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Autore: Soccer Geek    20/10/2015    1 recensioni
Sono passati due anni dalla sconfitta di Deep Blue. I fratelli Ikisatashi hanno fatto ritorno al loro pianeta con la Mew Aqua e l’intenzione di renderlo bello e abitabile come la Terra. Nel frattempo i membri della squadra Mew Mew sono andati avanti con le loro vite sulla Terra, nonostante non siano ancora sicure del perché possano ancora trasformarsi in Mew Mew. Nessuno dei due gruppi ha più visto l’altro dal loro addio. Improvvisamente Kisshu appare di fronte a Ichigo e Retasu, sanguinando e dicendo di essere stato tradito. Ora le TMM si trovano nel mezzo di un’altra guerra intergalattic, dato che il fratellastro di Kisshu, Mylo, è venuto non solo per ucciderlo, ma per conquistare la Terra insieme al pianeta natale degli alieni appena rinnovato. Fortunatamente questa volta non sono soli in questa battaglia. (Presentazione tradotta)
**
[Long-fiction TRADUZIONE – tutti i dettagli all’interno ^^]
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Kisshu Ikisatashi/Ghish, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 7

 
Kisshu si svegliò con un profumo di fragole e qualcosa di comodo sotto la schiena e qualcosa di caldo e morbido a coprirgli il corpo. Sbatté gli occhi lentamente e si guardò intorno. La prima cosa che realizzò fu che era nella sua camera, sull’astronave che lui e i suoi fratelli usavano come quartier generale, sul suo letto, sdraiato sotto il suo piumone. La seconda cosa che realizzò fu che Ichigo stava sdraiata accanto a lui, appallottolata come un gatto contro il suo fianco. Kisshu sorrise dolcemente e le accarezzò i capelli morbidi.
 
Ichigo… lei gli aveva detto che lo amava solo… quanto tempo prima era? Da quanto stava dormendo nel suo letto?
 
Kisshu si sfilò con cura dall’abbraccio di Ichigo, si sedette e si stiracchiò. Non sentiva più dolore alla schiena. Prendendo un profondo respiro per tranquillizzarsi, si portò il braccio intorno per sentirsi la schiena. Fu sollevato di non sentire nessuna cicatrice.
 
Scese dal letto facendo attenzione e tirò fuori dei vestiti puliti. Si lanciò in bagno e fece una doccia veloce, immergendosi nei suoi pensieri.
 
Mi ricordo di aver sognato qualcosa mentre dormivo. Qualcosa riguardo a Ichigo. Ma cos’era? Si chiese, mentre si riavvolgeva le fasce intorno agli avambracci. Non importava quanto forte spremesse la propria memoria, non riuscì a ricordare cosa riguardasse il sogno e se era stato bello o brutto.
 
Kisshu si vestì velocemente nella sua solita tenuta e iniziò ad asciugarsi i capelli con l’asciugamano uscendo dal bagno. Appena mise un piede fuori, gli occhi di Ichigo si aprirono.
 
«Buongiorno, Kisshu» disse Ichigo, stiracchiandosi come un gatto.
 
«Buongiorno, gattina» disse Kisshu, frizionandosi i capelli con l’asciugamano.
 
«Come ti senti?» chiese Ichigo scendendo dal letto.
 
«Pronto ad affrontare qualunque cosa Mylo abbia in serbo per noi» disse Kisshu, pettinandosi i capelli con le dita.
 
Ichigo gli sorrise e iniziò a tirarsi su i capelli nei suoi soliti codini.
 
Kisshu la guardò per un momento mentre si metteva i nastri nei capelli, in modo da far pendere delle ciocche davanti alle sue orecchie.
 
«Sai, ho fatto un sogno su di te» disse Kisshu all’improvviso. Ichigo tirò troppo il suo nastro e quello si strappò. Si girò verso di lui, il suo viso leggermente pallido e gli occhi spalancati.
 
«D-davvero?» disse, reggendo in mano i pezzi del nastro rotto.
 
