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Autore: JanineRyan    29/10/2015    1 recensioni
La storia è ambientata alcuni mesi dopo la grande vittoria di Harry & co., ma con alcuni cambiamenti... Voldemort non è morto, anzi si è riorganizzato per un nuovo e grandioso attacco! Altri personaggi, importanti nella mia storia, non sono morti: Piton, Silente, Bellatrix e...
Storia completamente concentrata sul mio personaggio preferito: Lucius Malfoy!!! Il quale dovrà confrontarsi con una ragazza di origini babbane che metterà in crisi le sue convinzioni di purosangue!
***
Ho modificato l'intro per la piega differente presa dalla storia!
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Il trio protagonista, Lucius Malfoy, Nuovo personaggio, Tom Riddle/Voldermort
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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- Questa storia fa parte della serie 'IN GUERRA E IN AMORE NIENTE REGOLE'
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Penultimo capitolo di questa storia... l'ho scritto di getto, spero vi piaccia!
A breve anche l'ultimo!

***

Harry uscì dal mantello e, seguito da Chloe, raggiunse la porta dell’ufficio del preside. Sentiva le risa dei Mangiamorte, i battiti del suo cuore gli rimbombavano nelle orecchie. Era nervoso, ma doveva farsi coraggio. Ogni conflitto sarebbe cessato quella sera stessa e lui aveva il potere per farlo accadere. Aveva permesso a Voldemort di sopravvivere anni fa; ingannato dalle parole del mago. Aveva creduto nella sua redenzione, gli aveva dato fiducia… ma fu uno sbaglio, un errore che non avrebbe più commesso.
Chloe, dietro di lui, era ancora celata sotto il lungo mantello dell’invisibilità. Harry le aveva proibito di mostrarsi. “Per la tua sicurezza”, aveva detto il giovane mago. Chloe non obiettò; negli occhi dell’amico aveva visto una nuova risolutezza, la bionda non aveva avuto la forza di controbattere.  In mano stringeva la bacchetta, pronta ad agire all’occorrenza.
Chloe era consapevole che il suo aiuto sarebbe valso a poco, senza il suo potere… ma avrebbe combattuto al fianco di Harry, aiutandolo, come meglio poteva.
«Coraggio, Harry…» sussurrò Chloe, stendendo un braccio e posandolo sulla spalla dell’amico.
Il ragazzo si voltò e sorrise: «Grazie per essere qui… da solo non avrei trovato la forza per affrontarli…»
«Ce l’avresti fatta anche da solo.» convenne dolcemente Chloe. «Sei un mago eccezionale e troverai la tua forza!»
Il giovane stese il braccio per bussare ma, prima di compiere un qualsiasi gesto, si voltò ancora una volta per osservare il vuoto dietro di lui, un vuoto che celava Chloe.
«Ti guardo le spalle.» sussurrò lei.
Harry annuì e, facendosi forza, bussò.
Il tocco rimbombò nell’anticamera, un locale spoglio di qualunque ornamento. Chloe respirava piano, la paura le prendeva la bocca dello stomaco, facendole salire una forte nausea. Appena Harry bussò, subito ogni rumore cessò. Udirono dei passi avvicinarsi, il mago indietreggiò di un solo passo.
Voltò il capo, guardando Chloe; non riusciva a vederla, ma saperla al suo fianco le dava coraggio. Restarono in attesa.  Con uno scricchiolio la maniglia si abbassò e la porta si aprì. Una luce calda avvolse l’anticamera, Harry socchiuse gli occhi ma non indietreggiò.
Non appena si abituò alla luce, vide sulla soglia Rabastan Lestrange.
«E’ qui. È lui, mio Signore.» disse con tono fermo, voltandosi verso l’ufficio.
«Ottimo! Fallo accomodare…» rispose la viscida e acuta voce di Voldemort.
Harry entrò nello studio del Preside, Chloe dietro di lui.
La porta fu chiusa alle loro spalle; sparsi per la stanza c’erano tutti i migliori e più fedeli seguaci del Signore Oscuro. C’erano Bellatrix, Lucius, Narcissa, Derek, Rabastan e Rodolfus…  nessuno mancava.
«Bene! Sono felice che, anche questa volta, hai accettato il mio gentile invito!» sussurrò Voldemort.
