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Autore: StewyT    25/10/2015    9 recensioni
“Fiorellino? Fare la doccia da soli non ha più senso. Vieni qui, avanti”
“Un attimo, Magnus. Sto cercando quel maledetto aggeggio”
“Cosa?” urlò Magnus dal bagno.
“Il mio maledetto cellulare”
“Prendi il mio. È nel primo cassetto del mio comodino. Fa presto, su!”.
Provò a cercare il suo nel primo cassetto del comodino.
Com'è che si dice? Quando meno te lo aspetti il destino colpisce.
Alec trovò il cellulare nel cassetto, ma anche una lettere indirizzata proprio ad 'Alexander Gideon Lightwood'.
Prese la busta avorio con le mani che gli tremavano; la scrittura era quella di Magnus indubbiamente, quindi non poteva essere niente di male.
“Hai fatto?” urlò il ragazzo dal bagno.
“Un minuto e arrivo”
Era giusto o meno impicciarsi dei fatti di Magnus? Non lo era, lo aveva capito da tempo ma quella busta aveva sopra il suo nome quindi era suo diritto e dovere leggere il suo contenuto!
Si sedette sul letto -che si sarebbe ovviamente macchiato d'oro e blu – e aprì la bustina con le mani che gli remavano come non mai.
"Caro Alexander..."
Missing Moment Città del fuoco Celeste-Destino. Ultimo capitolo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi, Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Perchè forte come la morte è l'amore.
Destino.
Missing Moment Città del Fuoco celeste.
 
Nessuno che mi sia entrato nel cuore come te” rispose Magnus. Tamburellò
leggermente sul taccuino. “Considerala una prima puntata di tutto ciò che voglio dirti. Non ero sicuro, ma speravo che… se avessi voluto stare con me, come io voglio stare con te, l’avresti accettato come una prova. Una prova che sono disposto a darti qualcosa che non ho mai dato a nessuno: il mio passato, la verità su me stesso. Voglio dividere la mia vita con te, e questo significa oggi, e il futuro, e tutto il mio passato, se lo vuoi. Se vuoi me.”
Alec abbassò il taccuino. Sulla prima pagina c’era qualcosa, una dedica scarabocchiata:
[….]
Va bene” disse.
Magnus si girò verso di lui nel buio, ora tutto un fascio di energia, tutto zigomi e occhi
scintillanti. “Sul serio?”
Davvero” rispose Alec. Allungò una mano e intrecciò le dita con le sue. Si sentì
divampare un bagliore nel petto, dove prima era tutto scuro. Magnus gli mise le lunghe dita a
coppa sotto la linea della mascella sfiorandogli delicatamente la pelle, e lo baciò:fu un bacio lento e delicato, un bacio che ne prometteva altri in seguito, quando non fossero più stati su un tetto, dove potevano essere visti da chiunque passasse.
E così sono il tuo primo Shadowhunter in assoluto, eh?” disse Alec quando infine si
separarono.
Sei tante delle mie prime cose, Alec Lightwood” rispose Magnus.


[spoiler COHF / forse spoiler Accademia]


