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Autore: michaelgosling    26/10/2015    3 recensioni
Star Trek è il risultato della visione ottimistica di Roddenberry, ma se invece fosse stato pessimista? Se le cose fossero andate diversamente? Se non ci fosse stata la Flotta e l'Enterprise? Come sarebbero stati Kirk, Spock, McCoy e gli altri? Si sarebbero conosciuti comunque? Cosa li avrebbe uniti? E soprattutto come si sarebbero trovati in un mondo in cui valori come uguaglianza, pace e rispetto per il prossimo sono considerati quasi sbagliati dalla società?
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: James T. Kirk, Leonard H. Bones McCoy, Montgomery Scott, Nyota Uhura, Spock | Coppie: Kirk/Spock
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 23. “VERSO L'INFINITO.. E OLTRE!”

Kirk aveva sempre saputo che Spock era molto forte, più forte di un qualsiasi umano, ma non pensava lo fosse così tanto: lo aveva letteralmente tenuto in braccio il tempo necessario per portarlo sull'astronave fino a raggiungere gli alloggi. Sentì le porte aprirsi, e in men che non si dica, Spock si avvicinò al letto e stese delicatamente Jim molto lentamente, un po' perché voleva rilassarlo e un po' perché anche in quel breve attimo non voleva separarsi da lui neanche per un secondo, portandolo a spostare le braccia in tutto il corpo dell'umano. Quando Jim fu completamente sdraiato, Spock ci si mise sopra, continuando a baciarlo e stando così, uno sopra l'altro, i loro corpi si toccarono completamente, dalla fronte ai piedi. E i vestiti iniziarono a diventare stretti.


Iniziarono a togliere l'uno gli abiti dell'altro, e Jim guardò incantato il meraviglioso corpo nudo di Spock: le gambe e le braccia lunghe e perfette, il suo petto scolpito, che accarezzò con le mani. Spock si staccò per un momento dalle labbra di Jim, e lo guardò. Il biondo gli fece subito un radioso sorriso.


Sei bellissimo, Spock.”


Si tennero stretti, così stretti che i loro odori e le loro pelli divennero una cosa sola, si toccarono ovunque. Quando Spock fu dentro di lui, Jim si aggrappò alle spalle del vulcaniano. Aveva fatto sesso sia con uomini che con donne, ma nulla era neanche lontanamente paragonabile a quella notte. Con Spock era tutto diverso. Con Spock aveva conosciuto il paradiso. Amava Spock.


Il vulcaniano si chinò di nuovo su Jim, e gli diede dei piccoli baci sulle labbra, sulla fronte, sulle guance, sul collo e Kirk voltò il viso per rendergli tutto più facile, ma poi si staccò di nuovo, pur restando vicinissimo al viso di Jim, lo guardò ancora per una manciata di secondi, poi si sdraiò accanto a lui e Kirk non tardò ad acchiapparlo di nuovo. Passò le mani sulle sue spalle e incollò gli occhi sulle ferite che portava, probabilmente dovute ad una frusta o qualcosa del genere. Jim non sapeva come era successo e chi era stato, ma Spock non gli aveva mai raccontato nei dettagli quella storia probabilmente perché non voleva, e se non voleva lui di certo non lo avrebbe costretto. Gli baciò comunque quelle chiazze verdi nella speranza di farlo stare meglio, poi mise il viso sul petto del compagno e lo strinse mettendo le braccia intorno al vulcaniano, mentre quest'ultimo gli accarezzava i capelli con una mano e con l'altra lo teneva stretto a sé.


Non andrai più via.. vero?” chiese Spock con un filo di voce.


Jim alzò lo sguardo per incrociare gli occhi del vulcaniano.


Tu vuoi che resti?”


Sì.”


Con te?”


Sì.”


Mi fa molto piacere sentirlo, anche perché mi trovi d'accordo.” mormorò Jim con un sorriso, baciandolo sul collo.


O.o.O.o.O.o.O.O.o.O.O.o.O.O.O.o.O.o.O.O.O.O.o.o.O.o.O.o.O.o.O.o.O.o.O


“Signor Webb, controlli il flusso di energia di profetina nell'analizzatore prima di unirlo al tubo di classificazione. Tra poco partiremo per un autentico viaggio spaziale, e non posso permettere che l'energia da noi utilizzata per l'astronave sia sporca o poco efficiente.”


Subito, signore.”


Samuels, faccia una verifica degli scudi di protezione dell'astronave in caso di attacco.”


Me ne occupo immediatamente, signor Scott.” mormorò il giovane ingegnere, facendo un breve inchino al superiore e iniziando il lavoro.


Scott stava per parlare di nuovo, ma una voce lo bloccò.
Una splendida voce davvero.


A quanto vedo, hai tutto sotto controllo. Sapevo che ce l'avresti fatta.”


