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Autore: giugiu9605    18/10/2015    0 recensioni
Inuko Higurashi è la figlia di Inuyasha e Kagome
Immagine di copertina creato da me, potete trovarla anche su Instagram: julyall_fanart
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Nuovo personaggio | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta, Triangolo
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_Episodio 41_“Di nuovo a casa (per sempre?)” Inuyasha_
 
Appena avevano gettato le scatole che contenevano il cibo, i cinque lasciarono il parco Inokashira e andarono verso casa di Arya.
— Più tardi ritorneremo nella nostra epoca, — disse sorridendo Inuko.
Per sempre? Questo non lo sapeva Inuko.
— Mi dispiace, non posso venire, è solo questo il mondo a cui appartengo, — spiegò.
L’apprendista era stata molto d’aiuto per Inuko e questo lo avevano capito anche Hariko e Shame, le due amiche si abbracciarono e prima che si salutassero, Arya le regalò un sacchetto e all’interno c’era un’erba viola.
— Tieni, questa è Dizorubu. È un’erba magica che ti aiuta a proteggerti contro i nemici se i tuoi poteri non funzionano o ti senti debole, devi spargerla in aria e ti apparirà una bolla blu, — spiegò l’amica sorridendole.
— Grazie infinite Arya. E se poi finisce? — domandò Inuko.
— Non finirà mai, ogni volta che la utilizzi, ritornerà nel sacchetto.
Poi l’apprendista andò da Hariko e Nozomi e regalò due braccialetti di colori differenti, uno era rosso e l’altro era giallo oro.
— Ecco questi braccialetti vi proteggono e possono ampliare i vostri poteri,— spiegò Arya.
Infine, a Shame le regalò una sciarpa arancione magica, se la tirava in aria si trasformava in un tappeto volante, se invece la metteva in terra si trasformava in un serpente bianco neve, adatto per attaccare i nemici. I tre ringraziarono Arya per i regali e tornarono subito a casa.
 
Quando arrivarono, trovarono sia la nonna e sia Sota insieme a Suei, Nozomi si presentò alla nonna di Inuko e Shame che rimase stupita dalla bellezza della ragazza e parlò a Sota e Suei.
La nonna della due mezzo demoni spiegò che conosceva la nonna di Nozomi che si chiamava Kumi, madre di Saori, entrambe andavano alle elementari insieme e si ricordò che era morta all’ospedale dopo un brutto incidente stradale anni fa.
— Non lo sapevo, signora, di questa cosa della mia nonna materna, — disse Nozomi.
Sota chiese a Inuko se restavano ancora un po’ nella loro casa ma la mezzo demone spiegò che dovevano partire in quel momento, sua nonna ci rimase male anche perché erano le sue uniche nipoti, poi lo zio dette in mano due fotocopie di una fotografia che aveva chiesto Shame.
— Ce l’hai una macchina fotografica? Vorrei fare una foto di gruppo, — chiese.
— Ho la polaroid, vado a prenderla subito in camera, me l’ha regalata Suei tre mesi fa, — spiegò.
Sota tornò in un lampo nel cortile e fece alcune foto a Inuko, Shame, Hariko e Nozomi, aspettò alcuni minuti che si asciugassero per poi darle alla sua nipotina più grande, quando li vide si stupì perché non pensava che erano in quel modo. Anche Hariko e Shame si meravigliarono: forse non si erano mai battuti con uno specchio! La nonna, Sota e Suei risero per la scoperta, Nozomi sapeva già dell’effetto delle foto perché i suoi genitori avevano fatto tante foto solo a lei quando era molto piccola. I quattro amici salutarono la nonna, Sota e Suei e si diressero al pozzo mangia ossa, per scendere giù si aiutarono a vicenda dato che l’ultima volta Shame aveva paura di farsi male.
Per Nozomi era una cosa nuova, quando entrò vide una luce bianca e quando questa scomparve, i quattro atterrarono in un qualcosa di duro, poi risalirono su e sia Inuko che Shame rividero il solito paesaggio con tanti alberi intorno, dei prati in lontananza, delle case sparpagliate nelle colline e in lontananza si vedeva un grande albero, l’albero sacro. Inuko chiamò i suoi genitori e alcuni minuti dopo apparvero Kagome e Inuyasha insieme alle due gemelle. Le due mezzo demoni e Hariko li salutarono e li abbracciarono, invece Nozomi dette la mano, quest’ultima si presentò sia a Inuyasha e sia a Kagome, la donna annunciò che domani era il compleanno di Roan.
Misa e Kugo spiegarono che erano state in pensiero per le amiche ed erano molto contente che erano ritornate giusto in tempo per festeggiare il loro fratello.
— Dove si trova ora, Misa? — chiese Inuko.
— A far pratica, secondo le tradizioni di famiglia, superati i dieci anni, i maschi devono allenarsi più rispetto alle femmine, — spiegò la ragazza.
La piccola mezzo demone chiese ad entrambe le gemelle se sapevano che cosa voleva di regalo Roan e secondo Misa voleva divertirsi tutti insieme, poi Shame propose di fare una piccola torta come regalo ma Kugo non sapeva cosa era e chiese se era da mangiare. Si incamminarono verso il villaggio per decidere come organizzare il compleanno e non appena arrivarono, Inuko fece vedere a Nozomi la casa. Non era tanto enorme, c’erano solo alcune coperte in terra a destra, dei cuscini fatti di paglia e un piccolo focolare spento a sinistra con intorno quattro posti fatti di legno, la ragazza dai capelli arancioni rimase allibita perché non era abituata a vederne una in quel modo, ovvero che non c’erano mobili, né la luce elettrica, non possedeva un bagno o una cucina.
Kagome comprendeva quello che pensava Nozomi e per questo motivo la consolava come se fosse sua madre, la ragazza non si ritrasse dalle coccole della donna come avevano pensato Hariko o Inuko, anzi grazie a quelle si era tranquillizzata un po’, forse le mancava la sua vera madre persa due anni prima.
— Grazie signora Kagome, mi sento meglio. Posso sistemare le coperte? — chiese Nozomi.
Kagome la guardò in modo dolce e acconsentì, stava rivedendo sé stessa in quella ragazza nei suoi modi di fare, quando aveva quindici anni prima che incontrasse Inuyasha.
Da quando era immersa nei pensieri, Kagome non si era accorta che la ragazza dai capelli arancioni aveva anche acceso il fuoco grazie a suo fratello Hariko.
— L’ho acceso, se vuole scaldarsi, possiamo fare anche da mangiare, — disse la ragazza.
— Come sei gentile Nozomi, vado a chiedere a Inuyasha se va a prendere qualche pesce vicino al fiume, — disse la donna.
— Ci vado io mamma a dirglielo dato che si trova fuori dalla nostra abitazione, — annunciò Inuko.
— Vengo anch’io con te! — esclamò Hariko.
 
