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Autore: Lady Aquaria    24/10/2015    4 recensioni
Raccolta di drabble, flashfic o quant'altro, ispirate da vari prompt trovati qua e là.
Dalla flashfic n°4:
Saga si fece largo tra i compagni, agguantando Aiolos per il maglione.
"...che stai facendo?!"
"Non pensavi mica che avrei cantato da solo, vero?" sibilò, sul viso un sorriso sinistro mentre in sala tutti li stavano incoraggiando. Pigiò qualche tasto sullo schermo accanto a loro, scegliendo una canzone del suo gruppo preferito. "Se devo perdere la faccia, la perderò insieme a te, amico mio."
"...che cos'hai in mente?!" sussurrò Aiolos, riconoscendo poco dopo l'inconfondibile riff di John Deacon. "Oh no. Under pressure? Davvero?"
Genere: Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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terza storia
3.
…it isn't too hard to see we're in heaven.
 
 
Otp: Camus x Milo (LoS)
Coppia: Het
Rating: verde
Note: Au, What if? ispirata dai seguenti prompt: Imagine your OTP laughing so hard until they can’t breathe and their eyes water. Bonus if Person A and/or B are usually very quiet, serious people e, dulcis in fundo:  Imagine your OTP finding out they’re going to be parents for the first time. 
Ambientata in un ipotetico periodo dopo la scalata delle dodici case, quindi dopo gli avvenimenti di Legend of Sanctuary.
 
 
Quando Milo si svegliò, quella mattina, impiegò qualche minuto di troppo a capire dove fosse.
"...ma cos'è successo? E' andata via la luce? Non riesco a vedere niente."
La risposta di Camus le arrivò da basso.
"Siamo a Kobotec, signorina, l'hai dimenticato? Siamo arrivati ieri sera."
Sì, in effetti l'aveva proprio scordato: erano arrivati la sera precedente, in seguito alla decisione di prendersi qualche giorno tutto per loro dopo la recente battaglia al Santuario. Si alzò dal letto, attirata dal profumo delle bliny, e scese al piano terra lentamente, con i muscoli che le facevano male.
"Buongiorno." sorrise a Camus, afferrando una crespella e intingendola nella marmellata. "Non so te, ma sento dolori dappertutto. Ah, e ho anche una fame da lupi."
"Già, chissà perché." le rispose. "Potresti alleviare i tuoi... dolori con un bagno. L'acqua è ancora calda."
Quella fame incredibile, Milo lo sapeva, non era solo dovuta alla notte precedente. Sorrise allegra, sedendosi e traendo le ginocchia al petto, aspettando di potergli parlare.
Fu allora che se ne accorse.
"Oh no."
Dal piccolo locale adibito a bagno, Camus iniziò ad avvertire un trambusto tremendo; scostò la tenda che separava i due locali e si sporse quel tanto che bastava per sbirciare Milo correre da una parte all'altra dell'isba, alla ricerca di chissà cosa.
"Oh, lo sapevo. Lo sapevo. Puoi compilare tutte le liste del mondo, finirai comunque per dimenticare qualcosa. Che stupida... ma dove ho la testa?!"   
"Posso sapere cos'hai da borbottare così tanto?" le domandò, osservandola mentre, china sulla valigia, cercava qualcosa, e anche con una certa urgenza. "Per favore, non mettere tutto a soqquadro, detesto indossare vestiti stropicciati. Hai bisogno di una mano? Cos'hai dimenticato?"
Gli mostrò un rasoio elettrico.
"Non posso usarlo, senza l'alimentatore. Credevo d'averlo infilato in valigia." gli rispose, sentendolo sospirare. Lo raggiunse, guardandolo attraverso lo specchio. "Non sbuffare, ne ho davvero bisogno."
Camus sciacquò il rasoio a serramanico nell'acqua del lavello e si voltò verso di lei.
"Intanto non avresti potuto usarlo comunque: sarebbero bastati pochi secondi di utilizzo per togliere la corrente all'intera Kobotec..."
"Esagerato."
"No, dico sul serio. La corrente elettrica qui ha un voltaggio bassissimo, quel tanto che basta per accendere una lampadina, al massimo due."
Milo gemette sconsolata.
"...oh, ma dai. Allora quando hai acceso le candele, stanotte, non era per romanticismo." brontolò, ripensando a quando, appena arrivati, aveva trovato la stanza principale dell'isba illuminata dal camino acceso e da qualche candela sistemata qua e là.
"Non saltare subito a conclusioni affrettate e del tutto inesatte." le rispose, prima di rasarsi un'altra porzione di guancia. "Se può farti stare meglio, comunque, stanotte ho pensato a tutto tranne che alle tue gambe non rasate. Non ci avevo neanche fatto caso."
Ridacchiò nervosamente, arrossendo appena.
"D'accordo. Dovrò usare il kit d'emergenza, povera me. Hai avanzato un po' d'acqua calda?" gli domandò, prendendo una scatolina quadrata dal fondo della valigia.
"Sì, è nel paiolo appeso nel camino." rispose. La vide prendere una ciotola, riempirla con due mestoli d'acqua bollente e, infine, mettere a mollo un vasetto. "Cosa stai facendo?"
"Preparo il mio kit d'emergenza." ripeté lei.
"Cioè?"
"Cera, spatola e strisce."
"Aïe, non ti invidio affatto." fece Camus, con una smorfia. "Buon cielo che odoraccio. È la cera che puzza così?"
"Sì. È all'eucaliptolo."
"Ah, non credo proprio. L'eucaliptolo ha tutt'altro odore, te lo garantisco."
Si lavò il viso dagli ultimi sbuffi di schiuma, poi prese un asciugamano, mentre Milo si sedeva su uno sgabello accanto alla vasca da bagno: applicato uno strato di cera su un lembo di pelle, fece pressione su una striscia di tessuto affinché facesse presa sulla cera.
"Tirare in direzione opposta a quella del pelo." ridacchiò Camus, fermo con l'asciugamano umido in mano.
"Lo so." Milo tese la pelle della gamba con una mano e con l'altra afferrò l'estremità della striscia. Alzando lo sguardo notò che la stava osservando con lo stesso interesse di un entomologo con un insetto nella formaldeide. "Devi per forza guardarmi? Mi innervosisce sapere che mi guardi mentre faccio la ceretta."
Le diede le spalle, sorridendo.
"Così va meglio?" domandò, afferrando il rocchetto del filo interdentale.
"Disgraziato" pensò, distogliendo lo sguardo dal suo posteriore, avvolto nell'asciugamano.
"No. Sì."
La sentì prendere un gran respiro, poi uno strappo secco seguito da un gemito di dolore e dallo sgabello che si rovesciò a terra.
"Oh no, non ti invidio proprio per niente."
Quando si girò e la vide a mollo nella vasca, le gambe all'aria e la testa sott'acqua, gettò il filo interdentale nel lavandino e la soccorse subito.
"...stai bene?!"
Gli rispose dopo aver tossicchiato e sputato fuori un paio di sorsi d'acqua.
"Ceretta malefica. Mai più, lo giuro. Mai più." sbraitò lei, appallottolando la striscia con la cera e lanciandola lontano. "Ahia. Beh? Che cosa c'è?"
Superato lo spavento, guardandola là dentro con i capelli fradici che le ricadevano sugli occhi e con una striscia di pelle rossa su una gamba, non poté fare a meno di scoppiare a ridere, di una risata potente che pareva sgorgare direttamente dalle viscere e che lo costrinse, a un certo punto, a premersi una mano sullo stomaco dolorante.
"Carogna." borbottò Milo, cercando di uscire dalla vasca con i vestiti zuppi d'acqua che le facevano da zavorra. "Ti dispiacerebbe darmi una mano? Non sei divertente."
Una mano?
Altro che darle una mano! Camus si appoggiò al lavandino, continuando a sbellicarsi dalle risate con tanto di lacrime agli occhi.
"Ah, quindi lo trovi divertente. Vediamo quanto ti divertirai adesso." sbraitò Milo, afferrando la ciotola che aveva lasciato lì vicino e riempiendola d'acqua.
"Melina, non ci pensare neanche." l'ammonì Camus, appena prima di finire - di nuovo- inzuppato da capo a piedi.
"...dicevi, Frédéric?"  
"Vuoi la guerra?" Camus fece per andarle incontro, ma scivolò sull'acqua che Milo gli aveva schizzato, quindi rovinò sul pavimento atterrando sul sedere. "Aïe!!"
"Ti sei fatto male? Oh, quanto mi dispiace!!" sghignazzò Milo. "Ecco, ben ti sta. Giusta punizione per aver preso in giro la madre di tuo figlio."
Il suo ghigno si trasformò in un largo sorriso quando notò l'espressione sul volto di Camus: non aveva programmato di dirglielo in quel modo, ma beh, il fato non segue quasi mai i programmi degli esseri umani...
 
