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Autore: Sora89    21/02/2009    1 recensioni
Che ruoli occuperebbero i nostri protagonisti se vivessero una vita "normale"? Io e il mio collega Grayarts abbiamo cercato una soluzione... E perchè non trattarla nella maniera piccante di Gossip Girl? Ecco a voi l'intrigante mix che da origine alla nostra Gossip Vampire!
Genere: Commedia, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Buongiorno Tokyo

Buongiorno Tokyo!  Qui è il vostro Gossip Vampire che non manca un appuntamento…

Vi consiglio un gustoso pranzetto al Takamura quest’oggi: il piatto del giorno è un incontro galante con il nostro ricercato KK… Ma se leggete bene il menù, scoprirete che c’è un nuovo dessert, conosciuto ai più come ZK… scorza da duro ma animo bollente…

Attenzione però: si riceve solo su prenotazione… E sembra proprio che la signorina YK sia in lista quest’oggi…

Io naturalmente ci sarò!

Gossip Vampire

 

 

 

Yuuki giocherellava nervosa con il tovagliolo, mentre sorrideva alla figura di Kaname davanti a lei.

- Grazie Kaname-kun… era tutto squisito…-

Erano stati poche volte in quel locale, ma doveva ammettere che ogni volta mangiava veramente bene e il personale era estremamente efficiente. E poi, stare lì con Kaname davanti a lei…

Arrossì abbassando lo sguardo.

- Yuuki-chan non fare la timida!- sorrise benevolo il ragazzo, appoggiato il gomito al tavolo e il mento sul dorso della mano. In fondo stavano insieme da quasi un anno, dovevano ormai averli superati quei momento di imbarazzo no?

- Oh, no scusami Kaname-kun…- ora si portò le dita affusolate alle labbra. Kaname allungò la mano per afferrarle, accarezzandole con le proprie. Voleva togliere questa barriera che sembrava essersi creata.

Il risultato fu che Yuuki arrossì ancora di più.

Il ragazzo baciò le dita sfuggevoli che aveva appena catturato.

- Mi dispiace Yuuki-chan ma è giunto il momento di separarci…- rise, sembrava così drammatica quella frase, invece doveva solo andare in ufficio.

Ripiegò il tovagliolo di lato e si fece portare il conto da un cameriere che stava passando di lì.

- Di già?- chiese dispiaciuta Yuuki, la mano che strinse quella di lui.

- Non posso rimandare i miei doveri…- Kaname sorrideva ancora. Yuuki si chiese come non l’avesse mai visto arrabbiarsi in tutto quel tempo che avevano ormai passato insieme. Un brivido le percorse la schiena…

Firmata la ricevuta della carta di credito, Kaname e Yuuki si alzarono dal tavolo, dirigendosi verso l’uscita dove la macchina dei Kuran era già pronta per riportarlo alle sue fatiche.

- Vuoi un passaggio a casa Yuuki-chan?- chiese il ragazzo, mentre l’autista stava aprendo la portiera posteriore per farlo salire.

- Oh no grazie… penso che farò un giro qui intorno… Prenderò un taxi…- sorrise lei, sfregandosi le mani.

- Peccato…- Kaname le si avvicinò, passandole una mano fra i capelli che portò dietro l’orecchio di lei, baciandola delicato sulla fronte.

- Te l’ho già detto che con quel vestito sei irresistibile?- la sua mano le raggiunse la schiena e mentre la ragazza rideva, Kaname la tirò a se’ baciandola sulle labbra, bacio che lei ricambiò.

- Ti chiamo stasera…- le bisbigliò all’orecchio e con aria fiera e sicura salì sulla propria automobile, rivolgendo un ultimo sorriso alla propria, adorabile ragazza, che come una bambina lo salutava dal marciapiedi.

Come se fosse stato programmato, non appena la macchina di Kaname sparì all’orizzonte, il cellulare di Yuuki prese a squillare. Lo estrasse dalla borsa, mentre si allontanava dalla strada.

Numero Privato.

- Pronto?- rispose timida. All’udire la voce che pronunciava il suo nome dall’altro capo del telefono, il rossore sulle gote di lei aumentò.

- Ciao… io…- sorrise nervosa.

- Prendo.. un taxi?- cominciò a giocherellare coi capelli, quelli che prima Kaname aveva portato dietro l’orecchio erano di nuovo caduti sulla fronte di Yuuki, sfiorandole la guancia.

- Aspettami… arrivo subito…- chiuse la chiamata.

Yuuki si guardò intorno nervosa, quando in realtà non c’era nessuno…

Si avvicinò di nuovo alla strada, alzando una mano per fermare un taxi che si fermò subito davanti a lei.

Guardandosi dietro un’ultima volta, comunicò l’indirizzo al tassista, prima di infilarsi nel sedile posteriore.

