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Autore: Cronos22    29/10/2015    1 recensioni
Che cosa può succedere se uno strano essere si mostrasse a Beach city per la prima volta?
Quali segreti avvolgono il suo animo nascosto?
Ma in tutto questo egli non sarà mai da solo,sarà accompagnato nel suo viaggio da una fidata compagna,la quale presto capirà che il suo destino è molto più di essere una semplice pedina dell’universo.
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Pearl/Perla
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Le cronache di una gemma'
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Frammenti di un passato lontano
 
-Generale!-esclamò una voce preoccupata provenire dall’oscurità
-Mostrati comandante Rhodocrosite-esclamò Sapher con tono pacato –fatti vedere e dimmi cosa vuoi-rimirando la figura della gemma prendere lentamente forma uscendo lentamente dalle tenebre,ammirando terrorizzata la figura inquietante dell’essere oscuro seduto passivamente su un trono nero,freddo e metallico come la morte
-Porto cattive notizie mio comandante-esclamò inginocchiandosi dinanzi a lui –Diamante Rosa ha tradito Homeworld schierandosi a favore del pianeta Terra-
-Non mi sembra poi una notizia così terribile-ridacchiando sadicamente
-Metà della fazione blu e parte di quella gialla si sono uniti alla causa della traditrice-
-E per quanto riguarda il nostro esercito?-
-Intatto mio generale-esclamò la gemma rossa con fierezza –nessuno dei nostri soldati ha disertato-
-Ottimo-schioccando le dita facendo cenno ad un’altra gemma dietro di lui di avvicinarsi –Sapphire-
Al solo suono del suo nome,uscì da dietro il trono nero una piccola gemma blu con i capelli azzurri come il ghiaccio,legati formando una lunga coda rivelando il suo unico occhio azzurro,con degli stivaletti bianchi lucenti ed indossando un’uniforme nera con al centro il simbolo di Diamante Bianco.
-Si,mio generale-esclamò la gemma azzurra eseguendo un mezzo inchino
-Riferisci a Diamante Bianco che intendo combattere contro la disertrice,non importa come e non importa quando,ho intenzione di distruggerla a qualunque costo-esclamò Sapher sollevandosi lentamente dal suo trono
-Sarà fatto-esclamò la gemma congedandosi da lui,venendo però fermata dalle urla di Rhodocrosite
-GENERALE STIAMO PARLANDO DI UN DIAMANTE!!!!!!-scattando dinanzi all’impassibile generale –COME PENSA DI SCONFIGGERLA?!
-Non importa il modo-esclamò Sapher allontanandosi con passo lento e deciso dal suo comandante –Non importa se dovrò camminare tra i cocci dei miei stessi soldati per ottenere la sua morte-
Improvvisamente tutto lo scenario si fece oscuro,lasciando solamente la figura del Generale fluttuare per lo spazio senza alcuna meta specifica,sparendo e diventando lentamente un tutt’uno con l’oscurità.
-Anche a costo di camminare tra i cocci dei miei stessi soldati-esclamò nuovamente prima di sparire
In quell’istante Lance si svegliò di soprassalto,alzando il busto velocemente guardandosi intorno per capire dove fosse,capendo rapidamente di essere all’interno della sua stanza da letto,da solo e con una debole luce che entrava timida dalla finestra chiusa e coperta da una piccola tendina bianca che filtrava i raggi solari.
-Ancora i ricordi che riaffiorano prepotentemente,per tormentare le mie notti-toccandosi la fronte sudata con la mano –sembra che io non sono destinato ad avere delle notti tranquille-alzandosi dal letto e mettendosi a ridere –dopotutto sono sempre dei ricordi-vestendosi rapidamente ed uscendo dalla sua stanza,dirigendosi verso la sala da pranzo,quando sentì provenire degli strani rumori in fondo al corridoio,cominciando a correre con foga in direzione dei suoni,chiedendosi chi o cosa lì stesse provocando.
Quando giunse a destinazione Lance si rasserenò istantaneamente nel vedere Peridot e Lapis allenarsi,affinando le loro abilità e le loro tecniche di combattimento,camminando con passo lento e sicuro battendo le mani,attirando l’attenzione delle due gemme che si voltarono ad osservarlo.
