Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: ShiNear    28/10/2015    3 recensioni
[STORIA AD OC-ISCRIZIONI CHIUSE]
Il Trono di Spade era minacciato... e nessuno di noi voleva dire la sua? Ecco la possibilità di potersi imporre su un risultato che conosciamo in parte. Se volete, sarete voi le Ombre del Drago, create da Aegon Targaryen. A voi la scelta.
Genere: Azione, Comico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Nuovo personaggio, Sorpresa, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Otherverse, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Violenza
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3. JONATHAN

   
“ Il mio nome è Jonathan di casa Jarlath, figlio di Lady Enid e Lord Arthur Jarlath, discendente di Eoghan Jarlath, che conquistò il Westeros agli uomini liberi per Aegon I il...”
“ Caro figliolo, non per, ma con Aegon Targaryen; poi sposò Lady Elys figlia del nobile Lord Mace Cypher di Ragnarok, della quale isola divenne poi re.”, lo interruppe gentilmente Maestro Daemon, con un leggero tocco sulla mano.
Lui sbuffò stancamente: “ Lo so, Maestro. Il figlio di Eoghan, Willem, poi, sposò per un patto mercantile Bethany Prester di Fuochi di Festa, strappandola a Lannisport.”
Septa Delena, giovane e gaia, gli scosse gentilmente i capelli: “Mi sembra di capire, piccolo lord, che non ti dispiace ricordare il passato dei Jarlath per com’è realmente.”
“Appunta, septa. Eoghan era un mercenario e contrabbandiere. Lo so, Maestro Daemon, capisco cosa vuol dire, per mio padre, la nostra dinastia, ma siamo riusciti a liberarci e a vincere. Libertà o morte. So cosa vuol dire, ma non vuol dire che non debba esserci del disonore nel basso rango del nostro capostipite.”
Una risata fresca di un giovane biondo, rimasto lì in biblioteca a leggere, risuonò come un torrente nel silenzio creato dalla bocca serrata del povero Maestro Daemon.
Il ragazzo disse: “ Sono circondato da paradossi! Da una parte mio padre dice che non esiste disonore in noi nell’essere assoggettati come burattini alla corona, finché ci fingiamo tali; dall’altra tu, mio caro amico, dici che il tuo antenato più illustre è un contrabbandiere!”
Jonathan contrasse le sopracciglia, dicendo: “ Non intendevo questo; e comunque, non sei mio amico.”
“Meno male”, disse lui grattandosi la bella cute, “che gli amici non sono di passaggio, e non sono dei piccoli di cocchi di Septe e Maestri, visto che diventerai uno dei due!”
Stavolta toccò a Jonathan sorridere: “Sono il secondogenito, non ho molte alternative; meglio comunque che essere una cappa bianca del Re Folle, non ho ragione?”
Il giovane rise di nuovo, rialzando il libro sulla casata Dayne: “Potrà anche essere, mio caro, ma un giorno le parti per voi potrebbero invertirsi.”
Jonathan si rabbuiò improvvisamente: “Che vuoi dire, Jaime Lannister?”
Lui sfogliò distratto una o due pagine, prima di rispondere: “Che anche se sono qui di passaggio, credo di aver visto molti tumuli in arrivo.”
 
In seguito, Daemon e Delena diedero quest’interpretazione alla morte di suo zio Kerion, sul campo di battaglia del Tridente; ma Jonathan incluse nel catasto anche il principe ereditario Richard, morto d’infarto improvvisamente, e la sua dolce sorella, Damara, morta qualche anno prima in una visita a Castel Granito.
I Lannister odiavano i Jarlath, nessun espediente di Tywin poteva nasconderlo ai più, nemmeno il suo stupido tentativo di mandare Jaime a fare amicizia con il cadetto di casa Jarlath. Ragnarok si trovava nei pressi di Lannisport, in una zona dove l’arrivo era ostacolato da scogli e trincee subacque. L’isola era piena di oro e risorse minerarie preziose, che la rendevano ricca e strategica per la costruzione di armi, e i Lannister avevano messo tutto sotto la casata decadente di Mace Cypher; all’arrivo di Eoghan e alla sua proclamazione di re da parte di Aegon, l’isola era unicamente divenuta Jarlath.
