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Autore: Okimar    22/10/2015    1 recensioni
Camilla e un uomo divorziato senza figli. Gaetano e l'ex che gli lascia un messaggio disperato in segreteria.
Claudia e una bambina innocente che le richiama alla mente ricordi dolorosi. Paolo e un conducente di tram quasi in pensione.
La prof e il vicequestore si ritroveranno dalla parte sbagliata della giustizia. Al loro posto indagheranno una vecchia conoscenza di Camilla e il capitano dei carabinieri, uniti in un caso che sembra richiamarsi a altri. Dove amore e sangue si tingono entrambi di rosso. Fino alla lotta finale contro il Male.
A furia di gridare al lupo...
Genere: Drammatico, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Camilla Baudino, Gaetano Berardi, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Pensiero frequente che diventa indecente

 

Camilla resta in silenzio e cerca di mantenere un certo contegno, ma è difficile e si sente in debito. Per questo, in una sorta di trance decide di ricambiarlo. -Cosa fai?- domanda l'uomo stupito mentre la guarda dirigersi in direzione di dove tiene i dischi, scandagliarli per poi esultare:
-C'è!- quindi toglie quello su cui lui le aveva aperto la propria anima per mettere il suo. Appena sente quella musica vorrebbe ridere, ma si trattiene perché non vede l'ora di vederla Donatellarsi. Nonostante la sua voce, a tratti roca, ma forse per questo più sexy non sembri buona per cantare, il suo pensiero (forse l’unico segno che non la vedeva come dea scesa in terra, ma essere umano da amare per ogni sua sfumatura) viene smentito.
Camilla ha preso la prima cosa della giusta lunghezza che ha trovato e si è buttata in questa farsa-follia come l'adolescente che partecipava anche alle realizzazioni teatrali con vivo entusiasmo (anche se principalmente le interessava quello dei miti greci). Attenzione ai dettagli prima di tutto. E via l'imbarazzo, mima il balletto, neanche troppo male, che lei e la sua migliore amica avevano appositamente creato con fare ironico e l'innocenza di chi ancora sa troppo poco. Rifarlo a più di quarant'anni (diciamoci la verità: cinquanta) d'età è una cosa fuori dal normale.
Il cobra non è un serpente, ma un pensiero frequente, che diventa indecente Gaetano ora non ride più ma é concentratissimo sulla figura snella di quella donna e sui suoi movimenti che sarebbero potuti venire kitsch, in fondo la tematica sessuale è stata per tutti fin da subito chiara, che invece riesce a rendere nella sua (adatta a lei) accezione tipica di sexy, allusivo ma mai volgare quando vedo te, quando vedo te, quando vedo te, quando vedo te... nel cantarlo la donna lo guarda attentamente negli occhi, quindi, con la cravatta, maledizione, é uguale a quella del sogno! che prima si era fatta abilmente scorrere addosso, rendendosi conto di aver catalizzato l'attenzione del pubblico, gliela passa con leggerezza tra spalle e collo, tirandolo un po' verso di sé. ah! Gaetano é finito già tempo fa, ma con quel verso, sospiro gemito? non può fare a meno di chiedersi il suo inconscio, crolla definitivamente, tutte le barriere (fisiche) più che altro, si frantumano in quel suono di desiderio assoluto, che, ne é sicuro, Camilla volutamente sottolinea con tono tra il sensuale e il comico-provocatorio. L'attrice, altro che insegnante...!
Il cobra non é una biscia, ma un vapore che striscia, con la traccia che lascia... ha doti innate per questo numero: per dare l'idea dell'aria o meglio il profumo di questo cobra multiforme, finge di annusare nella sua direzione, poi sorride, prima di continuare a cantare dove passi tu, dove passi tu, dove passi tu, dove passi tu e di nuovo gioco di sciarpa, sostituita alla cravatta, troppo corta attenta che i cobra mordono e sono velenosi... almeno credo, non é che sia mai stato esperto di biologia o zoologia... Camilla non è quasi più nemmeno imbarazzata, presa com'è dal suo passato che sta rinnovando e adattando per l'occasione Il cobra col sale, se lo mangi fa male, perché? Non si usa così! all'atto di "mangiare" lei si sfiora le labbra con un dito, le schiude appena e poi scuote la testa Il cobra ha un blasone, di pietra e ottone, è un nobile servo che vive in prigione... fa freddo, fuori ci saranno meno chissà quanti gradi, ma stranamente non é una cosa che lo preoccupi, la stufa si é dimenticato di accenderla ma l'atmosfera é comunque bollente. Camilla prosegue la scenetta sullo stesso registro, facendo il segno delle manette gli ricorda involontariamente il suo lavoro che ha temporaneamente accantonato. Nananana, natanana, dadadadada, dadadada
