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Autore: jaki star    24/10/2015    1 recensioni
Un omaggio ad una delle coppie più belle di sempre: che lo ship abbia inizio!
#Roses
Gerard sollevò la mano, stringendo delicatamente lo stelo del fiore fra le dita: lo scarlatto dei petali di quella magnifica rosa gli ferì gli occhi, colpendogli dolorosamente il cuore
#Sunset
Forse, sotto i colori di quel tramonto, entrambi avrebbero iniziato il cammino che avrebbe per sempre alleviato i loro animi dal peso del passato
#Diamonds
“Sai, il diamante è un minerale davvero duro, il più resistente che si sia mai visto! Sai che può tagliare il vetro?” esplicò, entusiasta
#Bells
Titania quasi sorrise, interpretando quel suono come l’eco della sua ultima ora: quello strumento che aveva scandito le sue ore di prigionia tornava a tormentarla, ricordandole che il suo destino non era cambiato.
#Constellations
E le uniche stelle che aveva visto erano fatte di sangue e lividi, e splendevano sulla pelle rovinata del suo salvatore.
#Future
“No. Non voglio festeggiare l’inizio di un altro anno di prigionia”
“Vedrai che tutto cambierà, Erza. E mi assicurerò di essere al tuo fianco, quando accadrà”.
Genere: Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Erza Scarlet, Gerard, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ringrazio Nikiji, BleackSmile, Roby_chan e RichardEucliffe per le recensioni. 
Inoltre, ringrazio tutti coloro che seguono, preferiscono e leggono in silenzio. 

Il supporto di tutti voi mi è indispensabile. 

Jaki Star




CARDINALE




 
Il sole splendeva orgoglioso nel cielo, irradiando Magnolia con i suoi caldi raggi.
Il vento, lieve ma presente, si insinuò dalla finestra aperta, portando con sé il fresco di settembre ed i profumi d’estate: il mare s’infrangeva contro gli scogli, sollevando schizzi di spuma dorata che baciavano l’aria. Gerard mosse qualche passo verso il davanzale, le mani allacciate dietro la schiena e lo sguardo assorto: i suoi occhi, socchiusi, cercavano l’orizzonte.
Si trovava in una stanza relativamente piccola, ingombra di utensili e materiale da sartoria: sulla parete al suo fianco, un calendario raffigurante i paesaggi di Magnolia faceva bella mostra di sé, le caselle immacolate...

… Tutte immacolate, tranne una.

Il corpo di Fernandes si irrigidì, perdendo la tranquillità che lo aveva rilassato per tutto il quarto d’ora precedente: nella sua mente balenò l’immagine dello scomparto che era stato ampiamente crociato con l’indelebile rosso.

14 Settembre.

Con un sospiro tremante cercò di calmare l’ansia che gli mordeva il petto e scuoteva le ossa: i suoi occhi verdi vagarono impazienti sul paesaggio, come a cercare con febbrilità qualcosa che lo potesse aiutare a chetare il suo animo tormentato. Con un gesto secco, ma elegante, si sistemò la giacca, per poi toccarsi appena la folta frangia blu: iniziava a sospettare che non si sentisse veramente pronto per…

“Gerard! Ecco dove diamine ti eri cacciato!” Gray entrò a passo svelto nella stanza: era miracolosamente vestito di tutto punto, i capelli tirati indietro in una pettinatura che lo rendeva identico al padre.

La cicatrice che portava con orgoglio sulla fronte risaltava, completamente scoperta: Fernandes cercò di concentrarsi sulla suddetta per non correre a nascondersi nell’armadio.
Tanto, con il casino che albergava nella stanza, ci avrebbero messo un bel po’ a trovarlo.

“Gray. È già ora?” domandò, il cuore martellante nel petto: il corvino gli fece un cenno d’assenso.
“Forse è meglio che ti sbrighi: siamo già in ritardo…” commentò, avviandosi fuori dalla stanza: Gerard buttò un occhio all’orologio appeso alla parete, constatando che, effettivamente, sarebbe dovuto essere in chiesa già da un pezzo.
Inarcando un sopracciglio si affrettò a seguire il compagno, mentre il fantasma di un dubbio gli bussava all’anticamera del cervello.


