Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: giuliabianconi99    25/10/2015    1 recensioni
La mia vita cambiò totalmente con il suo arrivo: con l'arrivo di colui che cambiò definitivamente la mia vita.
Solitamente una coppia si conosce bene, va a convivere, si sposa e poi ha figli...
Noi facemmo tutto all'incontrario...
Questa è la mia vita, da quando ho scoperto di essere rimasta incinta,
incinta di Justin Bieber.
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jeremy Bieber, Justin Bieber, Nuovo personaggio, Pattie Malette, Selena Gomez
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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LUNA PARK


Justin's Pov

Mi svegliai e Catlin era ancora distesa di fianco a me, così decisi di scivolare fuori dal letto, senza farmi sentire ed andare a farmi una bella doccia fresca. Ero nudo, quindi entrai direttamente in doccia: con lo shampoo al cocco, mi insaponai velocemente i capelli, temevo che Cat si sarebbe svegliata da un momento all'altro, e con il bagnoschiuma tutto il resto. Dopo aver finito, indossai i boxer e un paio di pantaloni, a cavallo basso.
Quando tornai in camera, per prendere una maglietta pulita, mi accorsi che la mia piccolina stava ancora dormendo, così decisi di svegliarla:“Hey, dormigliona, svegliati” dissi, iniziando ad accarezzarle il viso
“Lasciami dormire, scemo!” disse, coprendosi il volto con le coperte
“Dai, amore alzati, sono già le 10:30.”
“Mmmhhh, daiii lasciami stare!”
“Se ti alzi, sta sera ti porto in un posto, se no, non si fa niente.”
“Uffiiii!” disse, sbuffando.
Catlin si alzò a malavoglia, ma sempre con quel suo sorrisetto stampato in viso, era qualcosa di spettacolare.
“Dai su sfaticata, vatti a fare una doccia” dissi, infilandomi la maglietta.

Sera

Catlin's Pov
Mi raccolsi i capelli in una coda alta e mi infilai una maglia bianca a maniche lunghe e i jeans. Si, è davvero insolito vestirsi pesanti d'estate, però il cielo mi sembrava un po' instabile, ma forse era solo una mia impressione, visto che molto spesso associo il colore del cielo al mio stato d'animo.
Salimmo in macchina:"Se ti chiedo dove mi stai portando, non mi rispondi, vero?" chiesi
"Ci hai azzeccato. Ora chiudi gli occhi."
Feci come mi aveva appena detto di fare e appena sentii un 'apri gli occhi', mi incantai a vedere lo scenario davanti a me.
Le urla dei bambini felici e gli schiamazzi dei ragazzi, si mescolavano alle chiacchiere degli adulti, creando una confusione immensa, ma a noi non importava.
Justin mi aveva portata in un Luna Park, scelta azzeccata visto che li ho sempre amati.
Da bambina, quando era estate, mia madre mi ci portava spesso, ma poi sono cresciuta e diciamo che non ho più avuto tempo di andarci.

Mano nella mano, ci incamminammo verso la bancarella dei dolci, dove prendemmo un enorme zucchero filato e un pacchetto gigante di caramelle alla liquirizia.
Ci dirigemmo verso la giostra dei “Seggiolini Volanti”, più conosciuta con il termine volgare “Calcinculo”. Aspettammo un paio di minuti, tempo che finissi lo zucchero filato e poi ci posizionammo su due seggiolini, io davanti e lui dietro.
Iniziò a girarmi la testa ma era una sensazione piacevole: il vento tra i capelli era la cosa più bella di questo mondo, forse anche la migliore.
Dopo qualche minuto scendemmo e tutti e due cominciammo a ridere come matti, probabilmente era mancato ad entrambi essere bambini per qualche secondo.

Passammo davanti ad altre numerose giostre, mentre continuavo a strappare pezzi del mio nuovo zucchero filato, fino a che, ad un certo punto mi fermai:“Hey, guarda laggiù!” dissi indicando un'attrazione poco più avanti.
Lo presi per un braccio ed iniziai a trascinarlo verso il 'Tunnel degli Orrori', ma lui si fermò all'improvviso, puntando i pieni per terra:“Sul serio vuoi entrare li dentro? Tu sei una caga sotto!” disse scherzosamente.
Che stronzo! Stava facendo riferimento a quel pomeriggio in cui vedemmo per la prima volta un film horror assieme, non è colpa mia se ho una paura tremenda per zombie!
“Dai ti prego, poi ci sei tu che mi proteggi, o hai paura?” gli chiesi, in tono di sfida
“Scema, io non ho paura!” disse, prendendomi la mano e trascinandomi in quell'inferno.
Andammo alla cassa e pagammo l'omino che ci indicò, un trenino sul quale ci saremmo dovuti sedere; pochi minuti dopo, esso si mosse e ci condusse all'interno degli inferi.
Io cercavo di mantenere la calma, ma ero davvero nervosa “Ok, Catlin ora calmati, è solo una giostra per bambini, non devi aver paura!” pensai, quando, in quel esatto momento, si sentii un grido sonoro, uno di quelli registrati per far cagare in mano le persone.
Nemmeno a farlo apposta, lanciai un gridolino di terrore e mi avvinghiai al braccio di Justin: “Ammettilo che ti stai cagando addosso, se vuoi siamo ancora in tempo ad uscire.”
“Ma ammazzati Justin, mi ha preso alla sprovvista quell'urlo!”
Davanti a noi e di lato spuntarono delle creature mostruose, accompagnate da urla raccapriccianti, tutto sembrava così reale, ma gli schiamazzi emozionati della gente accanto a noi, mi facevano capire che non eravamo soli, però avevo comunque molta tensione addosso.
Passammo ancora qualche minuto all'interno di quell'incubo e finalmente il giro finì.
Appena il trenino si fermò, mi lanciai verso l'uscita e corsi fuori.

