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Autore: Angel27    20/10/2015    1 recensioni
"Ti rendi conto?" gridò Serena improvvisamente.
"Shhh non urlare." la riprese Emanuela.
"Ti rendi conto?- ripeté l'amica sottovoce- Immagina te alla Stark Tower, sarà un'avventura pazzesca!" continuò eccitata.
"Che cosa? Non so nemmeno se ho vinto e poi non credo proprio che il viaggio comprenda una visitina dal signor Stark...ma si, sarebbe davvero fighissimo." concluse sognante.
Certo non poteva sapere che la sua avventura sarebbe cominciata esattamente due giorni dopo.
["Ho spodestato il re di questo regno, il padre degli dei, da solo! Cosa ti fa credere che non riuscirò a vincere Thanos?!"sibilò.
"Perché vado oltre le apparenze, tu non sei il malvagio dio degli inganni! Non sei mai stato cattivo e non lo sei ora. Puoi ingannare gli altri Loki, ma non me...vedo la tua anima, la leggo come un libro antico. Nonostante i graffi, le ferite ama e prova le stesse emozioni di quella di un bambino."
Loki fu messo con le spalle al muro, le barriere, che per anni aveva eretto, si abbassarono lasciano passare uno spiraglio di luce.
"E sia,- acconsentì stanco- non montarti la testa ragazzina. Puoi vedere l'anima del dio... ma gli Jotun non hanno anima."]
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio, Thor, Tony Stark/Iron Man
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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NDA
*Entra nascondendosi dietro un enorme scudo greco, nella speranza di non morire sotto colpi letali*
Salve a tutti... *la manina timida esce da dietro lo scudo e schiva per un pelo un'ascia*
Avete ragione sono in un ritardo che non so definire perché davvero troppo lungo, ma sono qui per farmi perdonare (o almeno spero di riuscirci).
Pubblicherò vari capitoli, perdonate eventuali orrori di grammatica 🙏 la fretta nello scrivere è nemica...ma sto sperimentando anche quanto l'università possa esserlo, credetemi è orrendo cominciare e non avere tempo per fare niente (sono al primo anno devo ancora imparare a gestirmi), ma sono sicura che molte di voi sanno bene come funziona la vita universitaria.
Ora vado vi ho tediato abbastanza!
spero che mi lascerete un commentino così saprò se la storia continua a piacervi o meno 🙏🙏
Baci
Angel27

UNA STRANA AVVENTURA 
Capitolo 5 Asgard

Serena venne portata dinanzi il possente Odino e subito fu presa da timore, stava per incontrare il re dei nove regni, il padre degli dei si sentiva piccola e indifesa, ciò che probabilmente le diede forza furono le possenti mani di Thor sulle sue spalle.
"Padre!" lo salutò Thor inchinandosi e battendosi il petto mentre Serena si limitò ad un semplice inchino.
Odino la scrutò con attenzione per un tempo che parve ad entrambi infinito.
"Perché lei è qui?" chiese poi, Serena guardò Thor persa.
"Padre abbiamo bisogno di conoscere le origini della sua famiglia, da lei dipendono i piani di Thanos." spiegò Thor.
Il viso di Odino non prometteva nulla di buono Sideria decise di intervenire.
"Se permettete maestà vostro figlio non sbaglia riguardo la ragazza, posso affermare con assoluta certezza che è una delle tre custodi delle Gemme dell'infinito." il re la fulminò con il suo occhio buono e Sideria sorrise maliziosa.
"Come fate ad esserne tanto certa?" intervenì Serena.
"È semplice sono anche io una Guardiana, per la precisione Guardiana della Gemma dell'anima. " rispose osservando la reazione della ragazza.
Serena rimase a bocca aperta mentre la fissava sbalordita, aveva bisogno di svegliarsi da quel sogno subito, ma poi si ricordò di essere su un altro mondo, non stava dormendo, e così prese un profondo respiro.
"Bene, quindi sapevi che sarei venuta qui." disse.
"Lo speravo.-rispose- Da quando Thanos ha ripreso a muoversi il nostro potere si è ridestato ed ora le Gemme chiedono di essere risvegliate." rispose.
"Non conosco nemmeno la mia famiglia d'origine come posso risvegliare questa Gemma?" chiese.
Sideria osservò Odino che esprimeva il suo chiaro disappunto per ciò che stava per fare, sorrise beffarda con il solo intento di irritarlo.
"Ti aiuterò io, ci sono libri qui ad Asgard che narrano delle meravigliose gesta degli dei, tra questi ci sono anche i tuoi genitori. Inoltre il mio popolo è famoso per essere il conservatore delle leggende e della storia dei nove regni. Noi ricordiamo affinché nessuno compia i medesimi errori e possa emulare gli eroi. Se il padre degli dei ce lo concederà ti guiderò nella ricerca dei tuoi ricordi." 
Odino si alzò dallo scanno dorato scuro in volto, Thor temette per Serena e così fece per parlare, ma quello lo fermò.
"E sia, potrete consultare le antiche pergamene, ma la vostra presenza qui lady Serena è un pericolo per noi, Thanos vi insegue ed ora Asgard è sotto un possibile attacco. Pertanto vi invito alla prudenza Thor si occuperà della vostra sicurezza." decretò, i tre si congedarono diretti verso la biblioteca del palazzo.

