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Autore: meiousetsuna    25/10/2015    2 recensioni
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Il mio omaggio ai mieii Amori: i personaggi di Vampire Diaries e L’Ulisse di Joyce.
Il Romanzo è riadattato in modo semplicissimo, perché i personaggi si inseriscano nella complessa trama.
Stefan, Damon, Katherine,“interpretano” i protagonisti, con la comparsa di tutti.
Malgrado alcuni argomenti spinosi, il rating sarà arancione, visto che tutto sarà molto contenuto.
Aveva un bel dire, Lorenzo, della sua nobile terra. Stefan era certo che fosse poco più di un malfattore da strada, non un rampollo di buona famiglia che prendeva il tè delle cinque.
Non che lo disdegnasse; quello, la birra, il whiskey, purché non offerti da lui.
Stefan raggiunse Kai sul terrazzo, abbracciando con lo sguardo il panorama sotto di loro.
Le strade, avvolte dalla luce opaca e infida delle prime ore del mattino, apparivano illuminate da un alone pesante e sgradevole, come se nella notte la marea di un oceano immaginario le avesse sommerse, lasciando, nel ritirarsi, uno strato di alghe morte.
Stefan odiava il verde salmastro, che fosse la tinta sbiadita dei caseggiati popolari, il colore delle erbacce secche, fino alla sfumatura dei suoi occhi da quando non era più bambino.
Love, Setsuna
Genere: Angst, Drammatico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Katherine Pierce, Stefan Salvatore, Un po' tutti | Coppie: Damon/Katherine
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Un ringraziamento ancora più speciale per voi, 22 amiche arrivate fin qui nella storia: questo capitolo segna la metà del racconto, e in fondo troverete - di nuovo -molte note. Comunico che per via della festa di Halloween, non ci sarò per una domenica, quindi il capitolo 10 sarà pubblicato l'8 Novembre. Scusate! Ovviamente grazie a EchelonDeathbat, Iansom; a charlie997, beagle26, lucy stoker, Fernweh. ___Dobreva 16, robin d; sapete tutto, vero?

American Ulysses, capitolo 9
The colors of my mind (Scylla and Charybdis)

