6)What a mess, what a
mystery we've made of love and other simple things.
Leah
p.o.v.
La
prossima volta devo ricordarmi di tirare meglio le tendine del bunk.
Sono
sveglia a un’ora antelucana – rintronata come non
mai – perché né io né Ronnie
abbiamo tirato bene la tendina del suo bunk.
La luce
– giustamente – colpisce solo me e decido di
alzarmi. Grazie alle cure di Vic
non ho mal di testa, quell’uomo è un medico
mancato, ma sono felice che abbia
dedicato la sua vita alla musica: è un altro modo per
salvare la vita alle
persone.
Se io
non avessi scoperto certe bands a quest’ora sarei chiusa in
una prigione dorata
in Inghilterra e l’oro non addolcisce certo la prigionia.
Quelle sono palle
materialiste, inventate da chi nella vita è gretto
abbastanza da accontentarsi
e bramare solo i soldi.
Non
dico che non siano importanti, ma non sono tutto nella vita.
Oggi si
vive nell’illusione che il denaro possa comprare tutto, anche
l’amore, ma è
tutto falso. Nessuna somma può comprare un abbraccio davvero
sentito, un bacio
dolce se ti giù, serate passate con gli amici a cazzeggiare
senza uno scopo,
una mano che si tende verso di te quando hai bisogno, un
incoraggiamento quando
il mondo ti fa troppa paura.
Strascicando
i piedi arrivo in cucina e scopro che non sono l’unica che
questa mattina si è
svegliata presto: Asia sta fissando la sua tazza di caffé, i
capelli verdi
ritti in testa.
“Buongiorno.”
“Oh, buongiorno, Leah!”
Mi
rispondo allegra, ma so riconoscere le note false nelle voci della
gente.
“Asia,
tutto bene?”
Le
chiedo mentre mi preparo un caffè.
“Sì,
perché?”
“Hai la
faccia di una che non mi sembra felice.”
Lei
sospira e si decide a ingollare un sorso dalla sua tazza.
“Cazzo,
è freddo.”
Alzo un
sopracciglio, non è da Asia fare raffreddare un
caffè, lei lo ama bollente.
“Asia, cosa
c’è?”
“Ecco,
alla festa, ieri, sono successe delle cose.”
“Del
tipo.”
“Ho bevuto un po’ e ha bevuto un po’anche
Jacky.”
“E?”
Non è
da lei estrarle le parole con le pinze.
“Abbiamo
fatto sesso in uno dei bunk dei Pierce The Veil.”
“Oh!
E poi?”
“Poi cosa?”
“Poi
cosa è successo?
Stamattina
ti ha detto qualcosa?”
Lei diventa rossa come un pomodoro.
“Ecco,
a dire la verità, sono scappata prima che si svegliasse. Non
avrei sopportato
che mi dicesse che per lui ero solo una sveltina.”
“Ma se non fosse così non lo saprai mai.”
Bevo un
altro sorso di caffè, mentre lei rovescia nel lavandino la
brodaglia marrone e
se ne rifà un altro.
“Mi
stai dicendo tra le righe che dovrei parlargli?”
“Sì,
sarebbe meglio.”
“Beh,
non offenderti, ma da te suona uno strano consiglio.”
“Lo so.
Io sono scappata e ho sbagliato e ne sto pagando le conseguenze, non
voglio che
tu faccia il mio stesso errore.”
Lei non
dice nulla.
“Tu e
Ronnie avete fatto qualcosa?”
“No,
solo parlato. Era troppo ubriaco.”
“Leah, non sono l’unica che non sta bene. Cosa ti
è successo?
"In vino
veritas Mike si è fatto sfuggire che gli piaccio, Ronnie mi
ha obbligato a
raccontarglielo perché odia le bugie e lui mi ha fatto
capire che forse mi ama
anche lui.”
“Cazzo!”
“Amen,
sorella.”
Dico
alzando la tazza.
“E tu?”