I due uscirono e chiesero a Inuyasha di accompagnarli al fiume per prendere i pesci, lui disse di sì.
— Ragazzi che avete fatto nel mondo presente? — domandò.
Inuko spiegò a suo padre che avevano ritrovato la sorella di Hariko e dei regali che erano sotto terra lasciati dai genitori defunti dei due.
— Defunti? Hariko ma sei orfano? E che cosa sono questi regali? — chiese Inuyasha.
— Sì sono orfano, ho solo mia sorella. Il mio regalo è un ventaglio rosso passato di generazione in generazione e il proprietario originario era un samurai, — spiegò.
— Padre, il ventaglio era di un samurai del nostro tempo Sengoku, — disse Inuko.
— Mia sorella invece ha trovato un flauto “magico”, prima era di un guerriero, poi una sacerdotessa lo trovò in un fiume e lo purificò, serviva per stordire ora per portare tranquillità, — spiegò.
Inuyasha non credeva a quello che gli stava dicendo il ragazzo, quest’ultimo precisò che quello glielo aveva detto un’amica, il suo nome era Arya e viveva nel tempo presente ed era una veggente.
— Capito, prendiamo i pesci che vorrei parlare con Kaede, — disse Inuyasha.
Hariko chiese al mezzo demone chi fosse questa persona, Inuko lo informò che era sorella della sacerdotessa Kikyo ma il ragazzo non capiva cosa voleva dire.
— È una cosa vecchia quella che sto pensando! — affermò Inuyasha mentre catturava un pesce.
Ritornarono a casa, Kagome e Nozomi si erano meravigliati per quanti pesci avevano preso, Hariko ne aveva preso uno e lo aveva già messo a cuocere nel focolaio.
— Vado da Kaede. Nozomi e Hariko, dovete venire con me. Inuko tu rimani qui e pure Shame.
— Ma perché non posso? Sono curiosa di quello che pensavi, — chiese Inuko.
— Va bene, vieni anche tu, — disse Inuyasha.
Andarono da Kaede, quando entrarono videro che oltre a lei c’era Rin e un’altra persona.
— Ciao a tutti, che cosa c’è? — chiese la signora anziana.
— Kaede, vi devo dire una cosa riguardante un flauto.
— Aspettate un attimo, do queste erbe medicinali alla signora del villaggio, ecco a lei.
— Grazie Kaede. Arrivederci e a presto! — disse la donna mentre usciva.
Inuyasha spiegò a Kaede quello che gli aveva detto Hariko riguardo il flauto e la donna riflette un po’ poi disse che era di un guerriero ovvero un daymio, padre di Sara.
— Sara? Chi è questa qui? — domandò Hariko.
Inuyasha spiegò che era una ragazza che amava Sesshomaru e possedeva un flauto.
— Sarà un’incarnazione di questa Sara? — chiese Hariko.
— Può darsi, l’unica differenza è che tu hai i capelli arancioni, — affermò il mezzo demone.
— E se fossero per colpa di un incantesimo che non conosco? — rifletté Nozomi.
— Dovrei fare delle ricerche approfondite e ci vuole del tempo, posso vedere il flauto? — chiese Kaede.
Prese il flauto dal sotto del suo vestito bianco e glielo dette, la donna lo esaminò e trovò vicino ai fori cinque segni, erano quelli del fuoco, dell’acqua, dell’aria, della terra e dell’etere, la signora anziana spiegò che era il flauto dell’ultimo elemento, l’etere e che completa i cinque elementi e potenzia i loro poteri.
— Che cosa devo fare allora Kaede? — chiese Nozomi.
— Domani è il compleanno di Roan ed è lo stesso giorno dell’unione dei cinque elementi dopo mille anni, dovete chiamare Misa, Kugo e Roan. Invece voi due, Hariko e Nozomi, dovete creare con un bastone cinque cerchi in terra con dentro i simboli.
— Va bene Kaede, — rispose Hariko.
Nozomi ringraziò la donna e disse che l’indomani avrebbe fatto quello che le aveva detto.
— Di nulla, state attenti quando li emanerete. Mettetecela tutta!
— Sì Kaede! Grazie mille, — ringraziò per la seconda volta Hariko.
 