"La vostra presenza è preziosa lady Sideria." disse Thor mentre percorrevano i lunghi corridoi dorati.
"Mi è stato chiesto di vegliare sulle mie "sorelle" non ho intenzione di venir meno al mio giuramento. " rispose seria.
Serena la osservava curiosa, ora emozionata e spaventata si strinse a Thor in ricerca di calore, protezione, sicurezza.
Quando giunsero a due enormi portoni d'oro, finemente decorati con motivi asgardiani, Thor sorrise.
"Siamo arrivati" annunciò.
"Sezione libri proibiti." li indirizzò Sideria.
Serena prese a girare su se stessa osservando l'enorme sala colma di libri e scaffali in legno e oro che si ergevano fino al soffitto.
La sezione libri proibiti era un angolo impolverato, piuttosto piccolo ed appartato, Sideria si mosse sicura afferrando un libro di notevole mole, dalla copertina antica e rovinata dai secoli.
"Questo tomo riporta la genealogia di ogni discendente degli dei. La figlia di Eastre e Móði, i tuoi genitori furono grandi guerrieri- iniziò illustrandole le pagine dove parlava della sua famiglia- tuo padre, il dio del coraggio. Un uomo forte e leale ha combattuto al fianco del re durante la battaglia di Jotunheim e ha combattuto la sua ultima battaglia contro Thanos. Tua madre Eastre, dea della primavera, era la Custode della Gemma del Tempo fu lei a trasmetterti il dono nominandoti sua legittima erede. Da secoli noi Guardiane proteggiamo le Gemme da coloro che, come Thanos, aspirano al loro potere per loschi fini. Dopo la sua morte, Eastre, ha sigillato in te il potere della Gemma, tu sei la sola che può rievocarlo." le spiegò mentre la ragazza seguiva con attenzione il suo racconto.
"Ma non so come fare, non sei la sola ad avermelo chiesto. Tre donne mi sono apparse in sogno chiedendomi di risvegliare il mio potere e prendere finalmente il mio posto." raccontò.
"Le Norne sono le tue guide, ogni Guardiana ne ha uno, tu ne hai tre poiché la Gemma del Tempo prevede Passato, Presente e Futuro. Come guida su questo mondo ci sarò io, ti insegnerò tutto ciò che devi sapere sulla nostra missione." disse poi sorridendole.
Serena accettò di buon grado, mentre Thor osservava la scena in silenzio non sapendo cosa dire, poteva solo sostenere la ragazza e vegliare su di lei a costo della sua stessa vita.

"Non voglio che sia in pericolo." disse Thor rivolto a Sideria.
Si erano allontanati di poco da Serena che ancora osservava i mille libri dell'immensa biblioteca.
"Dovrai accettarlo, il pericolo è per noi abitudine." rispose la ragazza.
"Ne sono consapevole, ma perderla mi distruggerebbe, ho già perso mio fratello e mia madre, oltre mio padre lei è tutto ciò che mi rimane." rivelò e Sideria percepì la sua tristezza, la paura di perdere quella ragazza che ora rappresentava il centro del suo mondo.