Ore 14:00 -15:00

Non c’era un’ora migliore — a detta di Stefan — di quella in cui gli altri si preoccupavano di mangiare, per pensare invece a cose di altro valore. Joshua Rozan, il bibliotecario, sembrava quasi volteggiare tanto era leggiadro, e viscido, con la sua ansia di compiacere tutti.
“I sognatori falliscono, caro Salvatore, lo sostiene anche Goethe”.
“Certo, finché era vivo; da morto non lo ha più fatto”.
Un sorriso prefabbricato si stampò sul viso dell’uomo, restando inalterato mentre si girava a dare ascolto all’altro interlocutore.
“Io sono più preoccupato di quei sei medici che da anziani hanno voluto riscrivere ‘Il Paradiso perduto’; evidentemente falliscono anche le speranze di onnipotenza terrena”.
è questa sede che abbiamo guadagnato contro il cielo, questo dolente buio contro la luce celestiale?
Da questa parte cadde giù dal cielo; e la terra, che pria di qua si sporse
Tristan de Martel era molto fiero della fama della quale godeva nell’ambiente intellettuale di Atlanta e non mancava di far pesare le sue parole come se scendessero dal cielo.
“Per riscrivere Amleto ne servirebbe uno in più: sette, il numero mistico”.
Né gli cadea su le palpèbre il sonno/Mentre attento le Pleiadi mirava*
“Il nostro caro Stefan quando si parla di Amleto perde la sua attitudine mansueta, vero?”
“È la mia teoria preferita, quella che vorrei fosse riconosciuta: Shakespeare ha rappresentato se stesso come il padre di Amleto, non come il protagonista”.
“Andiamo, sono i vaneggiamenti di uno scolaretto!”
“Concordo.” Tyler riemerse dal suo angolo, dove si era rimpiattato come in una grotta scura. “È tutta accademia, l’arte non è davvero lo specchio della vita; è un falso personaggio storico, dallo spirito informe”.
Stefan sentì il peso della sfida, qualcosa che non amava davvero ma che non avrebbe potuto evitare, se voleva uscirne vivo. “Devi ricordarti, Tristan, che Aristotele fu lo scolaro di Platone, e non mi risulta che essere più giovane abbia nuociuto alle sue capacità”.
“Ed è rimasto l’allievo!”
Il verbo che entra nel corpo, è il vero padre di qualcuno?
Il burro che fa ardere il fuoco di Igni
Tutti questi popoli, sono figli di una vergine?
L’erotismo delle religioni orientali, che consuma un karma dopo l’altro
La porticina laterale della sala della Biblioteca Federale si socchiuse, per lasciar fluire la presenza leggera e dolce di Jeremy, un ragazzo che bazzicava sempre la biblioteca per le sue eccentriche ricerche su argomenti sovrannaturali. Stefan si lasciò andare ad un raro moto di genuina simpatia, era una persona che gli piaceva davvero.
“Che ne pensi, Jeremy, Aristotele non era principesco nel suo eloquio?”
“Sì, tanto più che Platone era futile! Sono passato a dirti che Lorenzo ti cercava, ma è andato via ad aspettarti per pranzo con Parker”.
Stefan si ricordò con imbarazzo di aver boicottato il pasto coi suoi usurpatori, anche se aveva provveduto ad avvisarli; si era anche impossessato del tabacco di Enzo, meglio cambiare discorso.
“Che ne pensi invece del dilemma sull’Amleto? Quando Shakespeare fu sul punto di interpretare il suo stesso dramma, è ovvio che riservasse per sé la parte del fantasma del Re suo padre. D’altro canto il figlio maschio, Hamnet, era appena morto, quindi l’identificazione era naturale. Anche la moglie fedifraga era reale”.
“Oh, signori, andiamo!” la voce di Tyler suonò minacciosa come un ringhio, come ogni volta che perdeva il controllo “basta giudicare l’artista dalla sua vita personale, o magari dalla famiglia difficile; o peggio, dalle abitudini sul bere, o contrarre debiti!”
Stefan inghiottì a fatica, mentre il ricordo rimosso del denaro che doveva a Tyler gli tornava in mente: odiava non essere considerato un essere quasi infallibile, l’unica critica che ammetteva era quella della sua coscienza. Un debito non finisce evitandone la memoria. Certo se ne ricordava, visto che l’aveva escluso dalla pubblicazione di una raccolta di poeti emergenti, doveva essere una vendetta. Per altro — a dispetto della predica del preside Gilbert — aveva speso la paga con una prostituta, un paio d’ore prima.
“Credo invece che Shakespeare fosse Amleto, è un personaggio troppo intriso di riflessioni intime”. Tornò alla carica Tyler, mostrando le fauci.
“Celebra eccessivamente l’omicidio commesso dai personaggi negativi, e ha il fascino puerile dei racconti spaventosi, distante dalle regole della letteratura più alta”. Tristan aveva deciso di smontare le idee degli altri, era evidente.
Ma Stefan aveva deciso di non lasciarglielo fare, era una questione di principio.
“Lo stesso Amleto è prontissimo ad uccidere nel quinto atto, ed è senza dubbio anche una storia di fantasmi: che in fondo sono persone, ma intrappolate dietro un Velo che le separa da coloro che respirano; e il vero Re sarà per sempre il fantasma del padre”.
Sono io o Amleto, che racconto la mia storia a me stesso?
La forza più pericolosa, comunque, non è l’assassinio, è l’amore; è quello che fa nascere i fiori, l’accademia produce romanzetti
“Immaginiamo Shakespeare che esce al mattino per andare a teatro per le prove: per prima cosa prenderebbe delle gallette e darebbe da mangiare ai cigni che nuotano nell’Avon. Poi si preparerebbe al ruolo del fantasma, perché se Hamnet fosse vissuto, avrebbe avuto in quei giorni l’età di Amleto”.
anche mia madre lo credeva, quella che è uno spettro, ora, per la quale non brucia nessuna candela, per la quale i fiori sono appassiti
per alcuni figli i genitori sono fantasmi ancora vivi