-Vedo che il proverbio “Il mattino ha l’oro in bocca” si applichi benissimo a voi due-esclamò il serafico sorridendo
-Era giusto che recuperassimo il tempo perduto-esclamò Peridot smaterializzando le sue due doppiette energetiche
-Dopotutto erano millenni che non facevamo un po’ di sano allenamento-aggiunse Lapis Lazuli disgregando la sua armatura di ghiaccio
-E naturalmente eravate così impegnate che non potevate chiamarmi?!-esclamò con tono sarcastico il ragazzo
-Ci è passato di mente-esclamò la gemma blu evidentemente nervosa –e poi non volevamo disturbarti dopo tutti questi eventi così snervanti per te-
-E poi abbiamo pensato che un po’ di riposo ti sarebbe servito-aggiunse Peridot portandosi al fianco della gemma
-Lo sapete benissimo che non dovreste preoccuparvi di come sto-voltandosi di spalle,lasciando le due gemme leggermente confuse
-Perché non ci dovremmo preoccupare di te?-domandò Peridot allibita dalle parole di Lance
-Perché non ha senso mia cara Peridot-
-E perché non avrebbe senso Lance?-domandò Lapis in procinto di una crisi di nervi imminente
-Perché in realtà dovrei essere io a preoccuparmi a di voi e non il contrario-esclamò voltandosi nuovamente verso di loro –io esisto soltanto per proteggere coloro a cui voglio bene e quando avrò esaurito il mio compito,il mio ruolo in questo mondo sarà esaurito e sarò liberò di andarmene dal ciclo infinito della vita per intraprendere quello della morte-
-Quindi noi secondo il tuo ragionamento non dovremmo preoccuparci di te?-esclamò la gemma blu adirata e con un violento tic all’occhio destro
-Hai colto il punto-
-Quindi l’amore che hai per Perla è solo un effetto secondario?-esclamò Peridot con voce calma e pacata,guardandolo negli occhi
-NO-urlò il ragazzò,scuotendo leggermente la testa –volevo dire che è solo un piacevole effetto secondario-distogliendo lo sguardo dalla gemma verde,che cominciò a ridere senza controllo
-Che cosa c’è da ridere Peridot?!-chiese Lapis esterrefatta dalla reazione dell’amica
-Se non l’hai capito Lance,ci ha volute mettere alla prova,ma non appena ho nominato la sua amichetta del cuore ha vacillato e si è smascherato da solo-ponendosi con le braccia conserte dinanzi al serafico –dico bene,Lance?-
-Vedo che mi hai smascherato facilmente mia cara Peridot,ma sinceramente dovreste preoccuparvi un po’ di meno della mia salute-esclamò appoggiando una mano sulla spalla della ragazza –dopo tutto ho vissuto per così tanti anni che ormai non esiste più nulla che possa eliminarmi o portarmi via da voi-
-Sei sempre il solito,anche dopo cinquemila anni non sei cambiato di una virgola-disse la ragazza sorridendo
-Forse non hai tutti i torti-esclamò il serafico facendo cenno a Lapis di avvicinarsi –forse in tutti questi anni qui sulla Terra sono riuscito in parte a ritrovare a me stesso e con voi due qui al mio fianco ora mi sento nuovamente completo-
-Lance,sentirti dire queste parole ci riempi il cuore di gioia-esclamò Lapis in preda all’emozione
-Dopotutto come hai sempre detto tu…noi siamo una famiglia,un po’ strana ma sempre una famiglia,quindi è giusto che noi ci preoccupiamo per te-esclamò la gemma verde guardando Lapis Lazuli e Lance
-Giusto e come famiglia ci aiutiamo a vicenda-aggiunse la ragazza blu –qualunque cosa tu abbia bisogno,basta dircela e noi ti aiuteremo a qualunque costo-
“A qualunque costo”,quelle parole rimbombarono nella mente del serafico come tuoni in una tempesta di fulmini,ripensando nuovamente al sogno che aveva fatto la notte precedente,assumendo uno sguardo assente e distante,rimanendo fermo ed impassibile dinanzi alle due gemme,che lo guardavano confuse e stranite nel vedere quell’espressione sul suo viso
-Lance-esclamò la gemma verde,facendo improvvisamente risvegliare il serafico dal suo stato di trance –A cosa stavi pensando?-
