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Autore: AlexiaKH    20/10/2015    3 recensioni
Elaia Larxis ora è Alexia. E' stata rapita da Xemnas e Saïx nello stesso giorno dove Heartless e Nessuno cancellarono il villaggio dove ha sempre vissuto. Lei ha una particolarità: un cuore di pura oscurità, senza però esserne soprafatta come chiuque altro, che la rende la prescelta dell'Anti-Keyblade... ovvero la Darkblade. Che ne sarà di lei ora che ha scoperto che non potrà più vivere nella luce?
Genere: Avventura, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Organizzazione XIII, Riku, Un po' tutti, Zexyon
Note: Otherverse | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Più contesti, Contesto generale/vago
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“Zeno?”
Non ci potevo credere: davanti ai miei occhi c’era Zeno; sapevo che ci sarebbero stati sopravvissuti della distruzione del mio mondo, ma mai avrei pensato di incontrarne qualcuno. Ora si che mi sentivo con le spalle al muro, basta una singola parola sbagliata e tutta la mia copertura sarebbe andata all’aria.
Zeno però non proferì parola, sembrava che volesse dire qualcosa ma rimase fermo ad fissarmi, confuso e sorpreso.
“Sei viva…” Fu solo capace di dire mantenendo lo sguardo fisso. “Ma che diavolo ti è successo?” Aggiunse con un filo di voce.
Nel vederlo così, dentro di me sorrisi; ricordai quando lo incontrai sotto mentite spoglie nel mio mondo: quando parlò di me era così dispiaciuto e aveva pure tentato di giustificarmi. Quello che ho davanti a me non è il classico abitante che mi teneva e mi disprezzava, ma un ragazzo che ha provato pena per me.
“Zeno va tutto bene?” Chiese Yuffie preoccupata. “La conosci, no?”
“Più o meno si” Risposi io, prima che Zeno si possa riprendere dallo shock e dire qualcosa di sbagliato. “Lui è… era il figlio del sindaco del mio villaggio, io invece ero la nipote di un guerriero che aveva guadagnato molta stima e fama nel mio mondo… Non abbiamo mai veramente parlato, ci conosciamo solo di vista.” Fin qui era anche tutto vero.
“E’ vero Zeno?” Chiese Leon
“E’ la nipote del protetore…” Disse Zeno rimanendo ancora scioccato nel vedermi.
“Aspetta un momento, è la nipote del maestro della Keyblade del tuo mondo?”
Rimasi in silenzio, secondo le mie aspettative non dovrei correre nessun pericolo di essere smascherata… da quel che mi ricordo Zeno non sa nulla sulla verità della distruzione del nostro mondo e tantomeno non sa sulla mia vera identità. Per lui sono solo “la figlia della strega” e “la nipote tenuta a bada dal protettore”.
“Quindi tu sei in grado di utilizzare la Keyblade?” Chiese Leon.
“No… mi ha insegnato le basi del combattimento corpo a corpo, quello con la spada e qualcosa sulla magia. Sinceramente prima di iniziare a viaggiare per i mondi, neache sapevo che cosa fosse la Keyblade…” Commentai atteggiandomi da finta rammaricata. “Avrei voluto sapere molte cose prima di quel giorno…”
“Leon, Yuffie… vi posso chiedere di permettermi di parlare da solo con lei?” Chiese Zeno.
Alla sua richiesta i due si scambiarono degli sguradi per poi scrutarmi dalla testa ai piedi, in particolare Leon che si vedeva lontano un miglio che non si fidava di me fino a prova contraria. Dopo qualche secondo i due annuirono e se ne andarono, ma non senza aver detto prima di rimanere dove loro potessero osservarci. Qualunque cosa accadrà credo proprio che sarà Zeno l’unico che potrebbe farmi da garante, se riesco a lavorarmelo bene, in modo da poter continuare la mia missione e studi senza troppi intoppi. Io e Zeno rimanemmo lì in silenzio, sinceramente non sapevo che cosa Zeno volesse da me.
“… Non riesco a pronunciare il tuo nome, scusami” Cominciò a dire. Mi era sembrato strano che Zeno non mi avesse ancora chiamata per nome, l’oscurità deve averlo influenzato così tanto da averglielo rimosso. Se questa non è fortuna, almeno così evito qualche incomprensione semmai Sora, quando parlò di me a Leon, venisse fuori un nome diverso da quello che ricorda Zeno.
“… Alexia, ma mi sorprende che tu te lo sia scordato… vista la mia pessima fama.” Dissi.
“Sono successe molte cose da quando sei sparita… l’oscurità mi ha cancellato qualche ricordo… e il Protettore è…”
“Morto?” Lo interruppi, non avevo la minima voglia di sentire altro su di lui. “Lo avevo immaginato, quando scoprii che il nostro mondo si era distrutto dopo molto tempo dall’inizio del mio viaggio. Conoscendo il nonno non lo avrebbe mai permesso, a costo di rimetterci la vita per proteggere quel mondo…”
“E’ quello che ha fatto, ci ha protetti fino a quando ne ha avute le forze. Non so poi che cosa gli sia successo però… Trovai la sua Keyblade abbandonata fuori da casa vostra.”