Cosa stai tramando mia piccola Yuuki-chan?

 

Un’enorme casa si ergeva di fronte a Yuuki. Tutte le volte che vi si trovava dinnanzi, non poteva che rimanere senza fiato. Due colonne altissime sorreggevano una terrazza sopra l’enorme portone. Una siepe circondava il resto della casa, coprendo la vista di un normale passante. Yuuki, ormai già entrata nel giardino, continuava a osservare i possenti gargoyle che la fissavano dall’alto del tetto della casa.

-Eppure, ci sei stata già molte altre volte… Yuuki-chan, sei ancora stupita?- Una voce calda la accolse. Proveniva dalla terrazza. Un ragazzo dai capelli color argento la aspettava lì. La sua voce la aveva accolta così molte volte. 

-E’ inutile che continui a fare il dolce con me…. non ce n’è alcun bisogno.- Il ragazzo scomparve dalla sua vista, per poi riapparire mentre apriva il portone. –A me invece piace… Mia cara Yuuki.-

-Zero…-  Yuuki gli corse incontro, e non appena fu arrivata vicino a lui lo strinse con tutte le sue forze. Lui prese la testa della ragazza con le mani fredde, con quelle grandi mani che già la avevano accarezzata…. Un baciò li unì, per diversi secondi. Poi Yuuki si scostò e disse: -Entriamo…-

Proprio tu, dolce Yuuki, che diventi rossa al contatto con il bel Kaname, sfoderi questa sicurezza? Di chi hai paura?

-Dannazione, mi è mancato il tremolio della tua voce…- Zero non se lo fece dire due volte, e la prese in braccio per poi portarla in casa.

-Hai visto… Kuran?- Il tono di Zero si fece più duro, come se la risposta di Yuuki avesse potuto influenzare ciò che sarebbe successo dopo…

Yuuki divenne rossa, ma poi sfoderò una risoluzione per lei innaturale. –Se sono qui… non è forse perché ci eravamo promessi di non parlare di Kan… di lui? Giusto?-

-Certamente. Ma sappi che il ruolo di dura non ti si addice.-

La lasciò cadere sul divano, e iniziò a sfilarle lentamente il vestito.

Yuuki lo fermò, e disse: -Guarda che io so essere molto forte, sai?-

Zero alzò un sopracciglio, e la guardò piuttosto perplesso. Poi Yuuki scoppiò a ridere e riprese a baciarlo.

Il bel vestito viola appena comprato giaceva a terra, insieme ai jeans e alla camicia di Zero Kiryuu.

La passione li unì, ancora una volta. Zero amava rimanere con il sapore di Yuuki addosso, amava sentirla sulla pelle e passare intere giornate a.. gustarla.

Se avesse potuto, credo che avrebbe bevuto il suo sangue.

Passarono delle ore in quella casa, passando da una stanza all’altra, cercandosi, trovandosi, nascondendosi nell’ombra per poi ricomparire l’uno alle spalle dell’altra.

Yuuki ricomparve da sotto le coperte.

-Preferivo il divano. Questo letto è scomodo.-

Zero la prese in braccio, avvolgendola con le coperte.

-Oggi ti porto in un posto nuovo, piccola ingrata.- Yuuki si strinse intorno al suo petto, così muscoloso e caldo.

Zero aprì con un calcio la porta della terrazza alta, e Yuuki si ritrovò sul tetto della villa. Il sole illuminava uno spiazzo su cui era posto un letto dalle lenzuola scarlatte.

Zero Pose Yuuki sul letto, e lei tornò ad abbandonarsi in lui. Sotto il tepore del sole e con solo il canto dei passeri intorno, I due tornarono ad essere una cosa sola.

-Zero… Come fai a sorprendermi ogni volta? Perché fai tutto questo per me?-

Questa era una prova. Yuuki non voleva sentirsi dire “perché ti amo.” Per questo sarebbe bastato Kaname. Voleva sapere perché con Zero si sentiva così bene, perché in quella relazione senza legami tutto sembrava essere più bello che con Kaname. Non voleva sentirsi dire “Ti amo” perché non avrebbe potuto ricambiare. E l’idillio sarebbe finito.

Zero guardò le nuvole, con la sua solita espressione impassibile.

Yuuki si sdraiò sopra di lui e lo fissò.

-Allora? Mi rispondi?-

-Con te mi sento libero.-

Yuuki sorrise e riprese a baciarlo, sempre più soddisfatta del gioco a cui aveva preso parte.

 

 

Avvistamenti: YK e ZK che giocano a nascondino… Evidentemente la tana era in terrazza.

Ma non sembrano soli… Una macchina ha raggiunto il cancello, e la decapottabile sembra proprio familiare a quella villa… Il fratellino IK passa da casa prima di intraprendere una nuova fuga d’amore con la misteriosa SH?