-Pensavo che dovremmo recarci all’asilo terrestre,per disattivare i sistemi ed eliminare i dati all’interno del computer centrale-mentì il ragazzo,allontanandosi dalle due ragazze
-Ma ormai in quel posto non funziona più niente-aggiunse Peridot sbracciandosi
-Questo può essere anche vero,ma bisogna essere previdenti se stiamo per affrontare Diamante Giallo-
-Ma non…-venendo interrotta da Lapis
-Peridot non ha senso contestare,lo sai che non puoi vincere-
-Ma…io-
-Non esistono ma amica mia,se Lance dice che dobbiamo andare lì,ci andremo-esclamò in tono deciso osservando lo sguardo serio del serafico
-Vedo che con voi due non si può ragionare-esclamò la gemma rassegnata,sospirando mentre si grattava il braccio riformato per il nervosismo –allora quando hai intenzione di andare?-domandò scocciata
-Ora-materializzando un portale difronte a lui –meglio pensarci adesso che in un secondo tempo-attraversando il condotto spaziale seguito a ruota dalle due gemme,ritrovandosi nuovamente all’interno di quello che era ormai un luogo desolato e privo di vita,dove il concetto stesso di forza vitale era soltanto un mero ricordo per quella landa desolata,irta solo di grotte,fosse,estrattori di linfa in disuso e rottami di vario genere.
Egli osservava con sguardo triste e cupo il tremendo paesaggio,venendo assalito istantaneamente dai ricordi,che piombarono all’interno della sua mente come mille frecce che penetravano in profondità il suo cervello,facendolo improvvisamente star male,causando in lui un senso di nausea e di orrore che non provava da diversi millenni.
-Lapis-esclamò il serafico cercando di ricomporsi rapidamente –raccogli tutte le gemme catalizzatrici all’interno di ogni estrattore,in modo da neutralizzare la loro fonte primaria di energia-
-Ricevuto-esclamò materializzando le sue ali acquatiche –penso di riuscire a portare a termine in poco tempo-volando via da loro e dirigendosi verso il primo estrattore
-Peridot-voltandosi a guardare la gemma verde stranamente nervosa –noi due entreremo all’interno del laboratorio raccogliendo e immagazzinando ogni informazione utile,distruggendo in seguito il computer centrale per evitare che questo posto venga riattivato-
-D’accordo-esclamò con un accenno di paura nella sua voce –allora è meglio che ci sbrighiamo-avvicinandosi all’enorme portone,armeggiando con i comandi di accesso senza riuscire ad accedere al sistema causando l’ira del tecnico gemma che cominciò a prendere a pugni la parte metallica
-Dannazione,senza i miei arti robotici non posso accedere al sistema di riconoscimento-
-Spostati-esclamò Lance sguainando la spada –l’aprirò io-eseguendo un fendente che tagliò in due parti il portone,permettendovi l’accesso all’interno delle sale interne
-Un metodo poco convenzionale,ma efficace-esclamò la gemma addentrandosi all’interno della struttura in rovina insieme al serafico,camminando all’interno di un lungo tunnel con le pareti crepate dal tempo,con fili elettrici e schegge di metallo che sporgevano dal soffitto,illuminato unicamente dalla luce debole del sole che penetrava dai piccoli buchi dei muri.
Il ragazzo si sfregava nervosamente le mani mentre si addentrava sempre più in profondità,la sua temerarietà stava lentamente lasciando il posto all’angoscia e alla paura,il suo animo indomito stava lentamente svanendo,cominciando a guardarsi intorno come se avesse la sensazione che qualcuno li stesse seguendo.
Tale sensazione veniva captata da Peridot allo stesso modo,ma che a differenza del serafico tremava vistosamente,preoccupata e spaventata di qualcosa di cui lei non era a conoscenza,camminandoi sempre più lentamente fino ad essere raggiunta da Lance che la guardò in viso fermandosi accanto a lei.
