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Autore: meryl watase    26/10/2015    9 recensioni
A volte anche da un libro di ricette può nascere qualcosa di importante, soprattutto quando ti serve aiuto per realizzarle.
"Non sai come ti invidio, Sasuke Uchiha è uno chef rinomato, non solo possiede un ristorante famosissimo all'ultimo piano della Star Tower, ma conduce persino uno show televisivo di alta cucina e, cosa non trascurabile, è un uomo talmente sexy che a volte immagino di allungare la mano e tirarlo fuori dal televisore per approfittare di lui."
"Ma che dici, Ino? Ti ricordo che sei fidanzata."
"Lo so benissimo, ma che male c'è a sognare? Dovresti lasciarti andare anche tu qualche volta e fantasticare."
"Dacci un taglio. Comunque è davvero così famoso questo tizio?"
"Lo conoscono tutti a Seattle. Mi correggo: tutti tranne te. Sei proprio fuori dal mondo. Comunque con un uomo del genere accanto non perderei tempo ai fornelli. Sarebbe lui la mia cena" aggiunse con espressione maliziosa.
[Sasuke/Sakura] [Sakura/Neji] [ accenni Shikamaru/Ino, Obito/Rin e Naruto/Hinata]
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ino Yamanaka, Itachi, Neji Hyuuga, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Hinata/Naruto, Obito/Rin, Sasuke/Sakura
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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CAPITOLO 3: Dinner

Giovedì 27 ottobre, ore 11:00, Laboratorio 3 del Seattle Grace Hospital

Quella mattina Sakura era impegnata ad analizzare il sangue di una delle sue pazienti in cura. Dopo averne posto una goccia su un vetrino, ne usò un'altro molato per strisciarlo, poi lo immerse in un recipiente di alcol etilico e passati tre minuti colorò il tutto con il liquido di Giemsa, in modo da rendere visibili i vari leucociti.
Proprio nel momento in cui stava mettendo il vetrino sotto il microscopio elettronico, Neji fece il suo ingresso nella stanza, soffermando lo sguardo su di lei.
"Dottoressa Haruno? Potrebbe venire un attimo?" le chiese con tono professionale.
"Arrivo immediatamente dottor Hyuga!" gli rispose lei, facendo cenno a Shino, il suo assistente, di prendere il suo posto davanti al microscopio, si fidava ciecamente di lui, lavoravano in sieme da due anni e sapeva che avrebbe fatto un buon lavoro.
Seguendo il fidanzato, si diresse verso la stanza numero nove e, nell'attimo in cui la porta si chiuse dietro di loro,lo abbracciò.
Lo strinse con forza tra le braccia, affondando il viso nel suo torace ed annusando il suo odore di dopobarba misto a medicinali e facendosi crogiolare dal suo calore.
La loro relazione non era segreta, ma preferivano essere discreti al lavoro, solo che dopo l'incontro con Sasuke, la donna aveva sentito il bisogno di ricordarsi che quello era l'uomo che amava e che desiderava sposare. Si era vergognata di non essere riuscita ad essere del tutto indifferente al bel cuoco.
"Sakura, tutto bene?"le chiese, preoccupato dal suo strano comportamento.
"Va tutto benissimo. Sentivo semplicemente la tua mancanza, sono giorni che non riusciamo a vederci" disse, sollevando il volto fino ad incontrare i suoi occhi perlacei.
"Mi sei mancata anche tu" le rispose, tenendola stretta.
Fare il neurochirurgo non era facile, orari impossibili e disponibilità continua, soprattutto se si era uno dei migliori di tutto il Paese. Ma Neji amava il suo lavoro e lo prendeva molto seriamente.
"Grazie per l'invito che hai fatto alla mia famiglia, significa molto per me."
"L'ho fatto con piacere. E poi è arrivato il momento che le nostre famiglie si conoscano."
"Tua nonna piacerà molto a mio padre, ne sono sicuro, e gli piacerai anche tu" tentò di rassicurarla lo Hyuga.
"Speriamo" gli rispose lei, preoccupata.
"Ho detto loro che sei una cuoca fantastica."
Nel sentire quelle parole la donna si irrigidì. Si sentiva in colpa per tutte quelle bugie, doveva dirgli la verità, anche per evitare di dover passare altro tempo con quello chef affascinante. Non era sicura di volerlo rivedere ancora perché la sua presenza la scombussolava e questo non andava bene. Lei stava con Neji. Lei amava Neji.
Era sul punto di aprire la bocca e dirgli tutto quanto, ma le labbra del suo fidanzato la presero di sorpresa, incollandosi alle sue e impedendole di proferire parola.
Rispose al bacio prima timidamente, poi in modo sempre più passionale, finché non si ritrovò con le dita immerse completamente tra i lunghi capelli ebano di lui e con i polmoni in ipossia.
Si separò da lui con un gemito quando una mano di Neji strinse con forza uno dei suoi seni da sopra il camice. Erano dieci giorni che non faceva sesso e l'astinenza la rendeva ipersensibile ad ogni contatto fisico.
Oddio! Se non gli strappo subito i vestiti di dosso e faccio lo stesso con i miei finirò per impazzire!, pensò Sakura, che, superato ostacolo del camice, mise le dita nei passanti dei jeans del moro per avvicinarlo di più a sé, ma proprio nel momento in cui cominciò ad aprirgli la camicia, l' interfono gracchiò.
"Il dottor Hyuga, è atteso urgentemente in sala due."
Dannazione! Non potevano aspettare altri cinque minuti?
Maledicendo la propria sfortuna, si staccò a fatica da lui e cercò di rassettarsi i vestiti, mentre l'altro faceva lo stesso.
"Ci rifaremo stasera!" la salutò lui, stampandole un ultimo bacio sulle labbra prima di lasciare la stanza per andare a compiere il suo dovere.
Guardando l'orologio appeso sulla porta, si accorse che era ora di prepararsi al pranzo con Sasuke Uchiha... e i suoi ormoni stavano praticamente impazzendo.