-Perché non vai a fare un provino a X factor?- non riesce a trattenersi dal domandarle, ma lei non si fa distrarre dalla semi battuta. uoh uoh Camilla ripete un altro suono di quelli che gli fanno immancabilmente pensare a cose che non dovrebbe, ma vorrebbe... ripresa la sciarpa se la fa scorrere dietro la schiena e sorridendo seria, l'avvolge al proprio corpo offrendogli i lembi. Se volesse tirando la potrebbe fare sua. Ma Gaetano é un uomo d'altri tempi e per questo decide di sospendere come gli stoici il giudizio e fare finta di niente. Come posso distinguere una provocazione scherzosa da una voluta e intenzionale? Se Camilla ci rimane male, non lo da a vedere.
Il cobra si snoda la sciarpa si scioglie magicamente dall'abbracciarle i fianchi si gira, mi inchioda si blocca improvvisamente e lui ci giurerebbe, trattiene anche il respiro mi chiude la bocca, mi stringe, mi tocca! mima di essere stata catturata e che il losco figuro le tappi la bocca, ma sempre in toni che non possono che far pensare più a un letto, che non a una malfamata strada di periferia; quindi si dimena come nel tentativo di liberarsi, con toni che vanno dal "non voglio" al "non devo, però..." Uoh uoh, il cobra! rieccoci all'orgasmo mimato Ah! Uoh uoh, il cobra! Ah! se é brava nella realtà, la metà di quello che é fingendo... meglio che non finisca il pensiero
Il cobra non è un vampiro, ma una lama, un sospiro, che diventa un impero... quando vedo te, quando vedo, quando vedo te, quando vedo te... ecco che il mostro oscuro dalla Transilvania arriva a casa sua per morderla, il sensuale Nosferatu disposto a morire aspettando l'alba insieme alla donna della quale si é innamorato Il cobra non è un pitone, ma un gustoso boccone, che diventa canzone... dove passi tu, dove passi tu, dove passi tu, dove passi tu... la sciarpa diventa improvvisamente lunghissima e come un nastro crea tante onde di scorrimento; la canzone evidenziata con gesti eloquenti... poi si volta a guardare intorno a sé e all'ultimo guarda Gaetano negli occhi.
Il cobra col sale, se lo mangi fa male, perché? Non si usa così! toni da bambina, toni sexy, contrasti costruttivi ma distruttivi per le resistenze di un uomo così innamorato. Il cobra ha un blasone, di pietre e ottone, è un nobile servo che vive in prigione... stavolta quando lei ondeggia i polsi incrociati a mimare un arresto, non resiste e si alza in piedi cercando di prenderla, ma lei riesce a sgusciargli dalle mani e, forse prendendolo per un gioco che ben si intona alla canzone, continua a cantare Ta-tanana, tatanana, tananana, tananana.. dadadadadada da oh nanana oooh arretrando senza guardare dove mette i piedi, destinata a cadere, se non che lui l'afferra prontamente per quella sciarpa e così é inevitabile che quando lei dica Il cobra si snoda al contrario lui aumenti la morsa si gira, mi inchioda la faccia ruotare per usare quel mezzo per legarle i polsi mi chiude la bocca le tappi espressamente quella bocca maledetta mi stringe, mi tocca! Lei sta al gioco, lasciando che sia lui a condurlo, almeno per un po' il cobra! Ah! Uoh uoh il cobra! Ah! in realtà Camilla ha ben altro in mente; un sogno che dal mondo onirico si fa verità concreta, se solo lui le baciasse il collo... ma non lo fa, e per fortuna, perché sente già una scarica così, senza bisogno di rinforzi!
Il cobra non è un serpente, ma un pensiero frequente, che diventa indecente, quando vedo te, quando vedo, quando vedo te... quando vedo te! quando amo...! il giochino dura pochissimo, piace a entrambi ma Gaetano le permette di muoversi e cantare per finire lo spettacolo Ta-tanana, tatanana, tananana tananana...tarararara tatatata
-È stato tanto orrendo?- domanda visto che l'uomo non pronuncia una parola quando la musica finisce. Gaetano vorrebbe dirle che ha sempre desiderato, senza saperlo fino ad oggi, legarla, ma a sé, un po' come quando li avevano imbavagliati e messi nell'armadio nella sua camera da letto. Però non può dirlo, quindi tace e si limita a sorridere e scuotere la testa.

