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Autore: milly92    20/02/2009    5 recensioni
Debora è una normalissima ragazza di quasi sedici anni che purtroppo non esita a sentirsi “Sfigata” in ogni occasione, così decide di partecipare ai provini per diventare la “Life coach” del suo aspirante cantante preferito di un programma musicale, Music’s Planet, che si chiama Niko. Con suo grande stupore ce la fà, ma purtroppo per lei quell’evento non è un arrivo, bensì un inizio: ce la farà a vivere nel frenetico mondo della tv, dove contano solo l’aspetto esteriore, i soldi e il potere? Resisterà alle varie offese, orari stancanti e un certo aspirante cantante che la manda in tilt? E se poi all'affetto per Niko si aggiungesse anche quello per Andrea, basato più sul sentimento che sull'aspetto esteriore?? Dedicata a tutti coloro che amano sognare un (bel) po’ e che sanno che essere adolescenti e crescere NON è assolutamente semplice… Baci, milly92 ^^
Genere: Romantico, Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Just Believe In Yourself- Debora's Confessions'
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Basta, Non Ce La Faccio

Ciao!

Riguardo la questione del continuo, vi prendo in parola e continuerò a scriverlo, ok? Il primo capitolo sarà on-line pochi giorni dopo la fine di questa fic!

In questo cap continueremo a notare che Deb sta cambiando carattere e modi di fare in negativo, e lo constateremo definitivamente nel prossimo  cap.

Grazie mille a:

giunigiu95: Hai ragione, nessuno sopporta Paris e si crede di essere chissà chi! E riguardo questa presunta ragazza di Niko, beh, ti lascio al cap per scoprire cosa succederà… Buona lettura! ^^

95_angy_95: Puoi dirlo en forte, ora si che sono cavoli amari per Deb! Anche le pagine di diario sono una delle mia parti preferite, personalmente penso sia  bello leggere qualcosa dal punto di vista che non sia quello di  Deb per una volta, non credi? ^^

vero15star: Tesoro, tranquilla che in questo cap scopriremo la causa dell’anomalia dell’sms del  nostro Andreuccio (dobbiamo dividercelo, eh si, perché lo adoro troppo anch’io =D). Non hai sbagliato, “bride” vuol dire proprio sposa, in particolare sarà una futura sposa che riceve la proposta di matrimonio in un’occasione particolare, prima che il mondo le crolli addosso perché si rende conto di non essere una buona “donna di casa”… Chissà chi è xD… E chissà chi  è lo sposo… Tu che dici? Comunque mi farebbe piacerissimo incontrarti e conoscerti appena verrai a Caserta ^^ , poi semmai se ti va possiamo scambiarci gli indirizzi  di msn così potremo metterci d’accordo quando si presenterà l’occasione! Un bacione!

_New_Moon_: Oddio, allora ho una lettrice maga! Non dirmi che hai già previsto l’esito della fic! E se lo hai fatto ti prego non spoilerareeee! xD xD Allora ti prendo in parola, carissima, e spero di sapere il tuo parere quando lo pubblicherò! Ci conto, eh! xD

Angel Texas Ranger: Levare Paris di mezzo  un po’ difficile a momento, ma ti prendo in parola circa il continuo della fic e ho deciso di continuare a scriverlo, spero ti piacerà! ^^

A martedì,

la vostra milly92.

Capitolo 44

Basta, Non  Ce La Faccio

“Il tuo ragazzo…?” biascicai, sentendo di essermi persa un bel pezzo della storia.

“Si, io e Ferdinando ci siamo messi insieme  martedì!” sibilò Sabrina minacciosa.

“Ma… Ma io non ne sapevo nulla! Non mi hai detto che stavi con lui!” risposi, mentre Paris rideva.

“Ma su, riccia, non ti abbattere, Ferdinando non è scemo, sa distinguere la lana dalla seta! E’ davvero infantile arrabbiarti così con Deb solo perché è popolare, bella e corteggiata, sai?” dichiarò Paris altezzosa.