Uscirono e ritornarono a casa, Inuyasha spiegò a Kagome e Shame quello che aveva detto Kaede, Kagome non aveva mai sentito parlare del flauto dei cinque elementi unificatore ma si ricordava della ragazza Sara che era innamorata di Sesshomaru.
— Quando era viva, suonava il flauto per lui però morì per una malattia e fu impossessata dai demoni e voleva uccidere Inuyasha. Sapeva che Sesshomaru disprezzava il suo fratellastro perché ha quella spada che desiderava da sempre, la spada Tessaiga. Dopo essersi unita con i demoni, provò a uccidere il mezzo demone ma non ci riuscì perché infine fu uccisa da Sesshomaru.
— È una brutta storia, povera Sara. L’ultima volta che avete visto il flauto è stato quel giorno? — chiese la ragazza dispiaciuta per quello che aveva raccontato Inuyasha.
— Sì Nozomi, può darsi che sei nata per incontrare di nuovo Sesshomaru!
— Io? Non lo conosco affatto! — esclamò stupita.
Inuyasha spiegò che Sesshomaru era il suo fratellastro maggiore ed era un demone completo, aveva la spada Tenseiga e un’altra spada di nome Bakusaiga e il carattere era freddo.
— Dai su, mangiamo i pesci che avete preso prima! — affermò Kagome.
Shame ne aveva già finito uno, Inuko aspettava che il suo fosse cotto, invece Hariko era disteso in terra, Nozomi mangiava con gusto, Inuyasha divorava un pesce e infine Kagome sistemava la legna nel focolare.
 
Dopo cena, uscirono a fare una passeggiata, Hariko e Inuko si tenevano per mano in fondo alla fila, Nozomi correva con Shame, invece Inuyasha e Kagome stavano davanti che guardavano la luna piena.
— Sono molto felice che le nostre figlie siano di nuovo con noi e quando li vedo mi sento vivo, peccato che diventerai anziana e rimarrò sempre un mezzo demone, anche Inuko e Shame.
— Certo che non sei cambiato, solo di carattere che è tutto merito mio, lo so che diventerò più vecchia e so bene che un giorno morirò come succederà a Miroku e Sango e resterai con le piccole.
— Non voglio pensare che un giorno non ci sarai più, — affermò Inuyasha.
Kagome lo abbracciò e iniziò a piangere, Inuko e Shame si erano accorti che il padre era triste e abbracciarono entrambe i genitori, Inuyasha si sentì sollevato perché c’erano anche le sue figlie.
— Sarò più forte di prima d’ora in poi e vi proteggerò, lo prometto, — disse Inuyasha.
— Padre mio, ci proteggeremo a vicenda, te lo assicuro, — ammise Inuko abbracciandolo più forte.
— Sono con te padre. Dobbiamo essere tutti forti, non è vero mamma? — disse Shame.
— Sì hai ragione Shame. Andiamo a casa a riposarci ora, — annunciò.
Ritornarono nella capanna, presero le coperte e tutti si addormentarono.
 
Prossimo episodio:_Episodio 42_“Mille anni dopo” Inuyasha_
   
 
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