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Autore: __avatar__    20/10/2015    3 recensioni
I nostri supereroi sono dei piccoli e dolci bambini combina guai, come si comporteranno all'asilo?
Genere: Fantasy, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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“Loki! Loki! Ho trovato la palla. Giochiamo?” un piccolo uragano biondo entrò veloce nella camera del piccolo moro, con in mano una palla blu. 

Il moro stava giocando con i soldatini, appena entrò il fratello alzò lo sguardo curioso. Piano asserì e seguì l’altro fino al salotto.

“Papo giochi?” Thor andò vicino al padre e gli porse la palla. L’uomo la prese e disse però di andare in cortile, ridiede la palla al biondo e prese i due in braccio senza sforzi, mentre Frigga li seguì per aprire la pota che portava fuori.

I tre uomini restarono fuori tutto il pomeriggio, anche se la palla finì ben presto dimenticata e i bimbi passarono alle altalene. Frigga in cucina preparò loro la merenda, una quintalata di sandwich con burro di arachidi e marmellata, li portò fuori e poggiò il piatto sul tavolo sotto il gazebo e raggiunse il marito che si trovava per terra attaccato dai figli mente gli facevano il solletico.

“Sei un bambino troppo cresciuto.” rise la donna, guardandolo dall’alto. Thor si staccò dal padre e prese ad avvicinarsi alla mamma agitando le manine sporche di terra, chiamando poi a gran voce il fratello adottivo.

“No, non ci provate. Siete tutti sporchi.” protestò fintamente inorridita la donna, mentre veniva placca dal marito così che i duo bimbi potessero abbracciare (sporcare) la madre. 

Passarono il resto del pomeriggio così, giocando e mangiando tramezzini; dopo la cena, Frigga mise su un canale di cartoni e guardano uno dei tanti film disney, e ovviamente i due nanerottoli si addormentarono verso metà film.

La mattina seguente convincere i due pargoli a vestirsi, fare colazione d uscire per andare all’asilo fu più difficile del solito; Loki si era aggrappato alla testata del letto e scalciava non appena qualcuno provava ad avvicinarsi, mentre Thor aveva iniziato a giocare a tiro al bersaglio, lanciava contro i genitori ogni tipo di giocattolo che gli capitava sotto mano.

Ma con una buona dose di anni alle spalle e di psicologia inversa, i due bambini non sapevano come fosse stato possibile nel giro di un’ora erano diretti all’asilo.

“Dai che vi divertirete, e poi oggi c’è la festa per l’arrivo di Loki.”

FESTA!  Avevano capito solo questo, e non appena furono liberati dalla prigione quale era il seggiolino per auto, si fondarono dentro l’edificio, lasciando i genitori allibiti.

Una volta nella stanza videro tutti i bambini ad aspettarli, un tavolo era imbandito di dolci, patatine e bevande zuccherate..insomma il paradiso per i bambino e l’inferno per le maestre, che quel giorno non avrebbero avuto un minuto di pace con tutto lo zucchero che sarebbe circolato in quei piccoli corpicini.

“Benvenuto Loki” urlano i bimbi, che corsero subito da lui e dal biondo, dando così il via alla festa. Ben presto presero a mangiare e giocare, Loki che comunque era un tipo solitario non si aggregò subito, ma restò un po’ in disparte ad osservare; suo fratello Thor era insieme ad altri tre bambini, da quello che ricordava si chiamavano Clint, Pietro e Bruce e stavano giocando alla lotta; da un’altra parte c’erano le bambine che stavano facendo a gara a chi lanciava le cose più lontane, un gioco un po’ stupido secondo Loki, però quando vide Wanda, la sorella di Pietro, lanciare un disco e farlo conficcare nel legno di una mensola restò stupido dalla forza della bimba.

E poi c’erano Steve e Tony, che stavano litigando per chissà cosa, poi il biondino se ne andò altezzoso e raggiunse Thor, mentre l’altro si girò sul gioco e continuò il suo lavoro precedentemente interrotto.

Loki restò a guardarlo ancora un po’, poi decise di avvicinarsi. Restò in silenzio ad osservare quello sopra ad una specie di coperchio di bidone colorato, quando l’altro moro si accorse di lui alzò lo sguardo e prese a fissarlo, con un sorrisino.

“Ehi ciao, non sei di molte parole eh?” 

“Non molto. Che fai?” chiese, tornando a guardare l’oggetto. Anche Tony prese a guardarlo.

“E’ una cosa fortissima. Guarda.” sollevò il coperchio, che poteva pesare molto per un bambino, invece lo fece senza problemi. Era un pezzo di plastica, rotondo, dove il bambino ci aveva disegnato una stella e lo stava colando di rosso e blu, poi lo girò facendogli vedere un’impugnatura.

“E’ uno scudo? Non è pesante?” 

“No per niente, il mio papà lavora non ho capito dove, e ogni tanto mi porta dei regali, e questo me lo ha fatto perché è leggero. Mi ha comprato anche dei pennarelli per colorarlo. Un giorno ne farò uno vero, di metallo!” Tony era estasiato

“E a che ti serve scusa?” Loki non capiva, ma era affascinato dal modo di agire e pensare dell’altro.

