Anime & Manga > Kuroko no Basket
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Autore: Elsa Maria    20/10/2015    0 recensioni
Amava cantare ai raggi del sole primaverile la storia del boscaiolo e della gru. La favola narrava di un uccello che, catturato dalla trappola di un cacciatore, venne liberato da un viandante e in cambio di questa gentilezza il volatile, usando le proprie ali, tesse per lui dei meravigliosi tessuti. Purtroppo però quando lui scoprì la sua natura, l’uccello fu costretto ad abbandonarlo.
Una canzone triste e ben poco adatta alla primavera, ma tanto le piaceva che le veniva naturale intonarla.
"E se un giorno non avessi più una voce così bella, in quel momento... Mi ameresti ancora?"
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Raccolta di flash-fic partecipante al contest sul forum: "Quattro stagioni - Flashfic [Multifandom]" indetto da Neupreussen - QUARTA CLASSIFICATA
Personaggi: Yuuya Miyaji (fratello minore di Kiyoshi Miyaji) e Tae Otsubo (sorella minore di Taisuke Otsubo) e di conseguenza coppia: YuuTae
Buona lettura!
Genere: Malinconico, Song-fic, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nome autore EFP:  Elsa Maria
Fandom scelto: Kuroko no Basket
Stagione: Autunno
Numero parole: 408
Rating: Giallo
Genere: Malinconico, Song-fic, Sentimentale
Personaggi/Coppie: YuuTae – Yuuya Miyaji, Tae Otsubo
 
 
 
 
Seasonal Feathers
…Watashi wo aishite kuremasu ka?
 
La brezza del tramonto autunnale entrò dalla finestra aperta: un silenzio tombale affliggeva la casa e nessun suono era udibile, se non quello del telaio a lavoro.
Giorno e notte, tesse al telaio, senza sosta, illuminata dalla luce fievole del sole.
In fretta, in fretta, prima che il tempo scadesse, doveva comprare la medicina.
Solo un po’, un altro poco, prima che  tutte le foglie d’autunno cadessero.
Finché le dita non si fermavano… Finché non rimanevano più piume… Lei avrebbe proseguito a lavorare.
E come una fiamma che bruciava il legno marcio, lei si consumava. Tremava. Cadeva.
 
“Non ti abbandonerò, non lo farò.” Mormorò con gli occhi rossi dal pianto, contornati da orribili occhiaie scure, mentre camminava stringendo al petto i soldi appena ricevuto in cambio del tessuto. Mancava veramente poco al completamento dell’ultima stoffa… E a costo di dare se stessa…
Rientrò in casa e dopo essersi accertata che Yuuya stesse dormendo a letto, tornò al telaio. Levò le fasciature intorno le sue mani e scoprì le profonde ferite sulla sua pelle che dai polpastrelli si spargevano per tutto il corpo: tagli non rimarginati, freschi, appena fatti. Il sangue scivolò dalle dite a terra e lei rimase a guardarlo, apatica.
“Kono yubi ga made… Kono hane ga, tsukiru made…” Continuò a cantare con una flebile voce mentre sulla mano si mostrava una piuma candida, non sporca del sangue scuro di cui era sporca.
“E se un giorno non fossi più umana, in quel momento, tu mi ameresti ancora?” E nella paura, la verità rimane silente. Chiuse gli occhi, arresa al suo destino, e con delicatezza staccò da sola l’ultima piuma… Ma una mano si sovrappose alla sua, avvolgendola anche con il corpo.
“Certo che lo farei.” Sorrise stanco e l’abbracciò, anche se ormai priva delle sue ali.
“Sai, c’era una magnifica gru in volo, quel giorno, l’ho sempre ricordata, così come la ricordo ora.” Le fece stringere nel pugno quella piuma. “Non lasciarla mai andare, non ti ho salvato la vita in vano.”
Trattenne i singhiozzi, ma non le lacrime che iniziarono a scorrere sulle guance, scivolando dal volto alle mani per mischiarsi con il sangue delle ferite.
“Yuuya.”
“Scusami, Tae, ma non credo riuscirò a mantenere la promessa, ma voglio che tu sappia una cosa.”
E lei annuì, tremando con il corpo.
La strinse più a sé e prima di esalare l’ultimo respiro: “Ti amo, come sarà per sempre.”
 
In quello stesso istante iniziò un’inspiegabile nevicata.




Angolo autrice:
Scrivo le note solo all’ultima perché non avevo molte parole da spendere nelle altre. Veramente non ne ho neanche adesso, ma tenterò comunque. Sono soddisfatta di questo lavoro e cosa spiegare? Be’, il titolo: il primo è “Shikiori no hane” che è la traduzione giapponese del titolo della canzone “Seasonal Feathers”, nel quale, però, se si sostituisce a 
–ori (di stagione in stagione) con –oru (sfogliare, staccare, tirar via) otteniamo la versione italiana: “piume staccate” e mi sembrava una cosa interessante da mantenere per la prima flash, dato che la vera storia inizia ad ingranare dall’estate; mentre dalla seconda all’ultima ho messo la domanda: “Itsuka, watashi ga hito ja nakunatte mo anata wa watashi wo aishite kuremasu ka?”, cioè “E se un giorno non fossi più umana, in quel momento, tu mi ameresti ancora?”
Rende molto l’effetto di ironia tragica, o almeno questo avrei voluto comunicare.
Non ho molto da dire su storia e personaggi, per cui ecco il mio lavoro! Spero sia piaciuto!
   
 
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