"La Gemma si manifesterà quando sarai pronta ora devi solo ascoltare l'universo la sua melodia, la sua antica storia, il suo dolore.- concluse e a quella parola Serena la guardò interrogativa- Dunque resterai qui tutto il giorno fino alla prossima alba guarderai, ascolterai e parlerai. Quando il giorno sarà finito tornerò e mi racconterai ciò che hai visto e sentito." concluse.
Si trovavano nel punto più alto del palazzo dal quale era possibile vedere ed ascoltare tutta Asgard.
Serena annuì decisa avrebbe superato quella prova a tutti i costi, dopo anni si scopriva forte e determinata, non avrebbe fallito.
Erano passati molti giorni da quando la ragazza era arrivata ad Asgard, durante i quali aveva appreso le tradizioni del suo popolo e l'arte della guerra.
Sideria la lasciò sola e si diresse svelta alla sala del trono, doveva parlare con Loki.

"Midgard era il terzo pianeta dal quale proveniva una delle tre custodi, dobbiamo rintracciarla prima di Thanos." disse.
"Haimdall può aiutarti basterà aprire il Bifrost, grazie al Seiðr potrai percepire la sua aura e localizzarla." spiegò con fare superiore.
La ragazza girò i tacchi senza dire una parola, quel damerino sputasentenze le dava proprio sui nervi! (Lo tratto proprio male XD)

"Ma che cavoli!" gridò Emanuela.
"Che succede?" chiese Tony affiancandola.
"Questo coso non vuole saldarsi!" esclamò irritata.
Tony la osservò e percepì che qualcosa non andava.
"Che ti prende?" chiese.
"Nulla!"
"Dai su non puoi mentirmi, lo sai tesoro ti conosco troppo bene." 
"Sono preoccupata ok? Serena è sparita da settimane e non so nulla di lei, in più ci si mette il fatto che ora che sono stata promossa ho pochissimo tempo da passare con te e quando ti posso incontrare stiamo sempre chiusi in laboratorio non che mi dispiaccia ma vorrei uscire e fare qualcosa di romantico non so una qualsiasi banalità da fidanzati!" sbottò senza prendere fiato.
Tony la strinse con dolcezza a sé, la baciò ed Emanuela sentì le preoccupazioni scivolare via.
"Hai ragione sono uno stupido, da quando stiamo insieme non ti ho dedicato le attenzioni che meriti, permettimi di rimediare." disse.
"Va bene, ma non so se ti perdono." rispose fintamente offesa.
Tony la portò lontano dal caos della città, precisamente in campeggio, ma concezione di campeggio di Tony era molto particolare.
Quando arrivarono alla meta era già il tramonto Emanuela seguiva Tony che camminava tranquillo tra gli alti alberi del bosco.
Dopo diversi minuti arrivarono ad una radura occupata solo da un'accogliente villetta in legno.
"Eccoci mia cara solo io e te! Qui nessuno ci troverà anche perché non è facilmente rintracciabile." disse facendole l'occhiolino.
Quello fu solo l'inizio di un'incantevole serata.

"Non sento un bel niente! Accidenti!" sbottò Serena esasperata.
"Problemi?" chiese Thor affiancandola.
"Se per problemi intendi il non saper da dove cominciare si, c'é un grosso problema!" rispose
"Capisco...ho un'idea." disse poi con un sorriso smagliante.
"Che genere di idea?" chiese interrogativa.
"Lo vedrai." detto ciò la prese per mano e la portò via.