Loren I Lannister, figlio di Mern, entrato nelle grazie del Re dei Sette Regni come protettore dell’Ovest, cercò inutilmente di legare alla loro casa nobiliare i Jarlath con un matrimonio tra Willem e sua figlia Mopre, ma il principe preferì il matrimonio con Bethany Prester, in quanto sia lui che il padre preferivano la lontananza dalla casata di Castel Granito e Zanna Dorata; senza contare che aggiunse al danno la beffa, strappando ai Lannister persino Festa dei Fuochi con quel matrimonio.
La bile sembrava essere divenuta ereditaria all’ascesa di Tywin Lannister, il quale, si sussurrava, cacava oro anche nella latrina. Il suo desiderio di oro era inferiore solo alla sua arroganza di riottenere quell’isola. Jonathan odiava sia lui che quell’arrogante del figlio, Jaime, del quale sua sorella s’era praticamente infatuata.
Quella guerra che Robert Baratheon iniziò contro il Re Folle per lo stupro e la morte della bellissima Lyanna Stark, Jonathan avrebbe voluto già iniziarla contro Tywin e la sua famiglia, quando la dolcissima sorella sembrò togliersi la vita a Castel Granito. Era sicuro che uno tra il padre e il figlio l’avesse condotta alla pazzia. E quando il fratello Richard, furibondo quanto lui, aveva voluto indagare sulla questione grazie all’influenza della moglie Gwyneth Crakehall, della casata Crakehall, anche loro prima assoggettati a Lannisport per poi liberarsi sotto i Jarlath, improvvisamente era arrivata quella misteriosa malattia al cuore che l’aveva condotto alla morte.
Se avesse potuto, Jonathan sarebbe anche tornato indietro a uccidere Jaime quel giorno in biblioteca. Quel leone bastardo ebbe ragione su una cosa, però: toccò a lui, il figlio meno preparato, a prendere il possesso dell’isola, con l’aiuto di Maestro Daemon, Septa Delena, Septon Jamison, al servizio di suo padre e il padre di suo padre, il comandante della guardia Owen Goodkind, bastardo e leale come pochi, la sua stessa madre, esperta come tutti i Prester negli affari di palazzo. Ma fu soprattutto il capo delle sue spie, per le quali aveva l’odio in corpo, Alyssa Waynwood, a sostenerlo in quel periodo, nel quale avrebbe sostituito il nipote Gideon finché non avesse raggiunto la maggiore età, come aveva fatto per anni suo zio Kerion in attesa della maggiore età di Richard; la donna gli aprì il cuore e una notte aprì gli occhi alle lacrime alle sue parole. La notte dopo passarono agli abbracci. Quella dopo alle carezze affettuose. Quella dopo ancora, Owen urlava come un esaltato per il castello: “Il mio signore ha scopato la ragazza più orribile che potesse conoscere!”
Checché sua madre ne dicesse, Jonathan non se la prese molto sul serio. Più tardi, da Alyssa nacque un bel bimbo vispo, con il ciuffo castano del padre e i begli occhi della madre. Fu chiamato Caleb dal padre, Hill dal popolo, come si soleva con i bastardi.
Jonathan sorrise al pensiero, mentre proseguiva la scalinata su per la Torre degli Scorpioni, con la sua spia al fianco. Owen era rimasto giù e si augurò con tutto il cuore che non diventasse amico di quel monco di Zobranogar; sarebbero stati capaci di mettersi a bruciare il castello e pisciarci sopra finito il lavoro. La sola idea era inquietante.
Se poi pensava a Lord Storm... anche lui avrebbe fatto lo stesso? Sembrava Robert Baratheon al pieno di forza e disprezzo; probabilmente si sarebbe unito al “divertimento” insieme al suo uomo, Lerak.
Lady Wayward era misteriosa, certo, ma con un passato triste e misterioso che si riusciva a leggere nei suoi occhi. Non parlava per niente perché era muta, o non voleva? Forse era malata: non aveva mai visto qualcuno più pallido di lei. E il suo comandante, Iulius, non le toglieva gli occhi di dosso, come se stesse per fare qualcosa d’inaspettato.
Lady Snyag e Shaulock gli facevano venire i brividi, come una sensazione di repulsione e disgusto naturale; Sargas, poi, aveva qualcosa di ancora più inquietante, come se fosse sul punto di uccidere qualcuno per il puro gusto di farlo.