Avevo il fiatone e dovevo essere sicuramente pallida in viso, ma che cavolo avevo in mente di fare?! Probabilmente volevo dimostrargli che ero abbastanza coraggiosa, per affrontare una stupidata del genere e invece, non ci ero nemmeno riuscita!
“Hey amore, che ti prende?” disse Justin, prendendomi per un braccio
“Lasciami stare!” non so cosa avevo in quel momento, forse ero ancora scossa da quella stramaledetta giostra.

Justin's Pov

Ma che diamine le prende?! Sorrideva come una bambina fino a cinque minuti fa e adesso...?"
Boh, io non riuscirò mai a capirvi voi donne, un secondo prima ridete come delle matte e il secondo dopo piangete come delle poppanti...
Diciamo che quella sua reazione non me la sarei mai aspettata, d'altronde era stata lei a volere entrare, non io.
“Portami a casa” sussurrò.
Quelle tre parole mi lacerarono il cuore, come poteva dirmi di riportarla a casa?!
Avevo programmato quella serata, per farla divertire e per farle dimenticare tutti i problemi che aveva in testa in quel periodo, ma per un suo capriccio sarebbe dovuto saltare tutto.
Ero davvero incazzato, così con molta noncuranza le presi il gomito e la strascinai verso la macchina. Io ero immerso nei miei pensieri, ma Catlin mi riportò alla realtà, cominciando a strattonandomi e a supplicandomi di lasciarla andare. Iniziò quasi a gridare, pertanto mi fermai e mi girai di scatto, urlandole in faccia:“Sta zitta!”
Catlin si ammutolì all'istante, ma giusto il tempo di rigirarmi e fare qualche passo, che mi urlò:“Ti ho detto di lasciarmi andare, brutto stronzo!”
Non mi ero reso conto fino a quel momento, di aver attirato troppa attenzione su di noi: i genitori, i ragazzi e i bambini ci fissavano, insomma avevamo gli occhi di tutti puntati addosso.
“Oh, ma sei sordo? Muoviti, lasciala andare!” mi disse un ragazzetto, forse poco più piccolo di me
“Levati” gli risposi io, con occhi pieni di rabbia. Lui continuò a tenermi testa, fissandomi negli occhi. Non aveva paura di me, nemmeno un po'. Il ragazzo si avvicinò a Catlin e la prese tra le braccia: stava piangendo ed io no me ne ero nemmeno reso conto. Quella scena mi stava straziando: la MIA Catlin, tra le braccia di un altro uomo, cosa?!

I due iniziarono ad incamminarsi verso il parcheggio, “che diamine vuole fare quello?!”
Senza pensarci troppo, mi avvicinai a quello stronzo e di impulso gli sferrai un pugno dritto sul naso, riprendendo il braccio di Cat.
Per di più era cominciato a piovere “che bella serata di merda!
Trattenni dentro l'impulso di gridare per liberarmi da tutto quel nervoso che avevo dentro, ma decisi che me ne sarei stato zitto, non volevo sembrare un pazzo.
I miei vestiti iniziavano ad inzupparsi d'acqua, così afferrai la mano di Catlin ed presi a correre verso la macchina. Sinceramente mi sarei fermato a sfracassare di botte quello stronzo, ma in quel momento non ne avevo la ben che minima voglia, volevo solamente distendermi sul letto e dormire.
In quel momento mi sentii un gran pezzo di merda, era davvero strana come sensazione: nessuna ragazza mi aveva mai fatto sentire così.
come potevo averla trattata così?
Boh, questa ragazza mi aveva davvero mandato fuori di testa... Salimmo in macchina e per tutto il tragitto Catlin non spiccicò nemmeno una parola.


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                                   Justin Bieber GIF

^^^ANGOLO SCRITTRICE: Hola ragazze, come va?
Scusatemi se non ho pubblicato per un po', solo che questa scuola mi tiene sempre occupata e appena ho del tempo libero lo sfrutto per stare con i miei amici. Come sempre spero che il capitolo vi sia piaciuto (lo so che è cortino, ma nei prossimi ci sarà una BIG sorpresa), aggiorno non appena mi fate sapere cosa ne pensate e noi ci sentiamo prossimamente. Ciauuuuu^^^
  
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