Asgard brulicava di persone, bancarelle, bambini che correvano e giocavano alla lotta a Serena sembrò di essere tornata all'antica Roma, ma quel movimento incessante, quella vita che pulsava in ogni asgardiano le dava un senso di benessere, la faceva sentire a casa.
"Ti piace?" chiese Thor leggermente in soggezione.
"Molto è....così viva!" gli occhi della ragazza brillavano di gioia.
"Ora guidami tu- disse il dio- indica dove vuoi andare, cosa vuoi comprare." 
Serena felice cominciò a indicare a destra e manca e Thor la seguì soddisfatto di averla resa felice.
Si fermarono a bancarelle con vestiti, libri, dolcetti, armi e Thor si stupì di quanto Serena ne fosse esperta.
Mentre continuavano a camminare per la città un gruppo di bambine, che intrecciavano corone di fiori, corsero incontro la ragazza è presa la per mano intrecciarono tra i suoi capelli una bellissima corona di fiori bianchi.
Thor la guardò incantato da tanta bellezza e Serena arrossì sentendo il suo sguardo, ma il dio la trovò ancora più bella.
Passarono la giornata ridendo come bambini e parlando di tutto e di più, alla fine Thor decise di condurla in un posto speciale.
L'immenso giardino del palazzo era un luogo magico, c'era ogni tipo di fiore esistente nei nove regni ed era un vero e proprio trionfo di profumi e colori. La regina in persona se ne occupava, teneva particolarmente alla cura di quella particolare parte del palazzo. Dopo la sua morte Thor ordinò che fosse curato esattamente con lo stesso amore e con la stessa attenzione della regina, perché in quel luogo viveva ancora lo spirito della madre.
Fu lì che Thor condusse Serena, per la precisione ad un lato nascosto e al quale solo pochi eletti potevano accedervi. 
Era una piccola struttura bianca a cupola ricoperta di rose, all'interno della quale c'era un tavolino con due sedie perfettamente abbinate.
Serena ne rimase incantata e il dio la fece accomodare all'interno della struttura.
"Serena- disse con evidente imbarazzo- so che potrà sembrarti strano o incredibilmente prematuro e folle, ma- prese un profondo respiro- ti amo Serena! Dal primo istante in cui ho sentito la tua voce, dal primo sguardo. Credevo di aver perso la capacità di amare molto tempo fa, ma tu...tu mi rendi nervoso, incredibilmente nervoso e imbranato, quando sono con te il cuore batte tanto forte che sembra voler uscire dal petto. Ti amo, so che queste parole non bastano a racchiudere tutto l'amore che provo per te, ma sono le uniche che conosco per esprimerlo. Se tu non mi vorrai lo accetterò come è giusto che sia, ma per me non esisterà altra donna con la quale passare il resto della mia vita." concluse
Serena non seppe cosa dire, vederlo lì inginocchiato davanti a lei che la supplicava di amarlo le sembrava troppo irreale.
Quando si riprese lo fece alzare sorridendogli.
"Il difetto di voi uomini è che vi fate troppi problemi.-sussurrò sulle sue labbra- e non ascoltate il cuore di chi amate." concluse.
Il dio non resistette oltre e si impossessò delle sue labbra e Serena si lasciò avvolgere dalla magnifica valanga di emozioni che ne scaturì.

