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Autore: Silkye96    29/10/2015    2 recensioni
Una long sulla mia coppia preferita , la ROBSTAR ... In questa fanfiction voglio utilizzare i veri nomi dei personaggi.
Cosa succede quando una diciassettenne si innamora di un tenebroso venticinquenne?
E se lui fosse troppo serio per lei?
Ma, soprattutto, cosa succede nel momento in cui anche lui si innamora di lei?
****
DAL TESTO
" Essere soli è dura, nessuno sa mai cosa pensi , nessuno sa cosa ti aspetti dalla vita.
- Come posso confessarti tutto ? Per te io non conto nulla! -
- Dimenticatelo ! Tu sei tutto per me! -
- Ho notato! E allora? Quella là chi era? -
- Un'amica! -
- Ovviamente ! Ti sembro scema? -
Il silenzio calò nella stanza, nessuno dei due osava aggiungere altro, nessuno dei due voleva parlare , forse per timore di spezzare quel magico filo rosso che li aveva fatti incontrare."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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uuuuh /REGULAR POV/
Kori aprì i grandi occhi verdi, l'idea di Richard non la abbandonava nemmeno per un attimo, non riusciva davvero a collocarlo nella sua memoria.
-Che seccatura- mormorò fra sé e sé.
Si guardò attorno, il letto era vuoto indice che Rachel era già uscita da tempo.
-Perché non mi ha svegliata?-
Si alzò e rifece la sua parte di letto.
Si infilò la divisa scolastica e scese le scale fino ad arrivare in cucina.
-Buongiorno- mormorò sedendosi a tavola.
Rachel, la quale era intenta nel preparare la colazione per entrambe, si voltò sorridendo appena - 'Giorno-
Kori fissava inerme un punto del tavolo, quell'uomo ancora insediato nel suo cervello.
-Non mi dirai che ti stai ancora scervellando per capire dove hai conosciuto quel tizio?-
-Si nota?-
-Certo! Hai quello sguardo perso nel vuoto, si può sapere che ti prende?-
-Non so...Solo...Voglio capire dove ho incontrato quell'uomo ... Non so... Sento che è molto importante-
Rachel sembrò pensarci su per un attimo, poi incrociò gli occhi dell'amica.
-A lavoro magari? Conosci tanta gente al negozio dove fai la commessa...-
Kori scosse il capo convinta, era certissima di non averlo conosciuto al negozio, specialmente perché i suoi sembravano essere abiti molto costosi e raffinati, non certo abiti che si trovavano in un patetico negozietto a basso costo.
No, doveva capire dove avrebbe mai potuto conoscere un uomo di quel genere, così elegante e composto ...
Rachel le servì i pancakes con burro che aveva appena finito di preparare, prese del succo di mora dal frigo e lo piazzò sul tavolo accompagnato da due piccoli bicchieri viola.
-Senti, smetti di arrovellarti pensando a quello là, probabilmente non lo rivedrai mai più e, inoltre, è impossibile che tu possa averlo già visto-
-Forse hai ragione eppure...-
-Sbrigati a mangiare, tra poco dobbiamo andare a scuola-
Kori annuì e iniziò a mangiare la sua colazione.



-Finalmente! Ce ne avete messo di tempo!- esclamò Karen osservando le due ragazze appena arrivate.
-Kori si è svegliata tardi- comunicò Rachel salendo le scale.
-Non è da te Kor!-
La rossa scosse il capo, era esausta :-Lo so ma...Ero proprio stanca-
-Dove dovete andare voi due?- chiese Karen mentre sistemava distrattamente la cravatta della sua divisa.
-Io ho chimica- rispose Rachel.
-Ah, io letteratura ... Una barba ... - sbuffò la bruna.
Kori sorrise :- Vi va meglio che a me, io ho una riunione di classe in aula magna...Viene un tipo a spiegarci come si lavora in un'azienda-
-Uh, che il cielo ti abbia in gloria...Quelle riunioni sono noiosissime!-
-Eh lo so ma non posso mancare, danno crediti-
Le tre amiche si separarono al termine del lungo corridoio adornato di armadietti grigi.
-Ci vediamo a pranzo- commentò Rachel dirigendosi verso sinistra,Karen subito accanto a lei.
-A dopo- salutò Kori.
La rossa si incamminò al piano superiore dove era ubicata l'aula magna.
Una volta giunta al corridoio del secondo piano si guardò attorno, individuò il proprio armadietto in fondo al corridoio, le mura tappezzate di volantini e manifesti davano un tocco di colore alle pareti bianche.