«Sì» disse Kisshu distrattamente, senza guardarla. «Ma non ricordo cosa succedeva».
 
Ichigo emise un sospiro di sollievo, ma Kisshu non lo notò. Dopo aver finito di acconciarsi i capelli, guardò la ragazza, che stava cercando di capire cosa fare con un solo nastro.
 
«Mi piaci con i capelli sciolti così» disse Kisshu passando le dita tra le ciocche color fragola. «È un look bello ed elegante».
 
«Grazie» sorrise Ichigo, ficcandosi il nastro in tasca. Fece due passi nella stanza mentre Kisshu rifaceva il letto malamente, chiedendosi cos’altro non sapeva di lui. Raccolse una specie di strumento a fiato in legno che stava su una mensola.
 
«Suoni?» chiese lei.
 
«Sì» disse Kisshu, alzando lo sguardo con un sorriso quando vide cosa lei aveva in mano. «Me l’ha insegnato mio padre quando avevo circa quattro anni. Lui aveva sempre amato suonare la musica e io amavo ascoltarla quindi un giorno gli chiesi se poteva insegnarmi». Kisshu sorrise al ricordo. «Ehi, me lo dai un attimo?» chiese Kisshu. Ichigo glielo diede e Kisshu iniziò a suonare.
 
La melodia era vivace e allegra e a Ichigo piacque sia ascoltare la musica, che guardare il viso di Kisshu. Quella era una cosa che lui chiaramente amava e a cui era anche affezionato. Alla fine della canzone, Ichigo batté le mani e Kisshu fece un inchino sorridendo.
 
«Quella è una canzone che non mi stanco mai di suonare» disse Kisshu, riponendo con cura lo strumento prima di tornare a sedersi sul letto. «È stata una delle prime che mio padre mi abbia insegnato. Era la preferita di mia madre e anche la mia. Suonarla mi fa sentire più vicino a loro».
 
«Ti mancano» disse Ichigo, sedendosi accanto a lui.
 
«Molto» ammise Kisshu. «Ma credo che siano felici, dovunque siano, perché adesso sono insieme».
 
«Questo è un bel modo di vedere la cosa» disse Ichigo, prendendogli la mano. Kisshu le sorrise e le strinse la mano.
 
«Hai fame, gattina?» chiese alzandosi.
 
«Mi piacerebbe fare un po’ di colazione» disse Ichigo in risposta, permettendo a Kisshu di aiutarla ad alzarsi.
 
I due lasciarono la stanza e camminarono lungo il corridoio verso la cucina. Arrivarono sul luogo di un disastro. I banconi, una volta curatissimi, erano coperti di zucchero, cioccolato, farina e piatti sporchi. Purin e Taruto alzarono lo sguardo da dove erano seduti a chiacchierare su un bancone.
 
«Cosa è successo qui?» chiese Kisshu a Taruto, osservando la cucina.
 
«Purin e Taru-Taru hanno fatto dei dolci, na no da!» esclamò Purin, reggendo un piatto per mostrarli ai due.
 
«È grandioso» disse Kisshu. Poi alzò un sopracciglio verso Taruto. «E così, sei ancora vivo. Immagino che significhi che Pai non abbia ancora visto questo casino». Allo sguardo confuso di Ichigo, lui spiegò. «Pai è più o meno una bestia delle pulizie. Andrebbe su tutte le furie se vedesse la cucina in questo modo».
 
«Retasu è circa allo stesso modo» disse Ichigo sorridendo. «Sfortunatamente, molti dei casini che succedono al Caffè sono a causa sua e ciò la fa diventare una macchina da scuse».
 
«Posso pulire tutto prima che lo veda Pai» disse Taruto con un gesto della mano «Non ti preoccupare».
 
«Dove sono Pai e Retasu?» chiese Ichigo.
 
«Nello studio di Pai» disse Taruto, saltando giù e iniziando a pulire. «Sono stati lì per ore, discutendo su poesie di gente morta, opinioni scientifiche e la teoria-di-qualcosa di Einstein».
 