Uhura.. ehm.. volevo dire, Nyota! Che ci fai qui? Posso aiutarti in qualcosa?” borbottò Scott, che era passato in un paio di secondi da competente capo ingegnere di un'astronave spaziale ad un idiota che si atteggiava nei comportamenti più patetici.


Lei rise, con quel sorriso genuino che faceva innamorare lo scozzese ogni volta.


Beh, come hai espressamente ricordato ai tuoi colleghi, manca meno di un'ora alla partenza, quindi stavo andando in plancia, ma ero certa di trovarti qui. Tu non vieni?”


Scott si avvicinò alla ragazza e annuì, ma poi si voltò di nuovo verso la sala macchine e gli altri ingegneri.


Se ci sono problemi, non esitate a contattarmi. Sapete come..”

Sì signore, ce lo ha già mostrato.”


Bene. Comunque io sono in plancia. Buon lavoro.” mormorò Scott un po' imbarazzato, lasciando il suo posto di lavoro con Uhura.


Allora.. nervoso?”


Nervoso?
E per cosa?

Per l'imminente viaggio spaziale?

O perché le nostre mani sono così vicine che mi basterebbe un attimo per prendere le tue?


Non so.. forse lo ero di più ieri sera. Un po' come gli esami di maturità. La notte prima non si dorme, ma la mattina dopo tutto ti scivola addosso come se a vivere quelle cose fosse qualcun' altro.”


“Andrà alla grande.” sussurrò lei, sfoggiando l'ennesimo sorriso.


Sei sempre così ottimista.. non so come fai ad esserlo dopo tutto quello che hai passato.”


Uhura stava per dire qualcosa, ma si bloccò quando si accorse che erano arrivati in plancia. Chekov e Sulu se ne stavano vicini alla loro postazione, ma non erano seduti. A dire il vero non facevano nulla, non toccavano nemmeno un comando. Se ne stavano semplicemente lì, in piedi, imbarazzati e nervosi, come se avessero fatto una figuraccia.


Scott li avrebbe preso in giro per la loro posizione da “soldati”, ma sapeva come si sentivano, perché per lui era lo stesso. Una volta seduti, ognuno avrebbe azionato i propri comandi, la nave si sarebbe staccata dalla Terra e loro sarebbero partiti per lo spazio. Per la prima volta. Partiti per un luogo in cui tutto poteva succedere. In cui l'ignoto regnava.


Erano pronti a questo, ma quel crescente nervosismo li stava facendo sudare. Avevano lavorato così duramente per prepararsi, e ora.. e ora dovevano stringere i denti e buttarsi, perché l'unico modo che avevano di sconfiggere la paura era affrontarla. Perché c'erano persone che contavano su di loro. La salvezza della Terra era nelle loro mani. E se il loro destino era morire nello spazio appena lasciato il loro pianeta, beh, così sia. Molto meglio morire provando ad esplorare l'ignoto che morire nel suolo terrestre, un suolo corrotto ormai da tempo.


Scott toccò la sedia in cui avrebbe dovuto sedersi, e giocherellò con le dita. Era tutto così strano..


Poi le porte si aprirono di nuovo ed entrò Spock, che era quello di sempre. La camminata sicura, lo sguardo serio. Fece un piccolo cenno agli altri e, sebbene sorpreso di vederli in piedi senza fare nulla, voltò lo sguardo sulla sua postazione e si sedette, come se fosse la cosa più naturale del mondo. Azionò un paio di comandi, poi si fermò come se stesse riflettendo, e di nuovo girò lo sguardo verso gli altri: solo in quel momento il gruppo si rese conto che non portava più il cappello.


Si è verificato un guasto alla nave?” chiese il vulcaniano, facendo agitare Scott.


Cosa? Un guasto? Com'è possibile? Dove? Non mi ero acc..”


La mia era solo una domanda, signor Scott, non un'affermazione.” disse Spock, non capendo perché Scott si era fatto prendere dal panico in quel modo.


No, signor Spock. Ho ordinato io stesso di eseguire dei test per sicurezza e non sono stati riscontrati problemi.”


Allora non capisco cosa vi impedisce di azionare i comandi necessari per permettere all'astronave di lasciare l'orbita terrestre. La partenza era programmata per le dieci e zero zero. Sono le dieci e quindici. Siamo già in ritardo. Rimandare ancora mi sembra oltremodo illogico.”


La ragione è semplice, signor Spock. Ansia. Un'emozione umana, ma sappiamo che lei è al di sopra di queste cose.” mormorò Chekov, con un leggero sorriso.

Abbiamo lavorato duramente per arrivare a questo. Era logico che una volta conclusa l'astronave, avremmo lasciato la Terra. Il vostro comportamento è illogico. Tuttavia, se ritenete di non riuscire a controllare le vostre emozioni, scendete. A questo progetto hanno lavorato tante persone. Sono sicuro che a loro non dispiacerà prendere il vostro posto.”