Erza teneva moltissimo alla puntualità, dopotutto si stava parlando di un evento molto speciale… Ma allora perché non era stato messo al corrente di quel ritardo così anomalo?
 
 
 
 
 
La mascella di Gerard toccò terra, mentre un colorito bluastro parve impossessarsi del suo viso.

“E questo… Che significa?” domandò lentamente, cercando di trovare il contegno che sentiva di aver irrimediabilmente perso.

Gray scosse le spalle, per poi grattarsi la nuca, quasi imbarazzato.

“Bè ecco… Abbiamo avuto un piccolo inconveniente” si giustificò, indicando con un cenno del capo l’uomo davanti a sé.

Il gigante dai riccioli aranciati sospirò sognante, gli occhi brillanti e a forma di cuore.

“Questo sì che è amore!” cantilenò, facendo ondulare la veste da cerimonia.
“C’è decisamente qualcosa che devi spiegarmi…” stabilì Fernandes, rivolgendo un’occhiata al mago del ghiaccio.
“Ecco, veramente è tutta colpa di…”
 




“CHE COSA?!”.

Gray si tappò le orecchie, completamente assordate da un acuto degno di nota. Dopo qualche secondo prese un profondo respiro, cercando di trovare la calma necessaria per non spogliarsi: Erza era già abbastanza arrabbiata di suo.

“E’ andata proprio così” commentò infine, constatando con sollievo che il suo timpano funzionasse ancora.
“QUINDI IO NON DOVREI SPOSARMI PER COLPA DI UN CRETINO DI SETTANT’ANNI?!” l’ennesimo urlo di Erza ebbe il potere di crepare lo specchio accanto al mago del ghiaccio, che si allargò il colletto della camicia in cerca di sollievo: sperava che Titania non decidesse di sfogare la sua rabbia su di lui, altrimenti non avrebbe fatto in tempo ad arrivare al pranzo di nozze, la sua meta più ambita.
 
“Proprio così” asserì pensieroso Makarow, accarezzandosi la barba con lentezza: Mira sospirò sconsolata, poggiando le forbici da cucito su un tavolino.
“Purtroppo, non c’è nessun cavillo legale che impedisca la scelta di Sua Eminenza” mormorò Fried, chiudendo un tomo dall’aria antica: Levy abbassò lo sguardo, sconsolata.
“E’ colpa mia, avrei dovuto fare carte false” sospirò, afflitta: Lucy le posò una mano sul capo, invitandola ad alzare il viso.
“Suvvia, Levy-chan, non dire sciocchezze” la incoraggiò, accarezzandola con dolcezza.
“Gerard ha passato tutta la vita a fare carte false, non credo che avrebbe potuto fargli piacere un gesto simile” s’intromise Melody, sistemandosi una ciocca rosata “Non ora che è finalmente libero. E penso che anche Erza sia dello stesso avviso” concluse, alzando lo sguardo sulla sposa: questa serrò gli occhi, cercando di trattenere la rabbia.
“Proprio perché è LIBERO non dovremmo essere in mezzo a questi problemi!” sibilò, avvicinandosi alla finestra: si portò una mano al petto, senza curarsi della morbidezza del vestito bianco che la fasciava splendidamente.

Il suo sogno si stava sgretolando lentamente, trasportandola nei giorni lontani in cui era solo una ragazzina innamorata a cui era stata strappata l’anima gemella.
Ed ora che erano di nuovo insieme…
Strinse con forza il davanzale, cercando di trattenere le calde lacrime di rabbia che le pungevano gli occhi: se solo la vita fosse stata più giusta con lei…
 

“Non lo permetterò!”.

Erza si drizzò di scatto, sbarrando le palpebre: con lentezza si girò, incontrando gli sguardi accesi dei due maghi che avevano parlato all’unisono.