«Reatasu Onee-Chan e Pai-Kun sono perfetti l’uno per l’altra, na no da» disse Purin mentre prendeva uno straccio bagnato. «Purin si chiede se loro lo sappiano, na no da».
 
«Probabilmente no» disse Kisshu mettendo via i contenitori degli ingredienti. «Pai è troppo timido con le ragazze, così timido che non si direbbe che ha quattro sorelle».
 
«Voi avete quattro sorelle?» disse Ichigo, guardando avanti e indietro tra Kisshu e Taruto.
 
«Yep» disse Taruto. «C’è Rindou, che è la gemella di Pai, più vecchio di cinque minuti. Si somigliano molto, ma sono totali opposti. Se Pai è scuro e serio, Rin sorride e si diverte sempre. È anche molto intelligente e una bravissima artista. Lavora per il governo: cataloga e fa disegni di tutti i tipi di nuove piante che stanno crescendo».
 
«Poi c’è Rirī, che è più grande di me di sei mesi» disse Kisshu. «Risa Oba-san la sta istruendo per diventare una Guaritrice. Mi ricorda molto te, micetta, perché adora vestirsi di rosa».
 
«Rozū è tre anni più giovane di me» disse Taruto. «Adora Kisshu perché lui le ha insegnato a combattere e sembra che non finisca mai le energie…»
 
«Poi Asagao è la piccolina, nata cinque mesi fa» disse Kisshu. «È la bimba più carina di sempre».
 
«Purin vuole incontrare le sorelle di Taru-Taru, na no da!» disse Purin con un largo sorriso in faccia.
 
«Forse, dopo che questo fiasco di Mylo sarà finito, potremmo venire a Cynnth» suggerì Ichigo, guardando Kisshu e Taruto, che sembrarono eccitati all’idea. «Siamo ansiose di venirci da quando abbiamo ricevuto il vostro primo messaggio, che diceva che la Mew Aqua aveva funzionato».
 
«Ci piacerebbe un sacco che voi ragazze veniste a vedere Cynnth» disse Taruto. «Specialmente adesso che non è più una landa desolata».
 
«Com’è là?» chiese Ichigo, appoggiando i gomiti sul bancone.
 
«È così bello» disse Kisshu, guardando lo spazio fuori, con un largo sorriso sul viso. «Ci sono alberi – così tanti alberi! – e stanno tutti crescendo ad altezze diverse. Ci sono così tanti diversi alberi da frutto che producono i frutti più saporiti di sempre, ancora migliori di quelli che ci sono qua sulla Terra, secondo me. Ci sono fiumi con acqua fresca e pulita che puoi bere direttamente e le persone possono attingere senza paura di prendere malattie. E i bambini possono correre e giocare senza più paura che si facciano male o si ammalino».
 
«Le verdure e i cereali stanno crescendo all’inverosimile, perché il suolo è così fertile adesso» disse Taruto fluttuando nell’aria per pulire un armadietto che si era macchiato di cioccolato. «Nessuno soffre più la fame adesso: anche se qualcuno non può permettersi di compare il cibo, puù piantarlo e mangiarlo dal proprio giardino. Fare il contadino ora è un lavoro molto fruttuoso. Papa-San al momento sta gestendo una piccola fattoria, dove coltiva abbastanza cibo non solo per tutti noi, ma riesce anche a vendere parte del raccolto al mercato. Mama-San ha anche un piccolo angolo di giardino in cui fa crescere le sue erbe medicinali».
 
«E ci sono i fiori» disse Kisshu chiudendo brevemente gli occhi. «Non puoi andare da nessuna parte senza vedere fiori ora. Le ragazze sono state felicissime di trovare i fiori corrispondenti ai loro nomi e ne abbiamo piantati alcuni vicino alla casa. Abbiamo piantato dei semi di campanula il giorno che è nata Asagao e stanno crescendo veloce come lei».
 