Lord Corbas, invece, era quanto di più affascinante e simile a lui qualche anno prima avesse mai visto. Più giovane di quasi cinque anni, sembrava averne dieci in più, come se il peso della corona fosse anche più del trono. Non sopportava il peso e lo odiava, come odiava il ruolo che ricopriva, ma voleva fare del bene, quantunque la sua scelta comportasse un azzardo mortale.
Mentre rifletteva in questo modo, non si era accorto che erano arrivati in cima. Il portone si aprì sotto la leggera pressione di Corbas, che entrò preceduto da quella donna incappucciata, che Alyssa fissava con una certa insistenza. Uno dopo entrarono tutti, sedendosi intorno a un tavolo rotondo con sopra rappresentata la mappa completa del Westeros e dell’Esseros.
Corbas aspettò che tutti si sedessero, poi, fece schioccare le dita, chiedendo alla donna:- Reena, potresti, per cortesia, controllare Coraki? Ti ringrazio.-
Lei si alzò, seppur titubante, lasciando i nobili da soli.
Corbas aspettò che i suoi passi sparissero all’orecchio, poi disse:- Credo possiate capirmi, miei Lord. Reena è stata per anni sotto l’influenza del Ragno Tessitore. Sebbene mi abbia sempre aiutato e dato i giusti avvertimenti in merito, non posso fidarmi a questo punto di lei.-
Fenrir Storm sputò platealmente per terra, mugugnando:- Spie... l’ultima volta che si sono visti esseri simili a Kalutuan, li abbiamo resi cibo per pesci!-
Se anche avesse voluto dimostrare di essere d’accordo con lui, anche se non completamente, Jonathan non volle dirlo ad alta voce: quel Lord lo faceva innervosire.
Il Lord di Jarlath, seduto a fianco di Sargas, messa dirimpetto al fratello, fu in compenso il primo e l’unico a rispondere alle sue preoccupazioni:- Lord Shaulock, capisco perfettamente. Ho avuto lo stesso problema e ne sono cosciente pure io.-
Corbas sorrise tristemente:- Lei dice, Lord Jarlath? Da quello che ho capito, nonostante lei disprezzi la sua rete di spie, ha ampiamente “superato” il problema della fiducia nel loro capo. Sì, Reena mi ha informato anche di questo e sono concorde con lei: non vedo alcuna ombra di disonore. Anch’io ho un bastardo, anche se la mia prudente sorella ha rimediato a tenerlo lontano.-
Jonathan fissò stupito Alyssa, che si guardò bene dal rispondere qualcosa.
Corbas sorrise leggermente di più al vederli, dicendo con un cenno:- Lasci, mio lord. Questa discussione la riprenderemo fuori di qui.-
- No, invece! Questa storia la continuiamo, invece. Finalmente una storia piccante! Come lo fate, sentiamo? Fate gli sporcaccioni a letto, eh, voi nobiloni?-
Jonathan stava per mettere la mano alla spada e mettere a tacere quell’insolente Storm, quando la potente voce di Corbas risuonò con forza per la sala:- Un’altra volta, Lord Bagnato Storm dei miei stivali, mi faccia perdere le staffe solo una volta, e nessun Maestro illustre al mondo potrà rimediare a quello che vi farò!-
Sargas sorrise lievemente, alla volta di Storm:- Lord Fenrir, le conviene non proseguire; pochi difetti si possono attribuire al mio calmo fratello, e uno di questi non è l’ipocrisia.-
Fenrir fece un’alzata di spalle, ridacchiando:- Diamine! Siamo in un castello o in un tempio di vecchie septe? Si scherzava, diamine!-
Un coltello da lancio sfiorò la sua capigliatura, intaccandosi nel muro della stanza.
Lerak urlò alla volta di Sita Wayward:- Ma sei impazzita?-
Lei fece un gesto annoiato con le dita, poi indicò il Lord Storm, facendo ridacchiare Lady Sargas.
Annalyse chiese curiosa:- Che ha detto, mia Lady?-
Iulius provò a dire:- Ehm, non credo sia il momento, mia Lady...-
- Praticamente ha detto: “Si scherzava, diamine!”- lo interruppe Sargas.