“Paris!” la sgridai. “Senti, Sabri, quel ragazzo mi ha baciata per una sc…” ma mi zittii visto che Paris mi stava pizzicando il braccio destro.

“Cara, Deb non sapeva nulla di te e Ferdinando, anche perché lui va a dire in giro che è single, è mio cugino e lo conosco bene. Quindi il problema è tuo, non della mia amica. Au revoir!” disse con voce affettata , facendomi segno di allontanarsi.

Io la guardavo impaurita dalla reazione che stavano avendo le mie amiche, mentre Sabrina sembrava tremare per l’indignazione.

“Hai chiuso” sbottò Giusy indignata più che mai.

“Si, ormai non andiamo bene visto che non siamo popolari e famose come te!” urlò Cristina.

“Ma ricordati che eravamo le uniche ad ascoltarti quando eri ancora te stessa! Ora vai a fare shopping con la francese, và!” esclamò Lina, allontanandosi con le altre.

Inutile dire che mi sentii catapultata in un altro mondo, e non potetti far altro che scagliarmi contro Paris.

“Ma sei pazza!” le urlai, tremando. “Le mie amiche si sono arrabbiate per colpa tua!”.

“Arrabbiate? Imbufalite, ihih” sghignazzò lei. “Senti, ti ho solo fatto un piacere, meriti di frequentare altra gente….” .

Gente che non comprendeva il significato della parola “affetto”, mi dissi il fatidico 2 Agosto, mentre ero in treno con Paris, Daniele e il resto della comitiva della ragazza diretta verso Roma, dove si sarebbe tenuto il concerto. Saremmo arrivati lì per l’ora di pranzo e avremmo trascorso con i ragazzi le ore pre-concerto.

Gente che guardava con disprezzo chi pronunciava una parola del dialetto napoletano.

Gente a cui interessava solo il tuo conto in banca.

Gente che non conosceva la differenza tra l’astuzia e la malvagità, la ricchezza spirituale e materiale.

“Allora, pronta a rivedere i nostri amici?” mi domandò Daniele mentre guardavo il paesaggio fuori dal finestrino.

“Ma certo” risposi, abbassando lo sguardo e riconoscendomi a stento quando notai la scritta “D&G” dei miei jeans e del mio top.

Mi sentivo vuota dentro, senza i miei valori che avevo sempre difeso, e pensavo solo alle mie amiche che ora se la stavano spassando in Calabria, nella casa estiva di Giusy, senza di me.

Era bruttissimo capire di aver spezzato un’amicizia. E per cosa?

Guardai Paris che rideva mentre Gustavo, uno dei ragazzi che erano in viaggio con noi, la abbracciava e le palpava il sedere.

Scossi il capo, cercando di non piangere.

“Max mi ha appena mandato un sms, abbiamo i posti in prima fila!” disse Daniele mentre scendevamo dal treno e ci avviavamo nella piazza dove si sarebbe tenuto il concerto. Stringevo in mano il mio biglietto, quel pezzo di carta che rappresentava la motivazione delle cazzate commesse, come se fosse la mia ancora di salvezza.

Attorno a me c’erano tantissime persone che si accalcavano nonostante mancassero sei ore al concerto, e lanciai un sospiro di sollievo quando riuscimmo a raggiungere i camerini dei ragazzi.

Paris se la filò con Gustavo e il resto del gruppo, lasciando me e Daniele, in stile: “Ora che vi ho usato per le vostre conoscenze non mi servite più!” , ma mi fece solo un grande favore.

“Oh oh! Ma guarda chi c’è!” disse una voce alle mie spalle. Una voce che non ascoltavo da ben cinquantotto giorni e quattro ore.

Mi voltai, raggiante di felicità, trovandomi davanti Max tutto sorridente, nel suo migliore stile estivo: pantaloni di lino e maglietta a mezze maniche bianca.