Merda!


---- - - - § ⏳ § - - - ----

"Buongiorno signorina Haruno" la salutò Rin nel momento in cui la rosa uscì dall'ascensore "siamo felici di rivederla così presto."
"Credevo foste chiusi oggi!" esclamò l'altra, sorpresa di vedere alcuni camerieri che apparecchiavano i tavoli e un quartetto d'archi al posto dell'orchestra che suonava nonostante la sala fosse vuota.
"Lo siamo solo per il pranzo. Lo staff è comunque presente visto che apriremo per il brunch" le spiegò, "vuole lasciarmi il cappotto? Lo metterò nel guardaroba."
"Non voglio crearle disturbo, dopotutto non sono una cliente, sono qui solo per assaggiare alcuni piatti cucinati dal fratello del proprietario."
"Nessun disturbo. È un piacere prendermi cura di lei."
Mentre toglieva i bottoni dalle asole Sakura rifletté sul fatto che le sembrava tutto fin troppo strano, aveva passato la notte a rigirarsi nel letto, nervosa per questo incontro, dopotutto lo chef aveva detto palesemente di essere interessato a lei e, nonostante amasse il suo Neji, era una donna normale con i propri punti forti e le proprie debolezze. Inoltre l'incontro col fidanzato avvenuto poco prima l'aveva eccitata parecchio ed era pericoloso avere davanti un tipo sexy come Sasuke, avrebbe rischiato l'autocombustione. L'unico motivo per cui aveva accettato di pranzare con lui era che il suo aiuto le serviva disperatamente, l'ultima cosa che voleva era deludere Neji che teneva molto a quella cena.
Rin la accompagnò di nuovo attraverso la sala da ballo e, arrivate nella sala più intima, la condusse in uno dei separé, dove, su un tavolo imbandito, una bottiglia di champagne aspettava di essere stappata accanto a due flûte. I due tovaglioli della stessa seta damascata blu della tovaglia erano ripiegati a forma di ventaglio sui due piatti di Limoges con decorazioni di foglie dorate in pendant con i bicchieri da vino e da acqua e le posate d'argento, e davano un tocco elegante al tutto.
Affascinata dallo spettacolo del centrotavola di cristallo pieno di origami di fiori di ciliegio e di gru, non notò subito Sasuke che, dall'altra parte della stanza osservava attentamente le sue reazioni.
"Rin, per favore avverti Itachi dell'arrivo della nostra ospite."
La voce dell'Uchiha distolse Sakura dalla sua contemplazione, facendole spostare lo sguardo dal tavolo a lui, che quel giorno non indossava la divisa da chef, ma un paio di jeans scuri che mettevano in evidenza i fianchi stretti e una camicia blu notte sotto cui si notavano i muscoli delle spalle.
"Buongiorno, signorina Haruno!"
"Buongiorno, signor Uchiha!" rispose lei, ringraziando il cielo di avere avuto l'accortezza di indossare una gonna rossa che le arrivava al ginocchio e una camicetta bianca di pizzo, invece dei comodi pantaloni e della t-shirt che di solito portava sotto la divisa ospedaliera.
"La tavola è meravigliosa, ma non avrebbe dovuto disturbarsi così tanto" riuscì a dire dopo infiniti minuti di silenzio da parte di entrambi.
"Sono contento che le piaccia" ribatté lui ignorando la seconda parte del suo commento, "tra poco arriveranno gli antipasti. Lo champagne non era previsto, ma se dovrà festeggiare il suo fidanzamento sarà indispensabile. Sempre che i suoi piani non cambino."
"Lo champagne è perfetto. E no, i piani non cambieranno."
"Ne sembra davvero sicura."
"Lo sono" gli rispose secca.
L'arrivo di un uomo vestito da chef interruppe la loro discussione.
"Io sono Itachi, il fratello maggiore di Sasuke. Oggi avrò l'onore di cucinare per lei" si presentò.
"Piacere di conoscerla" rispose Sakura ormai a corto di saliva.
Ma nella famiglia Uchiha sono tutti dei modelli?, si chiese la donna osservando il nuovo arrivato. Itachi infatti, era avvenente quanto Sasuke: aveva gli stessi occhi e capelli scuri quanto i suoi, anche se lui portava lunghi e legati in una coda bassa ed era un po' più alto del fratello minore, ma meno muscoloso.
La sua stretta, quando si diedero la mano, risultò salda e confortante.
"Sta arrivando Rin con l'antipasto. Salmone in seviches con due tipi di vellutate. Io torno in cucina, spero che il pranzo risulti di suo gradimento."
Congedatosi con un cenno del capo al fratello, l'Uchiha maggiore se ne andò facendo entrare la maître, che lasciò il vassoio e se ne andò di nuovo.
" Vogliamo accomodarci?"
"Certamente."
Quando si sedette davanti a lui, Sakura poté osservarlo ancora più da vicino e fu in quel momento che notò il segno di una bruciatura sulla sua fronte.
"Cosa le è successo?"
"Un piccolo incidente con il mio assistente" le rispose, cercando di apparire calmo nonostante dentro di sé divampasse ancora l'ira per quello che era accaduto la sera precedente.
Ricordava ancora con fin troppa vividezza la scena.

Lui che urlava contro Naruto per aver tirato fuori dal forno i sufflè troppo presto facendoli sgonfiare; Kakashi con la sua aria pacifica che mescolava il curry in una pentola; Temari, l'altra cuoca, che li guardava in cagnesco perché con tutto quel casino la stavano disturbando mentre preparava la crema al mascarpone. Fin lì tutto nella norma. Poi... l' inizio della tragedia. Il cellulare di Naruto aveva cominciato a squillare ed il biondo, vedendo che il numero era quello di Hinata, la sua fidanzata, aveva cominciato ad armeggiare con i pulsanti senza guardare dove stava mettendo i piedi. Errore madornale visto che poco prima aveva rovesciato il contenitore dell'olio.
Era successo tutto in un attimo.
L'Uzumaki era scivolato sul liquido e per evitare di cadere si era aggrappato al primo appiglio disponibile: Kakashi.
Sbilanciato dal peso del giovane, attaccato al suo braccio destro, l'Hatake aveva urtato la pentola del curry, il cui contenuto era volato nella stanza formando un arco che aveva centrato perfettamente l'Uchiha.
Non appena Naruto aveva visto il curry colare dal viso del suo migliore amico ed un lampo rosso illuminare gli occhi di Sasuke, era scappato a gambe levate. Sapeva di potersi ritenere morto.
Contrariamente ai suoi timori però il moro non l'aveva seguito e il giorno Naruto si era presentato al lavoro tranquillamente. Credendo di essere scampato al pericolo. Illuso. Sasuke aveva già preparato un piano di vendetta.