-In effetti non si vedono molti casi qui a Torino, ma neanche generalmente dove la morte sia stata così violenta.- ammette a malincuore De Matteis, per essersi sbagliato a giudicare, senza che nessuno lo sapesse fortunatamente, troppo frettolosamente quella possibile connessione.
-Già, per fortuna qui non siamo in America…- dice Torre a bassa voce alla sua fidanzata, senza farsi beccare, ma solo perché i due capi, De Matteis specialmente, si trovano in una situazione complessa.
-Si sa se le violenze sono state inferte prima della morte o successivamente?- domanda riluttante l’uomo. L’espressione di lei è emblematica e lui conosce già la risposta, in fondo.
-Prima.-

-Va beh, io vado che ti ho già fatto perdere troppo tempo...-
-E dove vai?- botta e risposta molto concitato.
-Non lo so, dovrò arrendermi a tornare nel nido materno...- sorride a sua volta, rassegnata.
-Perché non ti fermi qui, piuttosto?- propone lui, tranquillamente.
-...a pranzo? No, dai... ti ho già angosciato troppo con i miei problemi...- Gaetano le prende la mano e la pone tra le sue, preparandosi quasi a una dichiarazione improvvisata.
-Non per pranzo, non solo- tono serio, sguardo penetrante, fibrillazione, pericolo mortale, perdita di più di un battito. -Potresti fermarti a casa mia per il tempo che ti serve, senza alcun disturbo, anzi, ricambio il favore tuo e di Renzo...- Camilla lo guarda e non sa che cosa dire perché in fondo non vede l'ora di fare a gara per vedere chi é dei due il più imbranato tra i fornelli. Però... non dovrebbe, non é corretto... incasinerà sicuramente le cose. Li hanno accusati di essere amanti e lei che fa? Ci va a vivere insieme! Complimenti, davvero geniale.
-Gaetano... io non so più cosa dire..- lui le sorride, interpretando la sua decisione come un buon segno. Meglio un forse che un no diretto che lo avrebbe messo al tappeto.
-Allora dì di sí.- la fissa contemporaneamente con sguardo innamorato, disperato, supplicante... erotico. Vorrebbe accarezzarla, abbracciarla ancora, ma in questo momento sa di non potere, deve attendere la sua risposta.
-Non so, non credo che sia una mossa furba..- a questo punto Gaetano decide di giocarsi il tutto per tutto. O la va o la spacca. Si avvicina a lei e senza nessunissimo preavviso comincia a baciarle il collo. Lei sente il suo naso freddo e ha un brivido. Sta male in fondo, avrà ancora qualche linea di febbre, pensa lei per giustificarlo. Ma Gaetano questa volta non ha bisogno di dare spiegazioni. Non trovando nessun blocco da parte sua, prosegue il suo viaggio su quel collo maledetto e sente di essere morto, finalmente riposa in pace. Mille scie, mille terminazioni nervose si animano tutte insieme mandandola in completa fusione.
-Se mi dicessi di sì potresti sentirti così ogni giorno..- le sussurra nell'orecchio, staccandosi solo per un attimo da quella parte così intima di Camilla. E importante perché il collo é tra quelle parti che se si rompono... buonanotte. Troppe cose ci stanno lì: vertebre, midollo spinale, trachea, giugulare, carotide... tutta la sua vita é in quella piccola parte di lei. Ecco perché quando gli animali mostrano pancia e collo vuol dire che si sono arresi o che si fidano dell'altro fino al punto di mettere la loro esistenza tra le mani/zampe di un altro. Come sta facendo lei che non dice niente e lo lascia ispezionare quel nuovo mondo che non aveva mai avuto più a portata di mano di così. Poco più su, le labbra; poco più giù, il seno. Fatemi pure il funerale, io sono a posto così.
