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Autore: Eli1995    21/10/2015    1 recensioni
Qualche mese dopo la sconfitta di Majin Bu, un invito misterioso dal futuro arriva alla Capsule Corporation.
Un nuovo e insolito viaggio si prospetta per i protagonisti di Dragon Ball, durante il quale non mancheranno di certo colpi di scena!
Fanfiction dedicata a chi adora Mirai Trunks e la coppia Bulma/Vegeta.
Ringrazio infinitamente la vostra gentile attenzione.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Bulma, Mirai!Trunks, Nuovo personaggio, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta, Chichi/Goku, Gohan/Videl
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Nella puntata precedente…
Le inquietudini della Bulma del presente si fanno sempre più forti, e i sui strani malesseri non aiutano certamente. Nel frattempo Jasa e Trunks annunciano di aspettare un bambino…

 
 
 
 
 
 
Le labbra socchiuse in una smorfia di stupore riflettevano la sensazione di grande inquietudine che si era impadronita di lei dal momento in cui aveva udito quella inaspettata notizia.
Gli occhi sbarrati rivolti verso il figlio del futuro, sconvolti, lucidi, impauriti, osservavano il suo viso sorridente, desiderosi di esprimere attraverso le tremanti iridi dilatate tutto il disappunto che la sua bocca paralizzata non riusciva ad articolare.
Le grida gioiose dei presenti e le smancerie ruffiane rivolte ai due futuri sposi le rimbombavano nella testa confuse, sempre più lontane e indistinte, mentre le immagini si facevano sempre più sfuocate e malferme. Traballante si alzò dalla sua sedia tentando a fatica di avvicinarsi alla massa chiassosa di persone, intenzionata a raggiungere il suo bambino, ormai marito e padre, desiderosa di stringerlo e portarlo via con sé da quel futuro così lontano e sfuggente, e soprattutto bramosa di strapparlo dalle grinfie di quella ingannevole donna chiamata Jasa.
Tutte le ambizioni che aveva maturato nel corso del viaggio nel tempo si erano dissolte come neve al sole. Si era illusa di poter persuadere Mirai Trunks dall’intento di sposare quella ragazza, ma con quel neonato in arrivo tutti i suoi sogni erano svaniti nel nulla.
Sentì le forze abbandonarla e le palpebre farsi pesanti.
Udì, improvvisamente, la voce profonda del marito alle sue spalle.
“Bulma.”
Stremata, dopo aver sussurrato supplichevole il nome del suo principe, precipitò rumorosamente a terra perdendo i sensi.
 
 
                                                            
 
 
