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Autore: Toki_Doki    29/10/2015    1 recensioni
Che succede quando il compagno di stanza di tuo fratello maggiore, nonché suo migliore amico, ti invita ad una maratona di telefilm con la sua compagnia? Che succede quando il ragazzo in questione ti è sempre piaciuto ma non puoi neanche immaginare di starci insieme?
Cosa succederà a Luce Keaton quando si troverà in una situazione del genere?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Cap. 08 - Ritorno Ritorno
 
 
La mattina dopo la litigata con Jason non mi sentivo affatto bene. Avevo un po' di nausea e di mal di stomaco, dovuti di sicuro al nervoso che non mi aveva abbandonato neanche durante la notte passata in bianco. In parole povere mi sentivo come se avessi passato le ultime dodici ore centrifugata dentro una lavatrice.
Per fortuna le lezioni che avevo quel giorno erano soltanto quattro, per cinque ore totali. Finii l'ultimo sorso di succo e lasciai il bar, poco distante dal college, per non rischiare di arrivare tardi al primo corso.
In corridoio incrociai Brian, che si precipitò all'istante da me con un sorriso teso. «Ciao, sorellina.»
«Ciao» ricambiai a mezza bocca.
«Ce l'hai anche con me?»
«Ovvio! Non so come ma, per colpa tua, la mia vita sociale è uno schifo. Anzi! Lo so perché: è perché non ti fai gli affari tuoi e sei troppo famoso.» Mimai le virgolette pronunciando l'ultima parola.
«Volevo solo darti una mano. Mi preoccupo per te.»
Sbuffai. «Ti picchierei se non sapessi che farei male alla mia stessa mano!»
Ridacchiò divertito. «Ti voglio bene.»
«Anch'io, ma fammi un favore: non cercare più di aiutarmi.»
«Va bene...» Il suo sguardo si posò su qualcuno alle mie spalle, a cui sorrise.
Mi voltai per vedere chi fosse e non mi stupii nell'incontrare gli occhi neri di Jason.
«Luce» salutò.
Mi voltai di nuovo verso mio fratello e lo ignorai. «Ciao. Ci vediamo.» Mi allungai appena sulle punte e gli lasciai un bacio sulla guancia, poi mi diressi in fondo al corridoio per entrare nell'aula di francese.
La mattinata passò in fretta e all'ora di pranzo non avevo ancora deciso se andare a mensa o mangiare in un qualche fast-food di zona. Alla fine decisi di mangiare un boccone al volo in mensa e filarmela il più velocemente possibile.
Quando finii di abbuffarmi con polpette e pasta, uscii dal complesso e mi diressi verso la biblioteca per prendere il libro che ci aveva consigliato l'insegnante di inglese. Stavo attraversando il giardino che si estendeva all'entrata del campus ma rimasi paralizzata. Tutto intorno a me si era fermato: non sentivo più le persone ridere; non vedevo più le coppiette camminare; non sentivo più il vento che mi accarezzava il viso. L'unica cosa che sentivo era il cuore contro le costole e l'unica cosa che vedevo era il sorriso smagliante del mio primo amore, in carne e ossa di fronte a me. Strabuzzai gli occhi un paio di volte, incapace di credere ai miei occhi.
«Ciao Luce.» La sua voce mi riempì la testa.
«C-ciao... Che...?» Non sapevo neanch'io cosa dire!
«Come stai?»
«Bene, credo.»
«Avevo immaginato in modo diverso il nostro incontro.»
«I-io non so...»
«Nella mia fantasia t'immaginavo corrermi incontro e buttarti tra le mie braccia.»
«Lo farei se riuscissi... se riuscissi a riprendere possesso del mio corpo.»
Scoppiò nella risata cristallina che mi aveva fatto innamorare. «È bello rivederti.»
Mi tuffai tra le sue braccia e scoppiai a piangere, come se la consapevolezza che fosse davvero lì fosse esplosa all'improvviso. «Mi sei mancato» piagnucolai dopo qualche minuto di sfogo.
