia spalla.
Il mio sguardo corre alle mie amiche che più avanti ridono contente e si posa successivamente su Luca che non so per quale motivo stia guardando nella mia direzione, un sorriso che gli increspa le labbra. Quando Lottie mi incita ad andare a stento la sento, lei allora scuote il mio braccio ripetendomi la domanda.
"Cosa?Oh sisi andiamo"acconsento lasciandomi guidare da lei.
"Va tutto bene tesoro, c'è qualcosa che devi dirmi?"domanda lei incrociando il mio sguardo.
Mi mordo il labbro inferiore. "Nono sta tranquilla" la rassicuro concedendole un sorriso.
Un solo pensiero si insinua nella mia mente e avverto il mio cuore martellare forte nel petto.

Quando quel mattino entro in ospedale, le mani ancora nelle tasche del cappotto per proteggerle dal freddo, Maria  mi corre incontro, una mano che cerca continuamente di sistemare una ciocca di capelli sfuggita alla coda e il labbro che le trema leggermente e ciò non è affatto rassicurante.
Il suo sguardo mi allarma facendomi pensare che sia successo qualcosa a Lucia e lei accorgendosene mette le mani in avanti.
 "Lucia sta bene, almeno sotto un punto di vista"la risatina che le scappa mi rassicura un pò, ma sono decisa a controllare la situazione con i miei occhi.
Con un cenno del capo la saluto senza che lei mi dica più nulla e mi dirigo verso la stanza di Lucia che dal punto dove sono non è poi così lontana.
"Lucia, Lucia stai bene?"entro trafelata in stanza e Luca mi corre incontro passandosi le mani sul camice e rilassa il volto. "Meno male che sei arrivata, non riuscivavamo a calmarla. Francesco è stato operato stamattina d'urgenza e svegliandosi non l'ha trovato" fa per posare le mani sulle mie spalle ma mi scanso annuendo e avvicinandomi al letto.
La piccola mi scruta preoccupata e stringe le mani sui miei avambracci, alcune lacrime che le rigano le gote.
"Dov'è... Francesco? domanda in un sussurro.
Passo ad accarezzarle una guancia sorridendole dolce. "Ti prometto che tornerà presto. Stai calma adesso, ok?".
Lucia tira su col naso annuendo.
"E poi non penso che a Francesco piacciano le bambine piagnucole eh"le pizzico una guancia ridendo per sdrammatizzare la cosa e mi avvicino al suo viso facendo scontrare i nostri nasi. Lei ride posando le mani sulle mie guance, che gonfio per poi soffiarle l'aria in faccia.
"Però tu ora stai qui tranquilla, non possiamo permetterci che il tuo cuoricino si agiti"una mia mano si posa sul suo cuore. "Me lo prometti?".
Lei annuisce vigorosamente alle mie parole.
"Adesso devo lasciarti che altrimenti il dottore chi lo sente"rido posandole un bacio sulla fronte poi mi allontano raggiungendo Luca che è rimasto in disparte.
Mi osserva con un sorriso e un sopracciglio alzato. "Cosa le hai detto?"domanda divertito.
Mi ci avvicino mantenendo sempre una certa distanza tra noi. "Cose da donne, che tu non puoi capire" gli faccio la linguaccia lasciandolo poi solo.
In corridoio avverto i suoi passi farsi sempre più vicini e la sua mano poi circondarmi il polso. Arrestando i miei di passi la mia schiena si scontra con il suo petto e una scarica di brividi mi scuote il corpo. Mi volto a guardarlo e il sorriso che mi rivolge mi lascia interdetta per secondi, forse minuti.
"Penso che dovresti lasciarmi il tuo numero, potrei chiamarti per emergenze del genere". Mi soffermo a pensare alle sue parole, mi ha chiesto il numero, certo utilizzandolo per il bene di Lucia, ma l'ha fatto e io non posso evitare che il cuore cominci a battere più forte.
La risata che ne segue è così cristallina e contagiosa che non riesco a trattenermi e le nostre risa si diffondono in corridoio, i nostri occhi si cercano, verde nel marrone.
Poi si ferma di botto scrutandomi curioso. "Ci andiamo a prendere un caffè insieme, ti va?"il sorriso costante sul suo volto.