-Anche tu provi questa strana sensazione?-
-Si-esclamò la gemma eseguendo un respiro profondo –E come se mi sentissi oppressa da qualcosa,ma non riesco a capire da cosa-
-Provo la stessa sensazione,ma non possiamo lasciare che la paura ci offuschi la mente-poggiando un mano sulla spalla della gemma verde,che si sentì leggermente rincuorata –andiamo,prima ci muoviamo e presto ci libereremo da questo strano presentimento-ponendosi davanti alla ragazza,ricominciando a camminare per il lungo corridoio,quando improvvisamente il pavimento sotto i suoi piedi cedette,lasciandolo cadere in profondità facendolo atterrare in un altro corridoio sotto quello precedente
Dolorante e con i vestiti impolverati si alzò lentamente,spostando i piccoli frammenti di roccia e metallo che aveva sopra l’abito,sollevando la testa,notando Peridot che si sporgeva per l’enorme buco nel tentativo di vedere se stava bene.
-LANCE TUTTO APPOSTO?-
-SI TUTTO OK,RIPRENDI LA TUA MISSIONE E NON PREOCCUPARTI IO TROVERO IL MODO DI RISALIRE E DI RAGGIUNGERTI-
-D’ACCORDO MA STAI ATTENTO-urlò la ragazza allontanandosi dal buco e ritornando alla sua missione
Lance confuso iniziò a osservare il lungo tunnel dov’era precipitato,scorgendo solamente una flebile luce provenire in lontananza,dirigendosi con passo deciso verso la fonte luminosa,in attesa di scoprire dove questo corridoio segreto aveva intenzione di portarlo.
-Ma dove sono andato a finire?-pensò il serafico mentre camminava per il corridoio che lentamente diventava sempre più luminoso,ritrovandosi improvvisamente dinanzi una porta sbloccata ed arrugginita,con al lato una torcia che illuminava flebilmente quella sezione,rimanendo improvvisamente paralizzato davanti ad essa,chiedendosi se fosse il caso che egli entrasse all’interno di quella stanza,venendo nuovamente riassalito da quella sensazione di paura.
All’improvviso come se venisse animato da una strana forza afferrò rapidamente la torcia,entrando all’interno di quella stanza buia,illuminata solamente dalla luce del fuoco della torcia primitiva,cercando di capire l’utilità di quel luogo.
Mentre si addentrava all’interno di quella stanza,sentì provenire degli strani rumori,come di cocci di vetro che venivano schiacciati e degli strani rantoli e sospiri che si facevano sempre più deboli,lasciando il ragazzo avvolto nella paura più totale,causandone un respiro irregolare ed un innaturale tremolio delle braccia,che gli fece tenere a malapena la torcia in mano.
-Aiuto-esclamò una voce flebile provenire dall’oscurità
-DOVE SEI?-urlò in preda al panico
-Aiuto-esclamò nuovamente la voce
Lance preoccupato cominciò a correre all’interno della stanza,ritrovandosi di fronte ad un enorme baccello metallico,chiuso ermeticamente da due ante spesse laterali,che impedivano l’entrata o l’uscita di chiunque da quella struttura imponente,collegata da enormi fili e tubi metallici.
-Aiuto,ti prego aiutami-esclamò la voce provenire da dentro il baccello
-Stai tranquilla e non muoverti,ti libererò subito-poggiando una mano sulle due ante del macchinario –Obliterate-distruggendo le due porte,causando l’innalzamento di una spessa coltre di polvere,che costrinse il serafico a chiudere gli occhi e a coprirsi il volto con il braccio destro
Lentamente con il diradarsi della coltre di polvere,Lance abbassò il braccio aprendo gli occhi rapidamente,rimanendo scioccato alla vista dell’essere che si celava all’interno del baccello.
