Cap.7
Cuore congelato
“Tu
resta qui” disse Anna. Mise il
Calmoniglio in braccio a Kristoff. Quest’ultimo
sospirò e con l’altra mano
accarezzò la testa di Sven ed annuì, sedendosi
sull’ultimo gradino di ghiaccio
della scalinata.
“Fammi
indovinare. Il tuo piano è
entrare e convincere tua sorella a venire con noi?” chiese.
Anna
si morse l’interno della
guancia ed annuì.
“Non
è cattiva. È stato un mio
errore, sistemeremo tutto. Siamo sorelle, possiamo cavarcela se ci
aiutiamo”
spiegò. Si voltò e aprì la porta.
“Se
ci riesci davvero, dille che
tutto questo ghiaccio per me è poesia” le disse.
Anna
roteò gli occhi ed entrò.
“Elsa!”
chiamò. Jack volò fino ad
Anna e gli sventolò la mano davanti al viso. Si
girò sentendo dei passi e vide
la regina Elsa raggiungere la scalinata.
“Elsa”
sussurrò la principessa.
“Anna,
vai a casa” disse Elsa. Scese
un paio di gradini della scalinata, la lunga gonna azzurra con i
brillantini
scivolava lungo i gradini.
Jack
rotolò davanti ad Anna.
“Smettila
Jack” brontolò Elsa.
Sbuffò e si passò la mano sulla treccia.
“Jack?
C’è qualcun altro?” chiese
Anna. Guardò a destra e a sinistra.
Elsa
impallidì e Jack balzò da lei,
atterrandole davanti, lasciando una scia di luce azzurrina.
“Perché
non ti vede? Sei proprio
qui!” si lamentò.
“Te
l’avevo detto che mi puoi vedere
solo tu. Lei è quella che si sposa con gli sconosciuti,
vero?” chiese Jack.
“Elsa,
con chi stai parlando?”
domandò Anna.
La
sorella si massaggiò le tempie
con la mano.
“Anna,
vai via” ordinò.
“Ti
ricordo che il patto è che tu
permetta alla gente di vedermi” spiegò Jack.
Conficcò il bastone nel pavimento
e saltò, mettendosi in cima.
“Non
credevo davvero che non ti
vedessero” gli sibilò Elsa.
Anna
avanzò lungo il salone di
ghiaccio.
“Elsa
sono qui! Ti prego, non
ignorarmi. Non ignorarmi come sempre!” alzò la
voce e la sua voce rimbombò.
Elsa
si voltò verso di lei, il
lampadario a forma di fiocco di neve oscillò.
“Anna,
tu non capisci” farfugliò
Elsa. Indietreggiò sulle scalinate, Anna le salì
due gradini alla volta.
“Non
dovevo farti perdere il
controllo dei tuoi poteri, ma ora sono qui. Possiamo mettere tutto a
posto”
spiegò Anna.
“Anna,
vattene!” gridò Elsa.
Jack
e il suo bastone scomparvero.
Riapparve in piedi al fianco di Elsa, stringendo il bastone al petto.
“Calmati”
le sussurrò all’orecchio.
“Elsa,
lo so che non l’hai fatto
apposta. Però è tutto congelato, devi venire a
sistemare…” spiegò Anna, la voce
le tremava.
Elsa
piegò le ginocchia e piegò la
schiena in avanti, camminando avanti e indietro.
L’ambiente
si tinse di rosso.
“Calmati”
ringhiò Jack, alzando la
voce.
“Elsa,
devi trovare il modo per
mettere tutto a posto. Ti aiuterò, ma dobbiamo
andare…” spiegò la principessa,
alzando la voce.
“Anna,
basta!” gridò Elsa. Allargò
il braccio e fece partire un getto di ghiaccio.
“No!”
gridò Jack. Si mise davanti ad
Anna e prese in pieno petto il getto di ghiaccio magico.
Gridò, Elsa sgranò gli
occhi e si voltò di scatto, vedendolo cadere a faccia in
giù.
Il
Guardiano divenne visibile, i
suoi capelli divennero castani.
Anna
spalancò la bocca, coprendosela
con la mano, vedendo il suo corpo esanime apparire sul pavimento.
“Jack!”
gridò Elsa.