“Zio!” urlai traboccante di felicità, abbracciandolo come una furia mentre i bodyguard mi guardavano male. Avevo agognato quel momento per due mesi, ed ora che lo stavo vivendo mi sembrava di essere ritornata dietro di mesi e mesi.

“Nipotina! Oddio, sembra passato un secolo dall’ultima volta che ci siamo visti!” esclamò, mentre Daniele attendeva la fine della scenata per salutarlo.

“Ciao, eh” sbuffò falsamente arrabbiato e abbracciandolo a sua volta, mentre alle sue spalle si sentiva: “Max, il pranzo è pronto, vieni al bar!”.

Con un tuffo al cuore, vidi Andrea venire verso di noi per poi bloccarsi, con indosso una maglia rossa, dei bermuda di jeans e gli occhiali da sole. Sentii il mio cuore battere forte per la sua presenza, incredula di riaverlo avanti. Quasi dimenticai di essere offesa con lui per la questione dell’sms.

“Deb, ciao!” urlò, correndomi incontro e stringendomi a sé.

“Andrea!” urlai a mia volta, ancorandomi letteralmente a lui e stringendolo  più forte che potevo, quasi con le lacrime agli occhi.

“Quanto mi sei mancata” disse, come se gli altri intorno a noi non ci fossero. “Più il tempo passa e più ti fai bella”.

“Mi sei mancato anche tu” ammisi, e ci sorridemmo.

“Debora!”.

Come al solito, a completare la mia felicità giunse Rossella. “Stai benissimo, sembri una pop star!” si congratulò.

E tu una porno star, invece… Pensai, squadrando la sua mini mini gonna e il top microscopico, accompagnato da dei sandali dal tacco vertiginoso.

“Ciao” la salutai falsamente allegra, mentre mi separavo da Andrea. “Comunque ancora grazie per le ripetizioni” gli dissi, decisa ad aprire l’argomento “sms deficiente”.

Lui mi guardò stranito. “Eh? Quali ripetizioni?”.

“Come! Te l’ho scritto nell’sms! Ho preso nove a spagnolo!” risposi spazientita, mentre lui continuava a guardarmi interrogativo.

“Ma io non l’ho ricevuto” rispose lui ingenuamente, mentre Rossella assumeva un’aria preoccupata.

“Ma se mi hai risposto!” dissi, prendendo il cellulare e facendogli leggere l’sms.

Lui lo lesse prima di continuare  a mostrare una faccia sconvolta. “Non ti ho risposto io” affermò. Guardò Rossella, dopo aver letto bene la data.

“Ross, quel giorno eravamo tutti a casa tua per le prove…” iniziò, come se avesse capito tutto.

“E allora?” fece lei con aria di sfida.

“Significa semplicemente che hai risposto tu, cancellando l’sms dopo averlo letto” terminò lui. “Non vorrei dirtelo qui davanti a tutti, ma devi piantarla con la tua gelosia!”.

Rossella sbuffò prima di correre via.

Mi sentii stranamente sollevata, e gli sorrisi apertamente, mentre lui diceva: “Scusala, non riesce a capire che non mi va di stare con lei e reagisce così…”.

Wow, ha mantenuta la sua parola, allora alla fine era davvero sincero….

“Ma figurati, pensavo ci sarebbe stata una spiegazione del genere” risposi gentilmente mentre Daniele tossiva forte per ricordarmi che le cose non erano proprio andate così.

“Allora, andiamo a pranzo? Ovviamente siete invitati anche voi!” esclamò Max durante il silenzio che si era creato.

“Ma certo, grazie” rispose Daniele, mentre tutti iniziavamo a seguirlo verso un locale lì vicino, accerchiati dai soliti gorilla.

Era un locale moderno, con i tavolini trasparenti e le sedie colorate.

Appena entrai, però, sentii un’ennesima fitta allo stomaco: oltre al resto dei Gold Boyz c’era anche Niko, con indosso una maglietta azzurra e degli occhiali da sole. trattenni il respiro, ricordandomi più che ai del fatto che non si era fatto sentire dopo tutte quelle promesse e quei discorsi.