                   
“Mamma… mamma mi senti?”
L’inflessione profonda di quella soave voce maschile la fece riemergere dall’oscurità in cui era precipitata. Accarezzando con le dita la morbida superficie sulla quale si trovava, cercò di interagire con l’ambiente circostante, rassicurata da quel soffice contatto. Corrugando il viso in una smorfia incomprensibile scosse lentamente il capo, incominciando ad aprire pigramente gli occhi.
Davanti a sé inquadrò il volto familiare e perfetto di Future Trunks, il quale sedeva accanto a lei, visibilmente preoccupato e cupo.
“Trunks…”
Sibilò piano la donna, riacquistando rapidamente i sensi, facendo roteare gli occhi per tutta la stanza, riconoscendo, immediatamente, l’arredamento familiare della propria camera matrimoniale, in particolare l’ampio letto su cui giaceva. Il ragazzo, notando il miglioramento della madre, tirò un sospiro di sollievo, assumendo un’espressione rilassata.
“Finalmente ti sei ripresa!”
“Ah, tesoro mio!” strillò Bulma, ancora stesa, in preda ad un attacco euforico “Il mio bambino…” vaneggiò portando il volto del figlio al seno, stringendolo a sé con avidità.
Il guerriero, immerso nella generosità delle femminili rotondità materne, arrossì visibilmente imbarazzato “Ma…mamma...” disse poggiando le mani sul letto tentando di divincolarsi dalla presa della Briefs “Come ti senti?”
“È uno scherzo vero?!” gemette la turchina ignorando totalmente le premure del giovane.
“Cosa?” domandò perplesso il bello, afferrando delicatamente le mani della donna e rimettendosi seduto.
“Che diventerai padre…” continuò l’altra, speranzosa in una negazione, spalancando i grandi occhi celesti.
Trunks sorrise dolcemente, fraintendendo per un sentimento di gioia, l’emozione di Bulma “No, mamma è tutto vero: diventerai nonna…” confermò fiero.
La scienziata si sedette ammutolita fissando incredula le iridi luminose del suo piccolo “Oh caro…” riuscì a mormorare appena prima di scoppiare in un copioso pianto. Le braccia forti del mezzosangue l’avvolsero subito in un caldo abbraccio rassicurante.
“Comunque, hai fatto preoccupare tutti a morte! Sei caduta a terra come una pera cotta! Non è normale svenire in quel modo!” insistette il principe con un tono misto tra il preoccupato e l’austero.
“Oh sì che è normale svenire dopo una notizia del genere!” singhiozzò l’altra.
Ridacchiando divertito, il giovane continuò: “Capisco la tua contentezza ma… Mi hai fatto prendere un colpo!”
“Trunks io non mi sarei mai aspettata un… Un annuncio del genere… Ma… Ma come è potuto succedere?!”
“Beh, è successo!” disse entusiasta l’altro “È accaduto tutto così in fretta, ancora non abbiamo digerito neanche noi questa splendida novità!”
“Splendida…!” ripeté la turchina, scostandosi dall’abbraccio del figlio per poterlo guardare bene negli occhi, abbozzando un falso sorriso fra le lacrime.
“Quando Jasa ha scoperto di essere incinta, circa un mesetto fa, stavamo ultimando i preparativi per il matrimonio…” raccontò il ragazzo dai capelli lilla stringendo amorevolmente le piccole mani materne “Così non appena abbiamo appreso la notizia abbiamo iniziato ad organizzarci anche per le necessità del futuro bebè!”
“Oh, Caro…” sospirò la donna, nascondendo una velatura di disperazione “Non ho parole per esprimere…”
“No, non devi dire niente.” sorrise il Saiyan “Vedo già la felicità attraverso i tuoi occhi…” le accarezzò una guancia.
Il volto di Bulma si irrigidì improvvisamente assumendo un’espressione ebete, mentre un inconsulto tremore si impadronì delle sue labbra serrate. Cercando di addolcire lo sguardo, con uno sforzo immenso, proferì “Io…io sono felice se lo sei anche tu!”
“Lo sono!” rispose prontamente Mirai Trunks arrossendo “Quello di questa sera è stato il nostro annuncio ufficiale.”
“Quindi non lo sapeva neanche la me di questo presente?”
“No, neanche lei!”
“Ah… Beh sarà il caso che vada da Jasa a… Congratularmi con lei!” enunciò la scienziata celando, al di sotto di un tono pacato, tutto il suo disagio per quella situazione, a suo dire, assurda. Con determinazione fece per alzarsi dal letto, ma subito fu frenata dalle azioni premurose del ragazzo del futuro, il quale ancora preoccupato per le sue condizioni, cercò di incoraggiarla a distendersi nuovamente.
“Mamma riposati ancora un po’…”
“No amore mio, sto benissimo! Non sarà certo un mancamento a fermarmi!” si eresse in piedi a testa alta “E poi devo anche arrabbiarmi con tuo padre per non essere rimasto accanto alla sua dolce mogliettina! ”
“Beh in realtà è rimasto qui con me fino a poco tempo prima che ti riprendessi…” ammise il giovane contento del cambiamento del valoroso guerriero. Sorridendo soddisfatta la donna scherzò:
“Troverò comunque un modo per arrabbiarmi con lui…”
 
 
 
 
 
