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Autore: Kei_Saiyu    20/02/2009    4 recensioni
[Prima classificata al contest sulla Mitologia indetto da Lalani]
Yamata osservò attonito la scena; troppo scioccato per capire che sua moglie stava bruciando.
Si voltò inconsciamente verso Kyuubi che, a contrasto con le urla di dolore, stava ridendo. Di una risata beffarda.
E, in quel riso freddo e crudele, poche parole:
«Una sposa così tenera e dolce… proprio come la carne dei tuoi figli.»
{Kyuubi centric}
Genere: Triste, Dark, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Naruto Uzumaki
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Autrice: Kei_saiyu

Titolo: A revenge of woman

Introduzione: Yamata osservò attonito la scena; troppo scioccato per capire che sua moglie stava bruciando.

Si voltò inconsciamente verso Kyuubi che, a contrasto con le urla di dolore, stava ridendo. Di una risata beffarda.

E, in quel riso freddo e crudele, poche parole:

«Una sposa così tenera e dolce… proprio come la carne dei tuoi figli.»

Pairing/Personaggi: Kyuubi no Youko; altri.

Rating: Arancione

Mito: [Seneca] Medea, innamorata di Giasone, decide di seguirlo nel suo viaggio alla ricerca del Vello d’oro per riprendersi il territorio usurpato. Il padre proibisce a Medea di seguire il suo amore ed ella, per fuggire, uccide il fratello e lo fa in pezzi, spargendone i pezzi in mare cosicché il padre fosse costretto a fermarsi per raccogliere le parti.

Medea e Giasone viaggiano insieme ed hanno dei figli ma lui, dopo aver riconquistato la sua terra, sposa un’altra donna.

Piena di rancore e di odio, Medea uccide i figli e li fa mangiare a Giasone. Alla moglie di lui regala un abito che, appena lo indossa, prende fuoco.  Alla fine Giasone impazzisce e Medea si suicida.

Note: Non mi piace e nonostante il mito, a mio parere, sia molto bello, non sono riuscita a renderlo come volevo. Vuoi mancanza di tempo causa studio, vuoi accidia, non mi piace neanche un po’.

Probabilmente prima o poi la riprenderò in mano e la scriverò decentemente ù_ù.

La figura di Giasone l’ho un po’ modificata per via della trama, la ricerca del Vello d’oro, invece, è divenuta la ricerca di combattenti XD.

Umh, non mi andava nemmeno di fare l’anteprima, quindi, amen ù_ù. Il perché Kyuubi sia poi diventata demone, sta nel fatto che, per via dell’odio e delle brutte cose che ha fatto (XD), le divinità l’hanno fatta rinascere volpe e da lì c’è poi la leggenda giapponese.

Ringrazio Lalani Per il bellissimo contest e per avermi dato il primo posto per mezzo punto, seguita poi da rekichan (alla faccia tua koi >O<).

Ringrazio infinitamente anche rekichan - a cui dedico la fic - che si è subita le mie sclerate e che mi ha raccontato il mito XD grazie koi, per questo e per altro tipo: “non mi va di continuare a scrivere…falla te!” *occhioni sbrilluccicosi* “…” * =_=’’*

Finisco di rompere e vi mando a leggere la fan fiction e a vedere il bellissimo bannerino che mi ha fatto Lalani *O*. Contest mitologia

A revenge of woman

 

Era capitato così, quasi per caso che Naruto Uzumaki, ragazzino fin troppo vivace e rumoroso per i suoi gusti, chiedesse proprio a lei, il demone più potente dell’universo, Kyuubi no Youko, quale fosse la sua storia.

E se all’inizio era rimasta sorpresa dalla richiesta di raccontare il suo passato, in seguito ne rimase sconcertata.

Non tanto dal fatto che glielo chiedesse, poteva comprendere la curiosità del cucciolo umano, ma ciò che la colpì, fu che si ricordava chi era stata.

E non le piaceva. Nemmeno un po’.

Aveva passato secoli nel tentativo di cancellare il suo passato, riuscendo solo a non pensarci più e ora, a causa di un’insana curiosità del suo contenitore, tutto le tornava alla mente.

Con un basso ringhio, avvisò il suo molto poco sensibile cucciolo umano, di non fare domande stupide, ma il dado era stato tratta e la sua memoria correva veloce a quei ricordi tanto a lungo rilegati in un cantuccio della sua mente.

E mentre Naruto riprendeva il suo sempiterno allenamento, non senza maledire quella “maledetta volpaccia” che era Kyuubi, lei non poté fare a meno di ricordare quell’unico, grande, errore che l’aveva resa ciò che era.

 

Kyuubi era una bella ragazza dai lunghi capelli rossi e dai grandi occhi ambrati. Dalle labbra di rosa e dalla pelle di pesca. Di buona famiglia e dalle movenze agili ed eleganti.

