Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: dakarys_96    24/10/2015    1 recensioni
Raccolta di diverse giornate senza un ordine di tempo.
Protagonisti: una giovane coppia alle prese con il loro amore e i loro sentimenti.
-JeanMarco-
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Jean Kirshtein, Marco Bodt, Un po' tutti
Note: AU, OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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-Marco

Oggi esce un nuovo volume di Spiderman e Jean mi ha pregato di accompagnarlo nella fumetteria della nostra città. Si, lui mi ha passato l’amore per i fumetti ma devo recuperare circa un milione di volumi, almeno sono in pari con tutti i film di ogni supereroe esistente.
Appena entriamo nel negozio Jean si precipita verso il suo scaffale di fumetti mentre io scambio due chiacchere con il proprietario, ormai siamo clienti abituali; ogni volta facciamo entrambi battutine sulla fissa di Jean, ma lui sdrammatizza e cerca di non mandarci a quel paese.

Improvvisamente il campanello della porta d’ingresso trilla e il proprietario saluta il cliente, non faccio in tempo a girarmi per vedere chi è entrato che noto Jean impallidito e immobilizzato sul posto. Cerco di intercettare il suo sguardo e rimango spiazzato nel vedere chi ho di fronte a noi: la sua ex della suola media.
È una storia vecchissima e con poco significato, ma è stata la prima di Jean; non ricordo neanche come si chiama, e dire che me l’aveva presentata qualche anno fa. Jean si fa avanti per salutarla e lei dice semplicemente: “Ma da quanto non ci vediamo!”, e dire che sei stata tu a lasciarlo.
Lui sembra molto impacciato nel parlarle e la cosa mi fa abbastanza innervosire, forse non si ricorda di quando lei gli era così vicino da essere molto più di una sorella per lui e poi lasciarlo dicendo: “Sei fissato con cose stupide e non è quello che voglio per me.”. Se penso al tempo che Jean ha passato chiuso in sé stesso per la sua autostima distrutta mi viene voglia di prendere a pugni il mio cuscino.
Ora lei sta dicendo cose del tipo: ‘Eravamo così giovani, sono passati un po’ di anni’, parla con quel sorriso così innocente, mentre Jean sta facendo il suo sorriso di circostanza e non riesco a non incazzarmi. Poi mi soffermo a guardare lei per un minuto: ha delle gambe così sottili, un seno che ha molto sviluppato negli anni, un viso con i lineamenti delicati e i capelli lunghi e scuri. Lo ammetto, sono sempre stato invidioso di tutto questo, perché lo ama Jean: ogni giorno cerco di non chiedere a me stesso perché lui stia ancora con me.
Parlano per un altro minuto, finché lui dice di dover fare un acquisto veloce e di avere un impegno; dà i soldi al proprietario e saluta entrambi con la mano. Io tengo lo sguardo basso sperando che lei non mi riconosca e soprattutto che non mi parli, non ne ho proprio voglia in questo momento. Appena varcata la soglia Jean inizia a parlarmi del passato, dicendo ad esempio: “Ma te la ricordi? Eravamo così stupidi al tempo.”; cose del genere, e dire che sono passati pochissimi anni. Nota qualcosa nel mio sguardo e preoccupato chiede se mi fosse successo qualcosa. Cerco di rassicurarlo in qualche modo, ma ormai mi conosce meglio di me stesso e sa quando mento. “Ti ha dato fastidio rivederla? Perché?”.

Provo a stringere l’orlo della maglia per trattenere le mie emozioni e cerco di fare un discorso decente senza balbettare.
“Eri così disinvolto con lei, come se non fosse successo niente tra di voi. Io ricordo ancora tutto come se fosse ieri; ricordo quando innalzasti un muro intorno a te perché avevi paura di far scoprire il tuo lato asociale ed egoista agli altri e questo ti portò al completo isolamento, ed anche che non sei più uscito con una donna perché hai sempre detto che nessuna ragazza può capire il tuo carattere fino in fondo. Io penso ancora a quelle cose che mi tormentavano anche anni fa, al fatto che a te piacciono le donne e stai ancora insieme a me per non so quale motivo.".

Il suo sguardo si fa molto sorpreso e pian piano rallenta il passo.
“Ci siamo già passati e quando ti capita di pensare a queste cose devi dirmelo. Quante volte dovrò ripetere che sto con te perché mi piaci e che me ne frego di cosa hai lì sotto? Potresti anche essere un transessuale, ma per me sarai sempre e solo Marco, d’accordo?”.
Non riesco a nascondere il mio sorriso e di conseguenza anche la sua espressione si fa più serena.
“Stasera vengo a casa tua e ti faccio vedere quanto sono etero. Stai attento a quello che dici Marco, perché poi ne pagherai le conseguenze.”.
Inizio a ridere contagiando anche lui e camminiamo verso un luogo indefinito, e non si è per niente reso conto di aver tenuto la mia mano per tutto il tempo.




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E poco alla volta si iniziano a scoprire i retroscena di questa magica relazione e soprattutto le varie difficoltà che li hanno portati ad essere così uniti :'3
Se volete lasciate una piccola recensione per farmi sapere la vostra opinione o per eventuali errori, non mordo uwu
(ANGST POWA)
   
 
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