Al pensiero di quello che sarebbe successo dopo il brunch, Sasuke non poté fare a meno di sghignazzare sadico, ma, preso dalle proprie elucubrazioni non notò Sakura che prendeva una capsula dalla sua borsa, finché il tocco fresco delle dita della donna non lo riportarono al presente.

Mi sta spalmando qualcosa sulla fronte?

"È vitamina E. farà passare il bruciore" gli spiegò lei.
"La ringrazio. Porta sempre con sé delle capsule di vitamina E?"
"Sì. E anche bende, tintura di iodio e provette. Deformazione professionale" gli spiegò.
Tornata al proprio posto, Sakura si servì una generosa porzione di salmone, ma, assaggiato il primo boccone, fece una smorfia e si apprestò a finire di ingoiarlo per poi bere in fretta un bicchiere d'acqua fresca per placare il bruciore.
"Mamma mia quant'è piccante! E sembra anche crudo" aggiunse piccata.
"Per forza, la ricetta prevede un quantitativo scandaloso di chili e peperoncini habanero. Ed è in seviches, quindi non dev'essere cotto, ma fatto marinare in succo di limone e spezie."

Meno male che mi ha proposto di assaggiare i piatti prima di cucinarli o alla cena avrei fatto una figuraccia.

Per cercare di smorzare il braciere che aveva l'impressione di avere al posto della bocca, assaggiò le due vellutate che erano state servite in due tazze blu: quella di pesce risultò essere troppo speziata, quella di zucca invece era deliziosa, dolce, sembrava coccolasse il suo palato e i semi di sesamo sulla superficie insieme alle noci, davano un tocco croccante che esaltava il tutto.
" Okay, togliamo il salmone e la vellutata di pesce dal menù. La seconda è più buona e non sembra difficile da preparare."
"Ha paura di non riuscire a farle?"
"Sì, alcune sembrano davvero complesse."
"Vorrà dire che le semplificheremo, ci penso io."
A quel punto tornò Rin, che servì dei cestini di parmigiano perfettamente lavorati con insalata di pollo e pomodori, che piacquero molto a Sakura per la loro freschezza, leggerezza ed eleganza, ma ancor di più a Sasuke, che ne divorò due in un baleno.
"Le piace il pollo?" chiese, stupita dalla sua voracità, nonostante fosse stata accompagnata da gesti eleganti e misurati.