Appena riuscì ad aprire l'armadietto vi posò i libri che le sarebbero serviti per le lezioni seguenti e tornò all'inizio del corridoio.
Osservò il cartello appesso alla porta dell'aula.
"SI INFORMANO GLI STUDENTI CHE LA RIUNIONE AVRA' LUOGO ALLE ORE 9:00"
Kori diede una rapida occhiata all'orologio, erano appena le otto e venti.
Aprì la porta e sistemò le sue cose nel posto al centro in prima fila, vi prese posto e accavallò le gambe.
Era la sola ad essere arrivata in anticipo, si sentiva bene immersa nel silenzio del luogo, era ciò di cui aveva bisogno
Chiuse gli occhi per un attimo, si infilò le cuffiette ed iniziò ad ascoltare la musica.
Quando riaprì gli occhi vide un uomo di spalle, indossava un completo grigio e sembrava piuttosto alto anche se non troppo.
Si tolse le cuffie e tossicchiò cercando di attirare la sua attenzione, l'uomo si voltò lentamente, Kori non poteva sbagliarsi, quegli occhi color ghiaccio lei li aveva già incontrati.
-Richard!- esclamò con un gran sorriso.
-Ma pensa, il mondo è piccolo! - disse lui avvicinandosi al banco della ragazza.
Rimasero l'uno di fronte all'altra a guardarsi in silenzio per qualche minuto, poi Richard parlò :-Sai, ti sembrerà strano ma ... Credo di averti già vista da qualche parte-
-Io ho la stessa sensazione- confessò la rossa.
Richard inarcò un sopracciglio, era molto impaziente di ricordare dove l'aveva incontrata.
-Frequenti per caso discoteche?- chiese lei ingenuamente.
L'uomo scoppiò a ridere :-Ma mi hai guardato bene? Sei stata proprio tu a dirmi che sono un pezzo di legno!-
-Ma in fondo i tipi come te sono quelli più sorprendenti...-
Senza rendersene conto Kori si era sporta in avanti mostrando appena la sua scollatura,Richard, essendo uomo, non poté trattenersi dal rubare un veloce sguardo.
-Non frequento discoteche- si limitò a rispondere.
Il silenzio inondò la stanza, c'era un'aria così tesa che Kori dovette trattenersi dal gridare.
-Forse...Ehm, so che sembra strano ma ... Per caso tu conosci Komi Anders?-
Kori sgranò gli occhi, ora ricordava perfettamente dove aveva conosciuto Dick!
-E' mia sorella maggiore ... Tu sei il suo ex!-
-Ma certo! Dovevo capirlo quando ho visto la divisa che eri la piccoletta che gironzolava in casa mentre ero a letto con tua sorella-
-Troppi dettagli!- sbottò la rossa schifata.
Richard sorrise all'innocenza della ragazza :-Sai? Quando venivo a casa vostra ero sempre felice di vederti...-
Kori arrossì d'istinto, ricordava benissimo quanto anche lei fosse contenta di vederlo ai tempi.
Richard usciva con sua sorella quando quest'ultima aveva tredici anni.
Kori li sentiva spesso divertirsi nella stanza di lei,ridere, far rumore di ogni genere.
Ricordava ora nitidamente l'imbarazzo che provava nell'udire quel frastuono, ma in modo particolare ne ricordava la rabbia provocata, anche se era molto giovane lei si era presa una bella cotta per Dick, era un ragazzo molto gentile nonostante le apparenze e la sua fama da donnaiolo.
-Anche io ero sempre molto felice di vederti...-
Kori lo ammise con un certo imbarazzo, si sentiva come se gli stesse rivelando la sua cotta per lui, cotta che a quanto pare non era ancora scomparsa.
-Ora che so dove ti ho già incontrata posso starmene tranquillo, Dio mi hai tolto sonno sai?-
-Ma pensa! Non pensavo di darti così tanti problemi- scherzò lei.
Richard rise di gusto,  da tempo non rideva così.
Improvvisamente, il rumore di passi li destò dal loro piccolo sogno, gli altri alunni stavano finalmente entrando in aula.
Una volta essersi tutti seduti,i ragazzi estrassero il loro quaderno per prendere appunti.
Richard riconobbe Jennifer e Tara, sedute accanto a Kori.
-Ah eccoti! Pensavamo saresti venuta in ritardo- mormorò Jennifer carezzandosi una ciocca rosa.
Kori sorrise :- Ma no...Mi sono svegliata tardi però, ho fatto far tardi a Rachel-
-Tipico- sbuffò la rosa.
Le tre smisero di parlare non appena il professore entrò.