I Mangiamorte fecero eco a quelle parole, sogghignando maligni.
«Dunque hai raccolto tutto il tuo coraggio e hai deciso di venire fin qui… solo?»
Quell’ultima parola risuonò strana alle orecchie di Chloe, pareva quasi che si fosse accorto della sua presenza e, quel tono, era solo una provocazione. L’Oscuro Signore si avvicinò ad Harry e lo studiò attentamente, chinandosi per poterlo guardare negli occhi. Chloe era agitata, la bacchetta stretta in mano, pronta a intervenire all’occorrenza. Harry sosteneva lo sguardo di Voldemort, senza battere ciglio; la giovane strega pensò che l’amico dimostrasse un gran coraggioso.
Voldemort sogghignò, poi, con un movimento imprevisto, il mago si rialzò e, stendendo un braccio in direzione di Chloe, scatenò una folata di vento. Il mantello scivolò dal corpo di Chloe, rivelando la sua presenza anche agli occhi dei Mangiamorte.
La bionda incrociò lo sguardo di Lucius; nei suoi bellissimi occhi grigi vi lesse una grande delusione. L’aveva pregata di non intromettersi ma, come sempre, la giovane aveva fatto di testa propria, disubbidendogli.
«Ma guardate chi abbiamo qui in questa bellissima sera! La mia fonte di energia…» scherzò Voldemort, superando Harry e raggiungendo la ragazza. «E che energia straordinaria! Dovrei ringraziarti… non mi sono mai sento così forte!»
«Sei solo un ladro!» esclamò Chloe, fuori controllo. Nell’ultimo anno aveva conosciuto le proprie doti magiche ma ora, che gliele erano state sottratte,  comprendeva quanto fossero parte di lei. «E un bugiardo! Mi hai mentito per mesi, con l’unico intento di rubarmi il mio potere! Ma sai cosa penso?» domandò con tono freddo e distaccato la giovane. «Se hai dovuto rubarmi l’energia, penso che tu non sia forte come dici d’essere!»
Bellatrix scattò in piedi, con la bacchetta stretta in mano: «Non osare, stupida ragazzina! Lui è il nostro Signore! Il mago più potente! Tu sei solo feccia!»
Chloe non le prestò attenzione, continuò a guardare Voldemort con occhi di sfida.
«Su… su… calmati Bella! Cerca solo di provocarmi…» disse il mago, voltandosi e guardando la sua fedele Mangiamorte.
Subito la riccia si zittì e si accomodò nuovamente sul bracciolo della poltrona, al fianco del marito; lo sguardo annoiato e il broncio sulle labbra.
Harry, voltandosi, alzò la bacchetta e sfidò Voldemort: «Sei qui per me. Lascia in pace Chloe…»
Il mago si voltò sogghignando malignamente: «Tu, Harry, osi dare degli ordini a me?» fece una pausa. «Io sono il mago più forte! Nessuno di voi stupidi sciocchi ragazzini può eguagliare la mia potenza e, una volta che sarai morto, toglierò anche l’ultimo dei dubbi… sei sopravvissuto per pura fortuna, ma questa notte la tua fortuna si esaurirà e la tua vita cesserà.»
«Non ho paura!» esclamò Harry, sfidandolo.
Bellatrix scattò in piedi e, con voce infantile, iniziò a cantilenare le parole di Harry, facendo ridere gli altri Mangiamorte. In tre parvero non divertirsi quanto gli altri: Narcissa e Derek che, in un angolo, si strinsero l’uno tra le braccia dell’altra e Lucius. Il mago contrasse la mascella, nervoso… le braccia stese lungo i fianchi, teso come una corda di violino.
Voldemort si voltò guardando con dolcezza la sua più fedele servitrice ma, il suo sguardo, fu catturato da Lucius. Si fece improvvisamente serio e, con passo lento, si allontanò dai due Grifondoro e raggiunse il biondo.
«Lucius, mio carissimo amico… hai dei problemi? Stai male?»
Sostenendo il suo sguardo, Malfoy scosse il capo: «No. Va tutto bene…»
«Sai, qualche giorno fa ho ricevuto una notizia preoccupante…»
«Preoccupante?» gli fece eco Lucius.