 
In momenti cruciali come quello Vegeta si interrogava sempre sulla autenticità del suo stile di vita precedente.
Indubitabilmente sottostare alle umiliazioni continue di un tiranno effemminato e guidare un esercito di idioti patentati del calibro di Nappa era deplorevole sia per la mente che per il corpo; tuttavia la solitudine, la crudeltà e la riservatezza della sua esistenza non erano poi così sconvenienti.
Soprattutto la sua intimità…
In anni ed anni trascorsi al cospetto di Freezer non si era mai trovato in quella situazione. Nessuno aveva mai osato sminuirlo in quel modo, a parte, ovviamente, lei.
Lo scrosciare dell’acqua non riusciva ad assorbire quella voce squillante e la condensa formatasi sulle pareti vetrose della doccia non occultava il bordeaux acceso della vestaglia di raso di Bulma, la quale sedeva impettita di fronte a lui, elegantemente accomodata a gambe accavallate sul water, avvalendosi di quest’ultimo come una normale seggiola, dimenticando, evidentemente, la reale e strategica funzione di quell’apparecchio sanitario.
Insaponato e arrabbiato, privato della tranquillità di un semplice bagno notturno, dopo minuti di lagne infinite, sbottò:
“Sul serio, devi proprio parlarmi in questo preciso istante?”
“Di che ti vergogni? Guarda che non è la prima volta che ti vedo nudo!” puntualizzò la moglie incrociando le braccia, troneggiando su quella singolare postazione.
“Perché non vai ad annoiare la donna di Kakaroth con tutte queste sciocchezze?!” urlò tetro il Principe dei Saiyan socchiudendo gli occhi mentre un forte getto d’acqua scorreva lungo l’intera superficie del suo corpo.
“Sciocchezze?! È di nostro figlio che stiamo parlando! La tua indifferenza a questa novità della gravidanza e al matrimonio è disarmante. Mi piacerebbe conosce il tuo pensiero a riguardo.”
“Nostro figlio è grande ormai, può fare quello che gli pare.”
“Trunks è stato circuito da quella ragazza!” disse convinta la Briefs “Non solo lo ha convinto a sposarla, ma si è fatta anche mettere incinta! E poi siamo sicuri che sia di Trunks il bambino? Come faccio a sapere che non è andata con tutta la città?!”
Vegeta sospirò profondamente irritato, restando in silenzio. Ruotando in senso antiorario una manopola arrestò il flusso della doccia. Bulma, attenta ai movimenti dell’amato, si alzò in piedi prendendo un ampio asciugamano. Il Saiyan uscì dal box vetroso ritrovandosi affianco la moglie, che lo guardava con occhi zuccherosi.
“Tesoro, mi stai ascoltando?” chiese con voce fioca e ingannevole porgendo lui il telo da bagno.
Squadrandola serio, il guerriero lo afferrò velocemente, per poi avvolgerlo in vita.
“Tu sei il padre, magari potresti parlargli…” continuò la donna poggiandogli un dito sul petto bagnato.
“Per dirgli che cosa? Fregatene del bambino e lasciala perché tua madre non è d’accordo?” domandò sarcastico.
“No!” dichiarò la donna incrociando le braccia “Vorrei solo che lo facessi ragionare…”
“La vita è la sua e non è uno stupido. Tutta questa faccenda non mi riguarda.”
“Ma non pensi che sia troppo giovane per queste responsabilità? Ha solo ventiquattro anni!” affermò Bulma con sicurezza.
“Ti ho detto che non è affare mio. Chiuso il discorso.” tagliò corto il moro uscendo dal bagno.
“Vegeta, non mi fido di quella ragazza! Il suo sguardo da santarellina non mi convince, si sta approfittando della bontà di nostro figlio!” proferì seguendo rapidamente il compagno.
“E tu stai approfittando della mia pazienza…” articolò l’altro avvicinandosi al letto della loro stanza.
“Va bene restane pure fuori! Posso almeno lamentarmi con te?!”
“Ancora? Voi ancora lamentarti?” si voltò verso di lei cupo in volto, alzando un sopracciglio.
“Allora…” sospirò Bulma piazzandosi dinnanzi al marito “Non hai idea di quanta fatica abbia fatto prima nel congratularmi con lei. L’ho addirittura abbracciata. Lei! Lei che si è permessa di portare via il mio bambino senza neanche chiedere il mio consenso. Dannazione, anche io sono la madre di Trunks! Non conto niente forse? Lei si è infilata nella nostra famiglia con astuzia, lei brama i nostri soldi te lo dico io! Vegeta, io le percepisco le persone, al primo sguardo, e lei non mi piace. Ti rendi conto che prima di oggi noi non la conoscevamo neanche? Ti sembra normale? Certo non si trovano nel nostro tempo ma, diamine, esiste la macchina del tempo!”
“Non è prudente compiere viaggi nel tempo, l’hai affermato anche tu...”
“Certo, e non lo rinnego, ma lei lo ha talmente incantato che… Probabilmente si è dimenticato di noi.” mormorò con tono arrendevole la scienziata, senza celare la sua costernazione.  
“Non riesco a seguirti…” proferì Vegeta, molto confuso dalle ragioni della terrestre.
“Jasa è furba e ha saputo giocare bene le sue carte! Trunks non ha colpe… Come non ha colpe questo neonato in arrivo…” rispose con convinzione sedendosi sul letto.
Esasperato dalle strane allusioni della moglie, il Saiyan scosse la testa evitando ogni minima risposta, desideroso di porre fine a quella insensata conversazione.
“Non hai un’idea di quello che sto sopportando!” affermò, poi, sicura di sé e gesticolando animatamente, la bella turchina.
“Del tipo?” chiese il marito trattenendo una risata di scherno.
“La me di questo futuro che ti fa gli occhi dolci, per esempio. Devo continuare? Bene. Devo elaborare e comprendere la presenza di Jasa, il mio principale problema. Devo persuadere mio figlio dal fare la più grande cavolata della sua vita. Devo combattere con il mio ingiustificato aumento di peso!”
Vegeta abbassò il volto ridacchiando.
“Non ridere Amore…” lo bacchettò la donna “E come se non bastasse devo essere presente alla prova del vestito di Jasa, domani pomeriggio. Tutto questo per non ferire il mio piccolo.
“Non ti rendi conto del fatto che ti stai comportando come una pazza maniaca, vero?”
“No, so quello che dico…”
“Sei una madre chioccia e appiccicosa! Lascia in pace Trunks, Bulma, non è un bambino.”
La scienziata poggiò le mani sulle cosce, drizzando la schiena. Con sguardo di sfida bisbigliò:
“Scordatelo!”







Salve a tutti!
Come avrete notato chi non muore si rivede ^_^
I mille impegni che mi hanno tenuta occupata questa estate mi hanno impedito di scrivere. Così dopo tanto tempo e mille peripezzie è uscita questa roba... Non è un gran chè me ne rendo conto, ma spero di avervi strappato almeno un sorriso.
Per questi miei ritardi non finirò mai di scusarmi! Mi auguro che anche questo capitolo sia di vostro gradimento!
Come di consueto ringrazio chi ha recensito i capitoli precedenti e chi mi ha sostenuto sino ad ora! Grazie infinite davvero!
E grazie infinite anche a voi che semplicemente leggete!
Come sempre vi sprono a commentare per consigliare ed esprimere i vostri pareri!
A presto e alla prossima!
Un bacione 

Ely






 
  
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