“Abbiamo portato i rinforzi!” se ne uscì Max rivolto agli altri, indicando me e Daniele.

“Salve ragazzi!” dissi falsamente disinvolta, correndo in direzione di Giuseppe, Dante e Francesco, abbracciandoli e facendo le tipiche domande formali come “Tutto bene?”. Quando arrivò il turno di salutare Niko, che era seduto all’estremità del tavolo, esibii un sorriso stiracchiato.

“Debora, non ti avevo riconosciuta!” se ne uscii lui. Mi salutò con due baci sulle guance prima che uno dei gorilla lo chiamasse per fare un autografo a delle fans.

Ci restai male, mi ero aspettata un saluto più affettuoso, ma feci finta di non badarci, prendendo posto vicino ad Andrea.

“Allora, cos’è questa storia del vostro contratto discografico?” domandai ai Gold Boyz dopo aver ordinato, controllando con la coda dell’occhio l’eventuale ritorno di Niko.

“Ma niente di che, la Sony ci ha dato questa possibilità e stiamo già lavorando ad un eventuale cd” rispose Giuseppe allegro.

“Che figata!” disse Daniele entusiasto.

“Alla fine è come se avessimo vinto anche noi” disse sollevato Dante sorridendo.

“E come avete intenzione di chiamare il cd?” domandai.

“Abbiamo varie opzioni, tra cui c’è anche “28 Maggio”” rispose Andrea guardandomi intensamente e facendomi arrossire come una furia.

Il 28 Maggio era il giorno in cui c’eravamo messi insieme…

“Si, è la somma delle nostre date di nascita” spiegò Francesco entusiasta.

Che coincidenza! Andrea sembrava pensarla come me visto che prese la mia mano tra le sue, sotto al tavolo,e la strinse lievemente.

Per un attimo mi sentii catapultata nel loft, alle giornate che avevamo trascorso insieme, quelle ore sottratte allo studio in cui ce ne stavamo abbracciati a guardarci semplicemente senza stancarci mai…

Improvvisamente avrei tanto voluto rivivere quei momenti, come se non avessi mai avuto un ripensamento su Niko.

“E invece voi cosa mi dite? Com’è andato il vostro ritorno?”.

Max interruppe il mio flusso di pensieri con questa domanda, facendomi sobbalzare.

“Benissimo, ormai io e Deb facciamo parte del gruppo dei popolari dell’istituto” rispose Daniele entusiasta.

“Oh, beh, si, e poi le pagelle sono andate bene, ho mantenuto la media del 7,5 nonostante tutto” affermai. “Anche se ho litigato con le mie migliori amiche…” aggiunsi, abbassando il capo.

“E perchè?” domandò Max allibito. “Eravate così compatte!”.

Gli raccontai dell’accaduto, del fatto che non avevo fatto più di tanto per poter ottenere i biglietti del concerto…

“E’ stato un bel gesto, ma ti è costato caro” disse Andrea  guardandomi dolcemente e accarezzandomi il capo.

Scrollai le spalle, imbarazzata da quel gesto intimo, e ringraziai il Cielo quando vennero i camerieri che  ci servirono il pranzo.

Mangiammo in allegria, raccontandoci i vari aneddoti che erano successi durante il periodo di separazione, finchè non giunse Rossella a pranzare con noi.

“Scusate, ho avuto un’intervista” si scusò con una bella faccia tosta, come se prima non avesse fatto una figuraccia.

“Ma figurati” le risposi con finto tono mieloso.

Lei mi guardò, mi sorrise falsamente, bevve un sorso di vino rosso con estrema grazia e sensualità guardando Andrea e poi disse: “Allora, vi stavate raccontando tutte le novità di questi due mesi?”.

“Si” rispose Francesco.

“Allora immagino avrete anche parlato della nuova ragazza di Niko!” squittì lei deliziata e guardandomi profondamente.

