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Autore: Laura_Black    20/02/2009    10 recensioni
"Harry, ti senti bene?", chiese Hermione preoccupata. La gente intorno a loro osservava la scena con attenzione.
"Harry?", fece Ginny.
Ma prima che Harry potesse dire qualsiasi cosa ebbe un conato di vomito e l'ultima cosa che sentì prima di svenire fu il grido d'aiuto di Hermione e il movimento attorno a lui.
E se questa volta non bastassero le pozioni?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Ginny Weasley, Il trio protagonista | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Cross-over | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Nessun contesto
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IL CASO POTTER
Lupus?

"Rash, febbre, vomito. Proposte?", disse House, mentre scriveva il nuovo sintomo alla lavagna.
"Meningococco?", tentò Cameron, "I tre sintomi coincidono"
"Non sembra letargico, è da escludere", sentenziò Foreman, "Potrebbe essere lupus"
"Vuoi piantarla con il lupus? Conosci solo quello? Per quanto ne sappiamo, potrebbe essere una malattia parassitaria", esclamò indispettito House.
Foreman scosse la testa, esasperato. Sapeva quanto House si divertiva a torturarlo e non avrebbe smesso di farlo. Neanche con una pistola puntata alla tempia. Ogni ragionamento per lui era sbagliato: loro facevano le loro ipotesi, ma alla fine era sempre House ad avere ragione.
"Fategli gli esami del sangue, ECG e l'esame tossicologico. E non tornate a mani vuote", disse House mentre andava nel suo studio, "E non parlate più di lupus"
"E tu che farai?", chiese Cameron.
"Ehi, ci stai provando!"
Era chiaro: discussione chiusa.

"Quanto diavolo ci stanno quelle due?", disse all'improvviso Ron con impazienza.
"Non sperare di rivederle prima di sera. In fin dei conti Hermione ha ragione. Dove si trovano gli ingredienti in questo posto?", rispose Harry.
Erano rimasti in silenzio quasi tutto il tempo. Il mal di testa di Harry andava aumentando, ma era convinto fosse per via delle crisi di vomito.
Mentre stava con la testa appoggiata al cuscino entrò una dottoressa, che gli si avvicinò con una siringa in mano. La situazione non era molto piacevole.
"Piacere, sono la dottoressa Cameron. Devo prelevarti del sangue per vedere cos'hai"
"Voglio andarmene da qui. Ho già fatto altri due esami e non pare che stia per morire, quindi...", si lamentò Harry.
"Andrai via presto, te lo prometto. Dammi il tuo braccio"
Avrebbe preferito non muoversi. Appena piegò il braccio avvertì delle fitte di dolore atroci a tutte le articolazioni e a stento riuscì a trattenere un gemito sofferente.
"Che succede?", chiese con apprensione la dottoressa.
"Mi fanno male le ossa", le rispose Harry, "Prima ero fermo, non lo sentivo"
"Perchè gli stanno venendo tutte queste cose all'improvviso?", chiese Ron con fare polemico.
"Non lo so", rispose la dottoressa, "Ti fa male qualcos'altro?"
"La testa. Ma dopo aver volato su un aereo e vomitato per ore credo sia normale"
"Per ora mi serve il tuo sangue", sospirò la dottoressa, "E a te la compagnia di un amico", continuò quella, rivolgendo uno sguardo a Ron.

"Foreman aveva ragione", esclamò Cameron irrompendo nello studio di House, mentre lui stava beatamente ascoltando la musica.
"Scusa? Devo aver sentito male"
"Ha anche l'artrite. E' lupus!", spiegò lei spazientendosi.
"Avevo detto che non volevo più sentire quella dannata parola. Oh, ecco Chase!", esclamò House mentre Chase entrava nello studio, "Eravamo ai preliminari, ci hai interrotti!"
"Il suo sangue è a posto. E l'esame tossicologico non riporta niente di importante", fece Chase ignorando la provocazione.
"Il fegato come sta?", chiese House.
"Il fegato?"
"Dategli il cloramfenicolo e le tetracicline", comandò House, ingerendo una delle sue pillole, "E per qualsiasi problema andate dalla Cuddy. Io devo mangiare"
"Vuoi curarlo per la febbre Q?", chiese stupita Cameron.
"Wow! Allora avevo torto a pensare di essere l'unico dottore nel raggio di 20 metri!"
"La febbre Q non c'entra nulla! Tu vuoi solo una scusa  per non ammettere che Foreman ha ragione!", esclamò Cameron.
"Si nota così tanto? Fate come vi ho detto!", ordinò House, prima di sparire definitivamente dalla loro vista.