Un connubio di pregi che molti giovani apprezzavano in una donna, rendendola meta ambita dei rampolli delle più altolocate famiglie dell’epoca.

Ma Kyuubi aveva anche un difetto tanto grande da renderla poco appetibile: era ribelle.

Troppo.

Non sottostava alle regole e rifiutava qualunque matrimonio combinato.

Poco importava se il pretendente fosse piacente e di buona stirpe, non ne voleva sapere e chiunque le presentassero i suoi genitori, riusciva, in un modo o nell’altro, a liberarsene con relativa facilità.

Fino a che non venne uno straniero.

Alto, bello, intelligente, forte e con grandi e limpidi occhi azzurri; così rari nel loro paese!

Lo vide un giorno per caso, mentre, con un grosso mantello marrone sulle spalle, girovagava alla ricerca di un alloggio per la notte.

E ne rimase colpita.

Non dalla sua bellezza, non era poi granché, ma dagli occhi che la fissavano dolcemente mentre, un po’ timido ed impacciato, le chiedeva se conoscesse un posto dove poteva stare.

Senza stare molto a riflettere, lo portò in una locanda che aveva qualche stanza in più per le evenienze come quelle.

Quando si voltò per ringraziarla, Kyuubi notò il suo sorriso. E se ne innamorò.

Le Terre del Fuoco erano accoglienti e la popolazione viveva serena, ma nessuno era capace di sorridere sia con gli occhi e con le labbra.

Nessuno sapeva riscaldarle il cuore con una semplice occhiata e così, decise che quello sarebbe stato l’uomo che voleva al suo fianco.

I giorni trascorrevano veloci come mai, mentre i due ragazzi parlavano e si conoscevano, finendo per innamorarsi sempre un po’ di più.

In quel lasso di tempo trascorso assieme, Kyuubi scoprì che Yamata, era il figlio del vecchio imperatore. Troppo giovane per ereditare il regno, il trono era caduto nelle grinfie dello zio e, adesso, il giovane era intenzionato a riprenderlo.

Girovagava, quindi, di paese in paese per radunare un esercito, muovere guerra all’usurpatore e riprendersi il trono che gli spettava per eredità e per nascita. Motivo per cui doveva partire a breve.

La notizia non la sconvolse molto, non quanto ci si sarebbe aspettato almeno, ma sorgeva così un problema: stare insieme.

Il padre, che più volte le aveva proibito di frequentarsi con uno straniero, non sarebbe mai stato d’accordo sul lasciarla partire.

Ingenuamente, pensò che lo scoprire che Yamata fosse un imperatore avrebbe rabbonito l’uomo, ma così non fu.

Anzi!

Una notte, poco prima di uscire per fare visita a Yamata, udì i genitori discutere su come bloccare la passione della figlia ed arrivarono ad una sola conclusione: rinchiuderla fino alla partenza dello straniero.

A quella scoperta, il cuore di Kyuubi sobbalzò come mai e fu lì che iniziò la sua rovina.

Presa dal panico e dalla rabbia, fece ciò che mai si sarebbe aspettata di dover fare.

Kyuubi no Yokou aveva un fratellino di otto anni, piccolo e di animo gentile, ma estremamente cagionevole di salute.

La maggior parte dell’anno doveva rimanere in casa per via di una qualche influenza ed in pochi lo conoscevano, ma quei pochi l’amavano.

Sempre sorridente e gentile con tutti.

E Kyuubi lo amava. Tanto.

Ma non abbastanza da proibirle di compiere quell’atto estremo.

Quella stessa notte, con il pugnale del padre, Kyuubi lo uccise e lo fece in pezzi.

Pianse tanto la ragazza, ma non poteva fare altrimenti. Se il padre non la lasciava andare, allora doveva scappare e se doveva scappare senza essere rincorsa, doveva fermarlo in qualche modo.

Lasciando solamente un bigliettino e la testa del fratellino sul futon, Kyuubi se ne andò, gettando  resti del cadavere nel mare poco lontano, costringendo così il genitore a fermarsi per raccogliere i pezzi di quel figlio così amato, lasciando libera la primogenita.

 

Yamata non seppe mai come Kyuubi era riuscita a scappare, ma non se ne curò molto, nemmeno negli anni a venire.

Sapeva solo che prima di lasciare la propria abitazione, la sua donna aveva portato con sé alcuni oggetti di valore e tre sacchetti pieni di monete, così da avere sempre i soldi necessari per gli alloggi e per il cibo.

Erano sereni, innamorati, con due splendidi bambini e con un esercito grande abbastanza da garantire la vittoria a Yamata e poter così vivere per sempre felici e contenti.

Almeno questo era quello che credeva lei.

E si sarebbe accorta presto che non era così.