Il nostro posto?!? Non scherziamo! Io da qui non mi muovo!” borbottò Chekov, dimenticandosi dell'ansia e sedendosi al suo posto.


Sulu lo guardò per un paio di secondi, poi anche lui si sedette.


Spock inarcò un sopracciglio, poi si rivolse a Scott.


Questa missione è di vitale importanza. Non possiamo permettere che uno di voi faccia errori dovuti all'irrazionalità umana compromettendo il nostro viaggio.”


Scott guardò il vulcaniano molto severamente, ma alla fine si sedette. Uhura fece altrettanto.


Ha ragione, signor Spock. Non possiamo aspettare ancora.” disse Scott, iniziando a digitare qualcosa, probabilmente un codice che gli permetteva di azionare le luci dell'astronave.


Tutti sentirono le porte aprirsi di nuovo, ma nessuno entrò. Tutto quello che videro fu il viso di Jim, che si era piegato in avanti per farsi vedere senza mettere piede in plancia.


Si può?” chiese l'ex poliziotto, sfoggiando un radioso sorriso.


Jim! Credevamo fossi andato via.” disse Sulu.


Qualcuno.. mi ha convinto a restare.” fece Jim, lanciando a Spock un rapido sorriso, senza però guardarlo troppo a lungo. Sguardo che però bastò per portare Spock a voltarsi verso il computer per nascondere il suo viso un po' troppo verde.


E' bello averti con noi.” si unì Uhura.


Jim si guardò intorno. Tutti erano seduti al loro posto. Spock alla postazione scientifica, Uhura nella postazione delle comunicazioni, Scott nella zona che controllava i motori e Chekov e Sulu vicini allo schermo che mostrava l'esterno, pronti a comandare la nave.


Non c'era nessun'altra postazione.


Jim lo sapeva, e sapeva anche che era giusto. A causa di tutti i problemi avuti con Spock, lui aveva partecipato in minima parte a tutto questo. Era già molto se gli consentivano di fare un lavoro in un'altra zona della nave spaziale e di partire con loro.


Sembrate molto occupati. E'.. è meglio che vi lasci..”


Jim? Dove vai, scusa?”


Magari qualcuno ha bisogno di una mano. Posso..”


Il tuo posto è qui.” fece in tono fermo Scott.


Jim guardò l'ingegnere confuso e quasi.. lusingato.


Guardate, è tutto ok. E' giusto. Cioè.. sappiamo tutti che io sono sparito per mesi, mentre voi avete lavorato duramente.. Io non merito neanche di stare su questa astronave, figurarsi stare in plancia. Davvero, non è un problema.”


Sei sicuro che non ci sia un altro posto? Ti suggerisco di guardare bene.” fece Scott, premendo un pulsante.


Jim continuò a guardare l'ingegnere sempre più confuso, poi si voltò. Davanti a sé, vide sbucare dal pavimento una sedia.. no, non una sedia.. una poltrona, esattamente nel centro della plancia, rivolta verso lo schermo.


Una poltrona davvero magnifica, lo schienale imbottito di nero e i braccioli di un bianco splendente, con qualche comando così semplice che persino Jim riuscì a capire a cosa servissero. Uno era per allarme (allarme giallo e allarme rosso) e l'altro era un comunicatore con il resto della nave.


L'ex poliziotto si voltò verso Scott, e agitò le braccia.


Scott.. ma cosa hai fatto?”


Non ho creduto neanche per un secondo che saresti rimasto a terra, pur sapendo cosa stavamo facendo. Hai l'avventura nel DNA Jim, non avresti mai permesso a questa astronave di partire senza di te. Quindi.. ti suggerisco di sederti, così possiamo partire per l'avventura più emozionante della nostra vita. Aspettiamo tutti lei, capitano.”

“Capitano?” mormorò Jim, ancora parecchio confuso.


Non c'è nessuno più adatto a questo compito. Sei leale, nobile, coraggioso, altruista.”


Ma anche voi!”


Non capisci, Jim? Sei stato tu ad aver dato inizio a tutto. Sapevi che con ogni probabilità saresti morto se avessi seguito il tuo istinto, ma l'hai fatto comunque. L'hai fatto perché sapevi che era giusto. Sei furbo. Sai valutare bene le situazioni, sai quando arriva il momento di agire. Sai quando bisogna mentire e quando dire la verità. Sei istintivo, ed è tutto quello di cui abbiamo bisogno. E' il nostro primo viaggio, ci sono ancora molte cose che ignoriamo, ma tutti noi abbiamo fiducia in te e nel tuo istinto, grazie al quale sei ancora vivo.”


Ma veramente..”