Alec si buttò pesantemente sul divano sbuffando, stanco.
Era stata una bella serata, strano pensato da Alec Lightwood ma a quella festa si era divertito da morire, sarà che era stata la sua prima festa con tutti, la prima in cui erano stati tutti assieme a divertirsi e ballare tra la calca di nascosti.
Era stato fantastico vedere le persone che amava così felici: Jace sorrideva come non mai al fianco di Clary, avevano ballato tutta la sera e non si erano staccati un momento!
Iz era stata incredibilmente radiosa al fianco di Simon, che era sano, salvo e... Simon. Il solito nerd che si era meritato sua sorella con sangue e sudore; non gli era stato molto simpatico nei primi tempi, in quel momento, invece, quando lo aveva visto dare il sorriso e una strana luce agli occhi della sorella gli era diventato grato, davvero tanto.
Quanto a lui e Magnus.. probabilmente non erano stati mai così bene assieme.
Era passato parecchio, orami da quando erano tornati da Edom e sebbene Alec non si fosse trasferito ancora da lui perché per un lungo periodo era stato a capo dell'Istituto erano stati praticamente incollati buona parte del tempo; Alec correva da lui non appena aveva del tempo libero. Molti dei giorni trascorsi assieme li avevano passati avvinghiati e baciarsi nel letto, ma si erano presi parecchi momenti anche per parlare di quello che era successo tra loro, dei litigi che c'erano stati, del fatto che Alec aveva bisogno sapere più cose di lui, e infine avevano parlato spesso anche del taccuino che Magnus gli aveva consegnato. Aveva adorato ogni singola storia raccontata dal suo stregone ed era stato fantastico entrare nel suo mondo per un po', tanto che lo aveva finito in soli due giorni – nei quali Magnus non aveva fatto altro che lamentarsi delle scarse attenzioni che riceveva -.
Si ritrovò Presidente sulle gambe e prese ad accarezzarlo dolcemente.
“A questa festa si è degnato di presentarsi” asserì Magnus sorridendo; li raggiunse dopo aver chiuso la porta dalla quale erano appena usciti Jace, Clary, Izzy e Simon.
“Tutto è iniziato con una festa e tutto finisce con una festa, mh?” disse Alec leggermente malinconico.
“Hey, cos'è questa tristezza nella tua voce Fiorellino, non ti sei forse divertito?”. Lo stregone si allungò e si spalmò sul giovane che gli sorrise e scosse la testa.
Ogni volta che finiva un libro gli veniva il magone, e persino quando finiva un film questa strana cosa gli succedeva, forse stava accadendo anche con la fine della festa.
“Non sono triste. È che mi sembra trascorso così tanto tempo...”
“Ancora con la paura di invecchiare?” Magnus accarezzò Presidente Miao, poi lo tirò su e lo poggiò a terra – contrastando i vani tentativi del povero gattino di restare in braccio al suo cacciatore preferito –.
“Mi piacerai anche quando avrai tutti i capelli bianchi, piccolo mio” disse dolcemente, abbracciandolo. Alec sorrise.
“Un anno fa neanche ti conoscevo. Come passa in fretta il tempo”
“Il tempo fa miracoli” disse vagamente lo stregone prima di sporsi verso il giovane e dargli un bacio sulla guancia. “Stai pensando a quando ci siamo conosciuti o al primo bacio che ti ho dato?” gli sorrise malizioso e Alec alzò gli occhi al cielo.
“Stavo pensando alla prima festa che hai dato. Questa è stata di gran lunga migliore”
“Perchè con questa abbiamo festeggiato Presidente e noi due.”
“Noi due?”
“È un anno che ci conosciamo. Era una data da festeggiare, no?”.
Alexander gli sorrise e agguantò la sua camicia – quasi tutta sbottonata – per attrarlo verso di sé e baciarlo in un modo che avrebbe fatto arrossire l'Alec di un anno prima.
“Mhm” mugugnò Magnus allontanandosi, tutto felice. “Sono convinto che un anno fa non mi avresti baciato così”
“Già” disse sorridendo il cacciatore “un anno fa probabilmente non avrei fatto neanche questo...”. Fece scorrere dolcemente le dita sul suo petto fino all'apertura della camicia e poi in un colpo solo la strappò via; sorrise malizioso e si abbassò verso il petto dell'altro, prendendo a lasciarci baci e piccoli morsetti che facevano arrivare lo stregone al settimo cielo.
“No” disse Magnus in un gemito “Purtroppo non lo avresti fatto” ridacchiò e allontanò la testa di Alec dal proprio corpo, stringendo i suoi capelli. Occhi blu lo guardò contrariato, odiava quando lo interrompeva, non c'era cosa che odiava di più.
“Vorresti mostrarmi in camera da letto cosa altro non avresti fatto un anno fa, mh?” sorrise di nuovo malizioso lo stregone e Alec pregustò tutto quello che sarebbe accaduto tra le quattro pareti della loro camera.
“Mhm” si morse il labbro inferiore e sorrise cattivo.
“No” asserì alzando un sopracciglio “O meglio, non ora. Guarda casa tua!”
Nostra!” gli ricordò Magnus, Alec sorrise felice.
“Guarda casa nostra!” si corresse poi il ragazzo; Magnus si girò attorno con un broncio sulle labbra. “Cosa c'è che non va?”