“Sono
nei casini più totali o forse semplicemente non ho le palle
per seguire il mio
cuore e scegliere la strada più difficile, quella
più irta di ostacoli.”
Lei fa
per dire qualcosa, ma sentiamo del baccano proveniente da fuori e
usciamo a
vedere cosa stai succedendo. Si sente una voce di donna acuta e
fastidiosa e la
voce di un uomo fuori dalla divina grazia. Apriamo la porta e ci
troviamo
davanti a una scena quanto meno bizzarra: Mike sta tenendo Alysha
sospesa sui
gradini del tourbus, sotto gli altri, Nicholas e Jacky sono schierati
come la
più assurda delle guardie d’onore.
Ci
avviciniamo per capire meglio.
“Stai
zitta, troia! Ti ho vista!
Ti sei
scopata Nicholas!”
Urla
Mike, lei si contorce.
“È
stato un errore, non volevo, ero ubriaca!”
“Sì,
tutte palle! Lo so che non è la prima volta che te lo scopi,
ma ho deciso che ti
meritavi una seconda possibilità.
Beh,
amore, te la sei bruciata!”
“No,
no!”
“Sì,
sì! Adesso prendi le tue cose e te ne vai.”
La
butta a terra senza tante cerimonie e prima che lei si sia rialzata le
atterrano accanto le sue valigie.
“Mi
sono permesso di farle al tuo posto e adesso fuori dal cazzo!”
Torna
dentro al bus e con lui spariscono anche gli altri, tranne Nicholas che
fila
verso il pullman dei tecnici e Jacky che si avvicina a noi.
Asia,
accanto a me, trattiene il respiro, ma non è il chitarrista
che ci raggiunge
per primo bensì la bambola bionda.
“Lo so
che te lo vuoi prendere, Mortisia!
Ma lui
non sarà mai tuo perché non sa cosa farsene di un
cesso disgustoso come te!”
Dicono
che le azioni parlino meglio delle parole, quindi credo che il pugno
che le
rifilo in pieno volto esprima a pieno il mio odio verso di lei. Lei
barcolla e
sta per avvicinarsi di nuovo per fare a botte, ma una voce velata di
ironia la
ferma.
“Non lo
farei, se fossi in te, questa ragazza viaggia armata!”
Dice
Ronnie occhieggiando il mio crocifisso, Alysha gli lancia un sguardo
carico
d’odio.
“La tua
puttana.”
Indica me.
“Non ti
è fedele, basta che ti giri un attimo e la ritroverai con il
cazzetto moscio di
Mike in bocca.”
Estraggo
di nuovo il mio pugnale e glielo punto esattamente a metà
tra un occhio e
l’altro.
“Ascoltami
bene, piccola Barbie senza cervello, perché io non amo
ripetere i concetti,
soprattutto ai decerebrati come te. Adesso ti metti addosso un vestito,
prendi
la tua merda, chiami un taxi e fili via. Per sempre.
Se ti
rivedo qui intorno ti pianto questo dritto nel cervello di plastica che
i
ritrovi, sono stata chiara?”
Lei
annuisce spaventata, deglutisce un paio di volte e poi se ne va.
“Whoa!”
Esclamano
insieme Jacky e Asia, Ronnie ride.
“Ve
l’avevo detto che era armata!”
“Tu
come l’hai scoperto?”
Boccheggia
la ragazza dai capelli verdi, mentre mi guarda reinfilare il pugnale
nella sua
particolarissima elsa.
“Stanotte.
Pensava ci fosse un ladro nel bus, ma ero solo io ubriaco e lei me
l’ha puntato
contro.”
“Credo
sia meglio entrare a fare colazione.”
“Saggia
idea, Jacky.”
Io mi
avvio e lascio i due piccioncini indietro volutamente.
“Dobbiamo
parlare.”
Sento
Jacky dire ad Asia.
“Va
bene. Dopo colazione.”
Entro
ridacchiando.
Dopo
colazione Jacky e Asia spariscono e rimaniamo io e Ronnie da soli.
“E così
ti sei ricordato di tutto quello che ti avevo detto.”