Nuova ragazza di Niko.

Nuova ragazza di Niko.

Nuova ragazza di Niko.

Quelle parole mi rimbombarono nelle orecchie a tal punto che per un pelo non mi strozzai con l’hamburger.

“Niko ha la ragazza?” domandò Daniele, all’apice della felicità e dell’incredulità.

“Si, non glielo avete ancora detto?” chiese Rossella sorridendo, mentre gli altri scuotevano il capo e si guardavano imbarazzati, mentre Andrea mi scrutava, in attesa di una mia reazione. Non battei ciglio, e finsi di ascoltare la conversazione senza essere turbata più di tanto. 

“Si, è una nuova cantante emergente di Napoli, si chiama Eliana ed è davvero una bella ragazza, lo devo ammettere! Si sono conosciuti ad un concerto a metà Giugno, e Niko mi ha detto che è stato amore a prima vista, appena l’ha vista ha dimenticato tutto… anzi, tutte! Ihih! Comunque stanno insieme da un mese ormai” raccontò sghignazzando quella vipera.

Dal canto mio mi sentivo davvero umiliata, era riuscita a mettermi K.O.

“Vabbè, Ross, non esagerare” tentò invano Max.

“No, ha ragione, sono davvero preso, la canzone che uscirà a settembre è dedicata a lei dopotutto” disse Niko in persona, sorridendo, alle mie spalle.

Mi voltai, e vicino a lui vidi una ragazza alta quasi quanto lui, con un sorriso smagliante e lunghi capelli biondo ramato. 

“Amore, così mi fai emozionare!” disse lei, abbracciandolo. “Ciao, ragazzi!” aggiunse rivolta agli altri, che le risposero con un vago “Ciao”.

“Ciao, io sono Eliana” si presentò cordialmente a me e Daniele.

Le risposi altrettanto cordialmente, prima di voltarmi verso Niko e dirgli con un fil di voce, ma senza staccare gli occhi dai suoi, “Congratulazioni!”.

“Grazie” rispose senza batter ciglio.

Ecco perché non si è fatto sentire! Che stupida che sono stata!

Feci un sorriso del tutto ipocrita prima di voltarmi e notare che Daniele mi guardava intensamente e sembrava avere una lotta contro sé stesso. Alla fine sospirò e mi prese per un braccio, e quando lo guardai senza capire mi sussurrò: “Reggimi il gioco, è per il tuo bene” mentre tutti erano distratti da Eliana.

“Beh, visto che si è presentato il momento degli annunci… Io e Debora volevamo annunciarvi che ci siamo messi insieme tre settimane fa!” disse, cingendomi il braccio attorno le spalle e sorridendo.

Annuii, sorpresa, senza sapere se fosse una cosa giusta o meno. “Beh, si, si, solo che avevamo deciso di dirvelo poco prima del concerto…” diedi man forte quando dentro mi sentivo morire.

A quelle parole seguirono varie reazioni: Max sgranò gli occhi, Andrea spalancò la bocca, Rossella ci lanciò uno sguardo superficiale,ma facendomi capire che ora ero io ad averla messa K.O., Giuseppe, Dante e Francesco ci guardarono stupiti e Niko … Sorrise.

“Congratulazioni anche a te allora!” disse.

“Grazie” risposi.

Inutile dire che dopo quella falsa rivelazione l’atmosfera si raffreddò: la cosa che però mi fece più male, però, oltre a vedere Niko imboccare Eliana, fu vedere Andrea dispiaciuto.

“Senti” gli dissi alla fine del pranzo, prendendolo in disparte mentre ci dirigevamo ai camerini, “Io non sto con Daniele, è una cosa che ha deciso lui per … Per non darla vinta a Rossella” terminai a testa bassa.

“Perché me lo dici? Cosa posso mai farci?” sbottò freddamente.

Non riuscivo a replicare, avevo la bocca arida. “Hai uno strano modo di fingere l’indifferenza” dissi. “Ma comunque sappi che non dimenticherò facilmente quella settimana in cui siamo stati insieme”.

