Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: MissJB2501    24/10/2015    1 recensioni
"Ci ripetono che l'amore è il sentimento più forte e puro che un essere umano possa provare in tutta la sua esistenza. Non ci credevo, o almeno è quello che mi imponevo di credere. Dopo le mie storielle da quattro soldi ero arrivata a pensare che forse non avrei mai provato amore per qualcuno, che non avrei provato tutte quelle sensazioni che erano scritte nei libri. Adesso posso garantire che mi sbagliavo perchè l'amore, quello vero, è anche meglio di come viene descritto , va oltre l'immaginario. Ma dobbiamo anche ricordare che l'amore è sofferenza e che amare vuol dire distruggere e che essere amati vuol dire essere distrutti."
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jeremy Bieber, Justin Bieber, Nuovo personaggio, Pattie Malette
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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"Io sono Tom, il nipote della tua vicina , la signora Lebrowski." mi informò presentandosi.

"E sei qui per.." lasciai in sospeso la frase in modo che mi spiegasse il motivo di quella visita.

"Oh certo, mia nonna vorrebbe invitarti a pranzo, sa che tua madre è partita e non vuole che tu resti a casa da sola." disse appoggiandosi allo stipite della porta.

"Dille che è molto gentile, ma credo di non poter venire. " alzai le spalle e feci per chiudere la porta.

Tom la bloccò con un piede.

"Mia nonna ci resterà male, ti adora e penso che dovresti venire."

"Senza offesa, ma l'ultima volta che l'ho fatta felice correvo nel parco come una pazza, con i vestiti tutti sporchi perché i suoi cani avevano visto un dannatissimo gatto." Risposi acida.

"Non dovrai fare nulla del genere, promesso."

Capii che cosa non mi piaceva di lui : la sua insistenza.

"Va bene, se proprio non vuoi venire a pranzo, vieni a prendere un the con noi dopo." mi propose con un sorriso.

"Se vengo te ne andrai via?" domandai stufa.

Lui annuì subito.

"Allora va bene." Conclusi sbattendogli la porta in faccia.

XXX

"Si, un tizio che si chiama Tom." Dissi ridendo attraverso il telefono.

Avevo chiamato Claire che aveva fatto pace con Marcus, cosa abbastanza prevedibile.

Mi aveva detto anche che stava provando a convincere Marcus a non giocare più a poker, ma dubitavo che ci sarebbe riuscita.

Strofinai con la limetta sulle unghie e guardai fuori la finestra.

"Claire ti devo lasciare, quel ragazzo è qui." Dissi con un sospiro.

"È stato di parola." Rispose ridendo. "Buon divertimento."

Staccai la chiamata e aprii la porta prima che lui bussasse.

Sorpassai Tom che era rimasto con la mano a mezz'aria e andai verso il cancello della signora Lebrowski che era socchiuso.

Ci entrai e lei mi accolse con un grosso abbraccio.

Odorava di limone e cotone.

"Che bello averti qui Liv." Mi accarezzò i capelli e me li mise dietro una spalla. "Prendi un biscotto cara."

Tom mi guardava di sottecchi e sembrava che volesse capire cosa pensassi.

Il the era bollente e mi maledii per non aver soffiato.

"Tom, hai visto che bella Liv? Potresti invitarla ad uscire."

Tossii sentendo il biscotto andarmi di traverso.

"Nonna, potrebbe essere fidanzata." sussurrò lui.

Mi sembrò patetico il suo comportamento, ma cercai di non pensarci.

"Hai già un ragazzo?" Domandò la signora Lebrowski con sguardo interrogativo.

"Veramente si, io sarei fidanzata." Mentii

Non era bello da parte mia, ma dovevo evitare che Tom mi chiedesse di uscire. In un certo senso il mio rapporto con Justin poteva sembrare un reale fidanzamento.

"Quindi non puoi uscire con il mio Tom?" Scossi la testa.

"Ma io non sono geloso."

Lo guardai male, e una parte di me sperava che scherzasse.

"Io non sono una persona che tradisce." lo informai prendendolo in giro.

"Sai, ho sempre avuto un debole per le ragazze antipatiche."

"Siete proprio carini." intervenne la signora stringendo le guance di suo nipote.

Decisi di cambiare argomento e di scappare da quella casa.

"Complimenti per il the, è buonissimo."