"Si!" esclamò Emanuela felice.
"Non se ne parla!" Rispose Tony.
"Ti ho già detto che ti preoccupi troppo?"continuò lei canzonatoria.
"Mi rendo conto che corri più rischi a portare avanti questa relazione con me che ad andare in missione, ma non forzerei troppo la sorte!" disse avvicinandosi.
Erano tornati da una bellissima serata romantica, non era pronto a vederla andare in missione tra i mille pericoli e senza di lui per giunta.
"Andrà bene tranquillo!" rispose dandogli un dolce bacio a fior di labbra per poi allontanarsi da lui.
"E no ora non puoi lasciarmi così." disse attirandola a sé e baciandola con passione.
"Smettila, dobbiamo andare!" lo riprese trascinandolo in sala riunioni.
"La missione è semplice individuate il potenziato e lo pedinate fino al suo "nascondiglio" poi invierete il segnale all'agente Romanoff e Barton che verranno a prenderlo. Tutto chiaro? Non voglio che vi esponiate ai pericoli, la vostra preparazione è ancora insufficiente." la voce di Coulson non ammetteva repliche.
"Credo dovrete fare a meno della ragazza agente Coulson." Sideria entrò nella sala delle riunioni interrompendo Tony che stava per ribattere.
"Mi sorprende verti qui.- rispose l'agente- Non credo ci sia bisogno di chiederti come hai fatto ad entrare, spero solo che tu non abbia dimezzato il personale." concluse.
"Affatto, ho avuto l'accortezza di stordirli si rimetteranno tutti tra cinque o sei minuti circa." rispose la ragazza.
"Scusate tanto, ma tu chi sei? E perché dovrei rinunciare alla missione? E come fai a conoscere Coulson?" chiese con stizza Emanuela.
"Ho avuto il piacere di conoscere la signorina Sideria molto tempo fa durante una delle mie missioni." spiegò Coulson, quello fu il massimo che Emanuela riuscì a sapere.
"Chiedo perdono non mi sono presentata. Il mio nome è Sideria vengo da Asgard con una missione condurti al regno eterno."
Sideria le spiegò tutto con una calma esemplare, non potevano perdere tempo perché non ne avevano ed ogni secondo che passava su quel pianeta accorciava la distanza tra loro e Thanos. Emanuela ci mise dieci minuti buoni a capire, ma alla fine si decise a parlare.
"Di certo in questo ultimo mese è capitato di tutto, ma scoprire di essere semidea le batte tutte." disse.
"Comprendo lo stupore, ma è di vitale importanza portarti ad Asgard, è certo che un pianeta vale l'altro quando si parla di Thanos, ma è l'unico luogo dove possiamo concludere il nostro addestramento." spiegò.
La discussione continuò a lungo, Emanuela credeva poco alla storia della ragazza ma alla fine accettò se non altro avrebbe rivisto Serena e visitato Asgard.
Come era ovvio Tony insistette per accompagnarla ed Emanuela accettò di buon grado, la sua assenza sarebbe stata insostenibile.
"E quindi incontrerò Odino?" chiese Emanuela alla ragazza, quella rise di gusto.
"Si, ma non aspettarti molto da lui è un vecchio re come molti altri." disse.
"Come ci arriviamo? Hai anche tu una specie di martello magico che spara fulmini e apre portali?" chiese Tony.
"No, il martello è scomodo e rude non fa per me, nel nostro caso basta chiedere. Haimdall apri il Bifrost!" ordinò e subito si trovarono ad Asgard.
Tony sentì di aver lasciato lo stomaco sulla Terra, mentre Emanuela prese a guardarsi intorno emozionata.
"Non potreste inventare un modo più comodo di viaggiare?" chiese lo scienziato dolorante.
"Certo, ma in quel caso ci vorrebbero circa cento anni per arrivare." rispose cordiale Haimdall.
Tony osservò da capo a piedi il Guardiano e si chiese se stesse sognando.
"È un piacere conoscervi lady Emanuela, il vostro arrivo era stato mirabilmente previsto Odino vi aspetta." disse rivolto alla ragazza.
Emanuela emozionata più che mai prese a percorrere il bellissimo ponte arcobaleno, mentre Tony camminava alle sue spalle analizzando con maniacale precisione tutto ciò che lo circondava.
Arrivati al palazzo le massicce porte in oro si aprirono e gli occhi della ragazza si riempirono di meraviglia per la magnificenza di quel luogo, perfino Tony ne fu contagiato. 

"Mio re,- disse Sideria entrando nella sala del trono- ecco a voi la terza Guardiana." concluse.
"Dunque siete voi l'ultima Custode?" chiese serio.
"Esatto...o almeno così mi hanno detto." rispose la ragazza, il re non seppe cosa fare con l'arrivo dell'ultima Guardiana la minaccia per Asgard si triplicava ormai un attacco di Thanos era inevitabile.
"Bene, lady Sideria vi aiuterà a comprendere il reale potere della Gemma e le sue potenzialità ora potete andare." ordinò congedando i tre.

"Tutto qui?" chiese Emanuela delusa.
"Ti avevo detto che non dovevi aspettarti nulla da lui. Comunque credo che ci sia qualcuno che vuole incontrarti."rispose Sideria con un sorriso.