“Erza si sposerà! Fosse l’ultima cosa che faccio!” sbraitò Natsu, il quale stava andando letteralmente a fuoco.
“Non sarà certo lo scemo di turno a guastare le feste: obbligheremo quel dannato cardinale con tutti i mezzi possibili!” gli fece eco Gray, con il tatuaggio dell’esorcista splendente.
“Che cosa avete in mente voi due?” chiese Lucy per precauzione, avvertendo un brutto presentimento: voleva bene ai suoi compagni, ma a volte le loro idee lasciavano un po’ a desiderare…

“LA TORTURA!”.

Ecco, per l’appunto.

“Avete intenzione di finire nelle viscere delle prigioni del consiglio per caso, mocciosi?!” li redarguì Makarow, colpendoli duramente sulla testa.

“Abbiamo una coppia di giovani che si devono sposare ed un cardinale vecchio stile, piuttosto conservatore, che non vuole accettare Gerard per via del suo passato…” ragionò Fried, tenendosi il mento fra le dita “Se solo trovassimo un sostituto più aperto… Tuttavia pare essere l’unico religioso che abbiamo a disposizione” constatò, pensieroso.


“Ehi! Prima io ho visto un tizio vestito da prete!” esclamò Natsu, portandosi una mano al mente “Ma sì, il gigante con la faccia squadrata!”.


Gray si voltò a guardarlo, stupito che l’amico avesse servito la risposta ai loro problemi su un piatto d’argento: forse, con qualche ritocco alle dimensioni dell’abito…

“Effettivamente il pastore serve solamente ad officiare la cerimonia: con il suo benestare e la firma del sindaco di Magnolia, il matrimonio è valido ed inappellabile” constatò Fried, volgendo lo sguardo sui suoi compagni: Fullbuster si avvicinò alla porta della stanza, ormai certo di avere la vittoria in pugno.

“Ragazze, preparatevi ad applicare tutte le vostre diavolerie da sarte modello: fra meno di un’ora Erza si troverà sull’altare” disse prima di correre via.

Dopotutto, il pranzo di nozze non era la sola cosa a cui teneva.
 




“Il sacerdote riposa nello scantinato e la sua vestina è stata opportunamente rimodellata”.
“Quindi mi stai dicendo che vi siete macchiati di furto e sequestro di persona, per permettere il nostro matrimonio?” chiese un poco allibito Gerard, ignorando i cuoricini che Richard continuava ad emanare, mentre la parola “Amore” risuonava ovunque.
“Abbiamo passato guai peggiori” asserì semplicemente il mago del ghiaccio, per poi raddrizzare improvvisamente la postura. “Forse è meglio smettere di chiacchierare: hai altro a cui pensare” sussurrò, indicando con un cenno del capo la figura che aveva fatto l’ingresso in chiesa fra i boati di commozione.
“Hai ragione” disse con un fil di voce il turchino: deglutì, con la gola improvvisamente secca.

Con la coda dell’occhio aveva osato lanciare un’occhiata al profilo della sposa, della sua sposa, che avanzava per la navata centrale a braccetto con Makarov: per un istante credette di scorgere il paradiso, la felicità che aveva sempre desiderato e che solo ora, dopo anni di sofferenze e martiri, poteva permettersi di accarezzare.
Un flebile sospiro, più di tensione che di sollievo, lasciò le sue labbra e la strana convinzione che tutto sarebbe andato bene si impossessò di lui: alzò lo sguardo lucido di emozione sulla figura solida di Richard, il quale, forse, era più emozionato di lui.
Il membro di Crime Sorciere gli rivolse un sorriso caldo e sicuro, d’intesa, che ebbe il potere di scacciare dal cuore di Gerard qualsiasi residuo di negatività.
 
E quando, a fine cerimonia, la bocca di Erza si unì alla sua, si accorse di non aver mai adorato così tanto un cardinale in tutta la sua vita.
 

 
  
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