“Capisco…” Commentai rimanendo impassibile. “Scusami se non mi dimostro dispiaciuta ma…”
“Tranquilla.” M’interruppe Zeno. “Non mi sorprende che tu non provi pena per nessuno del nostro mondo, dopo quello che ti abbiamo fatto per anni.”
“Già, alla fine ho scoperto che voi mi odiavate solo perché ero la figlia della donna che era tornata pazza dal Regno dell’Oscurità. Mio nonno deve avervi influenzato con la fobia dell’oscurità e di conseguenza mi avete sempre visto come una minaccia…” Risposi impassibile.
“Vorrei dire che è acqua passata ma… il tuo aspetto…”
“Occhi e capelli in parte rossi? Lo so, ho scoperto che anche a mia madre è successa la stessa cosa, dopo essere entrata in contatto con l’oscurità. Avrei mille volte preferito la perdita della memoria, come te, magari dimenticavo qualcosa di sgradevole…”
Rimanemmo entrambi in silenzio per qualche minuto, Zeno mi dava l’aria di essere… spezzato in un certo senso. Io me lo ricordavo come un ragazzo vivace, ostinato e che non si arrendeva mai di fronte a nulla… ora è quasi irriconoscibile, l’oscurità deve averlo sconvolto a tal punto di spegnare il suo spirito. Ripensandoci un po’ assomiglia alla vecchia me stessa, quando ero capace solo di autocommiserarmi senza però avere una vera e propria volontà di vivere.
“C’è qualcos’altro che vorresti dirmi?” Chiesi ma non ottenni risposta, rimase a fissarmi pensieroso come se stesse cercando un pretesto per trattenermi.
“Allora è meglio che tu torna dai tuoi compagni.” Dissi voltandomi in procinta ad andarmene, tra l’ostilità mostrata da Leon e il comportamento di Zeno, ora come ora non riuscirei ad indagare senza dare nell’occhio. Meglio far calmare le acque e ritornare in un altro momento, tanto, semmai riprovassero a rinfrangere la barriera, posso sempre rinforzarla. “A proposito…” Un ricordo mi trattenne ad andarmene, all’improvviso mi ricordai di nuovo le parole di Zeno quando tornai nel mio mondo natio con Zexion…  “… Grazie e ti perdono, quindi la prossima volta non mostrarmi quell’espressione piena dai sensi di colpa.” Dissi voltandomi verso di lui sorridendo, per poi andarmene per davvero. Dovevo pur dire qualcosa di carino, se no Zeno non avrebbe mai smesso di guardarmi come un cane bastonato e non so come potrebbero reagire i suoi compagni…
Mi allontanai dalla piazza per poi entrare in uno dei vicoli abbandonati per poter utilizzare un corridoio oscuro per teletrasportarmi alla fortezza. Ero ancora sorpresa, a quanto pare questo mondo ha da riservarmi molte sorprese, almeno non mi annoierò. Salì nelle torri della fortezza e rimani a guardare il panorama, il sole stava tramontando. Una città avvolta dai colori del tramonto…
 
Ripara i nostri errori, riesci dove noi tre abbiamo fallito.
 
Ma che diavolo? Sentii nella mia testa tre voci che mi dissero quella frase. A quali errori si riferivano? Mi venne un forte mal di testa e la mia vista si annebbiò, mi dovetti appoggiare al muro per non cadere. Mi sentivo mancare l’aria, sentivo freddo e tremavo, rimasi lì ferma per qualche minuto in attesa di riprendermi. Perché mi è venuta questa sensazione? Non è un ricordo, non è un ricordo che possiedo, a meno che… La Darkblade…
Purtroppo non potevo comunicare con la Darkblade quando volevo, era lei a convocarmi in un certo senso, ma, nel frattempo, potevo andare a consultare i documenti sbloccati dall’MCP. Del resto lei non mi ha mai voluto rivelare tutto, per qualche motivo mi rivela le cose solo quando le conviene farlo. Dal momento che risiede nel mio cuore e assorbe la mia oscurità, sa benissimo che non mi sono ancora fidata completamente di lei, troppi misteri e troppi buchi da riempire su di me, su di lei, sulla mia natura.
Raggiunsi la sala di controllo e subito mi misi a cercare documenti inerenti alla Darkblade, alle origini di questo universo e al Kingdom Hearts. Ne trovai a centinaia, Xeanort aveva raccolto una marea di dati, ma erano quasi tutti cose già risapute o a mio parere ora inutili per quello che sto cercando. Rimasi la a lungo finché non trovai un frammento di un documento strano: parlava della figura di un custode, una sorta di guardiano della X-Blade e del Kingdom Hearts, supportato e difeso da un guerriero della luce e uno dell’oscurità. Misi le mani sulla tastiera e subito cominciai a comunicare con l’MCP.
E’ POSSIBILE RECUPERARE GLI ALTRI FRAMMENTI DI QUESTO DOCUMENTO? Chiesi senza troppe cerimonie, è pur sempre un programma e quindi mi sembrava insensato rivolgermi con troppi giri di parole.