«Anche tu. Troppo.»
Sciolsi l'abbraccio, anche se a malincuore, e mi asciugai le lacrime con la manica della felpa. «Ti va un caffè?» Lui era un drogato di caffè!
«In realtà sono stanchissimo. Ero passato solo per un saluto e per chiederti quando sei libera.»
M'illuminai in un sorriso. «Possiamo vederci quando vuoi!»
«Ceniamo insieme stasera?»
Feci sì con la testa. «A che ora ci vediamo?»
«Se portassi la pizza e restassimo a mangiarla qui? Magari in camera tua.»
«Avrò la camera libera, quindi staremo in pace.»
«Ho un sacco di novità da raccontarti!»
«Perché non mi hai detto che saresti venuto?»
«Volevo farti una sorpresa, ovviamente.»
«Ci sei riuscito alla grande.»
«È stata dura non confessarti tutto nell'ultima mail che ci siamo scambiati.»
«Non vedo l'ora che arrivi stasera! Voglio sapere cosa ci fai qui, se resti, se possiamo-»
«Ok, ok! Ho capito. Ti racconterò tutto, ma ora vado. Sono sceso dall'aereo e venuto direttamente qui, quindi ho un sacco di cose da fare e di sonno da recuperare. Il volo mi ha devastato!»
«Ti aspetto per le sei?»
«Perfetto direi.» Mi diede un bacio sulla fronte, come faceva spesso quando stavamo insieme, e poi sparì tra la folla.
Restai imbambolata in mezzo al giardino per altri cinque minuti buoni, poi corsi a cercare mio fratello presa da uno slancio improvviso di entusiasmo. Riuscii a trovarlo subito perché c'era sempre qualcuno che sapeva dove fosse. A grandi e veloci falcate, mi recai a mensa - era ancora lì a mangiare con i suoi amici - e andai dritta spedita al suo tavolo salutando solo con gesti rapidi chi mi salutava.
«Brian!» gridai euforica e l'intera tavolata prestò attenzione a me. Mi sentii arrossire all'istante, soprattutto nel vedere Jas, accanto a mio fratello, fissarmi incuriosito.
«Ehi! Che c'è?»
«È tornato!» esclamai senza neanche pensarci.
«Ma chi?!»
«Steve! È arrivato oggi e mi ha fatto una sorpresa! Si è presentato qui una ventina di minuti fa.»
Si aprì in un sorriso. «Davvero?»
«Sì! Altrimenti non sarei così felice!» Iniziai a saltellare e battere le mani come una ragazzina.
«Chi è questo Steve?»
Ignorai Jas ma ci pensò mio fratello a rispondere: «Il suo primo e unico amore.»
Diedi un pugno sulla spalla a Brian e guardai storto Jason. «Non sono affari tuoi.» Poi mi rivolsi di nuovo a Brian. «Comunque, stasera ceniamo insieme!»
«Perché vi siete lasciati?»
«Ripeto: non sono affari tuoi» dissi minacciosa a Cooper.
«È tornato per restare?»
Alzai le spalle. «Non lo so. Mi spiegherà tutto a cena.»
«Dove ti porta di bello?»
«Resteremo qui al campus.»
«Non può mangiare alla nostra mensa. È estraneo al college» si premurò di precisare Jason.
«Mangeremo pizza in camera mia. E poi non devo spiegarti niente!»
«Mi raccomando, non fa-»
«Brian! Non sono una bambina. Domani ti farò il resoconto dettagliato!»
«Non… non ce l'hai più con me?» chiese timoroso.
«Sono troppo contenta per essere arrabbiata!»
«E con me?»
Lanciai un'occhiataccia a Jas come risposta e mi chinai a dare un bacio a mio fratello, poi salutai il resto della compagnia con un ciao generale. Jason non si disturbò neanche a ricambiare.