Le risate di Lady Snyag e dello stesso Storm si spensero sul nascere, quando Corbas li fissò con occhi da serpe e sibilò gelido:- Avete finito? Mi spiace aver sollevato la questione anche solo un momento, ma abbiamo ben altri problemi. Ne riparleremo a tavola con calma, se volete, del rispetto reciproco.-
Tutti si acquietarono un attimo, poi Annalyse Snyag chiese timidamente:- Si tratta dei Sette Regni, vero?-
Lord Shaulock sospirò tristemente, grattandosi la tempia:- Non vedo per quale altro motivo avrei dovuto scomodarvi.-
Fenrir Storm disse semplicemente, serio:- Ditemi che la colpa è dei Lannister, qualunque cosa sia successa, e sarò lieta di piantare Ascia nello stomaco di quel vecchio cetriolo di Tywin!-
Jonathan fremette per un attimo, chiedendosi se anche Storm avesse qualcosa contro i Lannister o se lui avesse anche lui del rancore in sospeso. Per un attimo ancora più breve fu tentato di chiedergli di mettersi in fila, ma non sapeva ancora di chi fidarsi. Con la coda dell’occhio, fissò Lady Sargas, la quale non riuscì a trattenere la delusione nello sguardo: forse avrebbe preferito metterli uno contro l’altro; ma dove era vissuto per tutti quegli anni, con gli Estranei?!
Corbas divenne rigido, ma proseguì senza rispondere:- Probabilmente Lord Jarlath sarà stato informato quasi con la stessa celerità con cui hanno informato me, ma sarà il caso che tutti sappiano. Mi duole annunciarvi che Jon Arryn è morto ad Approdo del Re per mal di stomaco.-
Lady Sita aggrottò la fronte e Iulius riuscì a tradurre per lei:- La mia signora è alquanto sorpresa. Fosse stato al Nord, sarebbe stato comprensibile, ma non si è mai sentito una morte per male allo stomaco al Sud.-
Lerak provò a dire:- Magari era semplicemente troppo vecchio...-
- Non confondere il sangue degli Arryn con quello dei Tully. Vero, suo figlio Robert è debole e malaticcio, ma la colpa è unicamente di quell’immatura di Lysa Tully. Da quello che mi è stato detto dai miei pescatori e Maestri, Jon era in forma quanto Barristan Selmy: manco lo Sterminatore di Re sarebbe stato in grado di spuntarla contro di lui, adesso come adesso.- Fenrir era serio a dire quelle parole e Corbas non poté che annuire lentamente a sentirlo.
Lady Annalyse fece un gesto secco con la mano, esclamando:- Aye, siamo d’accordo che i Tully non sono mai un esempio per i figli, ma sarei proprio curiosa di sapere per quale motivo dovremmo preoccuparci di un mal di stomaco.-
- Perché il Lord della Valle di Arryn è stato ucciso dal veleno conosciuto come Lacrime di Lys.- A parlare con voce fioca era stata proprio Sita Wayward, con la grande sorpresa di Jonathan: non se lo aspettava per niente, che la ragazza parlasse. La voce era incantevole e quasi infantile, con un timbro che ricordava leggermente l’accento della città libera di Lys.
Fu Corbas Shaulock a parlare, dicendo:- Avevo anch’io il presentimento di quel veleno, anche se lo davo per ultima possibilità. La morte è avvenuta in circostanze sospette, oltretutto.-
Lady Snyag chiese:- Che cosa sono le Lacrime di Lys?-
Sita stava per risponderle, ma fu interrotta da Lord Shaulock, che parlò al suo posto:- Un veleno capace di riprodurre una morte naturale e rapida. Anche troppo rapida, a detta delle mie spie. Il veleno gli è stato rifornito da qualcuno che, a quanto sembra, non voleva si spargesse per il Westeros la notizia di... “illegittimità”, possiamo dire. O almeno, credo che sia questo che vuole farmi credere con i suoi uccelletti il Ragno Tessitore.-
Lord Fenrir sbottò:- Baratheon avrebbe fatto meglio ad accopparlo, l’eunuco! Per quanto ne sappiamo, potrebbe anche essere stata la sua sguattera a ucciderlo!-
Sargas sogghignò:- La sguattera... o la moglie?-
Corbas sbuffò lievemente:- Sorella cara, non tutti nutriamo i tuoi stessi sentimenti in fatto di fedeltà. E non siamo qui per stabilire chi è stato. Siamo qui perché penso che qualcuno stia muovendo i fili di seta di un burattino troppo pesante. Quando i fili si spezzeranno e il burattino cadrà, sarà guerra.-
Jonathan rabbrividì quasi impercettibilmente quando lo chiese:- Lord Shaulock, cosa stava scoprendo Arryn, per essere ucciso?-
- Per scoprire? Ah, beata ingenuità! Quello su cui aveva indagato, lo aveva già scoperto, solo non voleva dirlo in giro per il nostro stesso motivo: mantenere una pace già precaria. Sono anni che Cersei brama il trono per i suoi figli e vede nemici dappertutto, dai suoi amici ai suoi confidenti. Se avesse saputo che Arryn nutriva anche solo l’ombra del sospetto, avrebbe già dichiarato guerra al marito.-
- Sospetto di cosa?- chiese Lerak spazientito.