Jeremy si alzò dal solito posto per sedersi tra Stefan e Tristan, come se fosse sballottato tra due posizioni ugualmente scomode ma attraenti.
“Stiamo sottovalutando una lettura importante: è un dramma psicosessuale, Amleto è castrato dalla morte del padre, che gli toglie il regno a favore di un altro uomo, indegno: gli ha preso le chiavi di casa, per farla breve, e va a letto con sua madre!”
“Voi cercate di confondermi” Tristan era sempre più alterato “ora tirate in ballo la madre, o la moglie di Shakespeare; non è così fondamentale, le donne per il Bardo erano solo pallide parodie di Venere, meretrici di buona famiglia; in fondo erano attori giovani che interpretavano i ruoli femminili e questo dava a tutto una certa ambiguità”.
“Il genio non ha bisogno di realtà, può crearla, come la verità di Aristotele. In quanto ad essere uomini o donne, quelle di Shakespeare sono anime cosmiche. Forse della stessa sostanza”.**
“Scusate, c’è un signore, all’ingresso” Joshua si era allontanato malvolentieri da quel duello di dialettica per rispondere al suono del campanello di bronzo “Jeremy, può aiutarmi? Vorrebbe visionare delle miniature per cercare un disegno di chiavi incrociate”.
“E noi lo serviremo a dovere, quel gentiluomo, quell’amico di tuo padre, più greco di tutti i greci!*** Sapete dov’era, poco fa? Nell’High Museum of Art, che toccava statue di dee, in ogni dettaglio, ci credereste? Cercava l’altare del suo sacrificio… capisci, Stefan?”
Era proprio da Kai Parker fare un ingresso così: lui non entrava in una stanza, ma su palcoscenico; anche la luce sembrava attraversarlo come se venisse da un altro mondo.
“Sempre Amleto, che tristezza… gli piaceva Ofelia, quindi l’ha fatta morire, invece di uccidere i nemici. Non si parla d’amore, ma di desiderio, di necessità, sei tu che cerchi un significato superiore!”
Stefan si rabbuiò, corrugando le sopracciglia.
‘Tu sei paradossale, ma non cambierai le mie certezze’.
Kai lo fissava con un piacere malevolo dipinto sul viso.
“Parlavi di suo padre, vero? Un genio odia sempre il figlio maschio, ne teme la rivalità”.
L’atmosfera si era addensata di elettricità, ma prima che volasse qualche parola a sproposito, Jeremy si frappose con tono indifferente.
“Sta arrivando anche Lorenzo?”
“Avrebbe dovuto, perché eravamo stati invitati ad un banchetto. Ma siamo rimasti all’asciutto di birra, sofferenti…”
‘Invece ho bevuto da solo, maledicendo il preside Gilbert’, fu la silenziosa riflessione di Stefan.
“Ma poi… ho ricevuto questa Bolla Papale. Perfino in rima”!Kai dispiegò con teatralità il foglietto di un telegramma.
“Mortificato non poter presiedere al nostro appuntamento, vi invito ad attendere più opportuno momento”. Una risata sottile e velenosa si fece strada tra le sue labbra, seguita dallo sghignazzare compiacente degli altri. “Questo per restare a parlare dell’immancabile W.S. Bene, vuol, dire che mentre Jeremy accontenta quel massone, dirò la mia. Tutto l’Amleto narra di Shakespeare che insulta sua moglie, sospetta di chiunque, non regna nel suo letto, ed era bisessuale! Poi, chi ha una tale visione ristretta dell’amore può essere incestuoso, non credete?”
“Sì, sì!” rispose il coro di sottofondo di Tristan e Tyler.
‘Le case sono piene di amori che non osano pronunciare il loro nome’, pensò Stefan.