 
Alle sei in punto ero pronta. Restai seduta sul letto ad aspettare che Steve bussasse alla mia porta e, in pochi minuti, sentii qualcuno fermarcisi davanti. Non si decideva a bussare e da sotto la fessura riuscivo a vedere l'ombra che si muoveva. Decisi di alzarmi e andare ad aprire prima di invecchiare su quel materasso.
Rimasi di stucco nel ritrovarmi davanti Jason. «Ciao» dissi confusa.
«Il tuo ex è già arrivato?»
Feci no con la testa.
«Posso parlarti?»
«Direi proprio di no.»
Il suo sguardo si prese cinque secondi per squadrarmi e un sorriso amaro gli spuntò sulle labbra. «Sei stupenda.»
«G-grazie.» Quello però non era il momento di svenire ai suoi piedi. «Mi sono impegnata più del solito.»
«Non hai bisogno d'impegno per essere meravigliosa.»
Potevo saltargli in braccio e baciarlo?
«Luce» chiamò una voce incerta da dietro Jason, poi fece capolino Steve.
«Ciao!» Istintivamente scansai Jas e presi per mano Steve trascinandolo dentro la stanza. Feci per chiudere la porta ma Cooper la tenne aperta sbattendoci un pugno contro.
«Possiamo parlare due minuti?»
«Non è il caso adesso.»
«Tutto bene?» s'informò Steve alle mie spalle.
«No» bofonchiò Jas irritato, ma lo ignorai.
«Tranquillo, se ne sta andando.»
«Certo, me ne vado. Divertiti con il tuo grande amore» disse tra i denti con disprezzo.
«Puoi giurarci!»
Sbatté di nuovo il pugno sul legno chiaro, poi se ne andò borbottando qualcosa che non compresi.
Chiusi la porta e raggiunsi Steve, che nel frattempo si era tolto la giacca e accomodato sul letto. Non riuscivo a capire perché sentissi il cuore così pesante nonostante la presenza del ragazzo che avevo sognato di rivedere per anni.
«Ho preso la pizza ai peperoni. Ti piace ancora?»
«Sì.» Abbozzai un sorriso e m'imposi di calmarmi.
Aprì il cartone e ne prese una fetta. Quando deglutì il boccone, chiese: «Era un tuo amico?»
«Più o meno. Abbiamo discusso e ora non ne voglio più sapere di lui.»
«Non sei cambiata di una virgola! Che ti ha fatto di così terribile?»
«È diventato mio amico solo perché glielo ha chiesto mio fratello, che è il suo migliore amico e compagno di stanza.»
«In effetti non si è comportato bene.»
Mi accanii sul trancio di pizza e presi a masticare con rabbia. «Come mai sei tornato negli Stati Uniti?»
Si aprì in un sorriso. «Mio padre ha aperto una filiale della sua azienda qui, circa tre mesi fa. Ora che si è stabilizzato il lavoro, ci ha fatto tornare tutti a casa.»
«Ma è stupendo! E la filiale francese?»
«L'ha affidata temporaneamente a mio zio. Appena mio fratello si laurea, si trasferirà lì e ne prenderà il controllo.»
«E tu?»
«Io resterò qui. Mi iscriverò al college e farò uno stage nell'azienda di papà.»
Stavo per piangere! «Vuol dire che non te ne andrai più?»
Mandò giù il boccone innaffiandolo con della birra. «Esatto.»
«È strano averti qui.»
«Beh, per me è strano essere qui. Sai, ritrovare i posti in cui sono cresciuto e le persone che ho amato... Che amo.»
Mi si mozzò il respiro. «I-in fondo questa è la tua vera casa.»
Si avvicinò togliendosi il cartone di pizza dalle gambe e abbandonandolo in un angolo del letto. «Non ho mai smesso di pensarti.»
Deglutii a stento. «Sei ancora...»
Fece un lieve cenno d'assenso con il capo e si chinò su di me azzerando la distanza tra le nostre labbra. Il suo bacio fu dolce e delicato, ma mi sembrava terribilmente sbagliato baciarlo.