Annalyse Snyag chiese di nuovo:- Di quale “illegittimità” parla, mio Lord?-
Corbas inspirò lentamente, prima di rispondere:- Incesto. Il legittimo erede al Trono di Spade, Jeoffrey Baratheon è in realtà figlio di Cersei Lannister e di suo fratello Jaime, lo Sterminatore di Re.-
- COSA?!- Senza volerlo, Jonathan era saltato in piedi urlando.
L’urlo, però, più che dallo stupore o dal disgusto, era dettato dall’eccitazione. Sì, era perfetto! I Lannister erano responsabili! Se solo avesse avuto l’occasione di aspettare la guerra e fosse sceso con chiunque fosse contro i Lannister, l’avrebbe fatta pagare a quel dannato biondino. Avrebbe avuto vendetta, per Richard e per Damara!
Corbas parve indovinare sia il suo pensiero che quello di Fenrir, che sogghignava a trentadue denti, perché esclamò:- So che pensate che sia il momento adatto per fare giustizia, credetemi: se fosse per me, avrei già chiamato tutti per giustizia nove anni fa, quando Elia di Dorne fu stuprata da quel figlio di puttana di Gregor Clegane. O quando morì Lyanna Stark. O mia moglie! O uno qualsiasi dei vostri parenti, qualunque rapporto abbiano avuto con i Sette Regni. Ma non siamo qui per cercare vendetta o giustizia: se riusciremo a sancirne un po’, nessun dio può vietarcela, però il nostro obiettivo è la pace, quantunque essa possa risultare sgradevole dal portatore.-
Iulius provò a esprimere i sospetti della sua signora, mentre Jonathan si dava un contegno e tornava a sedersi:- Mio signore, non è un po’ presto per parlare di queste cose? Re Robert è ancora in salute e ben lungi dal raggiungere la vecchiaia...-
Lerak si leccò impunemente le labbra, commentando:- O un’esplosione per eccessiva abbuffata.-
Lord Storm rise da solo, mentre Sargas Shaulock si piegava in avanti commentando:- Miei cari Lord e Lady, credo che prevenire la guerra sia meglio che curarla. Se Cersei Lannister avesse buonsenso e cinismo anche solo a metà rispetto alla sua ambizione, adesso che esiste il pericolo che qualcuno conosca il sospetto di questa “disdicevole” verità, farà di tutto per sbarazzarsi del re.-
- Mia sorella ha ragione, signori, anche se effettivamente, come ha detto Lady Wayward, è ancora presto per tirare le somme. La pace è, almeno in parte, sussistente nei Sette Regni, con Robert, e al momento non dovremmo preoccuparci se non per proteggerlo, ma ho i miei dubbi che la cosa possa funzionare a lungo. Eddard Stark, da quanto ho capito, sarà il prossimo Primo Cavaliere del Re.-
Lady Wayward sibilò dal disgusto, mentre Jonathan rifletté a voce alta:- Allora, non c’è solo Cersei a dirigere i giochi. Il Concilio Ristretto, o chi di dovere, ha parte alla faccenda in questione.-
Lord Shaulock annuì, scandendo ogni parola:- In particolare due persone. Lord Varys ha una grande premura di sbarazzarsi di chi non può maneggiare, Baratheon e Lannister inclusi. Anche se, tra le spie di Varys, c’è qualcuno che riesce a vedere qualcos’altro: Petyr Baelish sta macchinando un piano ancora più contorto e cinico, secondo di me. Anche Ditocorto sta muovendo i pezzi sulla scacchiera; chissà, forse spera di sbarazzarsi di Ned e prendere per sé Lady Lysa, oltre che Grande Inverno.-
Lady Sita sibilò piano, in modo però che la sentissero tutti:- Che ci marcisca, quel figlio di puttana; per quanto mi riguarda, gli Stark e il loro onore possono andare a farsi fottere!-
Lady Annalyse sembrava di parere contrario e non mancò di dirlo ad alta voce, mascherando però l’ostilità con furbizia:- Se per questo, quel Ditocorto può tenerseli e affogarseli, i Tully. Morti gli Stark, i Bruti di Mance Ryder potrebbero sfondare la Barriera; sono anni che quel vecchio corvo non aspetta altro.-
Fenrir Storm si fece una grassa risata:- Mi preoccuperò di quei cavernicoli di montagna quando sfonderanno indenni il Moat Cailin. Fino allora sono cibo per lupi.-
- Aspetterei a parlare, miei Lord, per sperare che Tully e Stark spariscano dal Nord: sono l’ultimo baluardo per quella che è un’armata da decine di migliaia di guerrieri degni d’un regno Dothraki. I Guardiani della Notte sono sempre di meno, e non è il caso di sperare che Mance Ryder superi anche solo la Foresta Stregata. Inoltre, credo che ci siano cose oltre la Barriera che non vadano invitate a entrare.- disse inespressivamente Corbas.
