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Autore: Nena Hyuga    20/02/2009    3 recensioni
Salve gente!! So che ho un'altra ff incompleta ma qui le idee mi vengono a iosa! Volevo immaginare come dovrebbe essere stata l'infanzia di Yuri al monastero, cresciuto con la sua sola forza(che non è poca), riconoscendo in Boris prima un nemico pronto ad ostacolarlo e poi..si vedrà! Se ci si mette di mezzo pure Kei, chissà che confusione! ;-)Il latin lover russo dai capelli di fuoco è molto richiesto;-)
Genere: Triste, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Boris, Kei Hiwatari, Yuri
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 14

 

Ben ritornati a tutti!!^-^ (ora si gasa -.-‘’ ndYuri)(il che è un male -.-‘’ ndKei) parto a scrivere subito il 14esimo capitolo perché sono un po’ di fretta e soprattutto per evitare di rispondere male ai miei collaboratori V_V sono una ragazza diplomatica, io! (mpf...XD XD XD ndYuri+Kei) e che perde facilmente la pazienza V_V ( piura!!T_T ndKei+Yuri)

A voi il prossimo capitolo!! Dove ovviamente Kei si risveglierà e...^-^ leggete e scoprirete!

 

 

 

Degli strani rumori mi svegliano. Sembrano dei mugolii.

Apro gli occhi e scatto in piedi, indietreggiando con la sedia e cominciando a guardarmi in giro.

Devo essermi addormentato.

Solo dopo qualche istante mi rendo conto che Kei è sveglio, si trova al centro della camera con le lacrime agli occhi e si tiene stretto il piede. Deve essere inciampato in qualcosa.

“ciao..” tento di introdurre una qualsiasi discussione.

Si rende conto di essere stato scoperto e si rimette in piedi, ergendosi in tutta la sua altezza e un’aria di superiorità gli si imprime sul volto.

Si è cambiato con i suoi abiti logori, quelli con cui l’ho trovato perduto nella foresta.

Il suo viso ancora rigato da qualche ferita superficiale. Le strisce che di solito gli solcano gli zigomi non ci sono più, glieli ho puliti la sera prima per evitare che qualcuno lo riconoscesse se mai l’avesse visto.

I suoi occhi esprimono solo freddezza e rabbia, anche se sicuramente è confuso e non sa pure dove si trova.

“chi sei?!?” chiede deciso e secco.

La domanda mi fa più male di una pugnalata. Non si ricorda assolutamente niente di chi sono?? Di questo posto maledetto?? Della Borg? E dei DemolitionBoys??

Sono passati più di 12 anni, ma una qualsiasi persona normale si ricorderebbe del tempo trascorso in questo lurido monastero.

Il trauma subìto da Black Dranzer deve avergli cancellato parte della memoria, ed è per questo che Vorkov deve averlo mandato via, quella maledetta volta. Ormai inutile ai suoi scopi. Ormai incapace di destreggiarsi con un bey come Dranzer. Ormai inutilizzabile come un giocattolo rotto.

Deve aver perso la memoria e non si ricorda più dei suoi amici. Non si ricorda più di me, del suo ex migliore amico.

Faccio finta di non conoscerlo. E’ l’unica maniera per non spaventarlo e indurlo a scappare. Ora che è finalmente tornato, non posso lasciarlo fuggire un’altra volta.

“sono Yuri Ivanov, capitano della squadra dei DemolitionBoys. Ti ho trovato disperso nella foresta dietro il monastero e ti ho portato qui, un inverno russo non risparmia nessuno.” spiego velocemente

Annuisce abbastanza soddisfatto della risposta.

“io sono Kei Hiwatari. Non so come ho fatto a ritrovarmi in quel posto. Mi ricordo solo che mi stavo allenando con il mio bey e...Il mio bey!!! DOV’E’ DRANZER!?!” grida in preda al panico

Gli mostro la trottolina blu elettrico riparata da Ivan.

“intendi questa?” chiedo fingendo di non saperne niente. Il mio talento da attore è sprecato qui dentro.