Eri in polizia. Anche in polizia quando si sale di grado si diventa capitano.”


E' vero, ma è tutt'altra cosa!”


Guarda Jim, è tutto deciso. Siamo tutti d'accordo. Ogni astronave che si rispetti deve avere un capitano. E l'equipaggio vuole te, Jim.”


Kirk non riusciva a crederci. Non faceva altro che pensare che non meritava quel grado, quella responsabilità. Si sentiva onorato, commosso. Tutti lo guardavano. Sentì i sorrisi di Scott, Uhura, Chekov e Sulu puntati su di lui. E Spock, il suo Spock, lo guardava con occhi pieni di speranza. Occhi che dicevano “Ce la farai. So che puoi”.


Poi suonò un comunicatore. Qualcuno li stava chiamando.


Qui plancia, parla Scott.” mormorò l'ingegnere, sperando che quella chiamata non provenisse dalla Sala Macchine.


Qui McCoy. Posso sapere di grazia perché non siamo ancora partiti?” sbottò il medico, evidentemente alterato.


Aspettiamo gli ordini del Capitano. Deve ancora sedersi sulla poltrona.”


Kirk arrossì.

Capitano.

Non sapeva se si sarebbe mai abituato a sentirsi chiamare così, ma in fondo non era una sensazione tanto spiacevole.


Si sentì un altro comunicatore, questa volta era quello della poltrona. La chiamata era per Jim.


Il biondo, sebbene ancora titubante, premette il pulsante.


Qui plancia, parla Jim.”


Jim, sono McCoy. Puoi ficcare il tuo culo sulla poltrona così possiamo andare?!?”


Kirk rise, e toccò delicatamente con le dita ogni angolo della sua .. postazione. La toccava e la guardava come se non avesse desiderato altro in tutta la sua vita. Come se ogni cosa fosse inutile paragonata a quella.

Lo schienale, i braccioli. Poi, finalmente si sedette. Si stiracchiò, mise le mani sui braccioli e appoggiò totalmente la schiena.

Scott è un genio.

E' la cosa più comoda di questo mondo.


Attendiamo i suoi ordini, Capitano.” mormorò Chekov.


Jim arrossì di nuovo, ma tornò serio in un lampo.


Signor Scott, ha azionato i motori della nave?”


Già fatto, signore.”


Signor Chekov, ha le coordinate di Naveria?”


Certamente, signore.”


Imposti la rotta.”


Subito, signore.”


Signor Sulu..”


Tutti si voltarono verso Jim, facendo un enorme sforzo per trattenere un sorriso che rappresentava tutta la loro trepidazione.


.. ci porti via da qui. Curvatura...” mormorò incerto, voltandosi verso Scott in cerca di aiuto.


Penso che curvatura quattro andrà bene, signore.” lo soccorse l'ingegnere.


Ha sentito, signor Sulu?”


Subito, capitano.”


Jim si sentiva un po' imbarazzato per aver chiesto aiuto a Scott, ma era normale. C'erano ancora tante cose che non sapeva, ma non era preoccupato. Non si era mai sentito così a suo agio in vita sua come in quel momento, e poi non era solo. Con lui c'era un equipaggio pronto ad aiutarlo in caso di difficoltà, dandogli consigli e suggerimenti, ma soprattutto.. erano amici. I suoi amici.


Continuando a rimanere seduto, Jim si sporse in avanti per vedere meglio lo schermo. Allungò un braccio come se volesse raggiungere una stella, e sorrise.

“Verso l'infinito.. e oltre!”

salve a tutti voi :3

ecco un capitolo fresco fresco e.. lungo. Forse troppo XD Ma se state leggendo le note significa che l'avete letto tutto.. e in quel caso.. grazie!

Sul capitolo che c'è da dire..

la prima parte mi sembrava d'obbligo XD Volevo scriverla anche se quel genere di scene non mi riescono molto bene, e poi dopo tutti i patimenti e le sofferenze ci stava di brutto (credo XD).

Per quello che riguarda la scena in plancia.. l'idea mi è venuta per caso. In effetti penso sia logico che Jim abbia pensato una cosa del genere, di essere tagliato fuori, certo ci sta male, ma lo aveva messo in conto, come Scott aveva messo in conto che Jim sarebbe partito perché.. perché dove vanno senza James Tiberius Kirk?!?

Spero non abbiate trovato la scena troppo "forzata" anzi, spero vi abbia strappato un sorriso e che vi abbia fatto pensare alla TOS.

E niente.. grazie per tutti i complimenti che mi fate, per tutte le recensioni che mi scrivete, per i consigli e i commenti!! Sono curiosa di sentire le vostre opinioni su questo capitolo :3

Alla prossima settimana (se riuscirò ad essere puntuale!)

PS: Non temete per Scotty e Uhura, non mi sono dimenticata di loro :3 :3

  
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