Princeton era la città più babbana che anche il più inetto dei maghinò avesse potuto immaginare. Ginny e Hermione avevano tentato ogni tipo di Incantesimo di Svelamento per trovare un negozio, un mago nascosto, un qualsiasi oggetto un po' fuori dal normale e non avevano trovato nulla. La loro mattinata era trascorsa in quella folle ricerca, finchè, esauste, non si erano fermate su una panchina.
"Hermione?"
Hermione si voltò verso Ginny, in attesa che parlasse.
"Pensi... pensi che Harry abbia qualcosa di grave?", chiese la rossa, lasciando trasparire la sua preoccupazione.
"Non lo so, ma qualsiasi cosa abbia sono sicura che gli passerà. I medici non sono poi così pessimi come dice Ron", rispose Hermione con un sorriso rassicurante.
"Io invece credo che abbia ragione. Insomma, i mezzi dei babbani sono meno potenti di quelli dei Guaritori..."
"Neanche dal San Mungo sono usciti tutti vivi, Ginny", la rimproverò l'altra, "Noi maghi, solo perchè abbiamo delle capacità in più, non abbiamo il diritto di sentirci superiori ai babbani, nè quello di non confidare in loro. Quel medico, House, pare sia abbastanza conosciuto nel suo campo. Credo che i miei lo abbiano nominato un paio di volte durante le loro conversazioni mediche. Devi solo fidarti e stare vicina a Harry il più possibile"
Ginny annuì. "Io voglio stargli vicino, ma allo stesso tempo ho paura. Non l'ho mai visto così malato", disse mentre puntava i suoi occhi in quelli dell'amica, "Io non voglio perderlo"
Hermione capì e sorrise. "Andrà tutto bene. Adesso continuiamo a cercare, va bene?"
"Va bene"

"E quindi hai un caso", affermò con certezza Wilson, mentre lui e House prendevano posto ai tavoli della mensa.
"Te l'ha detto la Cuddy?"
"No, ma quando ne hai uno sembri in perenne stato di concentrazione e parli meno di medicina"
House lo guardò incuriosito. "Mi sento spiato. Stai volutamente invadendo la mia privacy"
"Qual è la tua attuale vittima?", chiese Wilson, ignorando volutamente l'osservazione dell'amico.
"Un giovane inglese con febbre, rash e vomito. Potresti smetterla di parlare? Sto cercando di guardare la tv!", rispose rudemente House.
"Lupus?"
L'altro lo fulminò con lo sguardo, come se gli avesse appena rivolto il peggiore insulto immaginabile. Wilson immediatamente comprese che c'era qualcosa sotto, qualcosa che saltava fuori al sentir nominare la parola 'lupus', qualcosa che doveva avere a che fare con i suoi tre assistenti.
D'altronde lo conosceva da troppo tempo per non riuscire ad intuirlo da un solo sguardo.
"Non è lupus", disse House scandendo sillaba dopo sillaba.
"Non lo è perchè hai ne hai le prove o perchè non vuoi che lo sia?", gli chiese l'altro con un velo di ironia.
"Non lo è perchè non lo è", rispose House ritornando in sè e fregando il toast all'altro, "Niente può essere ciò che non è"
"O forse lo è, ma la cosa ti irrita perchè non sei stato il primo a capirlo", obiettò Wilson.
Ma House era caduto in quella specie di trance a cui seguiva un lampo di genio, quella profonda concentrazione che per qualche secondo lo isolava dal resto del mondo e in cui non sentiva più nessuna voce a parte la sua.
E così si alzò, portandosi dietro il toast di Wilson.

Rieccomi! Dopo una settimana ho avuto finalmente il tempo di correggere il capitolo e aggiungerlo.
Sono davvero felice che i primi due capitoli vi siano piaciuti! Ringrazio weasley star (speriamo riesca a renderlo ancora meglio... ci tengo molto :D), Pan_Tere94 (yes, 'totally english' is correct ;D), erikappa (e chi non adora House! *_*), LeLia_CuLLen_95 (sì, è una Ron/Hermione, ma al momento sto concentradomi sulla malattia di Harry ^^), ragazzasilenziosa (grazie mille!), Slytherina (ah, sììì! La ricordo quella puntata! Purtroppo per House, mi sa che la colonscopia non servirebbe a molto per il problema di Harry -_- grazie mille! :D), maryrobin (eccoti servita ;)) e lyrapotter (ehi, ma tu non avevi commentato qualcos'altro mio? In ogni caso è piacere che ti sia piaciuta la fan fic!).
Adesso vado a continuare la mia lettura di racconti firmati Edgar Allan Poe.
Alla prossima e buon finesettimana!
  
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