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Autore: Flox_H    18/10/2015    0 recensioni
"Sono troppo convinta che la vita sia bella anche quando è brutta, che nascere sia il miracolo dei miracoli, vivere: il regalo dei regali. Anche se si tratta d’un regalo molto complicato, molto faticoso, a volte doloroso."
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                                                               Secondo capitolo

“Ecco ti-“ non gli lascio neanche finire la frase.

“Liam!” dico saltandogli addosso.

“Sophy! Come stai? Quanto tempo!”. Liam è il mio confidente/amico in ospedale insieme ad Hanna. Ci incontriamo tutte le volte che vengo, lui rimane almeno tre giorni qui invece che uno come me. Deve rimanere sotto controllo di più e quindi lo fanno venire anche più spesso. L’ultima volta che io sono venuta però lui non c’era quindi non ci vediamo da quasi due settimane.

“Eh si, come mai la settimana scorsa non ti ho trovato?” gli chiedo sciogliendo l’abbraccio/assalto entrando poi nella mia stanza con lui al seguito.

“Mi avevano mandato a casa il giorno in cui tu sei venuta” ride “però il giorno dopo, sono svenuto; sono ritornato e mi hanno fatto rimanere qui da quel giorno” conclude sorridendo.

“Come mai?” chiedo preoccupata. Sapevo che Liam era più “grave” di me ma non era mai stato così tanto tempo in ospedale. Lui ha già un cuore prenotato. Ora che ci penso dovrei chiedergli quando subirà l’intervento. Noi ci siamo conosciuti lo stesso giorno in cui io feci il primo giorno di controllo, quindi una settimana dopo aver saputo del “problemino” al cuore



*Flashback*


.
“Mamma sto morendo di caldo usciamo in balcone ti prego”  sono in questa sala d’attesa da almeno venti minuti e si muore di caldo, con tutto ciò mia madre non mi fa uscire fuori perché pensa ci sia troppo freddo e mi posso ammalare con lo sbalzo di temperatura tra dentro e fuori. In effetti fuori c’è freddo ma qui stiamo facendo una sauna e non sono per niente esagerata, ci sono i termosifoni al massimo e le finestre, ovviamente, non si possono aprire anche perché non posso decidere solo io se aprirle o meno: ci sono anche altre persone nella stanza.
Sbuffo sonoramente , guadagnandomi un’occhiataccia da mia mamma.

Su un divano poco distante da me un ragazzo con occhi color miele e capelli castani , che potrà avere un anno in più di me, sta facendo una “scenata”, simile a quella che ho fatto io pochi secondi fa, con la madre.

Guarda! Anche quel ragazzo sente caldo” dico a mia madre, indicando il ragazzo, a voce un po’ troppo forte, tanto che lui  chiamato in causa , si gira e vede me che lo indico. Subito ritiro il dito e gli sorrido.

“Si c’è un po’ di caldo in effetti. Sono messi troppo alti questi cosi.” Dice indicando i termosifoni accanto al divano dove lui è seduto.

Poverino starà soffrendo il caldo molto più di me visto che è seduto accanto al termosifone.

“Va bene esci” gli dice sua madre. Lui le rivolge un sorriso pieno di gratitudine e prima di alzarsi le lascia un bacio sulla guancia. 

“Ti prego ti prego ti prego lasciami uscire almeno da questa stanza” dico mettendo le mani giunte.

“E va bene” dice esasperata “ma non uscire in balcone che c’è freddo e ti prendi un bel raffreddore, ci manca solo questa” mi raccomanda.

“Grazie grazie  grazie” esulto mettendomi in piedi e prima di uscire dalla stanza anche io le lascio un bacio sulla guancia. Una volta fuori prendo una bel respiro. Finalmente aria. Comincio a camminare nel lungo corridoio in cui mi sono ritrovata dopo essere uscita dalla sauna, alla fine di questo vedo affacciato ad una finestra il ragazzo di prima. Comincio a camminare più velocemente e lo raggiungo.

“Ciao” gli dico facendolo saltare in aria dallo spavento. “scusa non volevo spaventarti” dico ridendo.

“No non preoccuparti” mi sorride “piacere io sono Liam” mi porge la mano.

“Sophy” rispondo stringendogliela.

*Fine flashback*



Da lì abbiamo cominciato a parlare e mi ha raccontato che il suo problema era uguale al mio e lo aveva scoperto un po’ di tempo prima di me. Siamo diventati subito grandi amici e ogni volta che io vengo in ospedale chiedo sempre dove si trova la sua camera e passo a salutarlo.

“Credono che debba rimanere sotto controllo per un bel po’ di tempo, ho fatto le analisi e c’era qualche valore alterato quindi finché non ritorna tutto normale dovrò rimanere qui” mi sorride dolcemente. Santo cielo potrei sciogliermi. Rimango a guardarlo come incantata e lui inarca un sopracciglio.

“Tutto bene? Ho qualcosa che non va?” dice cominciando a passarsi la mano sul mento, poi sulla bocca.

 “No stai tranquillo sei perfetto, anche troppo” cerco di pronunciare l’ultimo pezzo di frase a voce bassa ma probabilmente non così bassa dato che lui scoppia in una fragorosa risata. “Sul serio, se non fossi già fidanzato ci avrei provato. Wendy è molto fortunata ad averti” gli schiocco un bacio sulla guancia. Prendo il telefono che avevo rimesso nella mia borsa e  lo metto nella tasca posteriore dei jeans. Dopo aver messo il borsone nell’armadio, chiudo a chiave quest’ultimo ed esco dalla stanza. Pochi secondi dopo Liam è accanto a me.