Mi allontanai e cercai di fare mente locale. «Così non va bene.»
«Troppo in fretta?»
«Non ho ancora realizzato che sei qui. Mi hai travolto con questa sorpresa e ora mi baci anche. Rallenta un secondo, ok?»
«Scusami.» Tese le labbra in un sorriso. «Sono stato travolto dai ricordi, dai miei sentimenti ancora vivi, da te... Ho aspettato questo momento per anni.»
«Anch'io, ma le cose non sono come tre anni fa.»
«Oh» disse solo. Dopo istanti di silenzio, chiese: «Hai un ragazzo?»
«No, niente del genere.»
«Però?»
«Non lo so! È tutto confuso e complicato. In più sei piombato tu! Sei stato il mio primo vero amore.»
«Possiamo provare a stare insieme, di nuovo. Non siamo cambiati molto in questi pochi anni.»
Ora però c'è Jason, avrei voluto dirgli e capii che era per lui che non ero stata felice di quel bacio. «Credevo di essere ancora innamorata di te, ma mi sono resa conto che non è così. Vedi, c'è una persona che inizia a piacermi sul serio e, anche se ho poche chance di mettermi con lui, non me la sento di riprovare con te. Sarebbe sbagliato nei tuoi confronti e nei miei.»
«Questo ragazzo non ricambia?»
Scrollai le spalle. «Non è proprio così facile.»
«Potrebbe esserlo se ti mettessi con me. Ti amo.»
«Due ore fa non l'avrei neanche pensato, ma ora sono sicura di non amarti più.» Misi la testa fra le mani. «Oddio, è così strano! Sembra così crudele!»
«Luce, guardami.» Abbassai le mani e alzai lo sguardo. «Abbiamo un sacco di bellissimi ricordi. Nessuno ci toglierà mai l'amore che abbiamo provato l'uno per l'altra, o la nostra prima volta. Non devi farne un dramma se quei sentimenti si sono spenti. Sei andata avanti con la tua vita, hai avuto un ragazzo l'anno scorso e ora te ne piace un altro. È la vita.»
«Non nominarmi Mark. Quando l'ho lasciato, mi sono sentita meglio. E se non fossi più in grado di amare?» chiesi preoccupata.
«Non dire sciocchezze! Il ragazzo che ti piace è quello che era qui prima, vero?»
Distolsi lo sguardo. «Può darsi.»
«Stai mentendo a me?!»
«Ah, e va bene! È lui. Si chiama Jason.»
«Ti do una bella notizia: è cotto a puntino.»
«Sì, può darsi» affermai vaga. «Comunque non ci metteremo mai insieme per colpa di Brian. E poi non voglio neanche più parlarci con lui!»
«Sei proprio ostinata, eh?!»
Mi sfuggì un sorriso. «Sì.»
«Vorrei baciarti ancora.»
«Steve» lo rimbrottai.
«Dai, il classico bacio di addio.» Si avvicinò lentamente e scoprii di volerlo anch'io in fondo. Gli permisi di azzerare la distanza e le nostre labbra si incastrarono perfettamente. Continuammo per un po', poi lui volle approfondire il contatto e con la punta della lingua m'invitò a dischiudere la bocca. Cedetti e lo lasciai fare godendomi il suo sapore dopo tanto tempo, anche se con i peperoni non era il massimo. Iniziai a ridere come una cretina costringendolo a fermarsi.
Mi guardò con un sopracciglio inarcato. «Cos'è successo?»
«Pensavo ai peperoni sulla pizza» confessai imbarazzata.
«Ti ha fatto schif-»
Lo zittii baciandolo di nuovo e stavolta prese anche ad accarezzarmi la coscia. Sentivo dal suo tocco quanto desiderasse arrivare fino in fondo, quindi mi tirai indietro prima di lasciargli intendere che lo volevo anch'io.
«Un ultimo bacio, tutto qui» precisai.