-Non..- fa fatica a parlare lei. -penserai che con questi trucchetti ce la farai?- l'uomo sorride. Ce l'ha già fatta, ma a lei servirà ancora tempo per ammetterlo. Finalmente termina la sua tortura.
-Facciamo finta che questo sia un caso, tu devi decidere quale pista sia meglio seguire.- Camilla annuisce, già intrigata e dimentica di aver voluto tirargli uno schiaffone in piena guancia. -La donna accusata deve decidere se restare col coniuge che l'ha scacciata, dove troverà solo disprezzo a ingratitudine- lei lo vorrebbe interrompere come per difendere Renzo, riflesso automatico? -oppure recarsi dal suo migliore amico che in qualche modo la tirerà su e essendo mezzo avvocato può anche indicarle quale sia la migliore via da seguire.- nell'esporre il "caso" Gaetano resta perfettamente serio nel suo ruolo di sbirro/azzeccagarbugli. La donna non prolifera niente perché ha già capito che l'ha fregata, come quando il primo mette una in X centrale giocando a tris. -Quindi, se tu fossi un poliziotto, dove cercheresti questa donna?- Gaetano sorride malignamente, da palese bastardo e lei glielo dice.
-Sei un bastardo. Cosa si mangia oggi?- gli chiede rassegnata. Lui sta per esultare ma Camilla lo ferma. -Alt, ho detto che mangio qui, non che mi ci trasferisco. Ci vuole ben altro per spingermi a compiere una simile follia.- l'uomo sospira.
-E va bene.- ora lei é soddisfatta e tutto sommato anche lui. Deve solo aver pazienza e ascoltare le parole di Balù che gli ricorda cantando suo figlio o guardando il cartone Basta un minimo lo stretto indispensabile e i tuoi malanni puoi dimenticar... Che pensiero assurdo! si dice ridacchiando tra sé. -Che c'é?-
-Allora? Siamo in attesa del menú.- allo sguardo stranito di lui probabilmente per l'uso del plurale, lei risponde indicandosi la pancia, Gaetano spalanca gli occhi e il primo pensiero é Ma non l'abbiamo ancora fatto! Camilla ride dicendo -Io e il mio stomaco chiaramente.-
-Sai essere parecchio str... strabiliante anche tu- si corregge all'ultimo, non é nel suo stile usare quel termine verso di lei.
-Lo so- ghigna lei.
-...iniziamo questa puntata di master chef allora.- dice l'uomo recandosi in cucina con lei al seguito. Immergendosi tra quei vari prodotti, più preconfezionati che altro, si ritrovano entrambi a immaginarsi il bianco, la farina e il rosa... -Facciamo semplici spaghetti al pomodoro?- lei annuisce, ma ha avuto una bimba piccola a sua volta e quindi si é sorbita la dose di cartoni molto prima di lui per questo non può fare a meno di pensare a Lilli e il vagabondo. Gaetano e Camilla si guardano e scoppiano a ridere.
-Ma perché stiamo ridendo?- chiede lei a un tratto. Lui scuote le spalle come a dirle Ci deve per forza essere una ragione precisa?