Gliela lancio e la afferra al volo.

“non si è fatto niente..per fortuna..non so come sia successo..mi stavo allenando e..non mi ricordo assolutamente niente.” mormora dispiaciuto, mortificato.

Non voglio andargli troppo vicino. Potrei essere preso dall’impulso di abbracciarlo e saltargli al collo e dirgli tutta la verità. Meglio evitare per un po’ di raccontargli che lui, qui dentro, ci ha passato parte della sua infanzia.

Si guarda intorno spaesato, come è più che comprensibile.

“che posto è questo?” chiede facendo un cenno alla camera.

“sei in un monastero per blaider. Questa è la mia stanza. Sei capitato nel posto dove allenano i blaider migliori che ci siano in Russia, e anche di tutto il mondo. Io sono il capitano della squadra dei top blaider..i migliori in questo monastero.”

“sono capitato bene, allora...anche io sono fuori dai comuni canoni di blaider.” risponde sedendosi sul letto, sentendo la fatica nelle gambe.

Non l’ho mai visto così teso. Sembra quasi cercare con lo sguardo una possibile via di fuga.
“lo so..” rispondo in automatico

“e come fai a saperlo?” domanda scettico

Cazzo!! Maledetta la mia boccaccia!! Dannazione!

“beh....ho visto il tuo bey e mi sembra piuttosto forte...e poi, hai anche un bit power, da quello che ho potuto vedere..” dico salvandomi dalle possibili domande di Kei

“ah...l’hai notato...sì! Ho un bit power! Ma questo vuol dire che...” aggrotta la fronte confuso

“sì, anche io ne ho uno...” rispondo in un soffio.

Annuisce e mi rivolge un’occhiata stralunata.

“come mai mi hai raccolto e mi hai portato qui?”

“perché saresti morto assiderato.”

“ma come hai fatto a trovarmi?”

“stavo facendo una passeggiata..”

“ah, e uno non ha niente di meglio da fare che andare a fare una passeggiata per un bosco sperduto dal mondo.” insiste.
Ho paura di cedere e dirgli tutto. Prima finisce la nostra conversazione, meglio è.

“e uno non ha niente di meglio da fare che allenarsi in un bosco in pieno inverno in Russia, vero?” prendo un tono acido, quasi per staccarmelo di dosso.

E’ stato un attimo. La porta si è aperta con un botto e una voce assolutamente irritante annuncia l’arrivo della tempesta.

“Ivanov!! Devo parlarti!” sbotta Reyka, stavolta con tutte le intenzioni di concludere il discorso.

Ho chiesto di far finire la discussione. Non di mandarla in catastrofe. La divina provvidenza si diverte a mandarmi in fumo i piani.

“Reyka...non si usa bussare dalle tue parti?” la rimprovero, ormai rassegnato dalle abituali visitine della ragazza.

“ah! Se fosse per te io..” la frase le muore in bocca.

Si blocca quasi per magia e fissa insistentemente Kei. I suoi occhi sbarrati sembrano delle pozze di petrolio, profonde e vacue. La mano ancora a mezz’aria le scende delicatamente lungo il fianco.

Scuote la testa e mi rivolge un’occhiata terrorizzata.

“non ci posso credere...” balbetta.

Il mito di Kei Hiwatari non è rimasto solo nel mio cuore,  a quanto pare. Lei l’ha sempre seguito, l’ha sempre ammirato, per quel poco tempo che si è trattenuto al monastero.

Prima che la situazione degeneri fino al limite, scatto in piedi e la trascino nei corridoi, tappandole la bocca evitando di allarmare metà monastero del ritorno di un morto. Non è un’abitudine trovarsi di fronte una persona data per morta.

“ssssh...non gridare...” le chiedo, chiudendomi la porta alle spalle, lasciando Kei da solo in camera.

“lui...lui...non ci posso credere...lui è Kei Hiwatari!! Il ragazzo che hanno dato per morto, finito sotto le macerie di un esplosione!!” balbetta scioccata scuotendo la testa

Annuisco. Che senso avrebbe negare?