“Forse quando scriveva era ubriaco, certo pieno di cibi da ricchi: marzapane, miele, vino di Spagna, confettura di rose, comprati coi soldi della moglie. Ma gli costavano cari, non la amava. I nemici di uomo sono nella sua casa”.
Sua moglie e suo padre”, completò l’antico proverbio un’esibizionista Tristan. Loro filavano di perfetto accordo.
“Ma essere creati da un padre è un male necessario, il che non significa che sia un affetto senziente” aggiunse Tyler, con un tono che non ammetteva repliche “infatti, resta sempre il sottofondo dell’invidia”.
“Dovremo fare un riassunto per il giovane Jeremy”, aggiunse Kai. “che è un ragazzo piacevole, sarà nato sotto una buona stella”.
Tu che stella hai, Stefan? Lo Scorpione.**** Nel tuo nome cosa c’è? Una Corona, Stephanos. La indossi? Sì, ma le mie scarpe hanno dei buchi. Se sono un principe, sono Amleto, fantasma di me stesso
“Udite, gentiluomini, il Signore ha parlato a Malachia!” Kai saltò su una scrivania, sollevando le braccia verso l’alto “l’intelletto ha ucciso l’uomo, gli angeli cadono, Santo Stefan è reclamato dal Messaggero!”
Stefan si rassegnò a sorridere, alzandosi per seguire l’amico, volendolo ancora chiamare così.
Tristan strinse la mano a entrambi. “Portalo via, con le sue teorie!”
“La prossima volta, fa venire anche Lorenzo”. Aggiunse Tyler.
Kai fissò gli abiti di Stefan, poi l’ombra di Damon, che accompagnato da Jeremy, era appena passato davanti alla porta a vetri.
“Solo corvi e preti vestono così di nero. Andiamo, su”.
Mentre scendevano la scala a sinistra, Stefan si accorse di una presenza accanto a sé. Damon si era attardato per sistemare meglio il volume preso in prestito, e ora scendeva quasi di corsa, pur essendo sopraggiunto senza far rumore.
Scusandosi, l’uomo passò tra loro nel mezzo dei gradini.
“Attento, Stefan, era alle tue spalle… secondo me gli risvegli certi istinti, si infilerebbe nelle tue mutande”.
Stefan continuò a muovere un passo dopo l’altro, senza convinzione. Kai aveva un’ossessione per individuare l’omosessualità negli altri, senza essersi ancora chiesto se cercare in se stesso, nel suo distacco dalle donne, nell’attaccamento morboso che aveva per lui.
Ma non importava affatto. Quello che sentiva di più, era che Damon, passando tra loro, li aveva divisi come fa il mare che allontana due navi che naufragano.

Note cap.9
*I tre versi, rispettivamente:
Lucifero ne: Il Paradiso perduto; Lucifero ne: La Divina commedia; Odissea, canto V verso 338
**Com – substantiālis (per la chiesa latina, nella Trinità: della stessa sostanza del padre)
*** Greco come ‘amante di ragazzi’ e greco come Ulisse
**** Vero
Stefan (in questo cap. Ulisse, non solo Telemaco) deve “pagare” Scilla dando in pasto alle sei teste del mostro dei marinai, perché sia distratta e non divori lui: così Stefan sarà oppresso da Joshua, Jeremy, Tristan, Tyler, Kai e Giuseppe (non presente), finché sarà’ 'liberato’ da Damon – che gli restituirà il ruolo di figlio
Tyler: il gorgo di Cariddi, Platone / Stefan: la roccia di Scilla, Aristotele
Damon: la figura paterna, Shakespeare, accomunati dal figlio morto e la moglie infedele /Stefan: il figlio, Amleto
Genere letterario: Dilemma bitagliente
Scienza: Scolastica, dialettica
Parte del corpo: Cervello
Colore: nessuno

 

 


 

  
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