L’espressione addolorata seppur dietro una maschera abilmente costruita, del vicequestore sostituito De Matteis, le resta in testa per molto tempo, dopo che hanno smesso di discutere e deciso di unire i due casi. Certo questa teoria scagionerebbe la professoressa Baudino, perché non se la si vede proprio a ammazzare un tizio in quel modo e anche una bambina così piccola…
La cosa migliore sarebbe stata affidare a qualcun altro la direzione del caso, essendo un argomento tabù per lei. In questi anni di lavoro le era andata sempre bene, al massimo violenze domestiche risolte con affidamenti e servizio sociale, madri disperate ma troppo succubi del marito o compagno per poter reagire, o scolastiche con insegnanti negligenti, non interessate a proteggere i più deboli. Questo però era un caso diverso. Va bene che principalmente riguardava la polizia, essendo stati i primi a essere chiamati, ma ora che avevano deciso di collaborare… se ne sarebbe dovuta occupare e la cosa non le piaceva per niente. Ma nonostante questo aveva messo ancora una volta il dovere davanti al piacere.
Il volto di un’altra creatura innocente avrebbe popolato i suoi sogni, o incubi, questa notte.

Non finiscono a baciarsi ma consumano il piatto con grande voracità, lui non solo di cibo. Ha un modo di mangiare davvero erotico, cazzo! pensa il poliziotto automaledicendosi. Mai un pranzo era stato così interessante e non era il primo che consumavano insieme. Consumare..ecco un termine adatto, continua a riflettere. Si guardano per tutto il tempo negli occhi in silenzio, tv appositamente spenta e nessuno parla con la bocca piena, scambiandosi pensieri che vorrebbero fossero concreti. "Facciamolo qui sul tavolo!" le sta dicendo l'uomo quando il suo sguardo passa velocemente dal viso di lei alla tovaglia, immaginando di buttare per aria tutto e appoggiarla lì per averla. Lei anche solo guardandolo fugge da lui, fissando verso il basso e lasciando scorrere pensieri proibiti a ciò che sta sotto al tavolo. Ma é una donna sposata e non può permettersi certe cose!
...No is a dirty word never gonna say it first, No is just a thought that never crosses my mind..
Sto letteralmente facendoci l'amore cogli occhi così come diceva Bukowski (o era Palahniuk?) ed é bello ma lo sarebbe di più farlo seriamente. Quando hanno finito di mangiare restano qualche attimo seduti. Agli occhi di qualche sconosciuto parrebbero due coniugi o se proprio, fidanzati che hanno finito di pranzare insieme, in una giornata qualsiasi della settimana. Ma non lo sono e l'apparenza é una fottuta mentitrice. Proprio ciò che sembrava (loro amanti) ma non era li aveva fatti riunire ma anche gli aveva incasinato non poco la vita.
Ecco, ma perché amanti? Questa volta non ci aveva capito veramente niente. Avevano accusato lei di complicità nell’omicidio di questo Marchetti, e Gaetano del rapimento di Roberta… ma cosa c’entravano, cos’avevano in comune i due casi, per spingere le televisioni a dipingerli come i futuri Paolo e Francesca, o meglio forse Bonnie & Clyde? In più quello suo era gestito dai caramba, mentre quello di Gaetano dalla pula. Sempre sbirri erano, le ricorda la voce della sua professoressa, con la quale ogni tanto si sorprende ancora a parlare, nella sua mente.
Pur se impegnata con pensieri dello stesso tenore, che per una volta decide di non esternare con lui, Camilla si alza per prima dirigendosi verso il lavandino con un po' di stoviglie miste ma Gaetano le blocca la mano che sta per aprire l'acqua, rischiando di far cadere tutto e frantumarsi sul pavimento. -Lascia almeno che lavi i piatti, sono tua ospite, mi dovrò pur sdebitare in qualche modo- lo dice innocentemente ma ormai l'uomo é indirizzato verso un unico lido e non riesce a fermarsi. Non é che la desidera solo in quel modo ma... So io come vorrei che mi ripagassi ma non perché io lo desideri significa che non sappia che è per lo meno in parte sbagliato.. però Camilla, ti prego! Non fare così o non risponderò di me. Pensa a Torre con la calzamaglia, pensa a Torre in pigiama, si ripete cercando di deconcentrarsi dal suo punto fisso. Ignara, la donna lava piatti & co con le maniche fin sui gomiti, dandogli le spalle (e non solo, pensa Gaetano per poi da solo darsi del maniaco).



Spazio autrice:
ecco un capitolo che è più una scommessa. Un Gaetano particolarmente "attivo" a livello mentale, una Camilla un po' troppo stuzzicante... tutto frutto dell'unione delle aspirazioni dei personaggi di PAP (5a serie), con i pensieri molto più espliciti dei personaggi della Oggero.
La canzone che canta Camilla è ovviamente il Kobra di Donatella Rettore.
Le successive citazioni provengono da: Lo stretto indispensabile (Il libro della giungla), S.E.X. dei Nickelback.
Spero di non aver troppo stravolto i personaggi (ora è comprensibile la scelta di aver messo OOC tra gli avvertimenti ;) ) ho cercato di immaginare le dinamiche di sviluppo del loro rapporto in una situazione in cui entrambi si sento braccati e un po' di leggerezza (cantare) non può che essere ben accetta. Confesso che io stessa mi sentivo strana a scrivere la parte di Camilla canterina (e che canterina!) ma spero di esserne uscita decentemente. Dopo tutto, certi suoi sogni, non erano meno spinti, solo che restavano nella sua testa...

Angy

 

  
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