Goodnight

Ciao!!^___^ Non anticipo niente!^^ Ditemi se vi piace!^3^

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Era tutto così maledettamente difficile.
Il dolore.
Perchè esisteva?
La morte.
Perchè? Perchè, dannazione?
Era terribile sapere che lui era vivo, solo diverse ore fa.
E che era morto, in quel preciso istante.
Chissà quanta gente moriva ogni giorno, nei modi più orribili e dolorosi.
Chissà quanti figli piangevano la morte dei propri genitori e quanti genitori piangevano quella dei propri figli.
Tutti strappati crudelmente dalle loro vite.
Sradicati da un mondo in cui credevano, portati via dalle persone che amavano.
Doveva essere una cosa naturale, un evento da accettare con rassegnazione.
Prima o poi, tutti morivano.
Eppure non ci riusciva.
Non riusciva a non pensare a lui.
Dov'era in quel preciso istante?
Certo, il suo corpo, bellissimo come sempre, era sotto ai suoi occhi, colmi di lacrime prepotenti che premevano per uscire fuori.
Ma dov'era lui?
Dov'era l'essenza di quel fantastico ragazzo dalle mille sfumature?
La vedeva? La sentiva?
...Soffriva ancora?
Ichigo strinse leggermente i pugni e si morse il labbro inferiore, mentre un sacerdote benediceva il corpo esanime di...
Dio, non riusciva nemmeno a pensare che fosse davvero successo.
Non voleva nemmeno pensarlo.
Non riusciva ad accettarlo.
Non riusciva a nominarlo, nemmeno mentalmente.
Vedere il suo corpo lì, fermo, immobile e statico le creava un dolore immenso.
Come se un branco di lupi le stesse divorando il cuore, squarciandolo con una crudeltà immensa.
Ad ogni sguardo, appannato per le lacrime, seguiva un lamento provenire dalla sua gabbia toracica.
Urlava, il suo cuore.
Si disperava, gridava il suo nome, in un amaro silenzio.
Tum. Tum. Tum.
Ma lui non avrebbe mai più risposto.
Provava a chiamarlo, a dirgli qualcosa, ma quel muscolo e la lingua non riuscivano a comprendersi.
Ichigo era lì, ferma.
I suoi capelli infuocati erano mossi da un vento gelido e crudele che soffiava e lavorava imperterrito, nonostante un ragazzo appena ventenne fosse stato strappato dalla sua vita.
Dai suoi sogni.
Dai suoi desideri.
Dalle persone che amava e che lo amavano a loro volta.
Da un mondo che aveva imparato ad apprezzare proprio grazie a lei.
Lei, che ora non si muoveva di un solo millimetro.
Lei, paralizzata davanti a quella maledetta bara.
Lei, con gli occhi color cioccolato privi di qualsiasi espressione.
Vuoti, come se la loro vivacità fosse stata risucchiata da un buco nero.
Vuoti, come se non fosse più capace di provare niente.
Vuoti, come se al loro interno vi fosse un infinito di tristezza, malinconia e disperazione.
Ed era proprio così.
Non sentiva niente.
Non vedeva nient'altro, oltre a lui.
Una lacrima ribelle solcò le sue gote stranamente pallide, frantumandosi per terra.
Distrutta, proprio come Ichigo in quel momento.
I suoi lineamenti ancora perfetti, quei capelli dorati e setosi, il volto piegato in una smorfia di sofferenza...
No, non ce la faceva proprio a vederlo in quello stato.
Si soffermò sulle sue palpebre chiuse.
Sarebbe stata disposta a tutto, pur di rivedere i suoi occhi color cielo un'ultima volta.
Per dirgli che lo amava, che era l'essenza della sua vita, la sua droga, la sua ossessione e il suo sogno ad occhi aperti.
La ragazza si asciugò velocemente quella lacrima indisciplinata, tornando a fissarlo.
Faceva male, cavolo se faceva male.
Era devastante vederlo lì, con i capelli biondi leggermente disordinati che trapelavano da una fasciatura medica, qualche graffio sul volto e un'espressione di tristezza e malinconia dipinta su ogni suo muscolo.
Lui avrebbe voluto vivere.
Avrebbe voluto lottare.
Ma aveva perso.
La rossa si avvicinò alla bara aperta e gli accerezzò teneramente una guancia, ruvida e inanimata.
Quello non era più lui.
La sua pelle non era più calda, soffice e profumata.
Era freddo.
Troppo freddo.
In quel momento il suo cuore riprese ad urlare, ribellarsi e a piangere.
Era giusto che un ragazzo morisse a poco più di vent'anni?
No.
Mondo crudele, maledetto e spietato.
Era giusto che lei fosse viva e lui no?
No!
La ragazza abbassò lo sguardo su di lui, con gli occhi colmi di strazio e sofferenza.
In quel momento decise che non avrebbe fatto sciocchezze, perchè non sarebbe stato giusto nei suoi confronti.
Avrebbe lottato contro quel mondo anche per lui, avrebbe dimostrato di riuscire a rialzarsi dopo una grossa caduta e avrebbe vinto.
Avrebbero vinto.
Ichigo sorrise mestamente, mentre l'ennesima lacrima le percorreva una guancia.
Tirò su col naso.
Si chinò sul ragazzo e gli legò attorno al polso una collana a forma di cuore spezzato.
Lo osservò per attimi che le parvero secoli infiniti, poi posò leggermente le sue labbra rosse e calde sulle sue, fredde e pallide.
- Buonanotte, angelo mio.- sussurrò, mentre nei suoi occhi si dipingeva un'enorme distesa di malinconia.
Lo accarezzò un'ultima volta, per poi allontanarsi.
Portò una mano al collo, sfiorando con le dita l'altra metà del cuore.
Sarebbe rimasto spezzato per sempre.

"La vita è un sogno dal quale ci si sveglia morendo."
(V. Woolf)

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Ciao!!^O^ Scusate per questa ff, magari non vi piacerà o vi sembrerà troppo triste, ma l'ho scritta di getto, dopo aver saputo una notizia.
Mi scuso in anticipo se vi annoierà o deprimerà, sorry, ma dovevo scriverla.
Fatemi sapere che ve ne pare!^^
Bacioni!^3^
drin_chan