-Sapphire?!-esclamò scioccato il serafico nel vederla inerme ed incatenata all’interno di quel macchinario,piena di tagli e contusioni e con un enorme collare intorno al collo,che le impediva di ritirarsi all’interno del suo gioiello per curarsi
La piccola gemma indifesa alzò debolmente la testa,osservando con il suo unico occhio la figura di Lance fermo dinanzi a lei scioccato,accennando un piccolo sorriso e facendo cadere una piccola lacrima dal suo viso,che cadde velocemente sul pavimento rigando il viso blu del gioiello.
-Generale-esclamò con voce fioca e debole –E’ ancora vivo!-
-Sapphire chi ti ha ridotto in questo stato?-esclamò con tono adirato e rabbioso il serafico mentre liberava dalle catene la sua ex comandante
-Diamante Giallo ha dato ordine ai suoi scienziati di torturarci e distruggerci tutti-
-Come tutti?!-domandò seccamente il generale mentre le toglieva il collare
-Tutta la fazione bianca-rispose lasciandosi cadere tra le braccia del ragazzo
Improvvisamente la luce artificiale all’interno della stanza si attivò,rivelando una stanza di ricerca e tortura con vari attrezzi sparsi per la sala e con il pavimento completamente ricoperto da frammenti di gemme di ogni tipo e forma.
La vista di tutti questi cocci,fece ritornare in mente le parole che aveva pronunciato durante il sogno della notte precedente,perdendo rapidamente la forza nelle gambe,cadendo in ginocchio con Sapphire ancora tra le sue braccia,con il volto rigato da una cascata di lacrime,le quali scendevano copiosamente riversandosi sul terreno e sul volto della gemma blu.
-Che cosa ho fatto-esclamò in preda al rimorso –ho giocato con la vita dei miei soldati solo per inseguire un inutile vendetta contro Diamante Rosa-ansimando e portandosi la mano destra sul volto coprendosi gli occhi –ci sarei dovuto essere io al loro posto-
-Generale-esclamò la gemma blu portandogli una mano sul volto –non è colpa tua,niente di tutto questo era stato pianificato da te-guardandolo con il suo occhio fisso negli occhi rossi del Generale –e poi ad uno ad uno mentre li vedevo cadere,recitavano ancora in coro anche sotto atroci sofferenze l’inno di battaglia della fazione Bianca,simbolo che ancora i soldati credevano in te nei tuoi ideali,vivo o morto che fossi-
-Sapphire non credo di meritarmi il loro rispetto-
-Sapher…o meglio Lance…noi tutti abbiamo sempre saputo chi si celava dietro quella maschera,sapevamo che tu ci avresti difeso a qualunque costo e noi eravamo disposti a combattere per te,dando anche la vita per quello in cui credevamo-
-Voi sapevate?!-
-Si,ed è per questo che noi abbiamo continuato a seguirti senza esitazione-
-Ma…io non ho mai rivelato la mia identità!-
-L’abbiamo capito dal tuo atteggiamento verso di noi…protettivo e sempre dedito alla causa-tossendo fortemente
-Oh Sapphire-spostando dolcemente con la mano una ciocca di capelli dal viso della gemma,dandole un abbraccio forte e caloroso –mi dispiace-
-Non dispiacerti-esclamò la gemma ricambiando l’abbraccio –mi è mancato il vero te stesso-
-Sapphy ora riposati fra le mie braccia-esclamò sollevandosi in piedi lentamente –ci penserò io a loro-raggruppandole tutte all’interno di una gigantesca bolla nera e teletrasportandole all’interno del tempio
-Dove le hai mandate?-chiese Sapphire distesa tra le braccia del Generale
-In un posto sicuro,non ti preoccupare-esclamò il generale dirigendosi verso il luogo dov’era precipitato,lasciandosi sfuggire una lacrima che cadde sul volto dell’ex comandante,la quale lo guardava con animo speranzoso e rassicurato,incavandosi sempre di più all’interno del petto del serafico addormentandosi
Non appena si ritrovò sotto il buco da dove era caduto,Lance materializzò le sue catene,lanciandole contro il soffitto del corridoio superiore,facendosi trasportare rapidamente e ritornando nuovamente al punto dove tutto aveva avuto inizio,quando improvvisamente una voce urlante lo chiamò con insistenza.
