Buongiorno Tokyo! Qui è il vostro Gossip Vampire che non manca un appuntamento…
Vi consiglio un gustoso pranzetto al Takamura quest’oggi: il piatto del giorno è un incontro galante con il nostro ricercato KK… Ma se leggete bene il menù, scoprirete che c’è un nuovo dessert, conosciuto ai più come ZK… scorza da duro ma animo bollente…
Attenzione però: si riceve solo su prenotazione… E sembra proprio che la signorina YK sia in lista quest’oggi…
Io naturalmente ci sarò!
Gossip Vampire
Yuuki
giocherellava nervosa con il tovagliolo, mentre sorrideva alla figura di Kaname
davanti a lei.
- Grazie
Kaname-kun… era tutto squisito…-
Erano stati
poche volte in quel locale, ma doveva ammettere che ogni volta mangiava
veramente bene e il personale era estremamente efficiente. E poi, stare lì con
Kaname davanti a lei…
Arrossì
abbassando lo sguardo.
- Yuuki-chan
non fare la timida!- sorrise benevolo il ragazzo, appoggiato il gomito al
tavolo e il mento sul dorso della mano. In fondo stavano insieme da quasi un
anno, dovevano ormai averli superati quei momento di imbarazzo no?
- Oh, no
scusami Kaname-kun…- ora si portò le dita affusolate alle labbra. Kaname
allungò la mano per afferrarle, accarezzandole con le proprie. Voleva togliere
questa barriera che sembrava essersi creata.
Il risultato
fu che Yuuki arrossì ancora di più.
Il ragazzo
baciò le dita sfuggevoli che aveva appena catturato.
- Mi dispiace
Yuuki-chan ma è giunto il momento di separarci…- rise, sembrava così drammatica
quella frase, invece doveva solo andare in ufficio.
Ripiegò il
tovagliolo di lato e si fece portare il conto da un cameriere che stava
passando di lì.
- Di già?-
chiese dispiaciuta Yuuki, la mano che strinse quella di lui.
- Non posso
rimandare i miei doveri…- Kaname sorrideva ancora. Yuuki si chiese come non
l’avesse mai visto arrabbiarsi in tutto quel tempo che avevano ormai passato
insieme. Un brivido le percorse la schiena…
Firmata la
ricevuta della carta di credito, Kaname e Yuuki si alzarono dal tavolo,
dirigendosi verso l’uscita dove la macchina dei Kuran era già pronta per
riportarlo alle sue fatiche.
- Vuoi un
passaggio a casa Yuuki-chan?- chiese il ragazzo, mentre l’autista stava aprendo
la portiera posteriore per farlo salire.
- Oh no
grazie… penso che farò un giro qui intorno… Prenderò un taxi…- sorrise lei,
sfregandosi le mani.
- Peccato…- Kaname
le si avvicinò, passandole una mano fra i capelli che portò dietro l’orecchio
di lei, baciandola delicato sulla fronte.
- Te l’ho già
detto che con quel vestito sei irresistibile?- la sua mano le raggiunse la
schiena e mentre la ragazza rideva, Kaname la tirò a se’ baciandola sulle
labbra, bacio che lei ricambiò.
- Ti chiamo
stasera…- le bisbigliò all’orecchio e con aria fiera e sicura salì sulla
propria automobile, rivolgendo un ultimo sorriso alla propria, adorabile
ragazza, che come una bambina lo salutava dal marciapiedi.
Come se fosse
stato programmato, non appena la macchina di Kaname sparì all’orizzonte, il
cellulare di Yuuki prese a squillare. Lo estrasse dalla borsa, mentre si
allontanava dalla strada.
Numero
Privato.
- Pronto?-
rispose timida. All’udire la voce che pronunciava il suo nome dall’altro capo
del telefono, il rossore sulle gote di lei aumentò.
- Ciao… io…-
sorrise nervosa.
- Prendo.. un
taxi?- cominciò a giocherellare coi capelli, quelli che prima Kaname aveva
portato dietro l’orecchio erano di nuovo caduti sulla fronte di Yuuki,
sfiorandole la guancia.
- Aspettami…
arrivo subito…- chiuse la chiamata.
Yuuki si
guardò intorno nervosa, quando in realtà non c’era nessuno…
Si avvicinò
di nuovo alla strada, alzando una mano per fermare un taxi che si fermò subito
davanti a lei.
Guardandosi
dietro un’ultima volta, comunicò l’indirizzo al tassista, prima di infilarsi
nel sedile posteriore.
Cosa stai
tramando mia piccola Yuuki-chan?