“Sì.
Pensavo non ti piacesse la tua famiglia.”
“Non mi
piace, infatti, ma mia nonna è una persona davvero speciale.
È
l’unica che mi abbia mai capita e mi ha incoraggiata a essere
me stessa e a
viere la vita che volevo, anche a costo di andare contro la mia
famiglia e le
regole stupide dell’aristocrazia.
Secondo
lei una donna doveva essere forte e indipendente. Una volta mi ha detto
che fin
da quando sono nata ha capito che ero speciale e che crescendo le
ricordavo sé
stessa. Ecco perché mi ha regalato il pugnale e la
pistola.”
“Capisco.
Avete un buon rapporto, vero?”
“Sì.
Conosci “Anastasia”? Il cartone?”
Lui si
rabbuia un attimo e non capisco il perché.
“Sì,
l’ho visto a casa di Anthony con sua figlia.”
Ora
capisco perché, Ronnie era molto legato a suo fratello e la
sua morte è stato
un vero colpo per lui. Gli manca allora, si sente responsabile,
vorrebbe aver
risposto a tutte le chiamate di Anthony e aver trascorso più
tempo con lui e la
sua famiglia.
Una
volta mi ha detto che non si capisce l’importanza della
famiglia fino a che non
la si perde e so che si riferiva a lui e alla sua madre biologica.
Lui
l’ha conosciuta solo qualche anno fa e ora si sentono di
tanto in tanto, per
lui è difficile passare sopra al fatto che lei
l’abbia abbandonato, soprattutto
ora che è padre e sa cosa si prova ad avere la
responsabilità di un cucciolo
d’uomo.
Lui non
abbandonerebbe mai Willow, la chiama ogni giorno su Skype ed
è un lato di lui
che apprezzo moltissimo: non sono molti gli uomini che sanno fare i
padri.
“Ecco,era il nostro film preferito. Io e lei
abbiamo un rapporto simile a quello
tra l’imperatrice e Anastasia, ci sostenevao,o a vicenda.
Quando
lei ha voluto ritirarsi su un’isola scozzese in solitudine e
con la sola
servitù ad accudirla io ho sostenuto la sua decisione e
quando io ho voluto
venire qui negli Stati Uniti lei ha fatto lo stesso.
I miei
volevano che studiassi a Londra in modo da tenermi d’occhio,
ma io mi sono
fissata su New York e mi sono trasferita lì. Sono stata una
studentessa
modello, mi sono laureata in anticipo rispetto ai miei compagni, ho
fatto un
tirocinio eccellente presso un pronto soccorso, si aspettavano tutti
che io
diventassi una specie di luminare, invece mi sono messa a lavorare per
la
Fearless Records come medico.
I miei
hanno dato di matto.”
Lui mi guarda incredulo, forse pensando che i nobili non sclerino.
“Non
scherzo, mia madre ha fatto fuori un servizio di porcellana che vale un
pacco
di soldi quando le ho spiegato i miei
piani futuri, mia nonna, prima di morire, invece ha detto che era una
splendida idea, di farle
conoscere qualche rockstar.”
“E poi
hai conosciuto i Pierce The Veil.”
“Sì,
sono stata la prima band presso cui ho lavorato. Siamo andati subito
d’accordo,
Jaime e Vic sono come dei fratelli per me, Tony è un grande
amico e poi c’è
Mike…”
Lascio
cadere il discorso, ma la sua espressione diventa amara
all’improvviso.
“Vorrei
tanto essere Mike Fuentes in questo momento, il che è il
colmo perché io amo me
stesso e dico sempre che gli altri mi invidiano.”
“Perché?”
“Perché
ha il tuo cuore.”
“Ma io non ho ancora deciso.”
Rispondo disorientata.
“Forse
non hai ancora deciso qui.”
Appoggia un dito alla mia fronte.
“Ma qui
ha deciso.”
Sposta il dito sul mio cuore.
“Come puoi
dirlo?”