“È orribile. E guarda lì. Per l'Angelo che schifo! Non inviteremo più i vampiri alle feste, vero?”. Magnus si girò verso il punto indicato da Alec e represse un conato di vomito: una grande chiazza di vomito rossiccio si allargava sulla sua parete. Che odio!
“Dobbiamo risolvere il problema di quella macchia” asserì convinto.
“E tutti gli altri che ha casa nostra in questo momento. I nostri pantaloni possono aspettare” disse sorridendo. No che non potevano, ma se Magnus si era preso la libertà di interromperlo sul più bello, Alec si prendeva quella di rimandare il loro divertimento.
“Okay” sbuffò Magnus. Per aver ceduto così velocemente di sicuro aveva qualcosa in mente. Alec era spaventato.
Lo stregone si alzò e sorrise al fidanzato prima di schioccare le dita e far scomparire tutto: non c'erano più bicchieri di carta per terra, macchie sul divano, bottiglie di intrugli strani sul bancone della cucina, cartoni alle finestre, avanzi di cibo sul pavimento.. l'unica cosa che restava era la macchia sul muro.
Il cacciatore si alzò soddisfatto e sorridendo tirò Magnus verso di sé, ma lui lo interruppe ancora. Sbuffò.
“Ci tocca solo togliere quella, Fiorellino.” scrollò le spalle sorridendo mentre il Fiorellino sbuffava.
“Avanti, schiocca le dita” gli diede un pizzicotto sul fianco e lo guardò ridacchiare quando al posto di un muro pulito comparvero tre contenitori di vernice...?
“Pittura? Cosa dovre... oh Per l'angelo vuoi ridipingere tutta la casa?”
“Sei perspicace, Alexander Gideon Ligthwood, pensavo lo fossi solo a letto” lo stregone si morse il labbro inferiore e lui reprimette la voglia di saltargli addosso.
“Perchè?”
“Cosa?”
“Vuoi farmela pagare per qualcosa in particolare?”
“Uhm forse per non avermi detto del morso del vampiro” Magnus scrollò divertito le spalle guardando l'espressione confusa sul volto dell'altro.
“Morso.. Ah. Simon! È passato parecchio ormai”
“E io ho dovuto saperlo solo ora. Non mi piace come cosa”
“Geloso?” chiese Alec ridacchiando.
“Per niente. So mordere meglio”
“Me lo mostri?”.
Magnus si morse il labbro inferiore di nuovo e alzò un sopracciglio, lo sguardo dal basso verso l'alto e fece uno sforzo immane per girarsi dall'altra parte.
“Prima però dipingiamo questa parete”
“Che palle”
“Hey. Da quando dici 'palle' con tata semplicità?”
“Non ci provare anche tu” sbuffò Alec dirigendosi verso i barattoli di vernice, tutto scocciato e imbronciato. Magnus sorrise sotto i baffi e lo fece fare; lo osservò mentre apriva uno dei barattoli – quello di colore blu – e ci intingeva dentro il rollo da pittura, per poi poggiarlo sulla parete e iniziare a colorarla.
“Avanti, Magnus Bane, sommo stregone di Brooklyn! Vorrai mica far fare tutto il lavoro sporco solo a me?” il giovane dagli occhi di gatto scosse la testa e lo affiancò. Dopo un'oretta circa Alec aveva finito tutta la sua parte, Magnus neanche metà. Si era perso tutto il tempo ad osservare i bicipiti del giovane che si gonfiavano e si distendevano ed erano uno spettacolo magnifico.
“Avresti potuto usare la magia e adesso già staremmo facendo altro” sbuffò sfregando le mani. Magnus lasciò cadere il rullo e gli sorrise.
“Se lo avessi fatto non sarebbe stato niente di speciale. Questa cosa.. non avevo mai dipinto con nessuno in nessuna vita. Questa cosa sarà solo nostra” gli sorrise e il cuore del cacciatore si tuffò in un barattolo ricolmo di zucchero. Quanto lo amava!
“Beh ricorderai anche questo, probabilmente!”. Magnus alzò un sopracciglio e poi si ritrovò il restante contenuto del barattolo completamente addosso. Era un enorme, grosso, glitterato puffo blu. Per lo meno manteneva il suo stile!
“Per Lilith, Alexander!”
“Mhm? Dovevo fartela pagare in qualche modo” ridacchiò ritrovandosi poi completamente incollato a Magnus “La pagherai tu, invece”.
Lo stregone schioccò le dita e due barattoli enormi di pittura caddero dal cielo sulla testa del cacciatore che divenne completamente oro. Una statuetta degli Oscar!
“Magnus!” urlò il giovane.
“Chiudi la bocca o ti si colorerà anche la lingua!” disse ridendo Magnus.
Alec scosse la testa, provò a contare fino a dieci, ma in due secondi fu addosso a Magnus, paralizzato a terra. Il cacciatore sedeva sul suo bacino e stringeva i suoi polsi tra le mani. Era delizioso tutto oro, notò l'altro; risaltavano tantissimo i suoi occhi.
“Sei bellissimo tutto di oro.” disse improvvisamente mentre Alec lo puntava ancora con lo sguardo infuocato.
“E vorresti scusarti così? Non va bene, adulatore” gli sorrise e scosse la testa.
“In realtà avevo voglia di scusarmi così!”.
Con un colpo di reni Magnus fu seduto sul bacino di Alec; gli sorrise e poi lo trascinò in un passionale bacio che chi sa come aveva il sapore del cioccolato.
Rise contro le sue labbra e si strinse a lui “Mi piace questo modo di scusarti” ebbe il tempo di sussurrare prima di essere travolto da un uragano di emozioni, gemiti e piacere.