«Sì…» asserì.  «Da quanti anni mi sei fedele? Da quanto esegui i miei ordini? Da quanto sei il mio Mangiamorte?»
Queste domande erano secchiate d’acqua gelata, il tono era accusatorio e Lucius impallidì, deglutendo la saliva. Tutti i presenti si voltarono e seguirono la discussione, interessati da quelle accuse… Chloe guardò Lucius, gli occhi le pizzicavano, inumiditi dalle lacrime che tentava di trattenere. Intuendo le ansie dell’amica, Harry le prese la mano e la strinse, nel tentativo di infonderle coraggio; lui era al suo fianco e non l’avrebbe abbandonata.
«Da che ne ho memoria.» rispose Lucius. «Ho sempre creduto nella vostra causa… e con gioia vi ho servito, eseguendo sempre i vostri ordini.»
Voldemort si voltò, allontanandosi di qualche passo dal Mangiamorte; gli occhi chiusi, stava pensando e, Chloe, era certa che si stesse controllando.  Senza preavviso, il Signore Oscuro si voltò e, impugnando la sua bacchetta, la puntò verso la giovane Grifondoro.
«Dunque, se come dici, sei fedele a me… non ti dispiacerà se concludiamo l’opera, uccidendola?»
Lucius guardò l’amata, dischiuse le labbra, per parlare, ma Chloe scosse il capo.
«Non gli importa nulla di me.» lo anticipò lei.
«Non gli importa nulla? Eppure…» Voldemort si voltò, guardando Lucius. «…mi sembra così contrariato.»
«E’ un traditore!» s’intromise Bellatrix, urlando.
«Taci, lurida!» sbraitò Lucius, fulminandola con lo sguardo.
In risposta, la strega impugnò la bacchetta e, avvicinandosi, la puntò contro il petto del cognato: «Non sfidarmi Lucius… sono più forte di te!»
«Su… su… Bellatrix! Non dare importanza alle sue parole… oggi è un giorno di festa per tutti noi! Oggi ucciderò Harry Potter e ucciderò questa ragazza, impossessandomi definitivamente del suo potere!»
Quelle parole rimbombarono nella mente di Chloe: impossessarsi definitivamente del suo potere? Dunque, anche se glielo aveva sottratto, la magia era ancora sua… era legata a lei…
«Dunque, non attendiamo oltre… mia carissima Chloe… è un vero peccato sfregiare il suo bel viso…» s’interruppe un istante, sfiorando il volto della ragazza. «Ma è l’ora di dirci addio, per sempre.»
«Non temo la morte.» sussurrò la ragazza seria, guardando il mago negli occhi.
«Tutti temono la morte.» la contraddisse Voldemort.
«Promettimi che nessun’altra vita verrà stroncata e io sarò disposta al sacrificio.»
«Oh, mia cara… sono due le vite che bramo…»
«Avrai anche la mia.» s’intromise Harry, con risolutezza.
«Lucius…» disse Voldemort, voltandosi e guardando il suo Mangiamorte. «A te l’onore!»
Con sguardo smarrito, il mago guardò il suo Signore.
«C-come?» bofonchiò.
«Sì. Uccidi Harry… e uccidi Chloe! Dimostrami la tua fedeltà, Lucius!»
Chloe guardò il mago; anche se mentiva, era chiaro che stava per rifiutare. La bionda guardò gli altri Mangiamorte, tutti gli occhi erano puntati su Lucius. Era evidente che si aspettassero un’altra reazione, ma il mago rimase fermo; incapace di compiere una qualunque azione.
«Lucius, cosa aspetti?» domandò Voldemort con tono tranquillo. Poi, con uno scatto d’ira improvviso, il mago urlò: «Uccidila!»
Lucius non sapeva cosa fare; non poteva attaccare Chloe… l’amava… in cuor suo sentiva di doverla  proteggere e così avrebbe fatto. Avrebbe protetto Chloe, l’avrebbe protetta da tutti i Mangiamorte e da Voldemort.
Camminando, il biondo avanzò verso Harry e Chloe, superando il Signore Oscuro. A pochi metri dai due Grifondoro, si fermò e stese la bacchetta contro i ragazzi.
«Lucius…» sussurrò Chloe, incredula.
Le stava puntando la bacchetta al cuore ed Harry, protettivo, si mise davanti alla giovane: «Codardo! Sei un codardo e un traditore!»