"Grazie cara." Rispose afferrando la tazza. "Ai miei cani piacerebbe uscire di nuovo con te."

Quelle parole furono un campanello d'allarme.

"Non posso proprio, tra un po' avrei da fare e mi devo preparare." dissi sbrigativa alzandomi.

In quel momento il mio cellulare suonò , lo presi alla svelta e vidi che mi era arrivato un messaggio:

DA JUSTIN

Sono fuori casa tua, ho voglia di vederti. Esci!

Tempismo perfetto.

Sorrisi non accorgendomene e quando alzai lo sguardo, Tom mi guardava interrogativo.

Lo ignorai e mi avvicinai alla signora Lebrowski.

"Io dovrei andare, il mio ragazzo è arrivato per tenermi compagnia a casa. Posso tornare domani se le fa piacere." le proposi sperando che dicesse di no.

"Cara mi dispiace che tu te ne debba andare così presto , ma come si dice : All'amore non si fa aspettare." recitò. Le sorrisi e l'abbracciai, anche se non avevo mai sentito quel detto.

"Tom, fa il gentiluomo e accompagnala alla porta." lui mi fece strada.

"Ti ho incontrata nel peggiore dei modi , sei antipatica e acida, ma mi piaci."

"Ti ho incontrato nel peggiore dei modi , sei odioso , stupido e non mi piaci." dissi sinceramente. 

Aprii la porta ed uscii , poi lui mi chiamò e quando mi girai mi diede un bacio sulla guancia.

Sapevo che Justin era lì quindi mi affrettai verso la sua macchina e ci entrai.

-POV JUSTIN

Era appena entrata in macchina dopo che era uscita dalla casa di un tizio che l'aveva baciata.

Sarei volentieri sceso a dirgli che non la doveva toccare, ma non me ne aveva dato il tempo.

"Ehy ciao." disse sporgendosi verso di me per baciarmi la guancia. Mi scostai infastidito, non volevo che mi toccasse.

"Allora, dove andiamo?" chiese con un sorriso.

"Perchè non sei uscita da casa tua?" domandai voltandomi verso di lei.

"Ero a casa della signora Lebrowski." spiegò. Misi in moto e lentamente avanzai.

"E chi era quello?" domandai ancora.

"Tom, suo nipote. Mi ha chiesto di uscire." mi informò.

"E tu che cosa gli hai risposto?"

"Gli ho detto di si perchè mi sembrava brutto dire di no."

Feci subito una brusca inversione e in un attimo fui di nuovo davanti casa sua.

"Scendi." mi guardò interrogativa. "Ho detto scendi." ripetei.

"Justin c-che ti prende?"

"Giuro che se non scendi ti sbatto fuori con la forza. Hai tre secondi, Liv. Uno, due, tre. L'hai voluto tu, al diavolo le costole." scesi dalla macchina e raggiunsi il suo lato.

"Ma stai scherzando?" Domandò impallidendo.

L'afferrai per un braccio e la feci scendere.

"Ho capito, sei geloso." Disse ridendo.

" Io non sono geloso." Risposi scandendo bene le parole.

"Allora perche tutta questa messa in scena?"

"Io non lo so." ammisi.

"Questo non ha senso , non puoi fare così e non sapere il perchè." Osservò incrociando le braccia al petto.

"Cosa vuoi che ti dica? Vuoi che ti dica che sono geloso? Va bene sono geloso e allora?" Confessai nervoso. "Io mi sento così stupido, non so che mi sia preso, ma mi ha solo infastidito."

Live ridacchiò, e mi sembrò che mi stesse prendendo per i fondelli.

"Senti, vaffanculo." entrai in macchina, lei corse e aprì il mio sportello.

"Stavo scherzando, gli ho detto che ero fidanzata. Ti ho mentito per vedere la tua reazione." disse sorridendo.

"Sei una grandissima stronza." risposi.

"Allora,dove andiamo?" mi chiese cambiando discorso.

"Da nessuna parte, adesso entri in casa , non apri più a quel Tom o come si chiama, ti prepari e stasera andiamo a cena."

"Davvero? Un appuntamento?" domandò.

"Se lo vuoi chiamare così per me va bene." lei mi guardò cercando di nascondere il suo entusiasmo, anche se lo aveva scritto in fronte.

   
 
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