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Autore: Queen Elsa    22/10/2015    2 recensioni
[BADE]
“Era un amore fragile il nostro ed a un certo punto si è spezzato. Forse, se fossi stata diversa, sarei riuscita a salvarlo. Ma è questo che sono, un pericolo. Come una droga, all’inizio ti piaccio, poi mi ami, divento quasi un’ossessione e alla fine, lentamente ti uccido.” - sussurra.[…] “Perché sei così dura con te stessa e continui a rifilarmi tutte queste cazzate?”- Beck si porta i capelli all’indietro, stanco. Quasi esasperato. Lei non lo guarda, continua a fissare il vuoto. Poi lentamente risponde - “ Sono solo sincera. Tutti quelli che amo finiscono col farsi male. - alza le spalle come se non le importasse - “ Ci ho fatto l’abitudine”.
“Mi ami?”.
Genere: Comico, Fluff, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Beck Oliver, Cat Valentine, Jade West, Robbie Shapiro, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo I
 
Teneva lo sguardo basso camminando a passo veloce. I suoi vecchi anfibi neri facevano ciaff ciaff sul marciapiede bagnato. Odiava Bath. Odiava Novembre. Odiava quel giorno. Erano passati due anni da quando lei e Beck si erano lasciati e adesso si trovava in Inghilterra per girare le ultime scene di un film horror in cui interpretava la protagonista. Essendo l’ultimo giorno di riprese, aveva pregato il suo agente di lasciarla girovagare da sola per la città, fingendo di avere una voglia matta di visitarla prima di ripartire. La verità era che non sopportava più tutte quelle attenzioni addosso. Tutti quei signorina West, signorina West le avevano dato su i nervi. Così, ottenuto il permesso, si era ficcata le auricolari nelle orecchie, aveva alzato il volume e si era incamminata senza una meta precisa. La musica era fondamentale per non pensare troppo. E l’avrebbe anche rilassata se, improvvisamente non avesse cominciato a cadere una fitta pioggerellina che l’aveva puntualmente inzuppata da capo a piedi. Il tempo sembrava ironicamente voler sottolineare il suo stato d’animo tetro, dando il via ad una serie di spiacevoli flashback che aveva cercato di ignorare per tutta la giornata.
Si erano lasciati in silenzio. Jade era semplicemente 
rimasta a guardarlo uscire, il borsone in spalla.
Aveva sussurrato, bloccandolo sulla porta-“Non smetterò di amarti.” 
Lui si era fermato, la mano sulla maniglia, aveva risposto, senza voltarsi
“Neanch’io.”- e poi era uscito. Aveva sentito la porta sbattere.
 La fissava senza realmente vederla, mentre sentiva qualcosa di freddo 
scivolarle giù per le giù per le guance.
Si era voltata, aveva salito le scale,come in trance.
 Era entrata in camera da letto e si era rannicchiata sulle coperte stropicciate 
che ancora profumavano di lui. Non sapeva quanto tempo era rimasta lì,
scossa dai singhiozzi di un pianto silenzioso, di quelli disperati che ti fanno venire i brividi. 
Poi Cat, notando che aveva ancora il cellulare staccato, era venuta a cercarla. 
Non aveva detto niente, si era semplicemente seduta sul letto con lei, a gambe incrociate.
Le aveva raccontato la sua giornata, di Sam che la faceva tanto ridere, di sua nonna, dei bambini.
Poi lei si era addormentata e al suo risveglio Cat era ancora lì, che le accarezzava i capelli.
“Cat”- aveva sussurrato
“Si?”- aveva sorriso lei.
“Grazie”
“Mh-mh. Però adesso alzati Jade”- la rossa si era fatta improvvisamente seria.
“Devi reagire. Dov’è quella guerriera che urlava contro le stupidaggini
che escono dalla mia bocca? Anche se alcune volte mi fai paura, mi piace quando 
urli, significa che sei la solita Jade.”- aveva aggiunto l’ultima frase tra se e se,
come se per la ragazza accanto a lei potesse avere senso. 
Cosi Jade si era alzata e, con pazienza, aveva raccolto ogni singola scheggia
della sua anima in frantumi. Aveva cercato di rimetterle assieme alla bene e meglio
e con un enorme sforzo, aveva tentato di tornare alla normalità.
 
Stava giusto pensando a quando aveva fatto il provino per il film, che ,nel bel mezzo del suo assolo di chitarra elettrica preferito, la musica si era improvvisamente interrotta, mentre il suo peraphone rosso cominciava a vibrare. Il viso sorridente di Cat occupò la schermata e Jade sfioro con il dito l’icona verde per accettare la chiamata.
- Pronto?
- Ciaaao - la vocina di Cat era stranamente malinconica.
- Cat. - rispose solo la ragazza, che nel frattempo si era seduta a gambe incrociate su una panchina, riparata da una piccola pergola. Un cartello rosso e bianco annunciava una fermata della metro.
Come stai?
Jade esitò un attimo, poi rispose brusca: 
- Come sempre. Tu?
- Io bene. Mi manchi, quando torni?
- Domani
- Evviva! E’ proprio una cosa fantastica, si si.
- Cat, mi stai nascondendo qualcosa?
- …
- Cat? CAT?
Tu-tu-tu-tu …
Jade imprecò contro il suono metallico che annunciava la caduta della linea. Dannata Inghilterra! Cat le stava nascondendo qualcosa, si capiva subito. Non era brava a mentire con lei. Decise di aspettare la metropolitana e tornare in hotel. L’avrebbe videochiamata e l’avrebbe costretta a dirle ciò che sapeva.
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Cat fissò il cellulare pensierosa. Era caduta la linea e Jade aveva scoperto che nascondeva qualcosa. Con la fronte corrucciata andò a sedersi a gambe incrociate sul divano, accanto alla sua coinquilina che mangiava allegramente le sue polpette da un’enorme ciotola di vetro blu. Si strinse di più nella usa felpa.
Beck le aveva telefonato quel pomeriggio.
- Cat?
- Beeeck! Quanto tempo che non ti fai sentire!
 Mi sei mancato! - aveva risposto con entusiasmo la rossa.
- Si scusa, anche tu mi sei mancata piccola Cat. Io volevo …  ecco - parlarti di un-
“Che ti prende Cat?” – la voce di Sam interruppe il corso dei suoi pensieri. “ Di solito non stai un attimo zitta … sei triste perché vado via? Guarda che torno presto, non lascerei le tue polpette per tutto l’oro del mondo!”
“Ma no! Cioè, certo che sono un po’ triste, mi mancherai. Però sono contenta che passi un po’ di tempo con Freddie. Il fatto è che-
“Jade?” – la interruppe l’amica.
“Come fai a saperlo?”
“Ti ho sentito parlare con lei al telefono.” – rispose alzando le spalle Sam, ricominciando a divorare le sue polpette.
“Sai avevo pensato di invitarla a stare qui, visto che sono sola, ma adesso è successa una cosa e non riuscirò a nascondergliela a lungo …”  Cat si torceva le mani, consapevole che in qualunque modo fosse andata Jade, anche se non l’avrebbe dato a vedere, non l’avrebbe presa bene.
“Vedrai che si risolverà tutto. Dai vieni qui” – Sam l’abbracciò – “ ti va se guardiamo Travestiti?”
“Siii”
La ragazza sorrise, cambiando canale. Sarebbe partita verso le sette di quella sera e,per quello che poteva, avrebbe cercato di far sentire meglio la sua piccola e ingenua combina guai dai  capelli rossi. 
  
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