 
* * * * *
 
“Fiorellino? Fare la doccia da soli non ha più senso. Vieni qui, avanti”
“Un attimo, Magnus. Sto cercando quel maledetto aggeggio”
“Cosa?” urlò Magnus dal bagno.
“Il mio maledetto cellulare”
“Prendi il mio. È nel primo cassetto del mio comodino. Fa presto, su!”.
Alec sorrise per la voce di Magnus: il suo stregone era instancabile.
Cercò ancora una volta il suo cellulare per chiamare il suo benedetto parabatai e dirgli che quel pomeriggio non sarebbe andato ad esercitarsi perché stava avendo dei problemini con Magnus. E che problemini!
Sbuffò non trovandolo e fece come aveva detto il suo ragazzo, provò a cercare il suo nel primo cassetto del comodino.
Com'è che si dice? Quando meno te lo aspetti il destino colpisce.
Alec trovò il cellulare nel cassetto, ma anche una lettere indirizzata proprio ad 'Alexander Gideon Lightwood'.
Prese la busta avorio con le mani che gli tremavano; la scrittura era quella di Magnus indubbiamente, quindi non poteva essere niente di male.
“Hai fatto?” urlò il ragazzo dal bagno.
“Un minuto e arrivo”
“Avanti che sporchi le coperte di vernice” come se davvero fosse stato quello il problema!
Era giusto o meno impicciarsi dei fatti di Magnus? Non lo era, lo aveva capito da tempo ma quella busta aveva sopra il suo nome quindi era suo diritto e dovere leggere il suo contenuto!
Si sedette sul letto -che si sarebbe ovviamente macchiato d'oro e blu – e aprì la bustina con le mani che gli remavano come non mai.