Thor e Serena tornarono al palazzo camminando mano nella mano e persi nei loro sguardi.
"A quanto vedo ci siamo divertite!" esclamò Sideria e Serena trasalì.
"Io...veramente...noi..." balbettò e la ragazza scoppiò a ridere.
"Tranquilla credo che i modi di Thor siano molto più efficaci, ma io ho una sorpresa speciale per te." disse e fece cenno ad Emanuela e Tony di uscire dal loro "nascondiglio" (ovvero una colonna dorata di dimensioni abnormi).
Le due gridarono all'unisono e si abbracciarono felici.
"Ma come sei vestita?" chiese Emanuela riferendosi al l'abbigliamento asgardiano della ragazza.
"Come sei vestita tu!" chiese la ragazza indicando il completo nero della ragazza.
"Hahaha mi hanno promossa ora sono un'agente junior!" disse felice.
"Beh io ho scoperto di essere una dea penso sia quasi lo stesso." rispose.

Thor e Tony si salutarono come due amici di vecchia data.
"Sai mi sei mancato scienziato pazzo." disse il dio.
"Lo so, nessuno può vivere senza di me, mi chiedo come questo mondo possa continuare a vivere senza un miliardario, playboy, filantropo come me!" rispose con la sua solita modestia per tutta risposta il dio rise di gusto.

I giorni passarono veloci Serena venne affidata a Thor, Sideria lo ritenne più che idoneo per seguire la ragazza. Mentre a Tony venne messa a disposizione una sala con le diverse "tecnologie" asgardiane. 
Emanuela aveva scoperto le sue origini grazie a Sideria che le aveva dato un cimelio importante della sua famiglia, la spada della madre. A differenza di quello che si può pensare era una bellissima spada dal laser blu ed il manico argentato finemente ornato da rune antiche.
Emanuela aveva urlato una cosa tipo "Oddio questa era di mia madre? Fa tanto Obi-Wan Kenobi!" Sideria sorrise ed annuì non sapendo a cosa si riferiva.
Scoprì inoltre che i suoi genitori non erano mortali, ma coloro che i midi ardiamo chiamavano, Ares ed Atena. Era dunque la figlia della guerra, ma anche della saggezza, la Gemma della Mente era stata affidata ad Atena perché dea giusta e dal forte temperamento. Emanuela le somigliava molto e in quanto arte della guerra era la migliore nel suo campo non per nulla lo SHIELD l'aveva reclutata.

"Asgard é fichissima!" gridò Emanuela eccitata. 
"E non hai ancora visto l'arena! Lì si allenano i guerrieri più forti di asgard!"
"Mi chiedo allora perché siamo ancora qui!" intervenne Sideria appena arrivata..
"Possiamo?!" Gridò Emanuela 
"Possiamo?" Chiese scettica Serena.
"Certo! Siamo guerriere!"rispose Sideria sicura.
Non appena entrarono nell'arena i guerrieri smisero di combattere e calò un silenzio irreale.
"C'è un motivo per cui avete smesso di combattere?" chise irritata dagli sguardi Sideria.
"Questo non è posto per le ragazzine." rispose un uomo alto quanto un armadio a due ante affiancato da altri due.
Sideria fece cenno alle due di girare i tacchi.
"Brave andate a ricamare qualche lenzuolo!" gridò uno dei tre.
Sideria fece cenno alle ragazze e scattarono come felini e in pochi istanti i tre erano a terra doloranti.
"Hai ragione- rispose la ragazza- non lo è!"

"Personalmente sono stata incredibile! Hai visto come l'ho atterrato? Sono un mito!" esclamò Emanuela sovreccitata.
"Sei la solita modesta, comunque nemmeno io sono stata tanto male! Thor sarà felice di sapere che tutte le sue lezioni non sono andare perdute." rispose Serena.
"Credo che da oggi in poi nessuno oserà darci delle ragazzine!" intervenne Sideria.
"Ci devono solo provare! Li prendo a calci nel didietro e non ho cacciato la spada laser solo perché non era degno di essere tagliato a fettine da questa!" disse Emanuela.
Tutte e tre scoppiarono a ridere felici, decisero di passare la giornata tra le strade di Asgard.