“a meno che tu non sia un negromante o un chissà cosa che riporta in vita i morti, credo che delle spiegazioni siano più che dovute...” mormora in un fil di voce.

La cosa la spaventa e la eccita alla stessa maniera.

“per prima cosa, devi tacere della sua esistenza, chiaro??” la guardo severo

“non ti fidi di me, Ivanov?”

“è finito il tempo in cui mi fidavo della gente....ora posso contare solo su me stesso, e sul mio bey..” borbotto afflitto, serrando la mano su Wolborgh.

“come mai questa confessione?”

“perché Vorkov ha dato per morto il mio ex migliore amico che ora non ricorda più nemmeno chi sono!”

Rimane a bocca aperta.

Sarà pure una ragazza arrogante e spavalda, ma ha un’intelligenza e una freddezza fuori dal comune.

“tu stai cercando di dirmi che non si ricorda di questo posto del cazzo e non ti ha riconosciuto?? Allora quell’incidente deve aver avuto degli effetti più micidiali della morte...mi dispiace, Yuri...”

Appoggia una mano sulla mia spalla e mi sorride, cercando di infondermi un po’ di coraggio. Un gesto simile, non è all’ordine del giorno per la ragazza, perciò lo prendo come una dimostrazione di sincero affetto.

“terrò la bocca sigillata...ma sappi che ti aspetto per sistemare alcuni conti in sospeso! Se vuoi invitare i tuoi amichetti non farti scrupoli!” ammicca e se ne va, dandomi una spintarella per farmi rinsavire. Classica uscita in stile Reyka.

Torno in camera e trovo Kei davanti alla finestra, intento a fissare la neve.

Si volta di scatto appena sente i miei passi farsi sempre più vicini.

“non dovresti essere a letto a riposare?” chiedo severo

“sai...stavo pensando che un giorno di questi potremmo sfidarci, se ti va...simpatica la tua amica, me la presenterai, vero?” mi ignora completamente, rimane ad osservare gli immensi fiocchi di neve scendere lenti e imperterriti.

“quando ti sarai rimesso in sesto si può fare. Lei si chiama Reyka. Fa parte dei blaider di questo monastero.” faccio finta che la cosa non mi interessi, anche se è proprio ciò che desidero di più al mondo. Sfidarlo di nuovo.  O forse desidero lui e basta?

Sorride di nuovo. Non lo faceva così spesso in passato. Forse la botta in testa l’ha cambiato.

“Kei...ora devo dirti una cosa importante...” introduco il discorso.

Rinchiuderlo in una camera è una cosa inconcepibile, ma è l’unica soluzione per non farci uccidere.

“tu dovrai rimanere qui dentro...almeno finché non so cosa fare con te...” lo dico tutto d’un fiato, conosco Kei tanto da scommettere che odia i giri di parole e vuole arrivare subito al dunque.

“sai, me lo aspettavo...” dice alzando le spalle con disinteresse.

Mi lascia di stucco. Ma come può essere così impassibile di fronte ad una situazione simile?? Sicuramente gatta ci cova e non mi ha raccontato tutta la verità. Che ci faceva nel bosco? Un qualsiasi essere umano avente un briciolo di cervello sa che inoltrarsi in una foresta, a Mosca, in pieno inverno, è una cosa da pazzi squilibrati.

“Kei, per il bene di tutti noi, è meglio che non ti fai vedere per i corridoi. In qualità di capitano, devo prendermi cura dei miei amici e della mia squadra. Se qualcuno ti scopre qui dentro, considereranno colpevole me, tanto quanto gli altri DemolitionBoys!”

“posso sapere almeno il motivo??”chiede cominciando a spazientirsi.

CAZZO!! CAZZO!! E ora che gli dico?

Me la immagino già l’eventuale imbarazzante conversazione tra me e il mio ex migliore amico, in cui devo dargli la brutta notizia che è “teoricamente” defunto.

“ehm...il nostro capo non vuole che entrino estranei nel monastero, perciò è meglio che non ti fai vedere..”