Caro Alexander,


Sono le due di notte. Siamo ormai tornati da due mesi da Edom e tu non fai che dividerti tra casa tua e casa nostra. Abbiamo appena finito di fare l'amore e tu tu sei caduto in un dolce sonno; sembri quasi un angioletto. Ah se non sapessi quali bollenti spiriti si nascondono dietro quel faccino angelico, ma benedetto chiunque ti abbia dato quel fisico e quella runa della resistenza!
Dunque stai dormendo e io non riesco a dormire ma non voglio sprecare questo tempo che ho, quini lo consumerò guardandoti e scrivendoti questa lettera in risposta alla tua. Quale? Quella che hai scritto un po' di tempo fa quando sei andato via da casa mia lasciando la chiave sul tavolino all'entrata.
Pensavi sarebbe stata chiusa per sempre nel tuo cassetto? Ringrazia il tuo Parabatai! L'ha trovata e ha pensato che dovessi averla...
Ho pianto. Il Sommo -e magnifico- stregone di Borooklyn – nonché babysitter di un gruppo di cacciatori scapestrati – ha pianto per una lettera scritta da un diciottenne. Se non è amore questo!
Sto sempre a straparlare.
Il punto è che... io non ti desidero solo per i tuoi capelli neri e gli occhi blu, né per la tua runa, né per i tuoi addominali, né per le tue illustrissime capacità. Io ti desidero perché ti amo, Alexander. Forse più di quanto abbia mai amato in tutte le mie vite. Quando sarai vecchio e avrai i capelli grigi e gli occhi velati di esperienze, continuerò ad amarti e desiderarti come faccio adesso perché sarò invecchiato anche io con te. Magari fisicamente mostrerò sempre diciotto anni, ma sarò cresciuto come te, con te. Non devi avere paura di questo, sarai sempre il mio piccolo, dolce, tenero, sexy, forte cacciatore dalle guanciotte rosse e gli occhi incredibilmente profondi.
Mi hai ringraziato nella lettera. Hai detto che grazie a me sei cambiato...
Alexander sei sempre lo stesso. Sei sempre speciale e fantastico solo che prima non lo sapevi, non lo vedevi e non avevi nessuno che te lo mostrava.
Piuttosto sono io che dovrei ringraziarti perché mi hai salvato la vita; lo hai fatto la prima volta parecchio tempo fa, quando sei entrato per la prima volta con i tuoi compagni in casa mia e poi poche ore dopo quando sei venuto da solo per chi sa quale motivo.
Ricordo perfettamente i tuoi sgaurdi incerti, la tua timidezza; ricordo anche il viso bianco e sofferente che aveva sostituito quelle espressioni dolci pochi giorni dopo, e ricordo quanto io abbia sperato che tu ti salvassi; non ho mai curato così nessuno in vita mia, eppure non eravamo ancora niente.
Ricordo quando per la prima volta ci siamo baciati, è stato strano e magnifico al tempo stesso.
Ricordo quando per la prima volta mi hai donato la tua energia; un piccolo gesto per farmi capire che nonostante tutto ci tenevi a me.
Ricordo quella volta ad Alicante, quando ti dissi che tra noi non poteva esserci futuro e poi poche ore dopo pufff Alexander Gideon Lightwood, rampollo dei Lightwood bacia Magnus Bane, un nascosto, uomo, avanti a tutti. Mi hai sorpreso come mai nessuno in vita mia; non pensavo saresti arrivato a tanto, eppure lo speravo.
Speravo di poter passare con te il resto della mia vita, di poter invecchiare con te; speranze che sono andate distrutte quando ho scoperto quello che volevi fare.
Mi dispiace di averti fatto soffrire, Alec. Ancora ti devo le mie scuse per il modo orribile in cui mi sono comportato, ma mi sono visto il mondo sgretolarsi sotto i piedi. L'uomo che amavo mi tradiva in quel modo ignobile. Solo dopo ho capito che anche io ho avuto la mia parte di colpa. Se solo ti avessi raccontato qualcosa di me probabilmente non sarebbe accaduto quello.
Però forse non sarei neanche stato rapito da quel pazzo, non avrei neanche sperimentato su me tutte quelle torture, non avrei neanche rivisto il tuo volto dopo tutto quel tempo in quel modo così diverso.
Quello ad Edom è stato uno dei momenti più orribili di sempre.
Ho rischiato di morire innumerevoli volte ed ogni volta ho pensato a te.
Quando Raphael si è avvicinato stringendo tra le mani quel pugnale... Alexander pensavo di essere davvero davvero davvero morto.
Ho avuto centinaia di vite, centinaia di persone, centinaia di ricordi.
In quel momento ho visto te. Te e solo te e giuro sul tuo stupido angelo che avrei voluto vedere solo te.
Ti amo, Alexander. Ti amo incredibilmente e leggere che tu pensi che non ti ricorderò mi fa soffrire. Come potrei dimenticare di te? Di colui che mi ha riportato in vita? E no, non parlo di Edom. Tu mi hai ridato la vita nel vero senso della parola: ero vicino al disfacimento. Non provavo più emozioni, non riuscivo più ad essere sorpreso né spaventato. Ero diventato una statua, ecco sì, mi stavo trasformando in una statua e questa è la cosa più orribile per un immortale.
Poi arrivi tu e tutto cambia, tutto sembra avere senso, tutto sembra ritornare nuovo e strano, proprio come quando ad avere diciotto anni ero io. Il mondo mi sembrava nuovo, diverso, più bello ed è merito tuo.
Forse ho iniziato a vedere il mondo attraverso i tuoi occhi.
Forse ho iniziato a vivere davvero.
Quindi ti prego, Alec, non ringraziarmi, sono io a dovere molto a te, e non azzardarti a chiedermi di ricordarti perché è l'unica cosa per cui vivrò quando tu non ci sarai più. Resterò qui solo per ricordare te, amore mio.
Fiorellino sei la cosa più bella che potesse capitarmi.