-LANCE!!-urlò Peridot avvicinandosi sempre rapidamente a lui –Abbiamo un problema-esclamò visibilmente preoccupata in viso
-Prima dimmi se la missione è andata a buon fine-
-Si,Lance-esclamò mostrando una pen drive al ragazzo –all’interno ci sono tutti i dati che erano nel computer centrale-
-E l’hai distrutto?-
-No,ci sta pensando Lapis-
-Come Lapis?!-domandò il ragazzo stupito –doveva raccogliere le gemme catalizzatrici all’interno degli estrattori,che ci fa qui?-
-Mi ha riferito di aver raccolto tutte le gemme e che aveva voglia di raggiungerci qui…-notando la strana creatura addormentata tra le braccia del serafico –chi è?-
-Non ti ricordi di Sapphire-
In quel momento Peridot incredula si avvicinò alle braccia del serafico,scorgendo più dettagliatamente la figura addormentata della gemma blu,accarezzandole la folta chioma,manifestando un piccolo sorriso che le fece dimenticare la notizia importante che doveva riferire al ragazzo.
-Lapis sarà felice di rivederla-esclamò sorridendo -ma cosa le è successo?-osservando i tagli e le ferite che aveva intorno al corpo
-E’ una lunga storia-esclamò il ragazzo sospirando –ma ritornando a noi qual è questa brutta notizia che devi darmi?-
-Il computer centrale mentre lo riattivavo ha intercettato una fonte di energia molto potente venire qui sulla Terra-esclamò la ragazza toccandosi il mento
-Sai a chi o a cosa appartiene questa energia?-
-Il computer…-deglutendo violentemente –sostiene che si tratta di Diamante Giallo-
Lance rimase impassibile per pochi secondi davanti a questa scioccante rivelazione,quando improvvisamente il suo volto fu decorato da uno strano sorriso e da uno sguardo determinato.
-Vedo che finalmente si fa vedere-esclamò ridacchiando –non vedevo l’ora di riprendermi la mia rivincita-
-Ma Lance,si tratta sempre di un Diamante-
-Peridot-esclamò con voce ferma e decisa –sono stufo di scappare e di stare nell’ombra,è arrivato il momento di fare qualcosa,il momento di farle conoscere la paura,di farle conoscere la rabbia degli oppressi,la rabbia dei morti e di coloro che sono ancora vivi e che credono in un futuro migliore-
-Lance-esclamò la gemma verde estasiata dal discorso del ex Generale
-Chiama Lapis,dobbiamo prepararci per la battaglia più importante di tutte-avviandosi verso il laboratorio centrale,seguito da Peridot che osservava come il volto del ragazzo da dubbioso e spaventato,sia diventato sicuro e determinato a vincere questo scontro,non per la gloria come in passato,ma per difendere gli esseri oppressi dalla tirannia del Diamante
-Ed io ti difenderò anche a costo della vita affinché tu abbia successo-pensò Peridot affiancandolo
 
Note dell’autore
Peridot e Lapis:…
Io:Rimaste senza parole
Peridot e Lapis:Si
Lance:Non c’è molto da commentare
Io:Perché oggi non mi prendete in giro?
Lance:Sappiamo quello che sta passando
Peridot:E non ci sembra il caso di infierire
Lapis:Ti capiamo,sappiamo cosa vuol dire soffrire
Lance:E perciò ti mostriamo solidarietà
Io(Con una lacrima che scende dal viso):Grazie ragazzi,mi fa piacere che mi stiate accanto
Peridot:Potrai sempre contare su di noi
Lance:Ed in più,rimani sempre il nostro autore preferito
Lapis:Nonché l’unico
Io:Grazie ancora…che ne dite se questa volta il capitolo l’ho chiudiamo tutti insieme
Lance:D’accordo
Peridot:Si può fare
Lapis:Sarà divertente una volta tanto
Io:Bene
Io,Lance,Lapis e Peridot:Bene cari amici lettori e care amiche lettrice,ci rivedremo tutti insieme al prossimo spumeggiante capitolo
Lance:Vi assicuro che ne vedremo delle belle
  
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