Jonathan sogghignò tristemente, dicendo:- Me l’ero dimenticato. “L’Inverno sta arrivando”.-
Il Lord di Raedestia si grattò il mento, pensieroso:- E non dovremo farci cogliere impreparati, temo. Sarà questione di tempo prima che Cersei faccia il suo dovere, ma dovremo aver preso per tempo la nostra decisione. Jeoffrey il Bastardo o Stannis di Roccia del Drago? Bisognerebbe vedere chi dei due possa mantenere la pace com’è.-
Jonathan fece spallucce; personalmente non ne aveva idea.
Disse:- Non conosco personalmente Stannis, ma ho sentito sia severo oltre l’indole del legittimo; basti vedere il Cavaliere delle Cipolle, com’è stato ridotto. Ma pensare a un viziato nato dall’incesto seduto su quel Trono, con una cagna come Cersei a sussurrargli all’orecchio... ho i brividi anche solo a pensarci.-
Annalyse Snyag provò a dire:- C’è sempre Tyrion Lannister, lui detesta la sua famiglia più di quanto detestino lui.-
Jonathan si abbandonò a una sonora risata:- Non fatemi ridere, mia Lady. I Lannister si odiano, vero, ma non si faranno mai la guerra.-
Fenrir si trovò d’accordo con lui, stranamente:- Aye, bruciamoli tutti e vedrete come finirà la faccenda.-
Corbas rivolse uno sguardo adirato sul Lord dell’isola Kalutuan, dicendo:- Tywin ebbe lo stesso ragionamento sul piccolo Aegon Targaryen, sua sorella Rhaenerys e i figli di Elia di Dorne. Dobbiamo abbassarci al loro livello e condannare anche dei ragazzi come Myrcella e Tommen, per caso? Diamine, sono innocenti, anche se vissuti in casa di pazzi. Odio anch’io i Lannister, non lo nego, ma odierò sempre di più quelli che minacciano la morte dei bambini.-
Poi proseguì, alzandosi e indicando varie zone nella cartina:- Adesso Robert Baratheon sta scendendo per la Strada dei Re per Grande Inverno, per parlarne con Eddard. In attesa di sviluppi, voi potrete stare qui e scambiarvi opinioni di strategia. Io andrò a Grande Inverno per chiedere informazioni.-
Jonathan ebbe un sussulto al sentirlo e un’espressione stupita fu assunta anche dagli altri nobili, Sargas inclusa.
Il Lord Reggente di Ragnarok si alzò in piedi a sua volta, dicendo:- Mio Lord, non è saggio esporsi in questo modo. Siamo Ombre e tali dobbiamo restare...-
Corbas sospirò amaramente, prima di rispondere:- Credete davvero che Tywin non sappia, Lord Jarlath? Con tutto l’odio che nutre nei vostri confronti, volete proprio farmi credere che non abbia mai sospettato che i Jarlath fossero stati nelle grazie dei Targaryen? I vostri parenti furono abbastanza sciocchi da imparentarsi a casate come i Prester di Fuochi di Festa e vostra cognata è una Crakehall: avete già tolto con il tempo a Tywin due importanti alfieri e i Lannister ripagano sempre i loro debiti.-
Jonathan non seppe più che dire; effettivamente aveva toccato un nervo scoperto.