Lucius non rispose a quelle accuse, guardò Chloe negli occhi… la giovane vi lesse solo una profonda tristezza.
«Mi dispiace…» apostrofò, senza emettere un suono.
Aggrottando la fronte, la bionda stava per parlare, voleva delle spiegazioni, non comprendeva il suo comportamento.
Poi, con un movimento improvviso, Lucius si voltò, puntando la bacchetta contro Voldemort: «Non la ucciderò… la amo.»
Alcuni Mangiamorte, scattarono, per proteggere il proprio padrone, ma non fecero in tempo. Il tradimento di Lucius era stato previsto dal Signore Oscuro.
«Avada Kedavra
Il corpo esanime di Lucius cadde a terra con un tonfo sordo. Le risa di Bellatrix rimbombarono nella camera, ma risuonarono lontane alle orecchie di Chloe… sentì le ginocchia cederle… non riusciva a credere a quando aveva visto… era caduto a terra… era stato colpito dalla luce verde, privondolo della propria vita…
Narcissa urlò, sconvolta da quanto visto, rifugiandosi tra le braccia protettive di Derek.
Chloe aprì la bocca per parlare, ma non un suono uscì dalle sue labbra. Una sola parola risuonava nella sua mente, un nome che mai avrebbe dimenticato: Lucius. Poi,senza controllare le proprie azioni, una forte rabbia esplose nel petto della bionda. Una furia incontenibile che cresceva dentro di lei… un fiume in piena che straripava dagli argini, invadendo ogni parte del suo corpo… morto… lo aveva ucciso… morto… assassinato…
«Harry, vattene!»  sibilò Chloe, senza distogliere gli occhi da Voldemort.
Il ragazzo guardò l’amica, sembrava aver perso il controllo… il suo sguardo era cambiato, i suoi occhi erano fiammeggianti… preoccupato stese un braccio ma, con un movimento improvviso, Chloe afferrò la mano dell’amico e ripeté, guardandolo: «Vattene!»
Harry non ebbe il coraggio di ribattere, annuì e, voltandosi, uscì dall’ufficio del preside.
«Dove credi di andare ragazzo?» domandò Rabastan, inseguendo Harry.
Chloe, senza distogliere lo sguardo da Voldemort, stese un braccio verso il Mangiamorte. Rabastan si immobilizzò, incapace di muovere anche solo un muscolo, pietrificato. I suoi occhi verdi vagarono, incrociando quelli di ghiaccio della Grifondoro.
«Cosa hai fatto?» scattò Bellatrix, raggiungendo il cognato. «Che cosa…?»
Non terminò la frase; la strega cadde a terra, morta.
Tutti i Mangiamorte scattarono in piedi, sfoderando le bacchette e puntandole contro la ragazza.
«Andate.» disse Voldemort, serio. «Io mi batterò con lei.»
Nessuno obiettò; uno a uno i Mangiamorte lasciarono l’Ufficio. Chloe non aveva occhi che per Voldemort… meritava di morire. Meritava di subire la sua vendetta! Quando la porta fu chiusa alle spalle di Rodolfus, Voldemort si mosse, avvicinandosi al corpo di Bellatrix. Si fermò un istante, guardandola dall’alto; il suo sguardo non lasciava trapelare alcun sentimento. La scavalcò, come se fosse un arredo della stanza e raggiunse Rabastan, ancora vivo, ma immobile.
«Che vogliamo fare di lui?» chiese, accennando al mago.
Chloe alzò le spalle, in segno di indifferenza.
«Quest’uomo ha abusato di te… del tuo corpo e della tua mente…» continuò Voldemort, osservando la bionda.  «Non merita una… vendetta?»
«Solo un’altra persona dovrà morire… te.»
Sogghignando, l’Oscuro Signore mosse la bacchetta con un gesto secco… dalla punta un raggio argenteo colpì Rabastan al collo, come una lama la sua gola fu recisa… il sangue colava veloce dal taglio, macchiando le sue vesti e gocciolando sul pavimento. La vita aveva abbandonato il suo corpo, ma questo rimase eretto, fermo come Chloe l’aveva lasciato.
«Tratti così i tuoi fedeli servitori?»