Ti amo.
Magnus.


Alec accarezzò il foglio di carta e sospirando si asciugò una lacrima.
Quella era la cosa più bella che qualcuno avesse fatto per lui.
Esprimere i propri sentimenti spesso è la cosa più complicata ma anche la più bella che si possa fare per una persona e Magnus lo aveva fatto per lui.
Magnus lo amava e lo avrebbe amato; lo avrebbe ricordato, sempre.
Fece per posare la lettera nella busta ma non si era accorto di due cose: la fotografia che aveva messo nella lettera per lo stregone e una chiave. La conosceva bene, era la chiave di casa sua, anzi, casa loro.
“Fiorellino? Ti sei perso nel mio cassetto?” urlò lo stregone dal bagno.
Alec sorrise, si asciugò un'altra lacrima -di gioia- dalla guancia e si alzò.
Lungo il tragitto dal letto al bagno sfilò via le mutande e finalmente arrivato entrò. Si aspettava di trovare un Magnus sotto la doccia, piena di colore e brillantini sparsi, invece lo stregone era in una vasca da bagno ricolma di schiuma candida e morbida; centinaia di lumini erano accesi nel bagno ed emanavano un odore dolce e caldo, tipico del sandalo. Aveva un bicchiere di champagne tra le mani e sorrideva come chi la sa lunga.
“Allora?” chiese alzando un sopracciglio. Alec sorrise.
“Allora cosa?”
“Vieni!” sussurrò lo stregone allungandogli una mano che lui prese velocemente.
L'acqua era calda e gli faceva venire ancora più voglia di stringersi al suo ragazzo.
“Come mai tutto questo?” sussurrò contro la sua spalla. Magnus si sporse per poggiare il bicchiere su un tavolino e poi abbracciò il fidanzato.
“Non è una proposta di matrimonio, tranquillo” disse ridendo.
Alec sentì il petto del ragazzo vibrare contro il suo e si accorse di amare quella sensazione.
“Allora cosa? Perché in quel caso sarebbe comunque un 'Sì, lo voglio'!” si fece avanti sorridendo lui.
“Mhm mi stai chiedendo di sposarti, Alexander?”
“Ho solo diciotto anni” rispose l'altro sorridendo “Non chiederei a nessuno di sposarmi a quest'età. Ti sto chiedendo semplicemente di...”
“Di passare il resto della mia vita con te? Perché è quello che sto facendo io” continuò la frase occhi di gatto. Alec sorrise e lo strinse più forte.
Il suo odore inebriava i suoi sensi mandandoli al settimo cielo.
“Quella lettera era meravigliosa”
“Anche la tua” rispose Magnus “E tu sei meraviglioso”.
“Magnus ti amo” sussurrò. Strinse il suo mento appuntito tra le mani e lo tirò verso di sé: nuovamente blu e verde-oro che si mischiavano. Il paradiso.
“Anche io . Non amerò mai nessuno come sto amando te, Fiorellino”.
Alec non fece caso al tempo 'futuro'. Gli bastava. Non gli interessava più sapere che era l'unico ad essere stato amato da lui; gli interessava sapere di essere l'unico che avrebbe amato in quel modo a partire da quel momento.
“Quindi... è un sì?”
“Non ho ancora ben capito la domanda, Magnus” ridacchiò lui.
“Vieni a vivere con me”
“Assolutamente sì” rispose allungandosi di nuovo verso di lui per baciarlo, anche quella volta con estrema delicatezza.
“Mhm però devi dirmi dove hai nascosto il mio cellulare” sbottò fintamente infastidito “A causa tua Jace me ne ha già rotto uno, non vorrei perdere anche questo”
“Te lo dirò quando avremo finito qui” rispose divertito lo stregone trascinandolo in un bacio forte, violento, affamato ma pieno d'amore.
Quello che successe tra quelle quattro mura, in quella vasca, nessuno lo saprà oltre a loro due, il povero Presidente Miao e i vicini che probabilmente erano già stati costretti a comprare dei tappi per le orecchi.
Quello che successe tra quelle quattro mura era il frutto di un amore spropositato e dei benefici di avere un fidanzato con una runa della resistenza.