***
 
Lady Aquaria's corner:
Dunque... non sono una grandissima fan di Legend of Sanctuary (che da noi è stato tradotto come: La Leggenda del Grande Tempio), è un film che mi è piaciuto e dispiaciuto allo stesso tempo, per vari motivi. Solo che... ecco, tra le cose che ho apprezzato c'è lei, la rossa Gold Saint dello Scorpione, versione genderbender del nostro fantastico Milo, che ha un caratterino niente male e che ci è stata servita su un piatto d'argento da uno sceneggiatore che forse è un fanboy più scatenato di noi. In ogni caso, e poi chiudo questa postilla, su Tumblr, Facebook e mezza Rete si è già scatenata l'Otp: Camus x Milo (LoS!) e anche io, che adoro i due Gold classici (ma và?) e quella che per me è una bella amicizia, sono finita nella trappola con tutte le scarpe.
-Melina e Frédéric sono i veri nomi che, in questo contesto, ho affibbiato ai due signorini. Melina perché il suo suono ricorda molto Milo e Frédéric... non c'è una ragione precisa, è un nome che ho sempre adorato, sia in italiano che in francese. E' strano scrivere Milo, seguito da riferimenti femminili... o.O
-Le bliny sono delle frittelle tipiche della cucina russa.
-Il titolo rimanda a una frase contenuta nella canzone Heaven di Bryan Adams.
Spero l'abbiate apprezzata, alla prossima!

Lady Aquaria
   
 
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