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Autore: MarcelineRoger    25/10/2015    1 recensioni
"Mancavano pochi nomi ormai e dopo «Spinnet».. «Spitha»..«Tarril»..«Terenz»…«Wilson» fu il turno dei gemelli.
«Weasley Fred!» il ragazzino si sedette sullo sgabello e pochi istanti dopo venne smistato:
«GRIFONDORO!» il cappello gli fu tolto dagli occhi e corse al suo tavolo senza voltarsi indietro, subito seguito dal fratello gemello smistato nella stessa casa. Polaris sospirò ed alzò le spalle. Aveva già perso due amici."
Ho adorato dalla prima all'ultima pagina del capolavoro della Rowling. L'unico problema è che ogni personaggio che ho adorato ha fatto una brutta fine. Ho quindi deciso di creare questa storia. Aggiungendo un solo personaggio, Polaris, per far prendere una piega diversa alle vite dei personaggi sullo sfondo. Come tutto può cambiare con una sola vita in più.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Fred Weasley, George Weasley, Nuovo personaggio, Severus Piton
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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4 Settembre 1989
Era una congiura. Era tutto una congiura contro di lei. Quella sera ci sarebbe stata la sua prima lezione di Astronomia. Con Grifondoro. I gemelli Weasley continuavano a ridere mentre lei passava e bisbigliavano alle sue spalle. Stava cominciando ad odiarli. Che cosa aveva fatto di male con loro? Era solo stata smistata in un’altra casa, tutto qui. Sbuffò e si incamminò verso la Torre di Astronomia, Vega sempre sorridente al suo fianco. Stavano per cominciare a salire le scale quando la voce di uno de gemelli le fece voltare.
«Bene, bene, guarda chi c’è. La piagnona Snape. Paparino ti ha ignorato un’altra volta?» Polaris arrossì ed abbassò la testa. Allora era per questo. L’avevano vista piangere. Polaris alzò la testa e li guardò furiosa
«Almeno mio padre non è un pezzente, Weasley. I miei genitori hanno una dignità, cosa che a voi Weasley è stata rifiutata da Madre Natura.» girò i tacchi e salì le scale fumando di rabbia. Vega li guardò schifata e scosse il capo.
«Siete proprio degli stronzi.» si voltò e rincorse l’amica senza scomporsi. I due gemelli si guardarono ed alzarono le spalle. Mica era colpa loro se era stata smistata a Serpeverde.  
 
Polaris sbattè i libri sul tavolo. Era furiosa. Quella settimana era iniziata male e sarebbe finita peggio. Suo padre l’aveva umiliata davanti a tutta la sua classe, gemelli Weasley compresi. E che diamine, si era pure messa a piangere. Sbuffò e fece per andarsene, non aveva assolutamente fame, quando un gufo nero come la pece la raggiunse, posò una lettera e se ne andò. Vega si sporse verso di lei.
«Chi te la manda? I gufi sono già passati oggi.» Polaris sbuffò.
«Quello è il gufo di mio padre.» La bambina spalancò gli occhi.
«Che cosa vuole secondo te?» Polaris alzò le spalle.
«Non ne ho idea e sinceramente non mi interessa.» Vega la guardò stranita.
«ma è tuo padre!» Polaris alzò gli occhi al cielo. Il soffitto era nuvoloso, presto ci sarebbe stato un bel temporale.
«A casa forse. Qui è solamente il professor Snape.»
«Sei troppo severa.» Polaris colpì con un pugno il tavolo e la guardò con rabbia.
«Per Salazar Vega! Hai visto come mi ha trattata. Capisco i suggerimenti ma quella pozione era perfetta! E questo lo sapeva anche lui. È solo uno stronzo, ecco che cos’è.» lo svolazzo di un mantello le zittì. Polaris si voltò e sbiancò. Suo padre era dietro di lei, gli occhi che mandavano lampi.
«5 punti in meno a Serpeverde per questa mancanza di rispetto. Signorina Snape, lei è in punizione! Alle 20:00 nel mio ufficio.» sibilò, girò i tacchi e si avviò verso i sotterranei. Vega era a bocca aperta mentre Polaris stringeva i denti ed i libri al petto. La sala grande era silenziosa e tutti guardavano verso di lei. Alzò la testa ed uscì dalla sala grande subito seguita dai bisbigli di tutta Hogwarts.
 