Ma come fa? Io sembro cresciuta dai lupi in confronto a lui! pensò la donna.
"In realtà vado matto per i pomodori."
"Davvero?"
"Sì."
"Strano. In genere le persone sono golose di dolci e non di verdure" affermò in tono curioso.
" Non mi piacciono i dolci, so prepararli, ma detesto mangiarli" confessò lui senza alcun problema nel palesare questa sua 'debolezza'.
Questo davvero non me lo aspettavo!, pensò Sakura. Io adoro qualunque cosa contenga zucchero!
Questa volta entrò l'Uchiha maggiore con un carrello contenente un fornello portatile, una padella e vari ingredienti.
"A cosa serve?" chiese l'Haruno guardando con sospetto lo chef.
"A preparare i gamberetti flambé."
"E a casa come farò?" sbottò, preoccupata soprattutto dal pericolo di dar fuoco anche al salotto e agli invitati oltre che alla cucina già vittima dei suoi tentativi di preparare qualcosa di commestibile.
"Le basterà prepararli in cucina come farà adesso Itachi, dopodiché innaffiare il tutto col cognac, portarlo in tavola e accenderlo davanti agli invitati. Non sarà difficile, vedrà."
Sasuke era troppo ottimista, ma d'altronde non sapeva ancora a quali catastrofi stava andando incontro.
"Sono sicuro che non avrà problemi signorina Haruno" intervenne l'altro uomo che aveva notato l'espressione preoccupata della donna, "è facilissimo" aggiunse, finendo di girare i gamberi ed innaffiandoli col cognac.
Preso il lungo fiammifero, lo accese e diede fuoco al tutto, servendolo nei piatti una volta estinta la fiamma e tornando in cucina dopo aver fatto l'occhiolino al fratello minore.
Sakura fu entusiasta del sapore della pietanza, leggero, ma deciso, infatti i crostacei si scioglievano in bocca come burro e contrariamente a quel che aveva pensato, l'alcool non copriva assolutamente gli altri sapori, essendo quasi del tutto evaporato, diventando un semplice retrogusto, quindi mise da parte per il momento il timore che il tutto si risolvesse in una tragedia e si limitò a gustarsi il tutto.
"Sa... Ho letto tutte le ricette e mi sembrano piuttosto datate" cercò di indagare l'Uchiha.
" In effetti è un libro molto vecchio"
"Davvero?"
"Sì, ce l'ho da molti anni, da quand'ero bambina" rispose lei, pacatamente.
"E come mai ci tiene così tanto a questo ricettario?"
Il giorno prima lei era stata molto reticente. Era ora di avere delle risposte esaurienti.
Lo sguardo di Sakura si incupì al punto da trasmettere una malinconia lancinante a Sasuke, che avvicinò di più la sedia al tavolo, sicuro di aver centrato il punto giusto per scoprire chi aveva davvero di fronte.
"Non c'è nessun motivo in particolare" gli rispose lei.
"Stai mentendo. Perché è così importante per te?" insistette l'Uchiha, passando al tu per metterla alle strette.
Il silenzio si protrasse per alcuni minuti finché Sasuke, si fece ancora più vicino, tanto da sfiorarle il viso con il suo respiro per incalzarla. Non era mai stato un tipo molto paziente.
"Sakura?"
"Sono stata cresciuta da nonna Chiyo... i miei genitori mi hanno abbandonata poco dopo la mia nascita, sono stata un incidente, loro non volevano figli tra i piedi, desideravano godersi la vita senza seccature.
Quel ricettario lo vidi in un'edicola molti anni or sono e mi rimase così impressa l'immagine di quella famiglia felice sulla copertina che insistetti con la nonna per comprarlo. Avevo nove anni."
Il tono impersonale e disilluso con il quale la donna aveva raccontato la sua storia colpì molto Sasuke, che si ritrasse tornando a sedersi completamente.
"Capisco" disse senza aggiungere altro. Cosa poteva dire per farla stare meglio? Niente.
Aveva toccato un tasto delicato e un tassello importante per comprenderla davvero.
"È per questo che non ti fidi di me? Credi che io voglia solo divertirmi?"
"Vorresti dire che non è così?" passò all'attacco lei, stanca di trovarsi in difficoltà.
"Non lo nego, ma non è detto che la cosa non possa diventare seria, per il momento so solo che mi sento attratto da te" ribatté senza esitazione.