“Quando
hai detto il tuo nome i tuoi occhi si sono illuminati, Leah.”
Io
arrossisco e non so cosa dire.
“Cosa
dovevano discutere Asia e Jacky?”
Io
ridacchio.
“Affari
loro.”
Lui
alza un sopracciglio.
“Vuoi
vedere che il piccolo Jacky ce l’ha fatta con Asia?”
“Perché
devi essere sempre così…Prosaico?”
“Perché
sono Ronnie Radke e le ragazze mi amano così.”
Io sbuffo, ma non sfuggo al suo abbraccio.
“Pensi
che per Jacky Asia possa essere più di una
scopata?”
“Ah,
questo non lo so. Siete voi che fate le comari!”
Io gli
do una gomitata.
“Non
facciamo le comari! È solo che lo conosco da più
tempo di te e persino dei
Pierce The Veil.”
“Sì?”
“Ah ah.
Eravamo due inglesi dispersi in ‘Murica e ci siamo trovati a
bere il the delle
cinque come in patria quando lui ha iniziato una mia compagna di corso
che –
per disgrazia – era anche la mia compagna di
stanza.”
“Stronza?”
“Anche, ma soprattutto senza cervello. Una barbie di plastica
che passava gli
esami compiacendo i professori.”
“Ah,
ecco perché odi Alysha.”
Io
giochino con il mio crocifisso.
“Odio
tutte quelle come lei perché mi hanno reso le medie e il
liceo un inferno. Mi
prendevano per il culo per i vestiti neri, il trucco, i capelli neri e
perché
ero grassa.”
Abbasso gli occhi.
“Per un
po’ho sofferto di anoressia, non mangiavo perché
ogni volta che vedevo anche
solo del cibo sentivo i loro insulti e le botte che mi davano. Mi hanno
ricoverato in una clinica per ricconi depressi, ma non funzionava.
Solo
dopo che mia nonna mi ha parlato ho iniziato a guarire sul serio, ho
giurato a
me stessa che mai più delle puttane del genere avrebbero
intralciato il mio
cammino e ho deciso che avrei studiato medicina.”
“Ecco
perché hai reagito così! Cristo, facevi davvero
paura!
Pensavo che se non si fosse tolta dalle palle l’avresti
ammazzata su serio e
non mi ci vedevo a seppellire il suo cadavere da qualche
parte.”
“Ehi,
posso essere un po’ pazza, ma non del tutto!
Farsi
della galera per gente del genere è una cosa per cui non
vale la pena farla.”
“Sarebbe
consigliabile non farla la galera, non è un bel
posto.”
“Oh, tu
ci sei stato! Mi dispiace.”
“Ho agito come un coglione e ne ho pagato le conseguenze, va
bene così.
Se non
avessi fatto delle cazzate non mi avrebbero tolto i domiciliari, quindi
alla
fine è colpa mia.”
“Ok.”
Dico
incerta.
“Su,
non preoccuparti. È tutto okay, davvero.”
La porta del pullman si apre all’improvviso con un fracasso
infernale e un’
Asia in lacrime entra e fila verso la zona dei bunk senza dire nulla e
nessuno.
Io
guardo incerta Ronnie.
“Dici
che dovrei parlarle.”
“Forse
non le farebbe male.”
Non
appena mi sono alzata arriva anche Jacky e non posso fare a meno di
tirargli un
pugno in pancia.
“Sei un
coglione!”
Sibilo
a denti stretti, mentre lui barcolla.
Stranamente
non dice nulla, di solito replica sempre con qualche stronzata a quello
che gli
dico, si vede che questa volta sa di essere in torto.
Senza
dire altro vado nella zona dei bunk e apro la tenda di quello di Asia
che sta
piangendo abbracciata al cuscino.
“Asia,
cosa è successo?”
“Per
lui sono solo una scopata, niente di più.
Dice
che sono una ragazza carina, ma non il suo tipo, che non inizierebbe
una storia
seria con me e a me piace così tanto.
Perché
i ragazzi che mi piacciono non mi ricambiano mai?