“Ecco, può sembrare una cosa stupida ma voglio creare una squadra a protezione dell’asilo” Tony disse il tutto velocemente, senza guardare l’altro, poi dato il silenzio si azzardò a spostare lo sguardo su di lui. Loki non ne capì il senso, ma decise di non deriderlo, non ancora almeno.

“E pensi di fermare il male con uno scudo di plastica?”

“Non è mica per gli adulti, sarà contro le maestre che ci obbligheranno a fare il sonnellino.” Tony parlava mentre con un pennarello continuava a colorare lo scudo.

Loki lo guardò perplesso, poi con un’alzata di sale prese un pennarello dello stesso colore dell’altro e iniziò ad aiutarlo. Tony lo guardò interrogativo e Loki semplicemente disse

“Il sonnellino toglie momenti utili per costruire. Però come mai stavi litigando con Steve?”

“Perchè non vuole essere Capitan Pannolino, dice che è stupido come nome.”

“E cosa vorrebbe essere?”

“Capitan Brooklin, e allora io gli ho detto se non voleva essere addirittura Capitan America dato che stava dicendo solo stupidaggini, solo che lui ha accettato.” disse quello incredulo.

La festa per Loki andò avanti tutto il giorno, durante il quale Loki e Tony costruirono anche delle alette da appiccicare ai piedi di Pietro, il quale era molto veloce e fu molto felice di quelle due cose di plastica bianche, ricolorate d’argento poiché era il colore preferito di Maximoff.

“A noi due non costruite niente?” i due bambini alzarono lo sguardo dai disegni del prossimo progetto, e videro Wanda (sorella gemella di Pietro) e Natasha. Non sapevano perché, ma Loki e Tony erano terrorizzati da quelle due. Il primo a trovare la voce, e fu una pazzia, fu Tony.

“Voi due siete femmine. Non potete far parte dei Difensori dell’Asilo.” Natasha lo prese per un braccio

“Ah si? Non siamo delle piagnucolone, possiamo fare i giochi che fate voi.”

“E se non ci costruite qualcosa, dirò a tutti il tuo piccolo segreto, Stark” aggiunse la Maximoff.

“Quale, che non mi piace il latte al cioccolato? Sai che gran segreto!” Rispose Stark continuando a colorare lo scudo ignorando le altre due.

“ Ma si dai, diamo loro una possibilità. Vi faremo avere anche a voi qualcosa.” Loki fece un gesto d’approvazione con la testa, così le due annuirono felici e se ne andarono.

“ Ma sei impazzito? Le femmine sono antipatiche e non sono brave a giocare alla guerra.”

Loki lo guardò e annuì, anche all’orfanotrofio le femmine giocavano solo con le bambole, quindi tutte dovevano essere così. Verso fine giornata avevano finito di colorare lo scudo e iniziato a a costruire uno pseudo martello per Thor, fatto con una scatola di fazzoletti e un tubo di scottex.

Le giornate passavano così, costruendo e colorando armi in protezione del cortile, alla fine dovettero fare qualcosa anche per Natasha, alla quale trovarono dei quanti ai quali attaccarono dei pezzi di plastica blu, facendo finta che fossero elettrificati. Per Wanda fu un po’ più complicato, dato che lei riusciva a farti fare le cose come voleva lei, le dissero che non le serviva un oggetto, dato che il cervello era più sviluppato.  

Complicato fu trovare qualcosa da fare per Bruce, lui era uno pacifico, però quando veniva immischiato in qualche litigio riusciva a far paura più della Maximoff e della Romanoff, il che era tutto dire dato che tutti i bambini dell’asilo erano terrorizzati da quelle due.

Alla fine riuscirono a creargli dei finti muscoli, sui quali purtroppo si rovesciò sopra della tempera verde, quindi dovettero colorarli con quel colore, fortuna vuole che fosse il colore preferito del bambino.

Poi ful il turno di Loki, che chiese di essere un sovrano così costruirono una specie di corona, ma Tony ci mise del suo; dato che l’amico aveva paura dei tori, Stark fece un casco con due corna. Appena l’altro lo vide, subito incrociò le braccia

“Io quell’affare non me lo metto, perchè avrei le corna?”

“E va bene, fai finta che siano artigli di un drago.” alche Loki fece un sorriso e si mise quel coso in testa, fatto di cartapesta dorata. Si si costruì, a casa insieme al padre, dei guanti magnifici, erano rossi e oro, con delle luci sui palmi, sembravano fatti di metallo, ma il bambino spiegò che il padre non aveva voluto farglieli nonostante i suoi capricci, così glieli aveva costruiti di plastica e poi vi aveva applicato un lucido sui colori.

Tony consegnò a tutti i loro oggetti, controllando che fosse tutto finito e senza problemi. I Difensori della’Asilo erano pronti!




Angolo autrice
Bene bene, sono tornata (per vostra sfortuna muahahaha) chiedo scusa per il super ritardo, ma tra vacanze estive, inizio dell'università non ho avuto tempo libero cerebralmente parlando. Mi scuso anche per lo schifo che farà questo capitolo, ma non sapevo bene cosa far succedere.
Bene, dopo questa sbrodolata insensata vi auguro buona lettura

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