“Scusa Liam adesso devo andare a fare l’esame del sangue e sono già in ritardo di cinque minuti, sai che Hanna vuole la massima puntualità” cavolo come passa in fretta il tempo. Già me la immagino con le mani sui fianchi e con lo sguardo di chi ti vuole prendere a calci in culo. “Ci vediamo dopo. Che numero è la tua stanza?”

“300”


“D’accordo a dopo” gli sorrido e prendo l’ascensore che, di nuovo fortunatamente è libero.

Arrivata a piano terra, subito dopo che le porte si aprono, vengo tirata per un braccio.

“Ahia” mi lamento liberandomi dalla presa di Hanna. E’ abbastanza incavolata direi.

“Ahia un corno, sei in ritardo di sei minuti” mi rimprovera lei.

“Ma-“ cerco di giustificarmi ma mi zittisce e ricomincia a camminare tirandomi con la mano.

“Niente ‘ma’ Sophy. Cavolo se ti dico un orario ci sarà un motivo. Non siamo tutti ai tuoi comodi, ci sono altre persone che aspettano e che sono arrivate molto prima di te. Cerco di agevolarti in tutti i modi gli orari in modo tale che tra una visita e l’altra puoi avere dieci minuti per stare libera e tu vieni con sei minuti di ritardo?!” furiosa più che mai lascia la presa su di me, apre la porta della sala d’attesa e mi dice di aspettare mentre lei va a controllare se la stanza per fare il prelievo è libera.
Ha fatto questa scenata con me perché ci conosciamo da tanto tempo, se fosse stato qualcun altro non lo avrebbe fatto, ne sono certa. Però devo essere sincera sono rimasta alquanto schioccata da questo suo comportamento, non volevo di certo arrivare in ritardo di proposito e non ho, ne voglio nessuno ai miei comodi tanto meno lei. Mi è sembrata una cosa esagerata visto che nella sala d’attesa non c’è nessuno che aspetta.

Sento la porta aprirsi dietro di me…

…ecco ho parlato troppo presto…

Mi giro e con mi grande sorpresa vedo Liam che si avvicina a me.

“Ehi.. che ci fai qui? “ dico sforzando un sorriso ancora un po’ scossa da quanto accaduto qualche secondo fa.

Sono sceso subito dopo di te per prendere del caffè alla macchinetta e ho visto Hanna che ti parlava in modo… acceso ecco..”  si rigira tra le mani il bicchiere di caffè, ormai vuoto, per l’imbarazzo.

“Ah.. tranquillo, si è un po’ arrabbiata per il mio ritardo, sai co-“ mi blocco vedendola riapparire nella stanza e abbasso la testa.

“Oh ciao Liam, non sapevo che anche tu avessi l’esame del sangue questa mattina.” Dice tranquilla come se prima non mi stesse mangiando viva.

“No no infatti, non devo farmi nessun esame a dire il vero, oggi” si affretta a spiegare “volevo solo dirle che non è colpa di Sophy se è arrivata in ritardo, l’ho trattenuta io prima quando ci siamo incontrati.” Dice guardandomi.

“Tranquillo Liam non è successo nulla.”

Cooosaa? Prima mi fa la ramanzina e poi dice che non è successo nulla?!? Le rivolgo un’occhiata torva  che però non vede.

“Scusaci caro ma adesso il dovere ci chiama” si congeda e aspetta che lo faccia anche io.

“Ehm.. si.. a dopo” dico confusa. Questa donna proprio non la capisco.

Liam mi fa l’occhiolino ed esce dalla stanza. Nel frattempo noi entriamo in una stanza che mi somiglia tanto al polo nord tanta è bassa la temperatura. Di colpo mi sento vibrare il sedere. Prendo il telefono e apro il messaggio che mi è appena arrivato.

“Scusa piccola, non riesco a chiamarti prima del cambio della lezione. Spero che lì vada tutto bene.
Un bacio. Z xx”

Improvvisamente spunta un sorriso sulle mie labbra. Adesso, dopo la telefonata di mio fratello e un suo messaggio, la mia giornata può cominciare.



 

Note:

Rieccomiii!! Si, lo so, avevo detto che avrei aspettato un po’ prima di continuare a postare ma ho pensato che essendo il primo capitolo della storia è un po’ difficile dare un giudizio. Così sono arrivata a questa conclusione: i primi tempi posterò regolarmente, poi si vedrà in base a quante recensioni riceverà la storia. A proposito di questo sono veramente molto felice di aver ricevuto anche se una sola recensione. Ho visto che avete letto la storia in molti quindi mi piacerebbe sapere anche da voi cosa ne pensate. Accetto consigli e soprattutto critiche. Ditemi se devo cambiare qualcosa, se sbaglio in qualcosa perché appunto è la prima storia che scrivo e non ho molta dimestichezza nello scrivere. Avrei un piccolo desiderio… vorrei che questo capitolo arrivasse a 5 recensione. Davvero mi fareste la persona più felice di questo mondo. Okkk Basta mi sto dilungando troppo. Ahh un’ultima cosa, ho creato la pagina su facebook dedicata alla storia. Lì scriverò tutti gli aggiornamenti: https://www.facebook.com/Sogna-come-se-dovessi-vivere-per-sempre-926786040734393/


Un bacione e alla prossima!
Flox_H

 

  
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