“Ok, scusami, in realtà me ne frega… Ma devo imparare a vivere senza te, e, credimi, è davvero difficile” disse.

“Non so cosa dire, purtroppo non riesco a capire chi mi interessa di più tra te e quell’altro” ammisi. “Solo che con te le cose sono più facili, siamo più in sintonia…”.

Andrea scrollò le spalle. Lo abbracciai, ma lui rimase impassibile, così mi decisi a ritornare dal mio pseudo fidanzato che mi prese per mano.

Fingere di esser la sua ragazza però mi diede qualche vantaggio: scoprii che a Niko, nonostante fosse presissimo da Eliana, dava fastidio vederci insieme.

Infatti, quando ottenemmo il permesso di assistere le prove nel pomeriggio in prima fila, e mi decisi a baciare Daniele proprio mentre Niko cantava, egli sbagliò la strofa, scusandosi per l’errore commesso.

“Ha funzionato” dissi incredula.

“Si, ci è rimasto secco!” esclamò Daniele ridendo, e mi baciò di nuovo, questa volta con più foga.

Mi sentivo una bastarda, ma lo lasciai fare, nonostante tutto mi stava facendo un favore…

Click.

Mi separai di botto per la luce causata da un flash mentre a pochi centimetri da noi vedevo una Paris entusiasta che sghignazzava.

“Ecco, questa foto finirà in prima pagina nel numero di “Europe Gossip” di settembre!” annunciò lei.

“Gossip che?” domandai alzandomi.

“Europe Gossip! Il giornalino di Gossip del Liceo Classico Europeo che ho ottenuto il permesso di pubblicare durante il prossimo anno scolastico!” spiegò Paris entusiasta. “Ovviamente io sono la caporedattrice!”  aggiunse.

“Paris, piantala, siamo tuoi amici, la stavo bacando per … una scommessa” intervenne Daniele mentre alle nostre spalle i Gold Boyz provavano “A te”.

“Appunto, è per il vostro bene! Così sarete ancora più popolari!” esclamò estasiata lei.

“Paris, dai, non possiamo nemmeno barattare la foto?” proposi, decidendo di giocare d’astuzia.

“Sarebbe?”.

“Beh, potresti cancellare quella foto in cambio di una mia foto più interessante, in cui bacio un certo V.I.P…”.

Mi dicevo che non sarebbe successo nulla, tranne il fatto che la mia popolarità a scuola sarebbe saltata alle stelle, ovvio.

“Vediamo” concesse Paris, mentre cacciavo fuori la mia digitale e le mostravo la foto in cui io e Andrea ci baciavamo. Nel rivederla provai un lungo brivido lungo la schiena.

Nel momento in cui la vide le si dilatarono gli occhi e spalancò la bocca. “Ok, ok!” esclamò, cancellando all’istante la foto mia e di Daniele e prendendosi la mia memory card.

“Non pensi che possa essere pericoloso aver dato la memory card con tutte quelle foto a Paris?” fece Daniele quella sera mentre il concerto stava per iniziare.

“No, non credo, non può farci nulla di che” dissi, cercando di rassicurare più me stessa che lui. “Ma comunque, grazie per aver accettato di fingere di essere il mio ragazzo” lo ringraziai.

“E’ stato un piacere” disse lui. “Ormai ci sono abituato…” aggiunse, facendomi sentire davvero in colpa. “Ma tu, invece? Ho visto in che modo vi guardavate tu e Andrea…”.

“Non lo so, diciamo che mi piacciono tutti e due, solo che… Boh, non lo so nemmeno io” ammisi sconfortata.

“Dai, prima o poi troverai un ragazzo normale che vada bene per te” mi rassicurò lui stringendomi a sé e baciandomi la guancia, mentre vicino a noi Paris e gli altri urlavano per l’entrata dei cantanti.