«Sicura?» sussurrò al mio orecchio per poi iniziare a baciarlo come sapeva mi faceva impazzire. «Non c'è niente di male se ci lasciamo andare un po'.» Lasciò una scia delicata di baci lungo la mia mandibola, ma lo fermai.
«Non voglio.»
Sospirò. «Scusa, mi sono lasciato sopraffare dalla voglia di te.»
«Come saranno ora le cose tra noi?»
«Non lo so. Potremmo restare in contatto e vederci qualche volta.»
Assentii con il capo. «Non voglio perderti.»
«Non succederà.» Mi sorrise teneramente.
«Ti va di uscire un po'? Ti mostro il campus!»
Accettò di buon grado e facemmo una passeggiata per il college. Gli mostrai il giardino sul retro e quello principale; gli spiegai la storia della statua che si trovava accanto alla biblioteca, poi lo condussi verso il dormitorio maschile che era l'edificio più vecchio dell'intero istituto. Ascoltò con interesse di quando una delle stanze era stata usata per vendere le soluzioni di un test rubato dal pc di un insegnante; o di come avessero quasi incendiato la stanza 21 per cucinare metanfetamina.
I miei racconti furono interrotti da una voce roca che stanca mi salutò cogliendomi di sorpresa.
«Ciao Brian!» Mi accorsi poi che dietro di lui stava arrivando Jason. Quando mi vide, sgranò leggermente gli occhi, poi distolse lo sguardo.
«Oh, sei suo fratello! È un piacere vederti! Non ti avrei mai riconosciuto!»
«Ci siamo visti solo una volta, se non sbaglio.»
«Già!»
«Che ci fate da queste parti?»
«Gli sto facendo fare il giro del campus.»
«Mi sta raccontando un sacco di storie legate alle varie strutture.»
«Che divertimento!» borbottò sarcastico Jason.
«Beh, noi andiamo. Si è fatto tardi.» Presi istintivamente la mano a Steve e a Jas quasi caddero gli occhi dalle orbite. Si riprese in un secondo e mi lanciò il suo sguardo furioso.
«È stato un piacere, Brian. Vorrei poter dire lo stesso del tuo amico...»
«Cosa, scusa?» chiese alterato il preso in causa.
«Sei un maleducato.»
Strattonai il braccio facendo finire Steve quasi dietro di me. «Ciao ragazzi!» Mi voltai e a passo svelto mi allontanai da mio fratello e Cooper per evitare che Steve finisse steso sulle scalinate del dormitorio.
«Non provocarlo più» lo avvertii una volta sotto il dormitorio femminile.
«Non ho resistito. E poi hai visto che faccia ha fatto quando mi hai preso per mano?»
Feci sì con la testa, leggermente compiaciuta. «Non istigarlo più però.»
«D'accordo» borbottò fingendo un tenerissimo broncio. «Ora è meglio che vada.»
«Sono felice di averti rivisto e di sapere che resterai in città.»
«Allora ci vediamo.»
«Buona notte.»
«Anche a te, stellina.» Mi lasciò un bacio sulle labbra e si allontanò verso il parcheggio del lato est.
Di colpo mi sentii afferrare il braccio e voltare. Quasi urlai per lo spavento ma, per fortuna, riconobbi subito Jas.
«Siete tornati insieme?»
«No» risposi automaticamente.
Trattenne a fatica un sorriso. «Buonanotte.» Mi baciò la guancia e se ne andò anche lui.
Che dovevo fare con quel ragazzo? L'avrei mai capito? Sempre più abbattuta e frustrata, mi trascinai fino in camera per sprofondare nel mio letto.


N.d.a.:
Buonasera :) Ecco il nuovo capitolo, che spero vi piaccia. Voglio ringraziare in modo speciale Hachi_23 che mi sostiene e aiuta sempre, e Amelia_ che recensisce ogni capitolo che pubblico condividendo con me il suo entusiasmo e i suoi pensieri. Ovviamente, un grazie va anche ai lettori silenziosi. Grazie a tutti ♥
   
 
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