"Mi vuoi dire che qui non avete la tv, dei cellulari, non so una qualche tecnologia?!"
"No, la nostra "tecnologia" è molto diversa dalla vostra." spiegò Thor ridendo.
"L'ho notato." rispose lo scienziato.
Le tre ragazze fecero il loro ingresso nella sala ridendo e scherzando.
"Ciao tesoro!" disse Tony cingendo con un braccio la vita della ragazza e dandole un dolce bacio.
"È andata bene la passeggiata?" chiese Thor abbracciando Serena.
"Molto, ci siamo divertite." rispose Serena facendo l'occhiolino alle due ragazze che sorrisero furbe.
Sideria si sentì presto di troppo in quel contesto di baci abbracci e coccole quindi decise di ritirarsi nelle sue stanze.

Scuro il cielo e buie le stelle, solo ombre in una notte nera come la pece e muta come la morte. Poi una sadica risata ruppe il silenzio.
Tra le mani violacee del titano il corpo senza di vita di una piccola creatura, le due piccole braccia abbandonate innaturalmente ai lati, il viso cinereo, lo sguardo vacuo.
"All'alba della fine l'orologio rintocca una tetra melodia, 'è la fine' ti sussurra. Il viso tinto di un rosso scarlatto, tra le mani una lama nera, gli occhi di sangue, il sorriso maligno. Hai chiesto il mostro, eccotelo! Ora accetta la tua fine, assumi le colpe che la tua richiesta ha portato. All'alba della fine l'orologio rintocca l'ultima ora, la morte attende come lupo vorace la tua anima, non le salverai...è la fine!" 
La custode vide i due corpi senza vita di Serena ed Emanuela, sentì dentro di lei qualcosa spezzarsi e il corpo avvolto da un dolore lancinante. Gridò con tutto il fiato che aveva il suo dolore piegandosi su se stessa come un fantoccio al quale hanno tagliato i fili.
Sideria si svegliò di soprassalto in un bagno di sudore, le mani le tremavano e fu presa dal panico nel ritrovarsi avvolta dall'oscurità, le ombre dei suoi incubi le si materializzarono dinanzi balzò in piedi brandendo l'arco e puntandolo verso il nemico.
L'altro si mosse veloce le afferrò un braccio e glielo portò dietro la schiena, mentre la freccia prontamente scoccata dalla ragazza si conficcava nella parete.
Sideria prese a dimenarsi, ma ora entrambe le braccia erano bloccate, venne spinta contro la parete e sentì le forze venir meno.
"Svegliati!- gridò una voce- Per gli dei Sideria svegliati!" 
La ragazza mise lentamente a fuco la figura di fronte a lei.
"L...Loki." Biascicò.
Il dio la guardò dall'alto della sua statura serio.
"Da quanto va avanti?" chiese duro.
"Da un po'." si limitò a rispondere la ragazza massaggiandosi i polsi indolenziti, il dio però non si mosse di un millimetro da lei.
"E non mi hai detto nulla, perché?" continuò.
"Non devo renderti conto di tutto ciò che mi accade!" sibilò lei.
"Si, se mi riguarda!" rispose piccato.
"Hai guardato nella mia mente!" Ringhiò
"Dovresti ringraziarmi, potevi uccidere qualcuno!" gridò.
La ragazza nn seppe cosa rispondere era la prima volta che perdeva così la pazienza con lei.Rimase in silenzio e abbassò d'istinto il capo.
Forse per la prima volta dopo la morte di Frigga Loki sentì qualcosa attanagliargli lo stomaco...il senso di colpa.
"Ascolta da domani ti insegnerò a controllare la tua mente, ad impedire intrusioni esterne." borbottò, Sideria alzò la testa sorpresa.
"Non montarti la testa, lo faccio per me non voglio quello svitato ad Asgard!" 
Detto ciò girò le spalle e si congedò.
"Grazie" balbettò la ragazza.
Il dio abbozzò un sorriso e sparì dietro la porta.
   
 
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