“e chi sarebbe?”

“Vladimir Vorkov.”

CAZZO! di nuovo! non possono sfuggirmi dalla bocca certe affermazioni!

“ah, mai sentito in vita mia..” aggrotta la fronte pensieroso e poi scuote la testa.

Non so se essere contento di un suo vuoto di memoria che comprende pure il monaco travestito da suora, o rattristarmene.
“provvederò a procurarmi un secondo letto.” lo avviso e mi fa un cenno con la testa verso il mio.

“è abbastanza grande per starci in due, che dici?”

Sento la punta delle orecchie andare in fiamme. Che mi prende? siamo stati amici dopotutto! E’ normale dormire nello stesso letto...ma non è affatto una cosa comune provare questo senso di inquietudine nei suoi confronti per una simile offerta. E’ sicuramente per non destare sospetti. Sì, Kei ha pensato che dormire nello stesso letto è l’unica soluzione per non passare per i corridoi con un letto in spalla e insospettire i guardiani.

Beh,avrei sempre potuto dire che era per i miei “ospiti”, niente di che sconvolgente.

“che ti prende? sei diventato tutto rosso!” comincia a ridere divertito e mi molla un leggero pugno sulla testa.

A “salvare” la situazione arriva il mio fedele compagno insieme al resto della combriccola.

Ivan quasi si mette ad urlare il nome di Kei, ma Boris lo blocca prontamente, tappandogli la bocca con la mano e avvicinandoselo a sé.

“ciao! tu devi essere il pazzo che Yuri ha trovato nel bosco mezzo assiderato!” esordisce Serjey porgendogli la mano che il ragazzo dai capelli bicolore stringe volentieri.

“io sono Serjey, mentre loro sono Boris e il più piccolo è Ivan.” aggiunge indicando i due ragazzi alle sue spalle.

“piacere di conoscervi, sono Kei!”

Ivan impallidisce vistosamente e sbarra gli occhi frastornato. Boris non deve avergli riferito proprio tutto.

Il Falborgh blaider cerca di sforzare un sorriso che risulta più una smorfia di disgusto.

Nello sguardo di Kei c’è troppa sicurezza e calma per essere uno che si è risvegliato in un luogo sconosciuto e che ha perso la memoria di tutto questo Inferno.

 

 

 

 

Angolo dell’autrice

Ri-ciao!! ^o^ Allora, piaciuto il risveglio del baldo Kei?? (no! devi ancora spiegare perché ho rischiato di assiderarmi in una foresta >o< ndKei)(eh eh...ci arriverò nel prossimo capitolo..o in quello successivo ancora VoV non avere fretta, Keiuccio...Yu-chan non te lo toglie nessuno *_* ndAutrice)(maniaca O.O ndKei + Yuri)

 

 

Passo ai ringraziamenti!!^-^

 

lexy90: ciao cara!^-^ sai, è venuto pure a me il sospetto che Kei facesse finta di essere svenuto, e dopo questo capitolo magari le tue supposizioni saranno ancora più forti V_V ma...non si sa mai...bisogna leggere per sapere ^_- Bello il personaggino nuovo?? hihi ^_^ un bacione!! ^_-

 

lunetta caduta dal pozzo: Ciao ^-^! sono contenta che ti sia piaciuto il capitolo scorso e spero ti piaccia anche questo! Ecco..il nuovo personaggio avrà qualche parte, ma servirà soprattutto al caro Yuri V_V (come se avessi bisogno di sostegno morale ù.ù ndYuri)(ne avrai bisogno, fidati *_* ndAutrice) Al prossimo capitolo!! bacione!! ^_-

 

Klarai: grazie mille ^-^ sono felice che ti piaccia! Beh, Reyka è un personaggio dell’ultimo minuto...mi serviva un personaggio dal carattere diciamo deciso e spavaldo, così...eccola lì!

Spero continuerai a seguire la mia fic!! ciao!!^_- Ah! grazie di aver messo la mia fic tra i preferiti ç_ç sono commossa!!

   
 
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