Sakura, incredula, rimase a bocca aperta.
"Ed io dovrei cedere solo perché tu mi vuoi? Sto con Neji da un anno e mezzo, sto bene con lui, è affidabile, mi ama e vuole sposarmi."
"Ed io non sono affidabile?"
"Ho sentito qualche pettegolezzo su di te" - da Ino, aggiunse mentalmente.
"I giornali spesso pubblicano solo calunnie. Sono un personaggio di spicco in tv, anche se non ne capisco il motivo. Certo ho avuto qualche storia, ma non ci vedo niente di male. Non può essere che semplicemente non ho trovato quella giusta? Ho sempre mantenuto una promessa dopo averla fatta. Tutte le mie storie sono finite senza pianti o recriminazioni."
"Stai dicendo che sei un bravo ragazzo?"
"Vengo da una famiglia per cui l'onore è importantissimo. Sono stato allevato da mia madre con dei sani principi."
"Scusami... Mi spiace di averti giudicato senza conoscerti" gli rispose a quel punto Sakura, sentendosi in colpa per essere stata così prevenuta.
"Scuse accettate. È a causa dei tuoi genitori che vuoi sposare un uomo affidabile, che sappia darti stabilità?"
"Forse" gli concesse.
"Questo ricettario rappresenta tutto quello che ti è mancato durante l'infanzia" concluse in tono deciso.
"Senti, stai attribuendo troppi significati ad una semplice cena. Quello che voglio è semplicemente preparare quei piatti e far felice Neji e la sua famiglia."
In quel momento arrivò Rin con i petti di pollo ripieni di crema di funghi che risultarono deliziosi e per niente stoppacciosi, spezzando l'atmosfera intima, ma tesa che si era creata. Dopo che ebbero assaggiato anche le patate e le carote sauté, la maître arrivò con il dessert, una deliziosa cheesecake all'arancia. Quando Sakura vide le decorazioni di cioccolato e scorsa d'arancia che tagliate in mezzi cerchi svettavano con le punte rivolte verso l'alto, si illuminò di gioia:
"È troppo bella per essere mangiata!"
"Avanti, assaggiala. Vediamo se il gusto ti piace" le disse l'Uchiha, tagliandone una bella fetta, prima di metterla su un grazioso piattino bianco coi bordi arancioni e servirgliela.
"Oddio! È fantastica!" esclamò lei dopo la prima cucchiaiata, sotto lo sguardo raccapricciato di Sasuke che la osservò ovviamente non aveva assaggiato il dolce. Il biscotto sul fondo era croccante, ma non duro, la crema di formaggio era tenera e gustosa e la salsa di arance sulla parte superiore dava 'corpo' al tutto, in una combinazione di gusti eccellente.
Non appena ebbe terminato di mangiare il dolce, Sasuke fece cenno a Rin di sparecchiare.
"Bene. Direi che anche questo piatto è promosso."
Resasi conto di dover tornare in ospedale per recuperare le due ore perse, Sakura si alzò dal tavolo e, dopo essersi fatta accompagnare nelle cucine per salutare Itachi e ringraziarlo, si diresse insieme a Sasuke verso l'ascensore.
" Ora non ci resta che decidere quando iniziare le lezioni" le disse l'Uchiha, premendo il pulsante con la freccia diretta verso l'alto.
"Io sono libera dopo le cinque del pomeriggio."
"Io al mattino fino alle undici. È un bel problema" ragionò lui.
"Solo per un paio di giorni, poi andrò in ferie" gli rispose Sakura, grata di avere avuto l'accortezza di chiedere in anticipo parte delle ferie che le spettavano.
"Benissimo. Allora ci vedremo domani sera verso le dieci e mezza a casa tua" l'avvisò lui, facendosi da parte e facendola salire sull'ascensore che era appena arrivato.
"Va bene. Ecco il mio indirizzo" gli disse porgendogli un biglietto da visita, "ma sarà stanco dopo una giornata di lavoro."
"In generale mi limito a controllare il lavoro dei cuochi. Quindi non sarà un problema" le rispose. Poi, prendendola di sorpresa le si avvicinò al volto e le stampò un bacio su una guancia. Avrebbe voluto osare di più ma temeva di spaventarla.
"A domani, Sakura" le sussurrò in un orecchio, prima di uscire dall'ascensore e guardare le porte che si chiudevano su due occhi verdi sgranati.