«Sono sostituibili… tutti loro lo sono…» rispose con noncuranza.
«Lucius non era sostituibile… non per me! Tu lo hai ucciso!» urlò la ragazza. «Avresti potuto prendere me… lasciarle lui libero!»
«Mi ha tradito! Meritava di morire!» rispose freddamente Voldemort.
«Ricordi quando ci siamo conosciuti? Lo ricordi? Mi hai detto di chiamarti Tom… mi hai fatto credere alle tue parole… avevo fiducia in te! Ho creduto in te e mi hai fatto fare cose indicibili! Io sono cambiata perché tu mi hai fatta cambiare! Ti ho seguito a Nord… fino al castello di Karkaroff…»
«Ammetti che ti è piaciuto quello che è successo! Cerchi ancora di nascondere la tua natura… ma io ti ho capita… ti ho guardata dentro e ho capito cosa brama il tuo cuore… il potere che possiedi non è puro!»
«Io scelgo come usarlo!» replicò la ragazza. «Non mi interessano le tue parole… hai rubato il mio potere…» Chloe s’interruppe; il potere era suo, se aveva capito una cosa nell’anno trascorso ad Hogwats era che la magia non si poteva creare dal nulla: una persona nasceva o mago o no… o l’avevi o no. E Chloe sapeva di possedere una grande magia nella sua anima e Voldemort, anche se aveva tentato di strappargliela, non poteva possederla… era sua… era parte di lei… «Avrai anche assorbito il mio potere… ma non puoi utilizzarlo… non puoi perché quel potere è mio e riconosce solo me come sua padrona.»
Voldemort osservò senza comprendere le parole della giovane.
«Non capisci… certo… è ovvio…» continuò la ragazza. «Sei sempre stato un mago potente… da quando hai preso la mia magia, sei diventato più forte?»
Dallo sguardo che vide dipinto sul volto del mago, Chloe comprese la risposta: «Certo che no… è evidente… hai preso il mio potere ma non sai utilizzarlo… la magia che mi hai rubato non potrai mai usarla contro di me! Lei risponde solo a me… non mi farà mai del male… prova… prova a colpirmi… non riuscirai nemmeno a scalfirmi!»
Irritato dalle parole della ragazza, Voldemort stese la mano che stringeva la bacchetta, tentò di urlare un incantesimo… una maledizione qualunque… ma nulla funzionava… la sua magia non si manifestava…
«Capisci ora perché non potrai farmi nulla? Perché non ti temo?»
«Come è possibile?» sussurrò sconvolto il mago, guardando le sue mani.
«Cerchi di uccidermi sfruttando una magia che mi possiede… non potrai mai riuscirci.»
Poi, stendendo le braccia verso Voldemort, Chloe chiuse gli occhi, richiamando a sé la magia sottratta, era parte di lei e a lei sarebbe ritornata.
Una luce abbagliante avvolse Voldemort, le sue urla di dolore rimbombarono nei corridoi del castello, raggiungendo le orecchie di tutti i maghi e streghe coinvolti nella battaglia. Voldemort non capiva cosa stava accadendo, lo strazio era indescrivibile… sentiva il vuoto che aveva dentro espandersi… un fuoco bruciava nella sua pelle, ogni fibra del suo corpo ardeva…  il mago urlò nuovamente…
Alzando lo sguardo, guardò la ragazza; gli occhi chiusi e un sorriso sul volto… comprese solo in quel momento cosa stava compiendo… Chloe stava richiamando a sé la magia che le aveva sottratto.
Cadde in ginocchio davanti alla bionda, ormai privato di ogni forza… sentiva il freddo della morte strisciare attorno a lui… l’avrebbe preso, se lo sentiva… ne era sicuro.
La luce si spense, l’Oscuro Signore cadde a supino, privato di ogni potere, privato della sua stessa vita… Chloe riaprì gli occhi, osservando il corpo del mago… aveva diffuso morte e terrore per anni interi, tirannizzando il mondo magico. Avevano vinto… era sfinita… la testa le girava, respirava con affanno… lentamente si avvicinò a Lucius, si accovacciò al suo fianco, sfiorandogli il volto… era bellissimo e lo avrebbe amato per sempre. Baciando le sue labbra per l’ultima volta, Chloe svenne tra le braccia dell’amato.
 
  
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