Un’enorme
casa si ergeva di fronte a Yuuki. Tutte le volte che vi si trovava dinnanzi,
non poteva che rimanere senza fiato. Due colonne altissime sorreggevano una
terrazza sopra l’enorme portone. Una siepe circondava il resto della casa,
coprendo la vista di un normale passante. Yuuki, ormai già entrata nel
giardino, continuava a osservare i possenti gargoyle che la fissavano dall’alto
del tetto della casa.
-Eppure, ci
sei stata già molte altre volte… Yuuki-chan, sei ancora stupita?- Una voce
calda la accolse. Proveniva dalla terrazza. Un ragazzo dai capelli color
argento la aspettava lì. La sua voce la aveva accolta così molte volte.
-E’ inutile
che continui a fare il dolce con me…. non ce n’è alcun bisogno.- Il ragazzo
scomparve dalla sua vista, per poi riapparire mentre apriva il portone. –A me
invece piace… Mia cara Yuuki.-
-Zero…- Yuuki gli corse incontro, e non appena fu
arrivata vicino a lui lo strinse con tutte le sue forze. Lui prese la testa
della ragazza con le mani fredde, con quelle grandi mani che già la avevano accarezzata….
Un baciò li unì, per diversi secondi. Poi Yuuki si scostò e disse: -Entriamo…-
Proprio tu,
dolce Yuuki, che diventi rossa al contatto con il bel Kaname, sfoderi questa
sicurezza? Di chi hai paura?
-Dannazione,
mi è mancato il tremolio della tua voce…- Zero non se lo fece dire due volte, e
la prese in braccio per poi portarla in casa.
-Hai visto…
Kuran?- Il tono di Zero si fece più duro, come se la risposta di Yuuki avesse
potuto influenzare ciò che sarebbe successo dopo…
Yuuki divenne
rossa, ma poi sfoderò una risoluzione per lei innaturale. –Se sono qui… non è
forse perché ci eravamo promessi di non parlare di Kan… di lui? Giusto?-
-Certamente.
Ma sappi che il ruolo di dura non ti si addice.-
La lasciò
cadere sul divano, e iniziò a sfilarle lentamente il vestito.
Yuuki lo
fermò, e disse: -Guarda che io so essere molto forte, sai?-
Zero alzò un
sopracciglio, e la guardò piuttosto perplesso. Poi Yuuki scoppiò a ridere e
riprese a baciarlo.
Il bel
vestito viola appena comprato giaceva a terra, insieme ai jeans e alla camicia
di Zero Kiryuu.
La passione
li unì, ancora una volta. Zero amava rimanere con il sapore di Yuuki addosso,
amava sentirla sulla pelle e passare intere giornate a.. gustarla.
Se avesse
potuto, credo che avrebbe bevuto il suo sangue.
Passarono
delle ore in quella casa, passando da una stanza all’altra, cercandosi,
trovandosi, nascondendosi nell’ombra per poi ricomparire l’uno alle spalle
dell’altra.
Yuuki
ricomparve da sotto le coperte.
-Preferivo il
divano. Questo letto è scomodo.-
Zero la prese
in braccio, avvolgendola con le coperte.
-Oggi ti
porto in un posto nuovo, piccola ingrata.- Yuuki si strinse intorno al suo
petto, così muscoloso e caldo.
Zero aprì con
un calcio la porta della terrazza alta, e Yuuki si ritrovò sul tetto della
villa. Il sole illuminava uno spiazzo su cui era posto un letto dalle lenzuola
scarlatte.
Zero Pose
Yuuki sul letto, e lei tornò ad abbandonarsi in lui. Sotto il tepore del sole e
con solo il canto dei passeri intorno, I due tornarono ad essere una cosa sola.
-Zero… Come
fai a sorprendermi ogni volta? Perché fai tutto questo per me?-
Questa era
una prova. Yuuki non voleva sentirsi dire “perché ti amo.” Per questo sarebbe
bastato Kaname. Voleva sapere perché con Zero si sentiva così bene, perché in
quella relazione senza legami tutto sembrava essere più bello che con Kaname.
Non voleva sentirsi dire “Ti amo” perché non avrebbe potuto ricambiare. E
l’idillio sarebbe finito.
Zero guardò
le nuvole, con la sua solita espressione impassibile.
Yuuki si
sdraiò sopra di lui e lo fissò.
-Allora? Mi
rispondi?-
-Con te mi
sento libero.-
Yuuki sorrise
e riprese a baciarlo, sempre più soddisfatta del gioco a cui aveva preso parte.
Avvistamenti: YK e ZK che giocano a nascondino… Evidentemente la tana era in terrazza.
Ma non sembrano soli… Una macchina ha raggiunto il cancello, e la decapottabile sembra proprio familiare a quella villa… Il fratellino IK passa da casa prima di intraprendere una nuova fuga d’amore con la misteriosa SH?
Gossip Vampire
Yuuki
guardava il cielo. Zero si era accoccolato al suo fianco, sentiva il suo
respiro caldo sul collo… E le piaceva. Zero rappresentava… Quello che non era
Kaname.