- - - ---- § ⏳ § ---- - - -

Dentro la cabina Sakura boccheggiò stupita. Non si era aspettata un gesto del genere. Era stato un contatto innocente, ma percepiva ancora il calore delle sue labbra sulla delicata pelle delle gote e la sensazione della sua lieve barba contro il mento.

Sono ipersensibile per quello accaduto con Neji stamattina. Non provo niente per lui. La mia è solo frustrazione. Stasera mi rifarò con il mio fidanzato e domani quando vedrò Sasuke non avrò nessuna strana reazione. È sicuro.

Non fece in tempo a pensarlo che il suo cellulare suonò indicandole l'arrivo di un messaggio.

SCUSA TESORO, MA HO AVUTO UN'EMERGENZA. UN'OPERAZIONE COMPLICATA, MI CI VORRANNO SICURAMENTE PIÙ DI CINQUE ORE. CI VEDIAMO DOMANI.

L'unica cosa che seppe pensare Sakura fu: Addio serata di sesso sfrenato! Adesso sì che sono nei guai!

ANGOLO DELL'AUTRICE

Due giorni, due capitoli pubblicati. Un tour de force. Mi scuso per gli eventuali errori, devo ancora correggere il capitolo precedente ( prendo la frusta e mi fustigo) Aggiornerò una delle due long domenica o lunedì , o magari se avrò tempo entrambe.
Un bacione. Meryl.
   
 
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