Destino
s. m.
La predeterminazione fatale dell’accadere; il succedersi degli eventi ritenuto come preordinato e necessario, al disopra dell’umana capacità di volere e di potere.



Il loro amore era qualcosa di strano, unico, difficile. Tante persone e tanti problemi si sarebbero potuti mettere tra loro due, ma Magnus e Alec avevano un alleato dalla loro parte: il destino.
Quando il destino decide qualcosa nessuno può fare il contrario. È una forza insormontabile – che può essere sconfitto solo dall'amore-, il fato è una potenza antica, misteriosa e irresistibile che regola l'universo e le vicende umane. Il fato aveva deciso per loro due che sarebbero stati assieme contro tutto e tutti, che si sarebbero amati come tante e come nessuna persona prima. L'amore, che cosa strana e potente.
I due ragazzi, d' esempio per una nuova generazione di Cacciatori che non avrebbe avuto paura di amare, avrebbero continuato a lottare contro le brutture della vita, le lacrime, l'immortalità e la mortalità eppure sarebbero sempre restati in piedi, avrebbero sempre vinto perché l'amore è più forte di ogni altra cosa.
Perché forte come la morte è l'amore.



 
Fine.
 


 
Spazio autrice.
*si asciuga una lacrimuccia*.
E quindi... la storia è ufficialmente finita e a me è venuto da piangere; odio scrivere la parola 'fine', davvero, mi mette sempre tanta tristezza.
Però sono felice di aver fatto finire la storia in questo modo: è il mio sogno! Sogno che i Malec possano restare per sempre felici e contenti, assieme, se non per sempre fino a quando Alec potrà restare con Magnus _(e per il momento Cassie sta facendo avverare il mio sogno: Born To Endless Night mi ha resa la persona più felice del mondo!).
Quindi... Niente. Spero che anche voi abbiate sognato con me, e che la storia vi sia piaciuta.
Se vi va di leggere altre mie storie ho iniziato da poco una Malec AU :3
Fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo, e se lo avete letto e vi va di commentarlo con qualcuno, fatemi sapere anche cosa ne pensate di Born To Endless Night (ho bisogno di fangirlare con qualcuno <3).

È stato un piacere essere accompagnata da voi nel 'lungo' viaggio di questa prima long. Grazie per essermi state vicine :)
A presto, spero, e ricordate, Stay Malec <3
StewyT~





 
  
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