Il loro… non
era amore. Ma era indispensabile per la sua completezza.
Sentì un
rumore in cortile… Era arrivato qualcuno. Yuuki si alzò veloce dal letto,
coperta dal solo lenzuolo… i vestiti erano sparsi per casa.
- Zero… Zero!
C’è qualcuno! Muoviamoci!-
La ragazza si
era impossessata del lenzuolo ed era corsa dentro la casa a cercare i propri
vestiti.
Zero rimasto
sul letto grugnì. Aveva freddo.
Si alzò di
malavoglia… per fortuna qualche suo indumento si trovava vicino al letto.
Recuperata
anche una vestaglia raggiunse Yuuki che ormai aveva rintracciato tutto e
cercava di infilarsi le costose scarpe nuove, così pericolosamente alte.
Non disse
niente, solo si appoggiò alla parete e la osservò.
Yuuki una
volta vestita si mise la giacca e lo guardò perplessa.
- Non hai
nessun pudore… - si lamentò Yuuki colpendogli il braccio con la borsetta,
mentre chiamava al cellulare un taxi e usciva dalla stanza.
Zero sorrise.
Parlava lei che tradiva regolarmente il fidanzato da quasi due mesi…
Yuuki chiuse
il cellulare e mentre si dirigeva verso l’ingresso si bloccò di colpo.
- Oh
Yuuki-chan… che piacere rivederti -
Il tono
ironico, la voce familiare, e il volto così simile a quello di Zero…
- Ichiru…
cosa ci fai qui?-
Zero ancora
in vestaglia era spuntato da dietro le spalle di Yuuki e fissava serio e severo
il fratello gemello: i capelli legati in un codino, la camicia sbottonata sotto
cui si intravedeva una maglietta aderente scura, i pantaloni strappati in punti
troppo studiati per dare davvero l’effetto del ribelle…
Era da circa
un mese che Ichiru non si faceva vedere in quella casa, e tutti sapevano il
motivo che l’aveva spinto alla fuga: una ragazza. Più grande, matura a suo
parere. Circondata da un’aurea di fascino che l’aveva subito ghermito. La bella
Shizuka Hiou. Conosciuta in tutto l’ambiente, disprezzata dallo stesso solo
perché disdegnava le superfeste eleganti e gli impegni tipici di un erede di
una famiglia importante… Preferiva decisamente cose più… stravaganti? Ribelli?
Alternative?
Ora Shizuka
era tranquillamente sdraiata nella decapottabile, nel sedile anteriore a lato
del conducente, lo sguardo perso nel cielo, una sigaretta fra le labbra. I suoi
occhi scesero lentamente verso la figura di Ichiru, fino a raggiungere Zero e
Yuuki. Sorrise e si voltò verso di loro appoggiandosi alla portiera.
- Zero…
Immaginavo che non avreste perso facilmente il vizio…-
Yuuki arrossì
mentre sorpassava silenziosa Ichiru verso l’uscita.
Non guardò
Shizuka negli occhi… non ne aveva la forza. Il taxi aveva raggiunto la
decapottabile di Ichiru.
Yuuki vi si
infilò dentro senza voltarsi e quello partì subito verso l’indirizzo indicato.
- Ichiru…
cosa vuoi?-
Il tono di
Zero non si ingentiliva. Ancora non l’aveva perdonato. Per averlo lasciato
solo, per essersi fatto sedurre da quella donna che aveva lanciato sguardi
maliziosi anche a lui, per non averlo portato con se’.
- Soldi Zero…
Non voglio altro da questa casa-
Lo
immaginava. Se era tornato in un momento dove sapeva che in casa avrebbe
trovato solo lui, non poteva volere altro. E ne era contento… Era pur sempre
una scusa che utilizzava per ripassare da lui.
- Lo dici
sempre… Ma in fondo continui a tornare…-
Sorrise amaro
mentre Ichiru si dirigeva dove sapeva di trovare quello che cercava.
Zero rimase
dov’era.
Shizuka gli
fece l’occhiolino. Lui distolse lo sguardo.
Ichiru tornò
e con un debole cenno della mano che serviva da saluto raggiunse la propria
macchina.
- Ah Zero…
Dovreste trovarvi un nuovo rifugio tu e Yuuki… vi troveranno subito se
continuate a giocare nella residenza principale…- si mise a ridere.
Era forse un
saggio consiglio fraterno?
- Ci penserò…-
fu la debole risposta.
Ichiru dedicò
al fratello un debole sorriso e mise in moto la macchina. Ci vollero pochi
secondi per vederlo sparire lungo la strada…
Ora Zero era
di nuovo solo in casa.
Hai forse
bisogno di compagnia?