Che la vita tutta rosa e fiori non esisteva e che lei aveva commesso l’errore più grande della sua vita.

Quando finalmente il loro viaggio ebbe termine, Kyuubi si aspettava di poter vivere serenamente assieme all’uomo che amava ed i loro figli.

Ma non fu così.

Riconquistata la terra e diventatone imperatore, Yamata distrusse i fanciulleschi sogni della donna con poche e semplici parole:

«Il padre del clan più nobile del paese mi ha dato in moglie sua figlia. Ci sposiamo oggi.»

Fu così che Kyuubi no Youko scoprì che i sogni erano destinati a rimanere tali.

 

I primi giorni in cui aveva ricevuto la notizia, aveva meditato il suicidio, troppo piena di vergogna per tornare a casa o per fare qualsiasi altra cosa, poi, aveva accarezzato l’idea di vendicarsi.

Le dita fini ed agili si muovevano con sicurezza sul telaio, tessendo con cura ogni lembo del nuovo vestito che stava creando.

Forgiato dall’odio e dal desiderio di vendetta, stava creando l’abito maledetto.

Gli occhi rossi, resi tali dall’eccessivo pianto, brillavano di una luce maligna mentre, con un ghigno sulle labbra, alzava il pugnale scintillante sui corpi dei piccoli fanciulli placidamente addormentati.

 

Due mesi dopo le nozze dell’uomo che amava, Kyuubi era pronta.

Con fra le mani la sua vendetta racchiusa in due ceste carminio, entrò a palazzo, mostrando alle guardie i “doni” che aveva portato all’imperatore e all’imperatrice.

Nel vederla, Yamata ebbe un attimo di esitazione, ma venne prontamente rassicurato da un sorriso di Kyuubi e dalla vista della cesta colma di cibo.

I sovrani mangiarono a sazietà ogni tipo di pietanza, a base di carne, offertogli dalla donna che, con occhi scintillanti, iniziava a pregustare la sua tanto agognata vendetta.

Finito il banchetto, Kyuubi porse l’ultimo dono alla ragazza: uno splendido kimono bianco con un grande salice piangente sulla schiena.

La giovane imperatrice lo indossò più che lieta, ringraziando per lo splendido regalo e si accorse troppo tardi del ghigno ferino che incorniciò le labbra truccate di rosso della donna ed un urlo si propagò dalla sua gola che, come Kyuubi aveva desiderato, stava ardendo divorata dalle fiamme del suo odio.

Yamata osservò attonito la scena; troppo scioccato per capire che sua moglie stava bruciando.

Si voltò inconsciamente verso Kyuubi che, a contrasto con le urla di dolore, stava ridendo. Di una risata beffarda.

E, in quel riso freddo e crudele, poche parole:

«Una sposa così tenera e dolce… proprio come la carne dei tuoi figli.»

 

Owary

 

Sperando che sia piaciuta, prego di lasciare commentino ù_ù

I Classificata “A revenge of woman” di Key_Sayu
da 0 a 5 per la correttezza grammaticale= 4,5/5
Non ti ho dato il punteggio pieno non per errori grammaticali, ma per lo stile della storia: infatti l’ho trovato un po’ scheletrico, privo di approfondimenti che avrebbero caratterizzato meglio un personaggio controverso come Medea. Nonostante la semplicità del lessico, la storia fila. Non ho rilevato gravi errori grammaticali, anche se non mi convince molto la suddetta virgola “avvisò il suo molto poco sensibile cucciolo umano, di non fare domande stupide”.
da 0 a 5 per l'attinenza al tema e quindi la correttezza del mito= 5/5
Ho deciso di premiare soprattutto il tuo ottimo collegamento tra mito e il mondo di Naruto: non ci sono forzature o interferenza con la storia originale(hai avuto il buon senso di non ingarbugliare le già complicate vicende della storia Narutesca con il mito, e hai strutturato il racconto in un passato senza tempo). Kyuubi inoltre è l’unico personaggio femminile in grado di competere con Medea, e non mi è dispiaciuto affatto il velato accenno alla mitologia giapponese. Brava!
da 0 a 5 per la caratterizzazione personaggi= 5/5
Come ho già detto, Kyuubi è l’unica a poter interpretare questa parte: la sua crudeltà e follia sono presenti persino nella sua ex-forma umana. Mi è piaciuto questo nuovo lato, una donna che comunque può amare e odiare. Ma che non cede alla tentazione di rivelare il suo dolore a Naruto, che è invece limpido e cristallino come al solito. E un po’ curioso.
da 0 a 5 per l'originalità= 4,5/5
Il mito di Medea è uno dei più controversi e conosciuti, ma tu gli hai dato una buona interpretazione Narutesca: l’uso di Kyuubi, che è usata solo come mostro e spesso è sottovalutata e banalizzata, è apprezzabile.

Punteggio: 19/20

   
 
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