Il professor Snape chiuse la porta del suo ufficio e si accasciò sulla sedia. Che gli era preso? Perché la trattava così? Posò lo sguardo sulla scrivania e la foto di una Lily bambina gli sorrise.
«Che cosa ho sbagliato? Prese una bottiglia di whiskey incendiario e ne ingollò un sorso.
 
Qualche piano più in alto Polaris stava raggiungendo furente l’aula di Trasfigurazione. Vega la seguiva in silenzio, quasi correndo per stare al suo passo.
«Polaris, attenta ai..» non aveva ancora finito la frase che Polaris si ritrovò a terra con il polso dolorante. I gemelli Weasley erano davanti a lei e ridevano sonoramente.
«Hei Snape, quando imparerai a stare in piedi?» l’altro diede il cinque al gemello e sorrise.
«Ho sentito che Snape ti ha mandato in punizione, siamo sicuri che sia tuo padre?» Polaris strinse gli occhi guardando male i gemelli, nei suoi occhi la rabbia. Vega si mise tra loro fumando di rabbia.
«Dovete smetterla! Che cosa vi ha fatto di male?» la bambina si alzò da terra e si spazzolò i vestiti.
«Lascia stare Vega. Sono solo invidiosi, dopotutto sono solo dei traditori del loro sangue. Dei pezzenti che giocano a fare i maghi.» prese  i suoi libri e sbatté la porta dell’aula dietro di lei, l’intera classe a bocca aperta ed i gemelli immobili in mezzo al corridoio.
 
Quella sera Polaris raggiunse l’ufficio di suo padre alle otto precise, bussò ed attese silenziosamente. La porta si aprì e lei entrò sospirando. Snape era seduto dietro la scrivania e le fece cenno di sedersi. Le sorrise ed una tazza di cioccolata bianca, la sua preferita, apparve davanti a lei.
«Allora, come è andato l’inizio di questa settimana?» la bambina alzò un sopracciglio.
«Credevo di essere qui per una punizione, non per una conversazione.»  Severus sospirò. Se lo era meritato.
«Laris, ti ho fatto una domanda.»
«Ti interessa davvero o è solo una domanda di cortesia?» Severus strinse gli occhi. Si era perso qualcosa. Che cosa stava succedendo? Perché sua figlia, la sua adorata Polaris, gli chiedeva una cosa del genere?
«Sei mia figlia.» rispose solamente.
«Male. Sta andando tutto malissimo» una lacrima le solcò il viso e Severus si sporse sulla scrivania.
«Che succede? Non riesci a seguire le lezioni?» prese le mani della bambina tra le sue e le baciò.
«è colpa tua.» il mondo crollo addosso a Severus. La stava facendo soffrire. Lui la stava facendo piangere. «Mi hai umiliata davanti a tutta la classe ed  io ho pianto. Ora non fanno altro che prendermi in giro.»Severus sospirò.
«Quella pozione era quasi perfetta, ma sei mia figlia. Esigo il massimo da te.» le sorrise. «Esigo il massimo da te perché so che puoi darmelo. Forza, dimmi chi ti da fastidio.» Polaris si asciugò le lacrime e sospirò.
«I gemelli Weasley. Li odio! Oggi mi hanno fatto cader davanti a tutti e continuano a punzecchiarmi.» gli occhi di Polaris erano pieni di rabbia, gli oggetti attorno a lei avevano cominciato a fluttuare. Severus si alzò di scatto e si inginocchiò davanti a lei.
«Laris Polaris, devi calmarti! Stella mia riprendi il controllo.» gli occhi della bambina tornarono normali e tutto crollò a terra. Severus abbracciò la figlia stringendola forte al petto.
«Laris, devi imparare a controllarti. Se qualcuno lo scopre sarai in pericolo. Devi stare attenta. Me lo prometti?» la bambina annuì sulla spalla dell’uomo che sorrise e le baciò la fronte.
«Non dubitare mai di me, figlia mia. Io ti vorrò sempre bene.»  Polaris sorrise, felice di quella parole dette col cuore. Suo padre le voleva bene. Questo era l’importante.
 



N.d.A.

Sono terribilmente in ritardo e non ho nessuna scusa, ma è difficle gestire i gemelli Weasley.. 
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e ringrazio immensamente chi ha recensito e tutti i lettori silenziosi.
Al prossimo capitolo
MarcelineRoger
   
 
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