Corbas continuò, incrociando le dita:- Non che io abbia fatto meglio, s’intende. I miei rapporti con gli Stark e i Martell sono sempre stati vivi, senza riscontri negativi.-
Lady Annalyse chiese, la voce piena di dubbi:- Anche dopo la guerra, mio Lord?-
Lui la fissò per un istante lungo come un eone, prima di rispondere con tono lugubre:- Soprattutto dopo la guerra, mia Lady.-
Fenrir fissò la cartina, alzandosi, indicando una zona a Sud e una a Nord:- Dorne e Stark. Potremmo dire, mio Lord, che avete amicizie da un lato all’altro del Continente, eh?-
Per la prima volta Corbas non si sforzò di sorridere:- Solo su quei lati, temo.-
Lady Sita indicò pigramente le isole dell’Essos, in particolare l’isola di Pentos, fissandolo pigramente.
Lord Shaulock fece un gesto stizzito, quasi avesse capito in anticipo:- False speranze, mai Lady.-
Jonathan, notando il repentino cambio d’umore, provò a chiedere:- Cosa, mio signore? Di cosa parla Lady Wayward?-
- Il Re Mendicante.- Fenrir Storm aveva la fronte aggrottata in modo quasi esagerato, ma lui aveva gli occhi saettanti tra quell’isola e Corbas.
Quest’ultimo sibilò tranquillo:- Legami a Pentos, vero Lord Storm? Aye, è vero, il Re Mendicante vaga a Pentos a chiedere aiuti e armi da un bel po’ di tempo. Non prendetevela con me, miei Lord e mie Lady, ma spero che ci rimanga: è troppo inesperto per capire cos’è una guerra e ancora più giovane è sua sorella. Viserys è pazzo, pazzo come il padre. Pur di ottenere il potere, si rivolge ai Dothraki, dando Daenerys al Khal dei Dothraki come merce di scambio. Disgustoso!-
Si allontanò verso la finestra, borbottando bestemmie.
Sita mormorò:- I Targaryen dovrebbero stare sul Trono di Spade.-
Lui sospirò a lungo, prima di rispondere:- Sì. Lo so. E forse, se fossi stato un po’ più intelligente, all’epoca, avrei esortato mio padre a mettersi con Aerys. Ma quando ho sentito quello che il suo più sano figlio, Raeghar, aveva ucciso Lyanna Stark... dopo averla stuprata... credetemi, avrei voluto ucciderlo io stesso!!!-
Il suo pugno ruppe il vetro della finestra, mandando i frantumi ai suoi piedi. Il guanto protesse la mano, ma il braccio si ferì leggermente, colorandolo di rosso.
Reena entrò di scatto, esclamando:- Mio signore, cosa...-
Corbas disse, gelido:- Va tutto bene, Reena. Che ci fai qui?-
Reena disse seria sotto il cappuccio:- La cena è pronta, ma non rimarrà a lungo sul tavolo, se Coraki continua a sbavarci in quel modo sopra.-
Fenrir scattò subito in piedi, urlando:- E allora che aspettiamo, insomma? C’è solo una cosa più sacra della pace, ed è uno stomaco pieno.-
Jonathan non poté trattenere un risolino: era serio a dirlo! Anche Lady Annalyse rise e neppure Sita Wayward e Corbas riuscirono a contenere le risate.
Ripresosi, Corbas commentò:- Benissimo. Andiamo a soddisfare lo stomaco nostro e di Lord Fenrir, signori.-
Mentre uscivano dalla sala per arrivare alla sala per la cena, Jonathan si trattenne un attimo nella sala e Corbas, vedendolo insieme a Alyssa, provò a dire:- Vi serve un attimo, Lord Jarlath?-
Lui disse con calma, cercando le parole giuste:- Vostra moglie... mio padre l’aveva conosciuta, e anche mio fratello... volevo esprimere le mie condoglianze per lei, mio Lord.-
Nessuno si mosse per due minuti buoni, prima che il signore del Castello dicesse:- Non voglio parlarne, non ora, Lord Jarlath. Preferirei parlarne in occasione più tranquilla. Ora scendiamo a cena.-
Mentre scendevano, però, Jonathan lo vide sussurrare un nome:- Alena...-
 

Angolo d’autore: Rieccoci! Spero di non aver deluso, le parole eccessive annoiano più del previsto.
Un grazie particolare a Pendragon_AM, _nona, crazygurl91 e Skye_Targaryen per il loro sostegno e perché mi seguono.
Valar Morghulis!
   
 
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