Ichigo e Purin si ritrovarono a sorridere come Kisshu e Taruto. Quelle immagini non solo erano bellissime, ma si poteva anche sentire la gioia nelle voci dei due ragazzi alieni e vedere quanto amavano il loro pianeta».
 
Purin chiese di sapere di più su Cynnth e Taruto le stava raccontando tutto della città in cui vivevano, mentre ancora pulivano la cucina. Kisshu e Ichigo si sedettero per fare colazione e furono presto raggiunti da Pai e Retasu, che arrivarono nella stanza ridendo di qualcosa. Kisshu alzò le sopracciglia al suono della risata di Pai e sussurrò ad Ichigo:
 
«Potrei contare su una mano sola le volte che ho sentito Pai ridere» disse piano al suo orecchio. «La tua amica Retasu deve essere qualcosa di speciale per farlo ridere così».
 
Ichigo sorrise e gli sussurrò di rimando:
 
«Anche Pai deve esserlo, non ho mai visto il viso di Retasu così luminoso» disse lei.
 
Ichigo e Kisshu avevano appena finito di mangiare che il telefonino di lei squillò. Ichigo scavò nella propria tasca e tirò fuori il cellulare rosa.
 
«È Minto» disse rispondendo. «Ehi Minto, che c’è?»
 
«Quanto tornate?» domandò Minto ignorando la domanda di Ichigo.
 
«Ehm, presto immagino. Non abbiamo avuto occasione di fare piani in realtà, stiamo solo finendo di fare colazione adesso, quin-»
 
«Allora scendete subito!» urlò Minto al telefono. Ichigò spostò il cellulare via dal proprio orecchio, per non venire assordata. «Mylo sta attaccando e ci servono rinforzi!»
 
«Arriviamo subito!» disse Ichigo riagganciando. Si guardò intorno nella cucina improvvisamente silenziosa.
 
«Pronti per una battaglia?» chiese Ichigo saltando in piedi.
 
 



 

Ndt


Saaaaalve, bentrovati all’appuntamento del martedì con AU =)
In fondo a questo capitolo ci sono delle NdA che ora tradurrò:

 
Ho avuto l’idea di dare a Pai e Taruto delle sorelle da una serie di vignette di “Insanity0Rocks0My0Socks” chiamata “Sweet and Sour”, che aveva come protagonisti Purin e Taruto. In una scena si menziona il fatto che Taruto nella sua storia abbia una moltitudine di sorelle e quindi mi sono ispirata per creare i miei personaggi originali.
 
Rindou è il nome giapponese per un fiore blu, o blu scuro, chiamato genziana giapponese (“Japanese gentania” in inglese). Rin è anche il nome di uno dei due personaggi principali del manga e anime “Usagi Drop” o, per usare quello che credo sia il suo nome Americano, “Bunny Drop”. È un anime molto carino, ma il manga diventa un po’ strano dopo i primi pochi volumi. Credo che questo nome compaia anche in altre ocasioni nei manga/anime, ma questo è quello in cui l’ho trovato originalmente.
 
Rirī vuol dire giglio (“Lily” in inglese), Rozū significa rosa, e Asagao significa campanula (“Morning Glory” in inglese) e sono anche i nomi giapponesi di questi stessi fiori. Tutte queste ragazze compariranno nella storia, anche se ci sarà molto di più riguardo alle tre maggiori e solo poche scene con Asagao.

 
Torno a parlare io. Non ho trovato nulla che riconducesse alla serie di vignette sopracitata, ma qui trovate info su Usagi Drop --->  https://it.wikipedia.org/wiki/Usagi_Drop
 
Il capitolo è un po’ di transizione… Però finalmente si menzionano le sorelle ^^
Non vedevo l’ora, spero vi piaceranno :)
 
Grazie a tutti per seguire la storia, scrivetemi le vostre opinioni – ed eventuali errori o brutture varie…
Endorphin <3
   
 
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