Era un uomo alto dai profondi occhi marroni a mandorla, non appena prese posto si scostò una ciocca nera dal volto e alzò lo sguardo glaciale per osservare la sua classe.
-Buongiorno- disse, la voce profonda e fredda.
-Buongiorno Signor Slade- risposero in coro gli studenti.
Richard notò subito come quell'uomo incuteva terrore specialmente nelle studentesse , capì immediatamente che quello non era un professore comune ma non volle sbilanciarsi troppo, semplicemente gli tese la mano e gli augurò un buongiorno.
L'uomo, tuttavia, decise di non accettare l'amichevole offerta :-Non sono il tipo che stringe mani Signor Grayson, prego, inizi pure il suo discorso-
Il moro ritrasse la mano ed iniziò a parlare di marketing, i suoi occhi non lasciarono mai quelli di Kori.
La ragazza non sembrava affatto interessata a tutto ciò che lui stava dicendo, anzi, era chiaro che avrebbe voluto essere ovunque ma non lì.
La cosa lo fece sentire male per un attimo ma poi realizzò che si stava annoiando da solo, si chiese quando era diventato così noioso, così pezzo di legno?
Improvvisamente, piombò il silenzio più totale, Kori alzò la testa e notò che Richard si era bloccato in silenzio al centro della stanza, lo sguardo degli studenti si posò istintivamente sull'insegnante.
-Bè? Non prosegue? - chiese l'uomo alzandosi dalla cattedra.
Richard posò il suo sguardo sul quel professore che pareva essere l'incubo di chiunque in quel liceo.
-Io...Veramente mi rendo conto di essere molto noioso, preferirei optare per un altro approccio se non le spiace-
-Faccia come crede, io vengo comunque pagato- rispose l'uomo, la voce seccata di chi vuole solo andarsene.
Richard sorrise appena e scese i gradini del piccolo podio per avvicinarsi ai banchi.
Indicò un ragazzo dai folti capelli neri e dai profondi occhi color pece.
-Tu! Che cosa pensi che sia il marketing?-
Il ragazzo si guardò attorno spaventato, si vedeva che non aveva idea di cosa rispondere.
Richard sorrise :- Sapete? Un giorno un uomo mi fece la stessa domanda e io rimasi in silenzio, un silenzio di tomba... L'uomo in questione era Bruce Wayne, l'uomo che mi ha adottato e che ora è a capo della Wayne Corporation, azienda che tra poco sarà mia-
Kori sorrise, il discorso si faceva interessante, alzò la mano.
-Sì?-
Kori iniziò a parlare :-Il marketing è un processo sociale e manageriale che ha il compito di soddisfare bisogni ed esigenze attraverso dei processi di creazione e scambio di prodotti e di valori. E' l'arte e la scienza di individuare, fornire e creare valore atto a soddisfare le esigenze di un mercato di riferimento, realizzando un profitto-
Richard rimase senza parole, così come molti degli studenti lì dentro :-Sai dirmi anche chi è che lo definì così?-
-Philip Kotler nel 1967- rispose lei, sembrava incerta.
-Giusto-
Richard fece un attimo di pausa, poi parlò di nuovo :-Tuttavia, non è l'unica definizione esistente, è solo la più comune, qualcuno di voi ne conosce altre?-
Un ragazzo dai capelli rossissimi alzò la mano timidamente.
-Prego-
-Il marketing è un processo che pianifica e realizza la progettazione,la politica dei prezzi, la promozione e in special modo la diffusione di idee,beni e servizi volti a creare un mercato e a soddisfare obbiettivi di singoli individui come anche di organizzazioni-
-Molto bene, chi è che definisce il marketing in questo modo?-
Il ragazzo ci pensò per un attimo, poi rispose :-La American Marketing Association-
-Corretto!- esclamò Richard, poi aggiunse :-Però ragazzi, dovete tenere a mente che oggi, in questi nostri tempi moderni, frenetici e caotici, non possiamo più riferirci al marketing come a qualcosa legato solo ad un processo manageriale, come diceva la vostra compagna il marketing ha anche valore sociale-
-In poche parole lei ci sta dicendo che senza il consumatore non esiste marketing?- chiese Tara.
-Esatto, vi sto dicendo questo...Insomma, pensate quando ad esempio entrate in un negozio che cosa vi spinge a farlo?-
Tara sorrise e rispose :-Prima di tutto il listino dei prezzi-
Tutti risero di cuore.
-Certo, ma se i prezzi sono buoni ed il commesso è scortese? O non è disposto a realizzare il tuo obbiettivo?-
-Ovviamente scelgo un altro negozio- rispose la bionda.
-Bingo!- esclamò l'uomo indicandola con furore.