Sono
forse così brutta e stupida come dicevano le mie compagne di
liceo?”
“Non sei nulla di tutto questo.”
Dico
piuttosto brusca.
“Se
qualche vacca ti ha detto questo è lei ad avere dei problemi
non tu.”
“Non
capisco.”
“Se per stare bene deve fare stare male gli altri significa
che non sta poi così
bene.”
“Sì,
okay. Ma Jacky mi ha rifiutata.”
Io
rimango un attimo in silenzio, poi soppeso le parole.
“Io non
credo che tu sia così indifferente a Jacky come lui ti ha
detto.”
“Sì,
ovvio. Una scopata non la rifiuterebbe.”
“Non dico quello.”
“Leah,
non voglio illudermi. Mi troverò qualcun altro.”
Questa
volta è lei a essere brusca e capisco che questo
è un congedo, così me ne vado.
So cosa si prova quando tutti ti dicono che forse il ragazzo che ami e
che pare
rifiutarti in realtà prova qualcosa per te. Ci si sente
leggermente presi in
giro e si crede che te lo dicano solo per consolarti, ma per me
è stato vero
alla fine.
Alla
fine Mike mi ama.
C’è
solo una cosa da fare ed è parlare con Jacky, lo trovo
seduto con Ronnie e non
ha un’aria troppo felice.
“Complimenti,
campione!
L’hai
ferita!”
Esclamo
sarcastica, lui abbassa il volto.
"Mi
dispiace, io non volevo.”
“Jacky,
taglia con le stronzate e rispondi a una domanda: Asia ti
piace?”
Lui
sobbalza.
“Ecco,
è difficile da spiegare.”
“Ma siccome sei un omone cresciuto ce la puoi fare.”
“È una
ragazza carina e con un bel carattere, ma ho paura.”
“Di cosa?”
“Che diventi una cosa seria, l’unica volta che sono
stato innamorato non è
andata proprio bene. Mi spaventa come l’amore faccia perdere
il controllo e
farti attaccare a una persona che potrebbe farti soffrire.”
Io stringo gli occhi.
“Così
preferisci vivere di scopate senza futuro e fare del male a chi tiene a
te?”
“Io… Mi
dispiace, Leah. Davvero.”
“Pensavo
fossi una persona diversa.”
Rispondo amareggiata.
“Forse devo
solo maturare.”
“Beh,
matura alla svelta o potresti non trovare più
Asia.”
Non
appena finisco di pronunciare questa frase lei fa la sua comparsa,
senza
guardare nessuno in particolare.
“Me ne
vado a fare un giro. Ci si vede.”
Dice piatta, poi si volta e va verso la porta del pullman, Jacky la
segue con
gli occhi e ha lo sguardo dell’uomo geloso e spaventato chela
propria donna si
trovi qualcuno di meglio.
“Sei
proprio un coglione!
Io non
capisco gli uomini!”
Esclamo
esasperata, pensando che se lui si facesse crescere un paio di palle
metaforiche e le dicesse che le piace soffrirebbero entrambi di meno.
Almeno
loro non hanno coinvolte terze persone, sarebbe così facile
se solo non fossero
entrambi così testardi: che Jacky ama Asia e Asia non vuole
davvero un’altra
persona.
Asia
vuole Jacky e sta reagendo così per rabbia.
Perché
la vita è così dannatamente complicata?
Perché
abbiamo fatto di una cosa relativamente semplice come l'amore un
mistero irrisolvibile?
Con
questi pensieri in testa vado a preparare la cena, cucinare mi fa
sempre
sentire un po’ meglio.
Spero
tanto che tutto si sistemi tra Asia e Jacky.
Sarebbero
una coppia così carina se solo si lasciassero andare!
Angolo di Layla
Ringrazio Kellic_a_vita per la recensione, come vedete qualcosa si sta muovendo non solo per Leah e Mike, ma anche tra Asia e Jacky e non bene.
Riusciranno a mettersi insieme? Leggete e lo saprete.
Per favore recensite.