Ascoltarli cantare mi fece bene, per tre ore mi rasserenai, liberai la mente dai miei dubbi, ma il peggio venne quando fui costretta a salutarli.

Presi in disparte Max e gli dissi la verità su me e Daniele, chiedendogli di tenere acqua in bocca, e salutai anche gli altri.

“Se puoi vieni a Pescara il dodici!” mi invitò Andrea cordiale. “E tra parentesi sono contento che non stai con Daniele” aggiunse  a bassa voce mentre mi abbracciava.

“Mi raccomando, tesoro, spero di vederti presto!” disse Rossella sorridendo malefica.

“A chi lo dici, tesoro!” risposi, mentre abbracciavo Francesco e Giuseppe.

Eliana mi si avvicinò e mi salutò con due baci sulle guance. Era davvero simpatica, dovevo ammetterlo, eppure non potetti far altro che pensare a lei e Niko mentre ero sul treno per ritornare a casa e gli altri dormivano. E, dulcis in fundo, mi arrivò un sms proprio da parte sua.

Non sapevo che saresti venuta, scusami, avrei voluto dirti la cosa diversamente. Mi dispiace, ma ora io amo lei, e non avrei voluto illuderti. E’ meglio così, credimi. Ti chiedo solo di dimenticarmi. Niko.

Restai incredula davanti a quelle parole di ghiaccio. Dimenticare? Credeva che fosse un gioco da ragazzi? Mi aveva sconvolto la vita, mi aveva fatto avere dei ripensamenti su Andrea dopo tutto quello che aveva fatto, ed ora… Ed ora il massimo che gli riusciva di dire era “Dimenticami, io amo un’altra” come se tutti gli accaduti fossero frutto della mia immaginazione!

Presi il diario che mi aveva dato due mesi prima che avevo custodito nel mio zaino insieme a quello di Andrea, presi una pagina a caso e lessi. Ormai lo facevo sempre quando ero triste o turbata, e quel diario per me funzionava come una specie di oracolo.

29/05/08 ore 12:30, camera del loft.

Caro diario, oggi sarò breve e conciso, non ce la faccio a scrivere molto, ho la mano che mi trema e le lacrime che sgorgano come se fossi un bambino. Poco fa avuto la conferma che lei sta con lui, come avevo previsto. E’ stato un shock sentire la loro conversazione “clandestina” mentre stavo andando nella sua stanza per parlarle. “Voglio te, voglio sentirmi di nuovo bene come ieri sera…” gli ha detto. Ieri sera… Non oso immaginare cosa sia successo, ieri sera!Stanno insieme. Come li invidio. E la cosa è stupida, perché me la sono lasciata sfuggire così, prima le piacevo, ma come al solito ho rovinato tutto… Addio, piccola life coach. Vorrei avere il coraggio di dirti che forse io ti… Basta, non ce la faccio.

Chiusi il quaderno di botto, anche io non ce la facevo. Come aveva potuto dimenticare tutto quell’amore che provava in così poco tempo?!

 

Qualche Anticipazione:

La vecchia Debora era decisamente morta, sepolta, scomparsa, sostituita da una Debora più frizzante, ma anche abbindolatrice.

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“E ci credo, non potevano non comprarla dopo che abbiamo organizzato la copertina così bene” sghignazzai. Quell’”abbiamo” includeva il fatto che io fossi la viceredattrice del giornalino.

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“Va bene, diciamo che se continuai così potrai venire alla festa di Halloween” concessi gelida.

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“Oh, Silvia! Ciao!” dissi incredula. “Che sorpresa!”.

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“Certo che non sarebbe successo, ti conosco, e non fai nulla di male contro la tua volontà. Sempre se hai capito di aver fatto cose cattive e sbagliate” disse con freddezza.

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“Non sono il tuo giocattolo! Mi sono stufato! Mi ero illuso, era tutto un piano, ho deciso di farti entrare nel giro per farti innamorare di me, di farti ingelosire…” aveva detto.

  
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