-Il marketing deve essere soddisfacente per il businessman e per il consumatore-
I ragazzi continuarono a fissarlo, alcuni di loro persi, altri più convinti.
Richard azzardò un paragone :-E' come fare l'amore, entrambe le parti devono godere del risultato-
Kori arrossì istintivamente, la voce con cui aveva fatto quell'affermazione era roca, sensuale ed estremamente profonda.
-Ebbene ragazzi, il mio tempo è quasi finito e credo davvero che voi non abbiate domande-
Kori alzò la mano con convinzione :-Io ho una sola domanda-
Richard le sorrise e le fece cenno di continuare.
La ragazza parlò :-Cosa ti ha spinto a scegliere il marketing?-
Richard rimase spiazzato, un po' per via del fatto che Kori gli aveva dato del tu davanti a tutti rendendo ben chiaro che si conoscevano, un po' perché lui non aveva affatto scelto il marketing.
-Non è stata una mia scelta- confessò con un sorriso mesto.
-Te ne penti?-
-Mai-
Era una bugia.
Se ne pentiva ogni singolo giorno,mai nella vita avrebbe voluto occuparsi di un'azienda, lo sapeva lui e lo sapeva anche lei.
-Grazie per aver risposto-
-Grazie per averlo chiesto-
Silenzio.
-Se non ci sono altre domande io andrei -
Ancora silenzio.
-Benissimo, è stato un piacere, a presto ragazzi-
Gli studenti salutarono l'uomo con entusiasmo, l'unica che rimase in silenzio fu Kori, incapace di conferire parola.


/RICHARD POV/
Esco dall'aula in fretta e furia, le ginocchia deboli e le gambe tremanti.
Mi appoggio con la schiena allo sporco muro bianco di fronte alla porta metallica, il mio cuore ha un forte sussulto.
Avverto chiaramente l'ansia percorrermi il corpo, un po' per aver dovuto parlare in pubblico, un po' per essermi aperto così davanti a lei...A Kori.
Ricordarmi dove l'ho conosciuta mi ha fatto sentire calmo ma ora...
Sospiro tentando di rilassarmi, tra pochi secondi devo correre a lavoro.
Esco dall'edificio e mi metto alla guida della mia auto, ancora parcheggiata di fronte all'entrata sul retro.
-Datti una calmata Dick- ripeto a me stesso.
Percorro tutta la strada fino al mio ufficio ripetendomi questo mantra nella mente.
Una volta arrivato a lavoro saluto i miei colleghi e mi rinchiudo a lavorare ad alcune pratiche.
Non voglio assolutamente parlare con nessuno, voglio solo impiegare tutte le mie energie nel lavoro, lavoro e basta!
Apro il computer ed inizio ad accenderlo, una volta aperta la pratica invece di aggiornarla fisso semplicemente la pagina senza muovere un dito.
Gli occhi di Kori si fanno largo nella mia mente, la sua voce dolce, il suo sguardo curioso, i movimenti del suo corpo longilineo.
-Sono fottuto- mormoro fra me e me.
So benissimo a cosa portano questi pensieri, sono sicuro che sto iniziando ad innamorarmi di lei e questo è tremendo!
Chiudo gli occhi ed inalo profondamente, non può essere vero!
Non deve essere vero!
Mi disgusta anche solo il pensiero, sapendo specialmente che è la sorellina della mia ex compagna di sesso.
Provo un terrore indicibile nel rendermi conto dei miei sentimenti inappropriati e stupidi per una semplice ragazzina dai capelli setosi e dallo sguardo magnetico.
Devo smetterla di pensare a lei, devo pensare solo a lavorare, è questo che mi porterà lontano, il mio lavoro e nulla più.
O forse....
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Hey!
Eccomi di nuovo qui, in questo capitolo finalmente scopriamo dove Kori e Dick si sono già visti, wow...E chi se lo aspettava?
Qui ho voluto mettere in luce l'insicurezza di Dick, il suo sentirsi fuori posto , il suo trovare conforto nel lavoro, nella sicurezza e stabilità che quest'ultimo gli offre.
Allo stesso tempo, però, Richard si rende conto di essere cambiato moltissimo nel tempo e si rende anche conto che Kori gli restituisce quella leggerezza che gli manca.
Kori, dal canto suo, è intimorita dall'uomo, si sente molto insicura e non si rende nemmeno conto di che piega sta prendendo il suo flirt con lui.
E in più, qui compare Slade...Mhm, che ci crediate o no non è finita qui con lui, fatemi sapere cosa vorreste o pensate accadrà con questo personaggio.
A presto!
-Silkye96

  
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