Non so cosa sia ma c'è qualcosa di diverso in lui, come se la sua maschera fosse finalmente calata del tutto dimostrando la vera persona che si nascondeva dietro di sè. Questo Luca mi piace molto, sì. Istintivamente la mente mi riporta a noi due al liceo, a quel ragazzino non molto diverso dall'uomo che ora ho davanti, che mi fece battere il cuore.
Non so spiegare nemmeno io come mi senta adesso, sì perchè credo che il passato stia travolgendo anche me facendomi assomigliare tanto a quella ragazzina che pendeva dalle sue labbra, arrossiva trovandoselo davanti, che giustificava i suoi comportamenti come se questo potesse farla sentire meglio ma soprattutto quella che aveva scoperto cosa significasse amare una persona accettandone pregi e difetti.
Mi passa una mano davanti al viso facendomi tornare alla realtà. Mi capita spesso di perdermi nei miei pensieri e spero davvero che non pensi ci sia qualcosa che non vada in me se non lo pensi già, visto che al liceo era solito prendermi in giro con un...
"Hei torna tra noi"sussurra lui in modo tale che possa sentirlo solo io come se ci fosse qualcun'altro in giro.
Mi sembra di avere un deja-vù. I miei occhi si spalancano e le labbra si dischiudono appena, uno sbuffo fuoriesce da esse.
"Ma stai bene, sembra che tu abbia visto un fantasma"mi prende in giro lui appoggiando le mani sulle mie spalle, una risata divertita sgorga dalle sue labbra.
Sbuffo scrollandomi dalla sua presa quasi come se mi fossi scottata e gli punto un dito contro il petto.
"Non è divertente Luca, non è divertente"lo rimprovero risentita.
Lui alza le mani in segno di resa e sorride quando lo sbattere di una porta ci fa voltare entrambi verso destra. Una donna che non potrà avere sui trent'anni ci passa accanto, i suoi capelli che oscillano per la furia dei suoi movimenti, e lei che tenta di sistemarli mentre i denti mordono forte il labbro inferiore.
Osservo Luca irrigidirsi sul posto mentre la fissa così intensamente che mi chiedo se la conosca. I suoi occhi sono vitrei, hanno perso quella luce che prima li contraddistingueva e riesco quasi a scorgerci un velo di malinconia.
La donna si volta un' ultima volta quasi come se si sentisse osservata o seguita da qualcuno e poi cammina dritta per la sua strada.
Luca a quel punto scuote la testa con vemenza serrando gli occhi e quando li apre si guarda attorno agitato come se avesse visto qualcosa capace di spaventarlo.
La mia mano fa per posarsi sul suo braccio. "Hei, stai bene?Sembra che tu abbia visto un fantasma" gli chiedo ma a differenza sua non c'è nessuna presa in giro nelle mie parole.
Lui si passa una mano tra i capelli scompigliandoli appena. "Devo andare, scusami"mi rivolge un ultimo sguardo rammaricato e poi si allontana. I suoi occhi che continuano a guardarsi attorno preoccupati.
Rimango sola mentre mi chiedo cosa gli sia successo da averlo sconvolto così tanto da rinunciare a bere un caffè insieme.

Angolo autrice:
Salve e buona domenica a tutti! Ce ne ho messo di tempo per pubblicare, eh? A mia discolpa posso dire che via via che si va avanti la storia diventa sempre più intricata e quindi mi risulta più difficile da scrivere, ma ce l'ho fatta siii! Ahaha!
Un altro capitolo piacevole da leggere e da scrivere ahah considerateli come la quiete prima della tempesta muahahah! Mi è piaciuto tanto scriverlo, descrivere l'amicizia che lega le ragazze mi fa sorridere perchè mi fa pensare a quella che lega me con le mie amiche a distanza.
Poi facciamo la conoscenza di un nuovo personaggio, rullo di tamburi, l'adorabile nipotina di Luca, Sofia! Ha messo in imbarazzo Anita, che biricchina ahahah adoro i bambini non si è capito?
E avete notato questi strani comportamenti di Luca? Uhm che gli sarà successo secondo voi? Aspetto tutti i vostri commenti e spero che vi sia piaciuto.
Nei prossimi capitoli ci sarà una svolta ;-) recensite, su su!
Ah e prima di lasciarvi vorrei ringraziare chi ha recensito lo scorso capitolo e chi l'ha inserita in qualsiasi lista :)
Ciao ciao!A presto <3



  
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