NEGATIVO. Ottenni all’inizio come risposta sullo schermo. E' STATA UNA RICHIESTA DEL MIO CREATIVO, CIO’ CHE TROVI E’ QUEL CHE NE RIMANE NELLA MIA SCHEDA MADRE.
“Maledizione!” Dissi arrabbiata. Quel maledetto mi aveva preceduta, comincio a stufarmi di essere sempre quella all’oscuro dei fatti significativi su di me… E non intendo aspettare che la Darkblade si decida a confessarmi ogni cosa, tanto lo so che non lo farebbe. Pensai attentamente su come agire, e all’improvviso mi venne un dubbio.
HAI DETTO CHE QUESTI DATI SONO QUELLI RIMASTI A TE, COME SI E’ SBARAZZATO DEL DOCUMENTO ORIGINALE? Una parte di me, una parte istintiva mi diceva di fare quella domanda. Forse è per via dell’eredità che mi ha lasciato Zexion, io in teoria non dovrei nemmeno essere capace di avere tutta questa dimestichezza con la tecnologia, dopotutto ero cresciuta in un villaggio poco sviluppato tecnologicamente parlando.
TRON. Rispose semplicemente. QUEL PROGRAMMA ERA NATO COME PROGRAMMA DEBUGER, QUINDI AFFIDAI A LUI IL COMPITO DI ELIMINARE IL DOCUMENTO. DOPO QUESTO ORDINE IL PROGRAMMA SI RIBELLO’ AL SISTEMA ED E’ RICERCATO DA ALLORA.
Questo si che era interessante, anche se il documento poteva essere distrutto, potevo recuperare da questo programma il contenuto. Da come mi ha parlato l’MCP, il documento aveva dei dati così sensibili a spingere il programma a ribellarsi, quindi sono sicura che il programma si ricorda alla perfezione il contenuto.
NON AVETE ANCORA TROVATO NESSUNA TRACCIA SULLA SUA POSIZIONE? Chiesi.
NEGATIVO. IL GENERALE SARK PERSE LE SUE TRACCE MOLTI CICLI FA. Ragionai su quello che mi scrisse, il programma è ancora all’interno del computer e ma a quanto pare sa far perdere le proprie tracce…
MCP. TRON ODIA I CREATIVI? Forse avevo un piano, per essere più precisa fu il mio istinto a farmelo venire basandosi sulle conoscenze di Zexion nella mia testa, ma dovevo prima avere conferma di una cosa. Continua a sorprendermi questa influenza.
NEGATIVO. Perfetto… Pensai leggendo la risposta sullo schermo, il mio piano poteva funzionare. Cominciai subito a cercare il programma di avvio del laser, in modo da essere teletrasportata all’interno del computer, ma l’MCP mi anticipò.
DESIDERI FARE LA RICHIESTA DOWLOAD? Mi chiese.
Risposi semplicemente con un SI e subito dopo si aprii una finestra con le stesse parole che vidi quando venni teletrasportata l’altra volta, subito dopo sentii il calore del laser e l’effetto del download. Quando riaprii gli occhi mi ritrovai faccia a faccia con l’MCP, ma non vedevo da nessuna parte Sark.
“So come stanare Tron” Dissi prima che potesse chiedermi qualcosa l’MCP. Il programma mi guardò in silenzio, dandomi una sorta di permesso per poter continuare a parlare. “Fai girare la voce che state dando la caccia ad una creativa che è in possesso di un frammento del documento sulla quale avevamo discusso prima.”
“Il documento SIH-20341? A che scopo?” Mi chiese dubbioso.
“Hai detto che Tron è cambiato dopo aver ricevuto l’ordine di eliminare quel documento, se venisse a sapere che c’è in giro un frammento potrebbe uscire allo scoperto, ma per fare colpo sicuro meglio aggiungere che questo sia nelle mani di un creativo che vorresti uccidere. In questo modo sono quasi certa che verrebbe in mio soccorso, e posso catturarlo per voi ottenendo magari anche qualche dato in più su quel documento.”
“Permesso accordato” Disse semplicemente, per poi far apparire un piccolo dischetto alla mia destra. Lo presi e lo guardai incuriosita, ma capii subito che si trattava del frammento del documento.
“Bene, ora dai l’allarme e mobilita dei programmi per darmi la caccia.” Dissi in procinta ad andarmene.
“Hai veramente i requisisti necessari.” Aggiunse l’MCP, nell’udire la sua frase decisi di rimanere dov’ero e inarcai il sopraciglio dubbiosa. “Non hai alcun senso di fedeltà, sei tendente al tradimento, hai abbastanza carisma da poter ingannare il prossimo.” Aggiunse.
“Anche se fosse? In questo momento le mie capacità ti sono utili, no?”
“Corretto.” Mi rispose.
“Visto che mi hai analizzata per bene, saprai benissimo anche che io non attacco se non ho un valido motivo, quindi finita questa missione continuerò ad agire come pattuito… finché non farai mosse strane.” Dissi prima d’incamminarmi ad andarmene.
“E’ proprio per questo che disprezzo i creativi, potete essere in grado di essere più distruttivi del peggiore virus esistente in questo mondo.”
 
 
  
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