Gossip Vampire

 

 

Yuuki guardava il cielo. Zero si era accoccolato al suo fianco, sentiva il suo respiro caldo sul collo… E le piaceva. Zero rappresentava… Quello che non era Kaname.

Il loro… non era amore. Ma era indispensabile per la sua completezza.

Sentì un rumore in cortile… Era arrivato qualcuno. Yuuki si alzò veloce dal letto, coperta dal solo lenzuolo… i vestiti erano sparsi per casa.

- Zero… Zero! C’è qualcuno! Muoviamoci!-

La ragazza si era impossessata del lenzuolo ed era corsa dentro la casa a cercare i propri vestiti.

Zero rimasto sul letto grugnì. Aveva freddo.

Si alzò di malavoglia… per fortuna qualche suo indumento si trovava vicino al letto.

Recuperata anche una vestaglia raggiunse Yuuki che ormai aveva rintracciato tutto e cercava di infilarsi le costose scarpe nuove, così pericolosamente alte.

Non disse niente, solo si appoggiò alla parete e la osservò.

Yuuki una volta vestita si mise la giacca e lo guardò perplessa.

- Non hai nessun pudore… - si lamentò Yuuki colpendogli il braccio con la borsetta, mentre chiamava al cellulare un taxi e usciva dalla stanza.

Zero sorrise. Parlava lei che tradiva regolarmente il fidanzato da quasi due mesi…

Yuuki chiuse il cellulare e mentre si dirigeva verso l’ingresso si bloccò di colpo.

- Oh Yuuki-chan… che piacere rivederti -

Il tono ironico, la voce familiare, e il volto così simile a quello di Zero…

- Ichiru… cosa ci fai qui?-

Zero ancora in vestaglia era spuntato da dietro le spalle di Yuuki e fissava serio e severo il fratello gemello: i capelli legati in un codino, la camicia sbottonata sotto cui si intravedeva una maglietta aderente scura, i pantaloni strappati in punti troppo studiati per dare davvero l’effetto del ribelle…

Era da circa un mese che Ichiru non si faceva vedere in quella casa, e tutti sapevano il motivo che l’aveva spinto alla fuga: una ragazza. Più grande, matura a suo parere. Circondata da un’aurea di fascino che l’aveva subito ghermito. La bella Shizuka Hiou. Conosciuta in tutto l’ambiente, disprezzata dallo stesso solo perché disdegnava le superfeste eleganti e gli impegni tipici di un erede di una famiglia importante… Preferiva decisamente cose più… stravaganti? Ribelli? Alternative?

Ora Shizuka era tranquillamente sdraiata nella decapottabile, nel sedile anteriore a lato del conducente, lo sguardo perso nel cielo, una sigaretta fra le labbra. I suoi occhi scesero lentamente verso la figura di Ichiru, fino a raggiungere Zero e Yuuki. Sorrise e si voltò verso di loro appoggiandosi alla portiera.

- Zero… Immaginavo che non avreste perso facilmente il vizio…-

Yuuki arrossì mentre sorpassava silenziosa Ichiru verso l’uscita.

Non guardò Shizuka negli occhi… non ne aveva la forza. Il taxi aveva raggiunto la decapottabile di Ichiru.

Yuuki vi si infilò dentro senza voltarsi e quello partì subito verso l’indirizzo indicato.

- Ichiru… cosa vuoi?-

Il tono di Zero non si ingentiliva. Ancora non l’aveva perdonato. Per averlo lasciato solo, per essersi fatto sedurre da quella donna che aveva lanciato sguardi maliziosi anche a lui, per non averlo portato con se’.

- Soldi Zero… Non voglio altro da questa casa-

Lo immaginava. Se era tornato in un momento dove sapeva che in casa avrebbe trovato solo lui, non poteva volere altro. E ne era contento… Era pur sempre una scusa che utilizzava per ripassare da lui.

- Lo dici sempre… Ma in fondo continui a tornare…-

Sorrise amaro mentre Ichiru si dirigeva dove sapeva di trovare quello che cercava.

Zero rimase dov’era.

Shizuka gli fece l’occhiolino. Lui distolse lo sguardo.

Ichiru tornò e con un debole cenno della mano che serviva da saluto raggiunse la propria macchina.

- Ah Zero… Dovreste trovarvi un nuovo rifugio tu e Yuuki… vi troveranno subito se continuate a giocare nella residenza principale…- si mise a ridere.

Era forse un saggio consiglio fraterno?

- Ci penserò…- fu la debole risposta.

Ichiru dedicò al fratello un debole sorriso e mise in moto la macchina. Ci vollero pochi secondi per vederlo sparire lungo la strada…

Ora Zero era di nuovo solo in casa.

Hai forse bisogno di compagnia?

   
 
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